METALLICA
No Leaf Clover
2000 - Vertigo
MICHELE MET ALLUIGI
09/06/2016
Introduzione Recensione
Dopo il faraonico live album con l'orchestra dal titolo "S&M" (sigla che sta per "Symphony And Metallica") i Metallica vollero mantenersi sulla linea del connubio tra Heavy Metal e musica classica fino al 2000, anno in cui venne dato alle stampe il singolo di "No Leaf Clover", secondo ed ultimo prodotto promozionale di supporto al live album. Quel fatidico concerto tenuto al Berkley Theater supportati dalla San Francisco Symphony Orchestra diretta da Michael Kamen cadde letteralmente sull'enorme schiera di fan dei Four Horsemen scindendoli marcatamente in due fazioni: chi colse questa nuova pubblicazione come una prova di grande malleabilità e caratura musicale (non è da tutti i gruppi metal esibirsi supportati da un ensemble orchestrale), e chi invece lo denigrò a priori ritenendolo la proverbiale, e paradossale, caduta di stile che una band capostipite del Thrash Metal potesse compiere. Indubbiamente si fa fatica ad immaginare dei grandi classici dei 'Tallica quali "Master of Puppets" o "Battery" eseguiti da un'orchestra sinfonica, specie se si è dei thrasher oltranzisti ed indissolubilmente legati alla tradizione del genere, eppure, James Hetfield e soci riuscirono in quest'impresa; i risultati furono certamente altalenanti, dato che alcune delle canzoni che i quattro californiani ri arrangiarono per l'occasione ebbero una resa migliore di altre, fatto sta che, al di là di come ognuno di noi assorbì questa svolta stilistica del gruppo, con questo live i Metallica abbatterono una ulteriore barriera, quella che, almeno nell'opinione comune, reputava impossibile il connubio tra un gruppo metal ed un'orchestra. Lo fecero i Deep Purple nel dicembre del 1969 e già all'epoca i benpensanti urlarono all'eresia musicale, anche se i loro pezzi, a livello di "pesantezza", sembrerebbero più facili da amalgamare ad una fitta schiera di archi e fiati. I Metallica calcarono maggiormente la mano in questo senso, in qualità di band metal che si cimentava in questa nuova grande sfida delle sette note. Lo faranno anche i Kiss nel 2003, in occasione del concerto del 28 febbraio di quell'anno a Melbourne pubblicato poi col titolo di "Kiss Symphony: Alive IV", ma diciamocela tutta, da uno dei quartetti più spettacolari e scenici del Rock N'Roll ce lo si aspettava già di più un disco di questo tipo. Eppure, vuoi per motivi organizzativi vuoi per necessità commerciali, Paul Stanley e soci quasi sembra avessero aspettato di vedere il risultato che avrebbe potuto ottenere una band di colleghi, senza contare che i thrasher di San Francisco vollero imbastire una vera e propria campagna promozionale similmente a quanto fatto in precedenza, con anche i relativi singoli e contenuti inediti che andavano ben oltre l'audio o il video del live. Ad aprire le danze in questo ambito fu infatti "Nothing Else Matters", messo in commercio appena due giorni prima dell'uscita di "S&M": in esso vi si potevano trovare, conformemente all'ottica del dare nel singolo dei contenuti appetitosi per ogni palato, un grande classico ("For Whom The Bell Tolls"), un brano più recente all'epoca ("Nothing Else Matters") ed addirittura un inedito ("- Human"), tutti e tre rivisitati in chiave sinfonica ed estrapolati direttamente dall'esibizione del 21 e 22 aprile 1999. Sarà però con "No Leaf Clover", che i Metallica daranno la massima priorità a quello che a tutti gli effetti costituisce una novità inerente al concerto con la San Francisco Symphony Orchestra. Centro concettuale di questo nuovo singolo è infatti la traccia omonima che, assieme alla terza del precedente, fa parte delle due composizioni create dai quattro thrasher apposta per essere eseguite insieme all'ensemble orchestrale. Il pezzo in questione dunque è sì estrapolato anch'esso dal concerto tenuto al Berkley Theater in California, ma a differenza della maggior parte della scaletta, esso non si troverà mai in nessun altro lavoro recate su di sé il marchio Metallica, rendendosi così, in modo diverso dal singolo precursore, un prodotto collezionabile di nicchia per tutti i seguaci della band. A fare da collante tra le due uscite parallele all'album troviamo la copertina: entrambe constano infatti del fondo nero, al cui apice spicca la scritta "Metallica with Michael Kamen Conducting The San Francisco Symphony Orchestra"; già dal tono sembra quasi di trovarsi di fronte ad una locandina teatrale che non al poster di uno show metal, e sotto questa didascalia troviamo un nuovo fotogramma del live preso con il grandangolo, dove si vedono i quattro thrasher tagliati all'altezza del collo, salvo il caso di Ulrich che è seduto dietro al suo set, e posti frontalmente rispetto all'orchestra, con tutto lo sfarzo delle luci che il teatro di Berkley potesse offrire. Ma c'è di più: se con "Nothing Else Matters" i Metallica offrivano un assaggio del concerto, con "No Leaf Clover" non solo ci sottopongono una canzone "rara", ma ce ne danno una versione video ed in più la prima parte del documentario making of di "S&M"; insomma, i Four Horsemen ci conducono davanti, dentro e dietro le scene di uno dei live più imponenti da loro mai realizzati.
