PERPETUAL FIRE
Invisible
2009 - Self
ROBERTA D'ORSI
27/06/2011
Recensione
Con molto orgoglio ho deciso di parlarvi di una band Italiana e più precisamente Lombarda,loro sono i Perpetual Fire progetto musicale del chitarrista Steve Volta,già componente e mente del gruppo Pandaemonium altro progetto musicale di power metal targato Italia.
L'idea di formare il gruppo nasce dall'artista nel 1999 al fine di combinare sonorità Malmsteeniane ad altre power di band come Angra e Stratovarius,il nome scelto inizialmente è Abyss con una formazione che comprendeva oltre a Volta alla chitarra,Marco Sivo dei Time Machine,Ricky Sedda alle pelli e Nevio Prog al basso,definita la line up il gruppo cambia nome in Steve's Flames ed iniziano le prime esibizioni live dopo l'incisione di un demo.
I primi cambi di formazione cominciano a palesarsi e così l'anno successivo il 2000 vede una sostituzione alla batteria con Lucio Pozzoli e al basso con Amedeo Dalla Zia,delineatasi un nuovo gruppo il lavoro procede con la realizzazione di nuovo materiale,purtroppo successivamente Marco lascia la band a causa di problemi personali. Il cambio del singer viene fatto con Roby Beccalli ed un nuovo nome per la band in Fireside,portano il gruppo ad incidere il demo "Underfire Boys" ma il prodotto non convince Steve e Roby ritenendolo un tantino "vecchio" per questo motivo decidono di mettersi all'opera scrivendo e producendo nuove canzoni. Arriviamo al 2003 anno in cui la band incide un nuovo demo dal titolo "Castle of my Soul" registrato allo Zenith Studio con mix e masterizzazione a cura di Frank Andiver.
La strada intrapresa pare essere quella corretta,il suono scaturito dal demo è la giusta potenza che la band cercava,in seguito lavorano a dieci tracce facenti parte di un promo cd,le recensioni non tardano ad arrivare,ma per scalare la vetta c'è bisogno di un assetto ancora più stabile nella formazione,ecco infatti che arriva un altro cambio di line up;Steve Addis prende posto alle pelli e Mark Zampetti imbraccia il basso ed ora si fa sul serio,il primo full length deve vedere la luce.
Steve decide a questo punto di produrre egli stesso il disco con la collaborazione dei compagni di gruppo,l'accuratezza nell'organizzazione del lavoro porta la band al dicembre del 2004 ed un nuovo cambio nome trasforma i Fireside in PERPETUAL FIRE. Giunge il 2005 e Steve Addis lascia la sua batteria venendo sostituito da Federico Ria che proviene dall'altra band di Volta,i Pandaemonium; l'album "Endless World" con la distribuzione a cura della Adrenaline Records esce in vendita nel 2006.
Il lavoro continua per il gruppo,Steve scrive nuove canzoni da inserire nel nuovo album "Invisible" una volta realizzato il tutto ma non riuscendo a trovare un'etichetta che lo distribuisca,la band decide di metterlo in download gratuito sul loro sito ufficiale il 27 luglio 2009;l'anno successivo la Rock It Up Records firma con la band ed Invisible esce sul mercato nel novembre 2010.
Nel secondo album c'è un nuovo cambio alla batteria,la new entry ha il nome di Cisco Lombardi,inoltre troviamo Marco Di Salvia che collabora alle pelli in molte tracce del disco.
L'album contiene sedici brani più una bonus track e cioè la versione remixata di Maybe,contenuta nel primo lavoro dei Perpetual Fire "Endless World". Le sonorità di Invisible sono molto pulite e decise,il power proposto è classicheggiante e senza fronzoli,ogni strumento è percepibile nella sua singolarità ma al tempo stesso si amalgamano senza alcuna pecca. Sicuramente non ci troviamo davanti ad un lavoro particolarmente innovativo,ma questo non è assolutamente un difetto,se si vuole passare poco più di un'ora in compagnia di belle melodie,lineari e scorrevoli questo album è perfetto.
