TWISTED SISTER
We're Not Gonna Take It
1984 - Atlantic Records
ALESSANDRA PULGA
18/08/2020
Introduzione recensione
Siamo nel 1984, i Twisted Sister cavalcano la cresta dell'onda, gasati come non mai e sempre più spavaldi. Qualcosa comincia a delinearsi all'orizzonte: qualcosa di grande, che finalmente abbatterà i muri che li avevano contenuti e li consacrerà al successo planetario come i pilastri dell'Hair metal. Si prospetta un gran bell'anno, per loro, ed è tutta la loro grinta, la sicurezza di chi sta per lanciare la propria carriera incredibilmente in alto, che viene fuori dei singoli che anticipano Stay Hungry. In We're Not Gonna Take It c'è un grido alla rabbia, alla ribellione e alla rottura di tutti i canoni, un vero e proprio inno generazionale, con la sua grinta giovanile e la voglia di conquistare il mondo. Hanno tutto ciò che serve per spaccare la scena: la voce aggressiva e quasi esasperata di Dee Snider ci restituisce alla perfezione la voglia di libertà di una generazione stufa di regole antiquate. Il look è a metà tra la moda dell'epoca e l'esagerazione che sfiora la presa in giro, ma è perfetto, perché rompe nettamente e bruscamente con tutti i canoni del passato. Anche lo stile musicale, che fonde insieme la rabbia della NWOBHM e lo spirito spaccone tutto americano, riscuoterà un successo senza precedenti, per i Twisted. È come se gli anni '80 fossero sintetizzati in un unico pezzo, con We're not Gonna Take It: si grida al miracolo, è proprio quello che i tempi chiedevano: ribellione, rabbia, spavalderia e affermazione personale. Questa traccia è il primo vero manifesto dell'Hair metal e della "Youth Gone Wild" che qualche anno dopo sarà la volta degli Skid Row celebrare. I Twisted Sister ce la presentano in tutta la sua grinta, fierezza e bisogno di libertà assoluta. Cosi, le classifiche furono scalate in un attimo, l'attesa per Stay Hungry aumentò di dieci volte e il loro nome si diffuse a macchia d'olio, portandoli all'apice a una velocità incredibile. Tutto stupendo, no? che cosa mai potrebbe andare storto? Be', se da una parte New York e la sua città-nemesi, Los Angeles, si lasciano travolgere in pieno dalla grande festa del Glam/Hair, negli altri quarantotto stati della land of freedom c'è ancora gente che ascolta i dischi al contrario per carpire qualche segnale satanico, e che crede che chiunque prenda in mano una chitarra elettrica sia potenzialmente un figlio del demonio. E i Twisted Sister non tarderanno a doverci fare i conti: è proprio del 1984 l'idea dell'etichetta "Parental Advisory" ad opera di quella che poi diventerà la PMRC, associazione il cui intento era valutare dal punto di vista morale ed educativo i contenuti dei dischi e dei singoli brani. Accuse da tutte le parti colpirono We're Not Gonna Take It e il suo video, accuse che ora sfiorerebbero il ridicolo, come quella di "incitare i ragazzi a disobbedire ai genitori", ma che all'epoca furono portatrici di parecchie grane, per la band. In effetti, doversi trovare a giustificare un inno generazionale per il suo messaggio di autoaffermazione può essere parecchio complicato; e la situazione peggiora ulteriormente, quando il video della traccia mostra proprio un ragazzino che contravviene a tutte le regole del padre, il quale cerca disperatamente di tenerlo sotto controllo, finendo per essere sconfitto in una serie di assurde situazioni. Un video innocente e molto divertente, pensato sullo stile dei cartoni animati, nei quali i personaggi si rialzano sempre illesi qualunque cosa sia loro capitata, ma per il quale i Twisted si ritroveranno in mezzo a un fuoco incrociato, tra l'incredibile salto in avanti delle nuove generazioni, e i valori tradizionalisti di gente come Tipper Gore, la scrittrice a capo della Parents Music Resource Center ("centro d'informazione musicale per genitori", alias: "enorme problema per chiunque abbia voglia di suonare in questi anni"), che inserirà We're Not Gonna Take It nella "Filthy Fifteen", una specie di "indice dei libri proibiti" dei tempi moderni. A tutto questo fa da sfondo la frattura generazionale più profonda che mai, alle soglie di una nuova rivoluzione industriale e dell'esplosione di una cultura tutta nuova, che associazioni come questa si ritrovano, infine, a combattere invano.