No Leaf Clover
Ma procediamo con ordine: in apertura della tracklist troviamo "No Leaf Clover" (trad. "Nessuna Foglia Di Trifoglio"), come anticipato una delle due canzoni che i Metallica realizzarono per questa particolare occasione, nulla di più lampante, dato che fin dai primi secondi, insieme al boato del pubblico è l'orchestra ad introdurre il tutto. L'incipit di questa traccia consiste in un vero e proprio preludio teatrale, i Four Horsemen sono i protagonisti indiscussi della serata e devono essere introdotti (nuovamente, dato che il pezzo occupa l'ottava posizione nella setlist) sulla scena; i timpani si lanciano in una serie di terzine imponenti fin dagli istanti iniziali, scandite a loro volta dalle arcate nette e decise degli archi, qualcosa di grosso si sta preparando ad arrivare e non si tratta di un attore né di un chissà quale mostro, ma semplicemente di una delle band più importanti del metal mondiale. Il tutto si sviluppa in un crescendo, la tensione è ormai elettrica, l'apice sta per essere raggiunto, quando ecco calare un silenzio solo momentaneo, pochi istanti di quiete in cui poter udire solo il battito del proprio cuore emozionato, per poi udir partire l'arpeggio di chitarra accentato. Le note della sei corde vibrano nell'aria grazie all'effetto riverbero posto su di esse, in modo da rendere ancora più etereo questo passaggio acustico, ed in ulteriore supporto a questa sessione troviamo inoltre una base di archi che ammorbidisce ulteriormente l'atmosfera; in passato i Metallica hanno più volte dimostrato di essere in grado di ricreare immagini e sensazioni forti in noi solamente utilizzando le loro chitarre (vi basti pensare, ad esempio alle aperture di "Fade To Black" o "One", giusto per fare due esempi, e ditemi se non vi viene la pelle d'oca), ma in questo caso, la sinergia con l'orchestra diretta da Michel Kamen eleva ad ennesima potenza il pathos di questa traccia. Alla base ritmica si aggiunge inoltre un fraseggio dalle tinte orientaleggianti, come una sorta di pianta che germoglia direttamente nella nostra immaginazione, si sta preparando tutto per la partenza successiva, che non tarda ad arrivare. Passato questo primo minuto operistico, ecco infatti entrare direttamente la batteria di Ulrich e le chitarre in distorto attraverso una serie di stacchi decisi e vibranti. Dopo il risalto concesso alla San Francisco Symphony Orchestra ora sono i Four Horsemen a prendere le redini del comando: il tempo di batteria è lineare e cadenzato, e costituisce una base solida per il main riff di chitarra, una composizione carica di groove ed energia. Come già sottolineato per "- Human", la vena compositiva dei quattro thrasher si ricollega più agli ultimi due lavori degli anni Novanta che non ai grandi classici; la velocità è infatti notevolmente calata rispetto alle sfuriate del passato ed ora è il groove delle asce a scandire il tutto in una suite tendente all'Hard Rock, che nonostante questa maggiore leggerezza non si sottrae dal farci scuotere la testa. Dopo la potenza serrata del palm muting di Hetfield, Hammet e del basso di Newsted, la strofa intraprende la sua salita verso un climax ascendente che accompagna lo sviluppo vocale del biondo vocalist. Con l'ingresso della voce infatti, gli archi si lanciano in una serie di accordi in crescendo che sostiene tutta la stesura del testo, rendendo così l'intero sviluppo una vera e propria cavalcata verso l'ineluttabile destino di gloria che segue solo ed unicamente una grande impresa. Giunti alla prima tappa di questo sviluppo ecco arrivare nuovamente una pausa a smorzare l'incedere del pezzo: dopo il break troviamo infatti la ripresa dell'arpeggio iniziale a sostenere la voce di Hetfiel, qui effettata attraverso una distorsione che ne fa uscire le parole quasi fossero pronunciate in un megafono in lontananza. La traccia riparte lentamente con il nuovo ingresso della batteria, che riprende il proprio quattro quarti facendo "ricominciare tutto da capo dopo" con la prima scarica di energia, il drummer danese ora esegue delle variazioni sul tema eseguendo dei contrattempi, ed in lontananza si sente la sei corde di Hammet abbozzare un