VOLTUMNA

Chimera

2011 - Self

A CURA DI
ROBERTA D'ORSI
30/06/2011
TEMPO DI LETTURA:
8

Recensione

Piccoli artisti crescono... come neonate piante annaffiate dallo sgorgare di note musicali, questi ragazzi di cui mi accingo a parlarvi, stanno fiorendo artisticamente, sono acerbi ancora ed hanno tanto da imparare... l'esperienza e la tecnica da affinare la acquisiranno col tempo, per ora questi giovani musicisti data la loro età, non ancora maggiorenni, mi hanno stupita in positivo... basti ascoltare cosa hanno prodotto per rendersi conto delle ottime capacità di base.

Ho avuto il piacere di chiacchierare con Manuel Bannella, il bassista del gruppo, che mi ha raccontato come è nata la sua passione per il metal: quando frequentava le scuole medie ha iniziato ad ascoltare System of a Down, Slipknot, Iron Maiden e un po' di Metallica (sue testuali parole) e quindi con l'idea insieme ai suoi amici di mettere su un gruppo per suonare e divertirsi, Manuel si innamora del basso e decide di prendere lezioni private, così i Voltumna vedono la luce nel 2009, oltre che per sua volontà anche grazie alla collaborazione di Michele Valentini (chitarra) e Bruno Forzini (batteria).

La band incorpora nella formazione Leonardo Farruggia altra chitarra e Simone Scocchera alla voce; una peculiarità da far presente è la tecnica del batterista Forzini che ha affinato grazie a lezioni con artisti del calibro di David Folchitto (Stormlord) e niente meno che George Kollias (Nile).

Con questo assetto ben delineato i Voltumna si danno da fare ed iniziano il cammino nel mondo di musicalità inizialmente black metal, virate poi verso un death con venature non solo black, ma anche progressive e sinfoniche, una miscela molto più curata e raffinata, che si respira anche dalle tematiche descritte nei testi.

La chiacchierata con Manuel mi porta alla scoperta del significato di Voltumna... mi dice così: "Voltumna è il Dio Etrusco del cambiamento,risiedeva a Volsinii (l'attuale Bolsena) dove vi è un lago che una volta era un vulcano, per questo motivo Voltumna è il Dio del cambiamento perchè simboleggia la trasformazione quasi alchemica del fuoco in acqua" la disquisizione sul popolo Etrusco continua e Manuel mi spiega il motivo che ha portato la band ad incentrare le tematiche dei testi su questa antica civiltà; i ragazzi sono della provincia di Viterbo zona che un tempo era il fulcro dell'impero Etrusco e loro vogliono ricordare ed onorare un popolo che ha lottato senza mai arrendersi contro il potente impero Romano. Inoltre i testi delle canzoni, scritti dal vocalist Simone, parlano di oltretomba, mitologia, Dei che battono gli uomini e tutto quello che circondava i popoli antichi, come la visione più ampia della natura respirata e radicata in essi. Giovanissimi e già con idee chiare e soprattutto non banali, le basi ci sono le capacità anche, l'incoraggiamento da parte mia è più che doveroso!!!

Dopo aver inciso nel gennaio 2010 il primo singolo Black Hole la band sforna Volsinii e le esibizioni live cominciano ad essere una realtà, arrivando così all'aprile 2011 in cui esce la prima creatura dei Voltumna, l'ep Chimera che hanno registrato presso i Fear No One Studio di Emiliano Natali, impegnatosi a collaborare anche con altre bands Italiane tra le quali gli Aborym ed il loro ultimo disco.

I Voltumna traggono ispirazione per la propria musica da molteplici band tra le quali Stormlord, Behemoth, Dimmu Borgir, Arch Enemy, gruppi black e death puri o che mescolano elementi di altra natura quali venature sinfoniche, power e progressive.

L'ep Chimera contiene quattro tracce, la prima Rebuild the Past è un intro di 1 minuto e 43 secondi totalmente strumentale, le prime note dai toni drammatici si susseguono in una scia sempre più epica, le sonorità vanno allargandosi in echi evocativi che nelle note finali ricordano antiche battaglie, il secondo brano che non si slega musicalmente dal primo si intitola Necropolis, parte con poche note di chitarra che cedono subito il posto al growl del giovane Simone. La track nella sua andatura melodica si infittisce ritmicamente un po' prima della metà, ecco gli strumenti che prendono energia, la chitarra comincia a fumare e la batteria si scalda in un cruento picchiare,le parti armoniche hanno ampio spazio e sono spesso riempite da cori di sottofondo.

Si procede con la terza canzone Tearless, dal tappeto ritmico sostenuto sin dall'inizio, il growl è più incisivo e cattivo ma piuttosto ben decifrabile,caratteristica notata dal mio primo ascolto..cosa non sempre percettibile per altro. Le evoluzioni melodiche della chitarra hanno una buona componente power e le note di basso donano la giusta cupezza. La sferzata alle pelli è parecchio hard in questo brano ed il dualismo che le vede contrapposte alle corde ha una certa presa su di me.

Passiamo al brano conclusivo Volsinii, che esordisce con un coro appena accennato e subito avvolto dalle rullate di cassa,proseguiamo alla volta della cattiveria sonora,il growl si inferocisce le chitarre danzano indemoniate ed il basso martella ombroso all'interno di questo pezzo strabordante,il migliore dell'ep, ottima conclusione e perfetto brano da usare come singolo ufficiale..ho la netta sensazione che manchi qualcosa però...la traccia volge al termine e sento un languore..poi capisco! La canzone l'ho trovata così ben concepita che 3 minuti e 47 secondi sono davvero pochi, se fosse stata un po' più lunga, con una parte iniziale protratta nei cori e nella sinfonia sarebbe stata una track perfetta. Ma come ho sostenuto all'inizio di questa recensione, i ragazzi hanno le basi e le capacità, ci troviamo di fronte al primo lavoro di piccoli metallari in erba... un'erba che andrà annaffiata continuamente con lo sviluppo della tecnica e dello studio,con l'esperienza live e la maturazione stilistica.

Mi sento di fare un grande "in bocca al lupo" ai Voltumna, incitandoli a fare sempre di più e meglio, a non abbandonare la passione musicale e a non arrendersi davanti alle difficoltà di questo mondo, che se pur meraviglioso è ancora ostico da percorrere. Amate la musica, amate il metal ragazzi, suonate per il gusto di farlo e suonate sempre tutto quello che vi piace..se quello che fate risulterà un buon prodotto la fatica sarà premiata... io mi sono accorta di voi e come me, sicuramente tanti altri impareranno ad apprezzare il death metal Etrusco di questi talentuosi piccoli uomini Viterbesi.


1) Rebuild the Past
2) Necropolis
3) Tearless
4) Volsinii

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