VECTOM

Rules Of Mystery

- 1986 Scratchcore

A CURA DI
SAMUELE MAMELI
24/12/2011
TEMPO DI LETTURA:
8,5

Recensione

Un fulmine,nel silenzio atroce,apre uno squarcio tra le nuvole assiepate,un boato,una forza impressionante divulga l'eco tra il popolo che assiste all'evento,una saetta incandescente calamitata verso il ferro che i mortali tengono custodito,è fusa per ricreare ciò che questo platter contiene. Metallo accecante che pochi son riusciti a vedere e che tanti altri,hanno scoperto attraverso storie,dicerie...racconti.

Proprio di leggenda si parla,di gruppo dalla forte potenzialità che ha lasciato ben poco del loro nome,solo due dischi per divulgare come l'acciaio abbia preso forma in quel periodo e inciso la mente dei metal kids.

Ingolstadt (Germania) è il paese nativo di questa formidabile band dal nome Vectom,formatosi nel 1983 dalla volontà di Christian Bucher (voce),Horst Götz (Guitars),Stefan Kroll (Guitars) e Wolfgang Sonhütter (drums), diedero alle stampe due soli lavori,il primo Speed Revolution datato 1985 e il qui presente Rules Of Mystery del 1986. Riprendendo in mano sonorità che nei primi anni ottanta stava alimentando la scena americana con i vari Metallica,Exciter etc., i nostri,da una fase tedesca in pieno fermento figli di quell'icona degli Accept, ci propone un'intramontabile e genuino Speed/Trash metal roccioso delineato da una buona tecnica strumentale,da sporadici accenti punk e da ottime rilevanti melodie. Rispetto al cd d'esordio le differenze sostanziali risiedono nel songwriting che evidenziava un accento marcatamente grezzo e acerbo,limando e perfezionando in maniera più ragionate canzoni dall'impatto comunque devastante,proponendo un disco maturo che delinea le basi dell'evoluzione musicale heavy che altre bands tedesche e non,stavano in procinto di sperimentare e portare avanti. L'artwork minaccioso,propone la stessa figura predominante già apparsa al debutto,un boia incappucciato nel tramare e desiderare la vostra vita che con note sanguigne cercherà di sottrarvi,sacrificio inevitabile per ringraziare il Dio del metallo.

Invaso dalla voglia cocente di farmi travolgere da brucianti brani,lascio al lampante Der Anfang lanciare la vera opening track Prisoner's Back che mi ricollega,per attitudine,a quanto disegnato dagli Helloween nel loro mini Lp omonimo. Se pensate che il nome semi sconosciuto e il periodo possa rendere innocuo l'impatto,state facendo un grosso errore perchè siamo dinanzi a un pezzo potente e reboante. Riff serrati e graffianti,lanciano a velocità sostenuta un brano diretto ed energico,puro metallo rovente che cola in testa,ne risalta le fantastiche doti tecniche dei chitarristi abili a tessere partiture melodiche e incisive,sbalorditivo. In Dipsomania si continua con l'aggressione sonora, guitars taglienti lanciano un'altra song fulminea, dove la voce sporca e rabbiosa di Bucher dovrà contendersi la cattedra con i suoi compagni alle sei corde che offrono fraseggi iper veloci e melodici,da infarto. Si cambia apparentemente registro in Metallic War,un inizio in stile doom con cori baritonali in sottofondo,fa presagire niente di buono,infatti, dopo appena trenta secondi si ritorna in territori consoni allo speed metal; canzone caratterizzata da un basso incendiario e da interventi di chitarra solista a impreziosire la forma rocciosa dando quel pizzico di epicità che mi ha ricordato “Victim Of States Power” dei Runnin Wild,sentire per credere.

Why Am I Alive? offre una struttura iniziale dissonante infarcita da una possente batteria pronta a dettare un ritmo ragionato e ad accompagnare riff galoppanti all'ennesima battaglia,composta in modo accurato e varia,si lascia apprezzare seppure non mi abbia entusiasmato. Si rientra a picchiare allo spasimo in Outlaw, ritmiche spedite per una bella mazzata tra i denti da farli cadere in un colpo solo,sfrontata e chiassosa con aggressioni punk che si combinano con efficaci melodie,da ascoltare tutto d'un fiato. Una folle Feelings Of Freedom dona alla sezione ritmica ponderata,il compito di sgretolare una speedy song robusta tratteggiata da raptus improvvisi e isterici,eseguita in maniera chirurgica conferma l'indubbia preparazione tecnica dei membri,meritevole.

Si arriva alla mia preferita Elixier Of Death,traccia strumentale, dove refrain chitarristici vivaci disegnano una pura e assassina power epic song da urlo,voglia matta di salpare in barca e andare alla conquista di popoli anche solo contro tutti,energica e potente come poche volte avete udito,da pelle d'oca,devastante. Credevo di avere un attimo di respiro con Caught By Insanity per via della partenza in pieno doom style ma nulla da fare,in pochi istanti si è catapultati in un pandemonio,travolgente e intensa,alterna sfuriate metalliche super repentine a trame slowly come nell'intermezzo che concede spazio a cori cupi ricchi di pathos,stentorea con buonissime melodie. “Evil Run ha un preludio soffuso che mi ha rammentato i The Clash ma tranquilli,dura un batter d'occhio,difatti si torna a calcare l'acceleratore in un brano dalle forti influenze punk,ostentando un’intelaiatura esuberante che spicca per le favolose scorribande chitarristiche che sull'epilogo si evidenziano notevolmente, furibonda e incessante. Si conclude con la simpaticissima This Is The Endche in quattordici secondi mette in contrasto l'irruenza sonora heavy col finale orchestrale.

Per chiudere,posso assicurarvi che questo platter non vi deluderà per nulla,ristampato nel 2006,reperirlo non dev'essere un problema,fattelo vostro perchè le emozioni e l'energia sprigionata è massiccia,se devo cercare un “neo”, forse andrei sul cantato poco versatile ma per quanto mi riguarda,non ha disturbato più di tanto. Stay Metal!


1) Der Anfang         
2) Prisoner's Back         
3) Dipsomania         
4) Metallic War         
5) Why Am I Alive?         
6) Outlaw         
7) Feelings of Freedom         
8) Elixier of Death        
9) Caught by Insanity         
10) Evil Run         
11) This Is the End

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