primo timido fraseggio solista con il wah wah. Il brano intanto riparte nuovamente con il crescendo strutturato come il precedente, ma lo sviluppo ora è più lento e maggiormente disteso, in modo da dare ad Hetfield la possibilità di cantare la seconda porzione di testo più corposa della prima, il tachimetro sta comunque salendo di giri, ed infatti arriva adesso l'esplosione energica in cui il moro e riccioluto axemen della band può lanciarsi nel suo assolo, uno sviluppo ricco di sentimento che ci riporta alla mente quanto fatto da Hammet in "Load" e "Reload" a livello di assoli: note meno veloci ma più sentite. Conclusa questa parte, vengono riprese le terzine con cui si era introdotto il pezzo, con la differenza che adesso l'orchestra è seguita passo passo anche dai Metallica, i quali, rendono decisamente più potente questo passaggio. Gli archi ed i fiati intanto lanciano degli incisi solenni ed epici, mentre la chitarra solista esegue il fraseggio principale prima che il gruppo esegua un ultimo ritornello prima della chiusura. Su questa traccia troviamo una novità a livello vocale nello stile di Hetfield: il falsetto, mai prima d'ora infatti il thrasher di Downey si era lanciato in incursioni così ripide verso le tonalità più alte della sua voce, ma pur trattandosi di un primo esperimento esso si rivela assolutamente convincente. A chiudere questa traccia, troviamo nuovamente l'arpeggio di chitarra pulita, che esegue le ultime battute sostenuta dall'orchestra che lentamente la accompagnano verso la chiusura. Trattandosi di una canzone che i Metallica hanno composto in sinergia con Kamen, il risultato è assolutamente convincente, in quanto, partendo da zero, l'amalgama di Metal e musica classica trova qui uno dei suoi esiti più felici, a differenza di altri pezzi della band (in particolare quelli più sostenuti), dove l'orchestra di San Francisco, a volte, fatica a star dietro ai Four Horsemen. Dal punto di vista lirico, il testo di "No Leaf Clover" si riallaccia concettualmente a quello di "- Human", creando così un dittico di liriche collegate inerenti alla caducità dell'uomo di fronte allo scorrere del tempo. Se nella traccia contenuta nel singolo precedente l'essere umano era impotente di fronte all'inesorabile fluire degli eventi e del cosmo, ora il narratore, interpretato da Hetfield in prima persona, si rivolge ad un interlocutore, più precisamente ad un ragazzo, al quale racconta la propria esperienza. Dopo essere stato travolto dalla realtà in prima persona, il protagonista parla adesso al giovane con il tono saggio e maturo di chi ha affrontato qualcosa di magnificamente terrificante e lo ammonisce del pericolo che ora questo baldo giovane si sta preparando ad affrontare. Il tutto inizia sentendosi bene, percependo sé stessi come parte di quel grande ordine cosmico che ha genericamente il nome di tempo; si vive intensamente ogni istante, non ponendo attenzione al fragore del tuono in lontananza, apparentemente è solo un fenomeno atmosferico irrilevante, ma in realtà, esso consiste nel più improvviso monito di un pericolo imminente che ci sta per travolgere. Anche il protagonista subito non ci fece caso e pagò lo scotto di quest'errore, venendo schiacciato ed annientato dalla fiumana della realtà che ha seguito il proprio corso non curandosi di lui; come un fiume in piena che pensa unicamente a scorrere non preoccupandosi di ciò che sommergono le sue acque. Alla fine quindi anche il giovane sarà sommerso dall'ineluttabilità del mondo, e nonostante egli ora sia avvisato non può dirsi, come recita il proverbio, mezzo salvato. Il tempo è vorace e spietato. Esso pensa unicamente a compiere il proprio giro stabilito da un ordine superiore e se qualche insignificante essere umano ne resta intrappolato sono affari suoi. Il sapiente narratore tuttavia lo mette in guardia anche dalle illusioni che si creeranno: nel momento più buio, quando le tenebre nel destino lo avranno completamente avvolto, egli vedrà una luce, subito gli apparirà come un faro di speranza, la proverbiale luce alla fine del tunnel, ma in verità, quello non sarà altro che il treno merci del destino che gli piomberà addosso triturandolo ed infierendo ulteriormente sulla sua impotenza, come un naufrago colto nel pieno del vortice del mare in tempesta che sott'acqua, quasi privo di respiro, vede una luce in superficie e, scambiandola per il sole, cerca di raggiungerla dando fondo alle sue ultime energie, per poi scoprire con amarezza che si trattava unicamente del riflesso di un nuovo cavallone pronto a rigettarlo negli abissi dopo aver preso appena quel poco di fiato sufficiente per resistere. Anche un bagliore che a noi sembrava una luce lenitiva nasconde quindi una marea di insidie.
