Viper Venom

In Venom Veritas

2012 - Self

A CURA DI
ROBERTA D'ORSI
05/10/2012
TEMPO DI LETTURA:
7

Recensione

La mia bella Puglia offre un ampio ventaglio di colorate opzioni per chi volesse fare una simpatica vacanza estiva ma non solo, dai verdi paesaggi collinari a quelli azzurri delle bellissime spiagge, con la sabbia dorata e le bianche scogliere, per passare tra le innumerevoli bontà culinarie che allieteranno i palati e sazieranno la pancia fino a sentirsi male!!! La band di cui vi andrò a parlare viene da Bari e si chiama Viper Venom; si formano nel 2006 e da allora il gruppo apporta vari cambi di stile alla musica, fino a raggiungere un compromesso nel quale hanno cucito per loro stessi, una veste che gli calza a pennello. Ascoltando i loro lavori percepirete thrash, heavy metal e venature rock, il tutto sottolineato da sound moderno con echi di prog. Vi presento i membri che compongono la band; Miriam Venom alla voce, Marco J. alla chitarra e basso e Dario alla batteria. Con questa line up il gruppo ha partecipato a molti contest ed esibizioni live, raggiungendo sempre buoni traguardi, come la vittoria di Miriam nel 2006 come miglior vocalist al Sannicandro Rock Festival e la seconda posizione raggiunta dalla band. In seguito nel 2007 esce il demo "Reborn From Lies" che contiene sei brani, dopo aver pubblicizzato il cd i Viper vengono presi come gruppo spalla per lo show dei White Skull, al NordWind di Bari. Nel 2009 con l'etichetta tedesca Anko Music la band avvalendosi della collaborazione del produttore Heiko Hinze il quale in passato ha lavorato con artisti quali Metal Church, Motley Crue e Tom Jones tra i più famosi, sforna un ep dal titolo "Unskinned" e subito dopo collaborano con la stoner band tedesca dei Q-Box per il singolo "Dancing on Broken Glass". Il 2010 è l'anno in cui i Viper Venom vincono la prima edizione del Levante Rock Festival, che li porta ad un grande consenso da parte del pubblico ed a conseguenti e numerose interviste televisive e radiofoniche. Il gruppo decide di sciogliere il sodalizio con la Hanko Music e di proseguire il proprio cammino auto producendosi, in modo tale da essere liberi di assecondare le idee e concentrarsi sul lavoro, con questo spirito i Viper danno vita al debut album intitolato "In Venom Veritas". Le nove tracce più una bonus track, per una durata di 37' e 33'', vanno a formare una sorta di concept album basato su tematiche mediche riferite ad accadimenti di vita reale, il tutto delineato tramite metafore; metafora usata anche per la copertina dell'album, basta osservare l'artwork del cd in cui troneggia un volto di donna, adornato da dieci serpi che rappresentano le dieci canzoni contenute nell'album, per rendersene conto.Prima di addentrarci nell'album è doveroso sottolineare come Marco J si sia cimentato oltre che come bassista, anche come chitarrista, scrivendo tutte le parti di chitarra; nei live il gruppo assegna il ruolo di esecutore alle corde a Pierpaolo Anelli. Ed ora parliamo del cd; "Dirt in Veins" ci catapulta immediatamente dentro sonorità energiche con la graffiante voce di Miriam caratterizzata da succulente vene thrash, la scia musicale sulla quale spadroneggia è composta da una piacevole e convincente combinazione di chitarra e batteria, che verso il finale affievolisce il ritmo dando una parvenza di diversità acustica. Tutta la grinta della frontwoman si manifesta in "Distress", accompagnata da interessanti momenti alla chitarra, la quale produce suoni a cavallo tra thrash e heavy e pur mancando di assoli è la parte fondamentale a solidificare e compattare il muro sonoro nel quale si esibisce la band. La terza traccia "Soul Embolism" complice anche una durata maggiore rispetto alle precedenti canzoni, si staglia su percorsi sonori dalle diverse diramazioni, inizia delicatamente con belle colorazioni acustiche, si susseguono i tocchi delle pelli e le pizzicate alle corde elettriche senza perdere di vista l'apporto sostanziale di Miriam, vera e propria anima del gruppo. Ascoltare la sua voce incazzata, che non perde la grintosa verve nemmeno nelle parti più leggere, è una bella goduria. Al minuto 3:05 un breve assolo si palesa per riprendere subito dopo un cammeo vocale, donando quell'efficacia sonora e compositiva fondamentali nell'affrontare un genere come questo. "Hush" mantiene i canoni stilistici dei Viper Venom, nella parte iniziale del brano troviamo una certa sonorità slegata, una parvenza di progressive che però non mi convince del tutto, gli elementi si riprendono subito dopo l'esibizione della vocalist la quale si serve della doppia voce sovrapposta, ed anche qua il risultato non è del tutto efficace, l'avvio nel finale mette a posto le cose riportando sui giusti binari una composizione musicale più lineare ed adatta alla tecnica dei musicisti. Si migliora decisamente con la seguente "Veneral Disease", pezzo strutturalmente concepito nel migliore dei modi dai Viper, parte melodica iniziale con una cantante sempre aggressiva vocalmente, la sua voce particolare dovrebbe secondo me però provare ad essere più morbida e vellutata nei toni quando si trova a dover interpretare parti ritmiche leggere, modulando il colore per adattarlo meglio alle varie strade musicali all'interno di ogni canzone. Miriam ha un potente strumento nelle sue corde vocali, e sono sicura che è capace ad ammorbidire la sua voce, tanto che in alcuni frangenti di Veneral Disease riesco a percepire quella morbidezza, soprattutto verso metà canzone, da li in poi anche la sezione ritmica si inspessisce, non tanto nella ritmica quanto nel vigore esecutivo.