We're Not Gonna Take It
Già immediatamente dopo l'uscita ci si rende conto di che enorme potenziale risiede in questa traccia, divenuta uno dei pezzi più famosi e ascoltati dei Twisted sister e un manifesto dell'Hair metal. Si prospetta da subito un brano grintoso, con un ritornello molto semplice ma travolgente, che ci colpisce senza neanche la possibilità di tirare il fiato, anticipato da quell'intro di batteria così particolare, con un campanaccio ad accompagnare il groove. Promette un album arrabbiato, affamato, creando un'aspettativa che Stay Hungry non deluderà. Quel suo stile forse un po' eccessivo, spavaldo, nel modo in cui Dee sembra gridare in faccia ai suoi ascoltatori, ma sempre sfiorato da una vena quasi comica e melodrammatica, rende il pezzo estremamente adolescenziale. Somiglia all'atteggiamento sicuro e arrabbiato di un ragazzino che grida ai genitori: "non sono più piccolo, ho ben dodici anni!". Ma c'è anche il sentore di qualcosa di più ampio, nel testo fin troppo consapevole per essere solo una frivola autoaffermazione: siamo agli albori di un genere che ci dà un'interpretazione della musica come puro divertimento, facendo sparire quella serietà di cui neanche il rock si era liberato. La rottura con il passato è evidente: non importano più le tematiche socialmente impegnate dei decenni precedenti, ciò che conta è divertirsi, vivere la propria vita in spensieratezza, che sia anche fuori dalle regole, non importa davvero. "We've got the right to choose it, there is no way we lose it", sono le prime parole che sentiamo dopo il ritornello; gridate con quella voglia di conquistare il mondo tipica di chi ha un obiettivo ben preciso e conosce la strada per realizzarlo. È lo spirito perfetto, tutto ciò che serve per trasportarci in mezzo a quella grande e colorata festa che sono gli anni '80, fatta di capelli cotonati, stile androgino e pantaloni di spandex. Dee Snider ci aggiunge anche un pesante trucco quasi circense, con quei lunghi capelli color paglia che insieme al look eccentrico lo fanno sembrare uno strambo sciamano; un'immagine che crea un contrasto spiazzante con la sua voce potente e roca, ma che si sposa alla perfezione con l'ambiguità della traccia stessa, divisa tra un ritmo vivo e divertente, che ti fa venire voglia di partire alla conquista del mondo, e il fastidio per tutto ciò che è vecchio. "you're life is trite and jaded, boring and confiscated; if that's your best, your best won't do", la seconda strofa è senza dubbio la più critica, nella quale Snider abbandona l'autoaffermazione della prima parte del brano, per scagliarsi prepotentemente contro tutto ciò che loro, appunto, non accetteranno più. La struttura non ci presenta troppe sorprese, e neanche lo fa l'assolo, che riprende la linea vocale del ritornello con uno stile pulito e non troppo articolato, ma la grinta che sanno tirare fuori in ogni nota basta da sola a buttare addosso all'ascoltatore la loro stessa voglia di riscatto. "We're Not Gonna Take It" (Non subiremo) è una traccia pensata per essere cantata a squarciagola, per lasciarsi avvolgere dal ritmo e ballarci sopra, e riesce benissimo nel suo intento. È perfetta nella sua semplicità, riuscendo a cogliere lo spirito di quegli anni e incarnandolo alla perfezione.