No Leaf Clover (video "Slice & Dice" version)
Ad arricchire questo singolo troviamo ora i supporti video, primo dei quali è "No Leaf Clover (video "Slice & Dice" version)", traducibile pressapoco come "No Leaf Clover (video in versione "taglia e cuci")"; Il filmato infatti non è il videoclip ufficiale del pezzo, quest'ultimo realizzato invece attraverso il montaggio di varie scende del live scelte ad hoc ed assemblate, ma un video alternativo realizzato attraverso una secondaria selezioni di immagini estrapolate, tagliate e cucite tra loro scelte all'interno del campionario di riprese realizzate durante l'esecuzione della canzone stessa. Il cortometraggio si apre con una telecamera fissa che inquadra la postazione di Kamen, in alto sulla destra rispetto al leggio, dove oltre alla lampada che illumina il libro con gli spartiti il direttore avvia con la sua bacchetta l'esecuzione dell'orchestra. L'immagine resta fissa, dandoci modo di ammirare nel dettaglio tutte le movenze di questo istrionico maestro in preda letteralmente alla magia della musica da lui stesso diretta; sulla sinistra si nota un particolare della batteria di Urlrich, di cui si vede la mano destra incitare il pubblico a seguire le terzine in apertura con dei cori. Grazie a questa angolazione riusciamo a farci un'idea di quanto pieno fosse il Berkley Theater in quelle due serate di aprile: sia la platea che le balconate sono infatti ricolme di fan in trepidante attesa, indizio che evidentemente il connubio tre Metal e musica classica comunque piacque non a pochi. Altro dettaglio singolare, che si nota in basso e nascosto dalla lampada del leggio, è l'assistente di Kamen, accovacciato alla destra del direttore e sempre prontissimo a voltargli le pagine degli spartiti qualora il maestro fosse impossibilitato a causa dei movimenti di solfeggio. Passati i 15 secondi di filmato l'inquadratura si sposta, fornendoci le riprese di una telecamera posta di fronte all'orchestra e che lentamente zooma sul direttore della San Francisco Symphony Orchestra, vero e proprio protagonista di questo video alternativo. Giunti al momento dell'ingresso delle chitarre, l'inquadratura allarga il proprio campo per fornirci una ripresa panoramica ma il punto focale è sempre il direttore, alle spalle del quale possiamo notare le movenze di Hetfield, Hammet e Newsted, i quali, suonano in piedi come se fosse un normale concerto dei Metallica, con ampia libertà di movimento su tutto il palco. Il biondo vocalist si trova sulla destra dell'inquadratura (di lui si intravede solo la gamba sinistra e la paletta della chitarra) e comparirà solo in alcuni passaggi del pezzo, mentre il moro axemen compare solo sporadicamente; a vedersi bene è il bassista del Flotsam & Jetsam, il quale, suona con la verve ed il muso duro di quando si esibisce nei normali contesti dei Four Horsemen. L'inquadratura fissa viene spezzata attraverso alcuni incisi panoramici frontali, che ci consentono di notare che, contrariamente a quanto è di norma concesso in un teatro, nella platea vi sono anche dei fan in piedi appoggiati al palco, intenti a saltare e fare headbanging come se si trovassero ad uno show della band in uno stadio. Particolarmente interessante è la differenza di presa che la musica attua su Kamen e sui membri in piedi del gruppo (dato che da questo filmato Ulrich non si vede): mentre Hetfield, Hammet e Newsted si muovono con il loro fare consueto da metallari che scuotono tutto il corpo, il direttore d'orchestra appare sì coinvolto anch'egli, ma incline a movenze più composte e classiche, ciò non esclude tuttavia che