Carica esplosiva dirompente, questa la sensazione iniziale ascoltando "Schizofrenia", buona l'energia, discreto songwriting, convincente prestazione vocale come sempre, troviamo cambi di ritmo ed una ben strutturata componente musicale. L'altro breve assolo di chitarra si piazza nel giusto contesto, peccato solo per troppo poco tempo, ma negli ultimi secondi ci regala un delizioso momento. "Coma" racchiude tutte le prerogative dei Viper Venom, la cui prestazione fa quasi totale affidamento in questo caso nella bella e brava Miriam, la componente musicale non è altro che il suo supporto, un vestito di note cucitole addosso come seconda pelle. La totale mancanza di assoli tranne che per brevissimi sprazzi esecutivi, è stata una scelta ragionata della band; la stessa Miriam me lo ha rivelato, dicendomi che tale decisione è stata seguita per apportare un taglio più netto e diretto ai pezzi. Ascoltando l'album per intero, a mio avviso questa decisione ha sovvertito nettamente l'idea dei Viper, trovando soprattutto nelle tracce più lunghe un po' di ripetitività e monotonia, ed in quelle corte una sensazione di lunghezza più ampia di quella effettiva. Le ultime canzoni descritte fin'ora soffrono di questo, ed è un vero peccato, poiché il materiale e le potenzialità sono nettamente buoni, la musica di per se è accattivante e trascina inevitabilmente l'ascoltatore a scuotere la testa con energia. Vediamo cosa ci riserva la parte finale dell'album e arriviamo ad "Infected Scar" nei quali quattro minuti troviamo l'innegabile forza magnetica del gruppo, avvicinandoci verso metà canzone si palesa un breve ed articolato momento alla chitarra elettrica, poi si prosegue dritti verso un finale in cui la voce di Miriam esegue poche parole proferite a cappella. La penultima traccia prima della bonus track si intitola "Angina" la cui partenza soft è solo un breve momento, la band riprende con un graduale aumento di intensità che si ripercuote piacevolmente nella batteria sollecitata con vigore nella parte centrale del brano. La parte musicale si rende più protagonista, non tralasciando mai di ergersi a tappeto col quale accompagnare Miriam in un cammino deciso e sempre privo di sbavature nell'intonazione. Il titolo della bonus track ed ultimo pezzo dell'album è un omaggio alla giovane e talentuosa scrittrice italiana Eva Clesis, conterranea dei Viper Venom; la canzone intitolata proprio "Eva" è cantata in italiano e con mia somma gioia e prevedendolo come scritto prima, Miriam si propone inizialmente con un colore vocale molto suadente e morbido, accarezzando le note melliflue che la accompagnano, durante il cambio ritmico dell'energico refrain la sua timbrica assume nuovamente quel peculiare tratto graffiato, che non dispiace ma che non trovo totalmente adeguato al brano se non nell'ultimissima parte, ma questo è il mio gusto personale. Per quanto riguarda la parte musicale ci troviamo davanti ad un mid tempo molto armonico, che apprezzo particolarmente, sia nella struttura che nel semplice arrangiamento, efficace l'andamento verso il finale, che pur mantenendo una linea melodica acquista enfasi chiudendo col botto. Riff accattivanti, energia allo stato puro e voce trascinante sono i tre punti fondamentali che caratterizzano i Viper Venom ed il loro debut album; considerando le loro idee e gusti, il target che si sono imposti ed il fine ultimo di "attrarre l'attenzione" devo dire che in definitiva ci sono riusciti.  Qualche assolo in più in alcune tracce (non tutte) li avrei apprezzati particolarmente ed avrebbero reso le canzoni più eclettiche, ho sentito a malapena il basso e la batteria poco protagonista ma molto d'accompagnamento, avrebbe dovuto anch'essa primeggiare di più. Su Miriam ho solo da puntualizzare la mia visione sull'ammorbidire il colore in alcuni frangenti, proprio per creare un movimento in più, come nel caso degli assoli. In sostanza per essere autprodotto, per essere un debut album e per aver avuto un membro che si è dovuto occupare della scrittura sia delle parti di basso che di chitarra ed eseguirle, posso solo avere una buona opinione. Il lavoro è discreto e si fa apprezzare, le canzoni sono piacevoli ed offrono un'abbondante mezz'ora di sferzate grintose, per cui se la domanda è "vale la pena acquistare il cd?" la risposta è, certamente!


1) Dirt in Veins
2) Distress
3) Soul Embolism
4) Hush
5) Veneral Disease
6) Schizophrenia
7) Coma 
8) Infected Scar 
9) Angina 

Bonus Track:

10) Eva