Le prime canzoni hanno un comparto ritmico sostenuto e ben tirato a livello energetico,il suono della chitarra è ben articolato e mai monotono,Roby alla voce si fa subito notare.
Assaporiamo tracce dai contenuti arrotondati ed armoniosi,con la bella timbrica del cantante limpida ed impeccabile,che mi ha colpita dal primo ascolto;in "Kissing the Shadows" la quarta traccia,le note aprono con intro dal sapore prog e proseguono all'insegna della melodia sostenuta da una buona batteria,percepibile ma non invadente.
La seguente "Invisible" title track del disco,accoglie il nostro udito con i candidi tasti di pianoforte smorzati dopo una manciata di secondi dal suono della chitarra,seguiti da basso e pelli che armonizzano in questa raffinata track.
Le corde di Steve prendono fuoco in tracce quali "Walking on your Fire" "In the Cage" e "Secrets" in cui gli assoli sono spesso seguiti da un grintoso picchiare delle rullate di cassa.
Le pelli si scatenano energiche ed aggressive anche in "Alien" track dal ritornello che si stampa facilmente nella mente,batteria energica anche in tracce quali "Time Machine".
Con l'ottavo pezzo "Eternity" ci troviamo davanti alla prima ballad di questo album grintoso ma armonico al contempo,le note acustiche accompagnano Roby in un'interpretazione ispirata ed impeccabile,la sua timbrica pulita è una gioia da ascoltare rapiti. All'interno del disco dopo questa traccia respiriamo nuovamente ritmo sostenuto fino a giungere a "Lost Forever" inizio lento e molto morbido nel sound che va via via intensificandosi rendendo il brano una semi ballad che si esalta ritmicamente verso il finale.
La seguente "Cold Rain" ripercorre le linee della canzone precedente con un pizzico di energia in più,le note mi rimandano a quelle sonorità tipiche ascoltate in band come gli Stratovarius,posso dunque dire a Steve di essere riuscito nell'intento di ispirarsi a tale musicalità...bravo il nostro campione!!!
"Who We Are" è un pezzo della durata di 2minuti e 22 secondi di armonie acustiche che mettono in risalto la timbrica del vocalist,una voce gradevole anche nelle note più basse..la track è talmente bella da farla ripartire per almeno altre due volte.. ^^
Giungiamo quasi al termine dell'album con la penultima traccia "Say Goodbye" una bella sferzata ritmata ed orecchiabile,altro ritornello semplice e diretto da canticchiare con immediatezza,la musicalità dei singoli strumenti è come sempre a mio avviso,ben miscelata con accuratezza e senso logico.
La canzone che chiude il cd è la bonus track "Maybe" singolo appartenente al primo album dei Perpetual Fire "Endless World" remixata ed inserita in questo nuovo lavoro.
Tirando le somme sul secondo disco dei Perpetual Fire sono fermamente convinta che sia un buon prodotto,musica ed intenzioni convincenti,nulla di innovativo ma come già detto ciò non è da ritenere un difetto ne tanto meno un punto a sfavore;si tratta di un power metal efficace e coinvolgente,schietto e lineare,in cui possiamo trovare armonizzazioni ritmiche talvolta melliflue ed altre aggressive.
Il nostro Steve Volta,anche noto chitarrista che affianca niente meno che Pino Scotto,ha realizzato un progetto musicale di tutto rispetto sottolineando la passione e la bravura dell'Italia nel panorama metal,plauso a lui.
1) Winter's Night
2) April's Blood
3) Velvet Rope
4) Kissing The Shadow
5) Invisible
6) Walking On Your Fire
7) Alien
8) Eternity
9) In The Cage
10) Secrets
11) Time Machine
12) Lost Forever
13) Cold Rain
14) Who We Are
15) My Ship Is Burning
16) Say Goodbye
Bonus Track:
17) Maybe