egli si stia godendo fino in fondo quelle canzoni attimo dopo attimo. L'ultimo cambio di inquadratura si ha sul finale della traccia, dove la telecamera scelta ora è quella alla sinistra dell'orchestra, che ci regala un ultimo scorcio di esecuzione prima della conclusione del pezzo. Trattandosi di un video in versione alternativa, non è certo qui che il fan può trovare il non plus ultra a livello cinematografico, lasciato invece per la versione ufficiale del videoclip di "No Leaf Clover"; la versione "Slice & Dice" ci sottopone invece delle prove di inquadratura, delle bozze di riprese che sono poi confluite nell'insieme generale al momento del montaggio che, scartate per la realizzazione ufficiale, sono poi state montate in maniera molto più standard per realizzare questo filmato, che per il 90% del suo minutaggio ci offre la prospettiva dell'esecuzione dal punto di vista della postazione di Kamen. A confermare il fatto che si tratti di riprese di prova, sono gli eventuali "errori", ossia il passaggio di qualche soggetto davanti all'obiettivo (ne troviamo un esempio lampante sull'inquadratura conclusiva) o di qualche istante in cui il direttore sorride all'obiettivo consapevole di essere ripreso; un dettaglio simpatico, ma regia vuole che chi è in scena non guardi mai in camera. Potrà sembrare poco entusiasmante vedere la traccia ripresa in questo modo, eppure, già nel '99 i Metallica anticipavano quella moda tanto in auge oggi di fornire delle esibizioni riprese da un punto statico (le proverbiali "drum cam" dei batteristi ad esempio, o le go pro poste sugli strumenti), tutto sommato quindi questo video si può collocare nella sezione del materiale dietro le quinte di uno degli show più monumentali mai realizzati dai Metallica.
S&M Documentary Parti
Il discorso prosegue poi immediatamente dopo, giungendo al filmato conclusivo del singolo, ovvero "S&M Documentary Parti I" (trad. "Documentario di "S&M" Parte Prima"), un estrapolato di oltre dieci minuti ricavato dai più estesi quaranta di durata del making of del concerto con l'orchestra, incluso poi nella versione video dello show. Il video si apre con una violinista della San Francisco Symphony Orchestra, intenta a suonare il proprio strumento, quando improvvisamente irrompe un comicamente alternato Newsted che in preda alla collera raggiunta per la saturazione della propria pazienza manda in pezzi lo strumento in uno scatto d'ira, lasciando la povera ragazza paralizzata dallo sbigottimento; successivamente arriverà un Hetfield rammaricato a rimproverarlo per il suo gesto, in quanto la violinista è il primo violino dell'ensemble, ma guardandolo da vicino lo definirà ancora buono per l'utilizzo. Naturalmente si tratta di un siparietto comico allestito ad hoc per smorzare la serietà prima di essere introdotti nei veri e propri passaggi tecnici che stanno alla base del concerto "Symphony And Metallica". Si passa adesso alle domande esplicative di tutto il progetto, prima tra tutte quella che chiede ai Four Horsemen se avessero mai pensato, all'inizio della loro carriera, di poter suonare con un'orchestra, tutti e quattro, da Hetfield ad Ulrich, rispondono di no, anzi, fino al '97 anno in cui nacque l'idea di questa collaborazione, nessuno aveva mai nemmeno contemplato l'ipotesi. Ulrich anzi sottolinea la differenza con cui risponderà ai puristi di entrambi i settori: egli non si troverà a suonare della musica classica, ma suonerà le sue canzoni con la musica classica e questa riflessione lascia intuire che già all'epoca qualche tuttologo da baretto potesse aver sollevato la questione circa questo concerto. Dopo una serie di inquadrature panoramiche della città di San Francisco, a cui "- Human" fa da colonna sonora, si passa poi all'interno del mega studio/sala prove dove i Four Horsemen si stanno preparando all'esibizione. Dalle parole dei quattro emerge lampante l'emozione, e se vogliamo "l'ansia da prestazione", del cimentarsi per la prima volta a suonare con un orchestra che li accompagni. Il drummer danese ribadisce infatti di essere sempre stato ignorante in fatto di musica classica e che sia dovuto "correre ai ripari" riascoltando il disco