You Can't Stop Rock 'n' Roll
Dopo un pezzo come We're not Gonna Take It, non ci sarebbe stato brano più perfetto, per il b-side di questo singolo, di uno che già avevamo conosciuto e amato, e che qui torna nuovamente a battere con la forza di un martello il ferro che We're Not Gonna Take It aveva scaldato. Posto in questo singolo, è perfettamente in continuità con la traccia precedente: anche qui ritroviamo una ribellione nei confronti di quella società bigotta che tentava di reprimere il rock e il metal, ritenuti pericolosi per i giovani. "You Can't Stop Rock 'n' Roll" (Non puoi fermare il Rock 'n' Roll) è forse ancora più eloquente; una specie di versione americana di "voi non potete fermare il vento", ma in un'accezione molto meno impegnata e molto più easy. La voce sembra meno potente di quella che ci aveva aggredito nella prima traccia, ma si tiene più vicina a un falsetto acuto, vagamente somigliante allo stile degli AC/DC; e in generale la traccia è meno furiosa: non una ribellione, ma piuttosto la costatazione di un fatto, soprattutto nel modo in cui nel ritornello le parole "you can't stop rock 'n' roll" sono scandite quasi a sillabe, come a spiegare il concetto a un bambino, impregnando il ritornello di una baldanza ironica e sfacciata. Ancora una volta, il punto non è la difficoltà del testo o i virtuosismi strumentali, anche se l'assolo si presenta più articolato di quello che trovavamo in We're Not Gonna Take It, ma ciò che interessa ai Twisted è infondere a chiunque ascolti la stessa sensazione di grandezza e superiorità che loro provano. Il riff che regge il brano è molto semplice, ma porta con sé tutta la loro grinta e provocazione, che accompagna alla perfezione il vero centro di questa traccia, un testo mirato a far venire un colpo al cuore a tutte le Tipper Gore d'America (o almeno, a sottolineare quanto siano inutili i loro sforzi). Il rock qui diventa una forza devastante, inarrestabile, che nonostante sia sempre "under constant attack" continua comunque la sua corsa a testa alta più vivo che mai, senza rannicchiarsi in un angolo a morire sotto le critiche. Tutta la traccia è una celebrazione di questa forza vitale, come uno spirito che travolge tutti gli ostacoli che incontra. Si può solo accettare, cavalcare l'onda, ma non tentare di fermarla, per quanti sforzi o preghiere si spendano.
Conclusioni
Potrebbe essere una specie di dichiarazione di guerra, questo singolo così sfacciato e spavaldo, direttamente rivolto a quei benpensanti che per decenni sono stati tra i piedi alle rock band di tutto il mondo. La situazione sta per cambiare, se ne rendono conto tutti, e lo scontro è inevitabile, da entrambe le fazioni. Dee Snider sarà uno dei più agguerriti sul fronte, insieme a molti altri musicisti che si uniranno a lui. Le accuse che verranno rivolte a questo singolo non rimarranno senza una risposta, ma la grinta con cui i Twisted Sister affrontano il palcoscenico non cede di un millimetro quando c'è da farsi avanti a difendere il proprio lavoro. Le battaglie legali tra il PMRC e diverse tra le più in vista personalità del rock e del metal furono particolarmente violente, fino a culminare con una convocazione al Congresso in cui Dee Snider, Frank Zappa e John Denver tennero un intervento ciascuno per opporsi all'entrata in vigore della Parental Advisory. Purtroppo si trattò di una vittoria di Pirro, ottennero infatti che non fosse segnalato sull'album il motivo per cui figurava l'etichetta (la proposta di Tipper Gore era di apportare sulla copertina una lettera per segnalare il contenuto esplicito nell'album, come S per sesso, O per occultismo e così via), ma il Tipper Sticker apparve eccome, su dischi non solo rock e metal, ma anche più mainstream, come i lavori di Madonna e Cindy Lauper. Quanto ai Twisted Sister, We're Not Gonna Take It continuò a figurare nella famosa lista "Filthy Fifteen", con l'accusa di violenza, mentre cominciava per loro il periodo più florido della loro carriera quando Stay Hungry, uscito due settimane dopo questo singolo, catalizzò su di loro un'enorme attenzione. Il 1984 sarà ricordato nella loro carriera come il loro apice e il periodo da cercare di eguagliare. In effetti, i loro massimi successi sono concentrati proprio in quell'esplosione che fu Stay Hungry, e We're Not Gonna Take It, con tutta la sua baldanza e le sue controversie, attirò gli occhi su di loro molto più di quanto avrebbe potuto fare qualunque altra azione voluta (con il senno di poi, forse, sono molte le rock band che dovrebbero stringere la mano alla sciura Tipper per l'enorme pubblicità che offrì loro su un piatto d'argento). Gli anni '80 sono portatori di cambiamenti epocali, di uno stile di vita tutto nuovo, e di una spensieratezza distesa, finalmente rilassata. I Twisted Sister sono tra gli apripista che l'hanno sdoganata nella musica, mentre i capelli si fanno più lunghi e i vestiti più aderenti e luccicanti. Siamo solo agli albori del periodo del divertimento, di Glam, Hair e di quel mondo tanto colorato quanto caotico che travolgerà questi anni; i Twisted Sister lo abbracceranno in pieno, cavalcando la cresta dell'onda con la sicurezza che li contraddistingue e senza lasciarsi fermare, inarrestabili, proprio come il loro Rock 'n' Roll.
2) You Can't Stop Rock 'n' Roll