VILE

The New Age of Chaos

2005 - Unique Leader Records

A CURA DI
FABIO MALAVOLTI
22/08/2011
TEMPO DI LETTURA:
6,5

Recensione

Nel 2005 i Vile pubblicavano per la label Unique Leader Records il terzo capitolo della loro discografia, l'album "The New Age of Chaos". Come nelle 2 release precedenti i death metallers statunitensi presentarono la solita ed elevata dose di tecnica, ma dopo 3 album ormai senza più idee particolari, il risultato finisce per essere scontato.



The New Age of Chaos è un disco che non ammette pause di riflessione: sin dall'introduzione della opener "Devour" si viene sommersi da un basso tagliente e da Blast Beat annichilenti, che accoppiati formano un solidissimo scudo sonoro, riscontrabile anche nel secondo brano, la cattivissima "Deafening Silence". Il terzo brano è la title track "The New Age of Chaos", che risulta ancora più famelica grazie all'ispirata chitarra in veste di cannibale assetato di sangue. Si continua con "Suicide Warfare", brano che ritmicamente rimarca i 2 pezzi introduttivi e nel quale domina un contrasto vocale fra il soffocante growl ed il tagliente screaming di Juan Urteaga. Ciò mentre l'imponente strumento a 4 corde di Jack Gibson continua una carneficina senza pause, che prosegue anche nel brano successivo, intitolato "Sentenced to Live", una massacrante marcia scandita da chitarre acide e da Tyson Jupin, che ci investe i timpani con un drumming martellante farcito con Blast Beat incontrastabili, persino quando, verso la fine del pezzo, il ritmo rallenta. Il quinto brano è "The Burning Shrines", che rivela un ritmo cadenzato imposto dall'accoppiata killer basso - batteria, ma divorante per merito dell'acido solforico puro emesso dall'acidissima 6 corde di Colin Davis. Un rito macabro con angoscianti sussurri introduce la brutale "Ritual Decapitation", brano anch'esso totalmente devastante nonostante un ritmo piuttosto basso, ritmo che in "Worldhunt" parte invece spedito e che in seguito rallenta per fare spazio ad un magistrale riff di chitarra, fra i più azzeccati del disco.

La triturazione termina qui, infatti il brano conclusivo è "Forlon", un breve intermezzo strumentale con il quale l'atmosfera muta radicalmente divenendo più cupa ed oscura, con una chitarra riecheggiante che sancisce la fine della macellazione, e suoni sinistri che attanagliano la mente dell'ascoltatore, che ha appena finito di assistere ad una vera e propria apocalisse della carne.



Seppure The New Age of Chaos è un disco con il quale i Vile hanno cercato di correggere il tiro, con il quale hanno cercato di "emergere fra la folla", è destinato a rimanere un disco Brutal Death Metal come tanti a causa della quasi totale mancanza di elementi di spicco, nonostante i 4 ragazzi stiano dimostrando di saper giocare pesante.


1) Devour
2) Deafening Silence
3) The New Age of Chaos
4) Suicide Warfare
5) Sentenced to Live
6) The Burning Shrines
7) Ritual Decapitation
8) Worldhunt
9) Forlon