live realizzato dai Deep Purple nel '69 per trovare un modello da seguire; anche Hetfield, a seguire, ribadirà che lui, più che dei musicisti di chitarra classica, non ha mai ascoltato più di tanto di questo genere. A farci notare la mole di strumentazione necessaria per un evento simile bastano le inquadrature che riprendono Newsted passeggiare per il salone, egli infatti cammina tra una enorme serie di case in parte dei Metallica in parte dell'orchestra, sparpagliati per tutto l'ambiente, a maggior riprova del fatto che un concerto di tale portata non si programma in quattro e quattr'otto e soprattutto va curato nel dettaglio. Trascorsi i due minuti e venti secondi di filmato si scopre una vera e propria news di grande impatto: non sono i Metallica che hanno chiesto la collaborazione a Michael Kamen, ma viceversa, è stato il direttore della San Francisco Symphony Orchestra a cercare i Four Horsemen per imbastire un discorso del genere per una collaborazione. Come spiegato da Hammet, egli infatti chiese al gruppo se fossero interessati a realizzare qualcosa insieme, e quando il direttore di una delle orchestre più note al mondo ti chiede la disponibilità per una collaborazione, è la classica offerta che non si può rifiutare. Le due parti avevano già avuto a che fare per la realizzazione della versione in studio di "Nothing Else Matters" contenuta sul black album, ma adesso vi era in cantiere qualcosa di ben più ampio. Kamen spiega infatti che lui suona qualcosa di suo, una musica classica che a suo modo possiede qualcosa di rock, e lo stesso fanno i Metallica, i quali, a loro volta, nel loro Thrash possiedono un ché di sinfonico: le basi per una sinergia musicale dunque ci sono tutte. Le collaborazioni del direttore newyorkese annoverano alcuni grandissimi nomi, come Pink Floyd, Queen e Bob Dylan, ma ciò che più lo attrasse dei Four Horsemen fu proprio la loro "pesantezza". Molto interessante, seppur abbastanza tecnico come frangente, è la parte centrale del video, dove vengono illustrati i metodi di ri arrangiamento che hanno consentito alla rigidità dei tempi dei thrasher di modellarsi per ospitare gli archi e i fiati. Come spiegato da Hetfield, i 'Tallica sono consapevoli che ci sono degli scettici che già a priori sostengono che questo esperimento non funzionerà, tuttavia, gli autori di "Ride The Lightning" vanno avanti per la loro strada: il frontman di Downey infatti sottolinea che alla base di tutto ci sia la voglia di divertirsi e provare qualcosa di nuovo. Se l'esito sarà positivo infatti vi sarà la gioia enorme di aver collaborato con uno dei più grandi compositori (ahimè scomparso nel 2003), in caso negativo vi sarà comunque la soddisfazione di averci provato. In barba alle critiche dunque, quello che i Metallica vogliono fare è evolvere il loro sound percorrendo qualsiasi strada e poiché tutti gli iettatori sicuramente non avranno mai avuto a che fare con un orchestra, quindi possono tenersi i loro sofismi. A metà filmato si passa al diario di bordo delle prove: i Four Horsemen si preparano allo show prestando attenzione ad ogni particolare, emblematica è la prima immagine di questa parte: Lars Ulrich mangia semplicemente un sandwich, sottolineando che non ci sono né il caviale né lo champagne, una metafora quanto mai eloquente del fatto che 'Tallica restano sempre i 'Tallica (anche questa scena dunque si presenta come una frecciata nei confronti di chi accusò la band di essersi venduta).Vi è poi un'altra scena che abbatte ulteriormente lo stereotipo dei generi a compartimenti stagni: Kamen apprezza il lavoro fatto con la band su "The Call Of Ktulu", ma afferma altresì che gli sarebbe piaciuto orchestrare anche qualcosa di più deciso come "So What". Quel che è certo è che un concerto come "S&M" abbia avuto diverse e lunghissime fasi di preparazione, fatte di attese interminabili di ogni musicista in attesa che venisse delineato quanto fosse da fare dai colleghi, le varie prove audio e di luci e così via; a molti è piaciuto, altrettanti lo hanno snobbato, ma quel che emerge da questo primo estratto di documentario è che i Metallica hanno messo in questo progetto tutte le loro energie.
