VENGEANCE
Cristal Eye
2012 - SPV/Steamhammer

MARIANO TRUEROCKER
05/03/2012











Recensione
Formatisi nel lontano 1983 sotto la direzione del singer Leon Goewie (ad oggi unico membro originale della band) i VENGEANCE provengono dalla bellissima Olanda, terreno fertile per l'heavy music nonchè paese natale dei Van Halen brothers. Nei primi nove anni della loro carriera i VENGEANCE videro in formazione in qualità di chitarrista (e che qualità) un certo Arjen Anthony Lucassen (futuro Deus ex machina del progetto Ayreon) col quale incisero i primi quattro albums. La formazione negli anni subì vari cambi di line-up ed addirittura Goewie si allontanò lasciando in prestito il microfono a Ian Perry per l'album del '94 "Last Of The Fallen Heroes" per poi ritornare in pianta stabile e proseguire la sua carriera in seno allo stesso gruppo da lui fondato. Ma torniamo ai giorni nostri ed a questo nuovo lavoro (per la precisione il nono in studio) che vede la band ritornare in sella dopo la prematura scomparsa di Jan Somers loro chitarrista ritmico fin dal 1987 nonchè padre di Timo Somers altra ascia del combo olandese che prese parte alle registrazioni del precedente album. La nuova formazione del paese dei mulini a vento vede nomi eccellenti su questo Crystal eye. In primis l'ex bassista del Michael Schenker Group (MSG) Chris Glen, personaggio con tanto mestiere tra le mani per anni devoto operaio addetto alla sezione ritmica del noto ed eccentrico guitar-hero tedesco, mentre dietro le pelli troviamo il sessantacinquenne e pelatissimo Chris Slade dal curriculum interminabile (fu addirittura batterista di Tom Jones negli anni '60) con alle spalle lavori insieme agli Asia,agli Uriah Heep e perchè no, anche con gli Ac/Dc di The Razor's Edge e conseguente Tour mondiale immortalato nel live di Donnington '92. Alla chitarra un vero talento, tal Keri Kelli in passato menestrello alla corte di Alice Cooper.
Dunque vediamo cosa hanno da offrirci i nostri a tre anni dal precedente Soul Collector...Si parte a "palla" con "Me And You" brano poderoso dotato di un forte groove, proprio di quelli adatti da "sparare" in auto lungo chissà quale autostrada ed incorniciato da un funambolico 'solo' di un versatile Keri Kelli (vera sorpresa dell'album). "Bad To The Bone" è un mid-tempo incalzante dal forte sapore anni '80 (aria che si percepisce durante tutto l'arco del disco). I Vengeance cercano di mantenersi in equilibrio tenendo però costantemente un piede nel passato pur restando al passo coi tempi siccome l'Heavy-rock proposto dal quartetto non ha precise collocazioni temporali ma lo definirei un mix di seventies/eighties plasmato dal tempo e rimodellato per i giorni attuali. La terza traccia "Barbecue" è una party-song a tutti gli effetti pur non risultando più di tanto efficace negli intenti perduti in un refrain scolastico e privo di presa. Meglio passare oltre con la scorrevolissima "Shock Me Now" dal riff che scorre liscio come l'olio raggiunto da l'ennesimo e pregevole 'solo' di un Keri Kelli veramente in forma alle prese sulla sua infuocata sei corde. Se siete amanti di certo street-metal questo è il brano che fa per voi: dinamico e catchy !! L'hard rock 'pieno' di "Five Knuckle Shuffle" si trova in ottima sintonia per la graffiante voce di Leon Goewie, credibile negli intenti essendo un singer che non ha perso certamente in grinta nonostante il trascorrere degli anni. La sua ugola roca ma anche aggraziata quando vuole lo rende versatile in un qualsiasi contesto proprio come gli 'screamer genuini' degli eighties dai quali proviene. La successiva "Desperate Woman" conferma quello appena detto a proposito di Goewie che sorretto da da una ritmica compatta e trascinante sfodera un approccio vocale vincente per questo brano incendiario. E dopo le ultra conosciute Whole Lotta Love e Whole Lotta Rosie arrivano anche i Vengeance con la loro "Whole Lotta Metal" (molto più hard-rock che metal comunque)a deliziare soprattutto i palati fini della chitarra in cui è inutile rimarcare ancora una volta l'immenso lavoro alla sei corde di Kelli alle prese con più segmenti stlistici all'interno della stessa. Quanta aria di eighties si respira in "Promise me", la ballatona di turno, carina sì ma troppo formale. Il meglio deve però ancora arrivare e lo fa con la title-track "Crystal Eye" (in cui compare come special-guest Arjen Anthony Lucassen) introdotta da un'aria (se mi è concesso il termine) 'menestrellare' per poi proseguire nei canali di certo prog-metal che tanto mi ha ricordato gli Shadows Gallery degli esordi (nonchè lo stesso Ayreon guarda caso) fino ad agganciarsi ad un refrain in cui la voce di Goewie vola veramente in alto. Prog, epic ma anche cambi di tempo repentini per un finale all'insegna della velocità. Le dolci tastiere e gli arpeggi di chitarra in "Missing" addobbano questa song riflessiva consumata a lume di candela prima del brano strumentale che funge da outro dell'album "Jans End Piece" omaggio all'amico scomparso Jan Somers giocato su di una soave tastiera che funge da tappeto a funamboliche evoluzioni chitarristiche. Sono passati ben 26 anni dal loro album più famoso, "We Have Ways To Make You Rock" e nonostante tutti i repentini cambi di formazione l'attitudine è sempre quella di divertire e divertirsi per questo gradito ritorno sulle scene di una band forse non molto conosciuta nonostante il nutrito curriculum, artefice di un album lineare ed a tratti entusiasmante ( per fortuna non eccessivamente prolisso come va tanto di moda oggi)consigliato a chi già li conosce ma soprattutto a chi ama quel certo sound Heavy-rock ottantiano ed abbia voglia di passare 45 minuti in loro compagnia...meglio ancora se durante un viaggio in auto !!! Keep Fuckin' Rock !!!

1) Me And You
2) Bad To The Bone
3) Barbeque
4) Shock Me Now
5) Five Knuckle Shuffle
6) Desperate Women
7) Whole Lotta Metal
8) Promise Me
9) Crystal Eye
10) Missing
11) Jans End Piece