Conclusioni
Dei vari singoli pubblicati fino a questo punto della carriera dei Metallica, "No Leaf Clover" è senz'altro quello dal contenuto più accattivante per i fan del gruppo: la titletrack stessa, che ricordiamo è stata composta per il concerto orchestrale e quindi non è inclusa in nessun altro disco, poichè tute le altre esecuzioni live saranno successive al 1999, rende già di per sé particolarmente esclusivo questo prodotto. Il video della stessa in versione "taglia e cuci", diverso da quello ufficiale, rende ulteriormente raro il contenuto della tracklist; con la successiva uscita in video infatti si ha modo di vedere l'esecuzione del pezzo a posteriori del montaggio di regia; questo corto invece rappresenta una fase intermedia dei lavori che ci introduce in media res nella fase di lavorazione dell'intero progetto, aspetto che per un fan accanito si rivela imperdibile. Ultimo ma non meno importante infine è il primo frammento di documentario making of a tutti gli effetti: seguendo quest'ordine abbiamo modo di compiere un ulteriore passo indietro verso lo step primario della realizzazione di "S&M", vale a dire il momento in cui è nato il connubio fra i Four Horsemen e Michael Kamen ed il successivo avvio dei lavori. Trattandosi di un singolo promozionale il filmato si deve fermare agli undici minuti e ventiquattro secondi, cercando comunque di fornire all'acquirente del prodotto le informazioni principali circa il concerto, che verranno successivamente approfondite nella versione estesa contenuta nel video integrale dello show. A conti fatti dunque, "No Leaf Clover" è di sicuro il mini lavoro più strutturato e riuscito che la band potesse concepire per promuovere un proprio album; a differenza dei precedenti, dove l'extra era fornito da qualche versione live, il prodotto in questione mette in prima posizione l'unico estratto di cui porta il titolo per poi bypassare il repertorio "ufficiale" per condurci passo passo dietro le quinte di questa opera monumentale. Tirando le somme, fra i singoli di "S&M" e quelli precedenti, forse, i due legati al disco con l'orchestra si presentano come essenziali, ma al tempo stesso ben eloquenti ed accattivanti per qualunque follower dei 'Tallica: il fan oltranzista che vuole avere tutto ciò che dei Metallica si possa trovare in circolazione vi trova il materiale fruibile e di nicchia che desidera, quello più moderato invece trova la canzone con in più quel tanto di extra che basta per convincerlo a comprare questa pubblicazione ed affiancarla al live album sulla propria mensola. Dal punto di vista della produzione, il lavoro ora si scinde in due: da un lato troviamo il mixaggio della canzone presa dal vivo, lavorando sia sugli strumenti elettrici che sull'orchestra in modo da avere il meglio che si possa auspicare per una band metal accompagnata da un ensemble orchestrale; dall'altro si trova invece il versante video, che non deve essere troppo artificioso, il che rischierebbe di annoiare il fruitore, ma deve essere in grado, attraverso immagini semplici, di accompagnarlo dietro al sipario, cercando di tenerlo in attenzione relativamente poco sui dettagli esclusivamente tecnici (dato che i non musicisti possono trovare borioso il versante armonico musicale della lavorazione) per concedergli anche qualche siparietto comico come quello posto in apertura del secondo video per soddisfare anche quella sorta di voyeurismo che ci rende curiosi più nel vedere i thrasher fare gli idioti che non intenti ad accordare i propri strumenti. Volete sapere quanto lavoro ha comportato realizzare "S&M"? il singolo di "No Leaf Clover" fa sicuramente al caso vostro per rispondere ad ogni domanda.
2) No Leaf Clover (video "Slice & Dice" version)
3) S&M Documentary Parti