MEGADETH
Rust In Peace Live
2010 - Shout! Factory
FABIO MALAVOLTI
29/07/2011
Recensione
Il mondo del thrash metal era stato letteralmente rivoluzionato dall'uscita di "Rust in Peace" nel 1990. Così, per celebrare i vent'anni di vita di questa pietra miliare, i Megadeth pensarono bene di riproporre in un unico concerto tutti i brani del disco, e ciò avvenne il 31 Marzo 2010 all'Hollywood Palladium, in California.
L'esibizione venne filmata e poi, sotto la direzione di Kerry Asmussen, ne vennero realizzate diverse versioni, fra cui un DVD.
"Rust in Peace Live" contiene inoltre altre celebri esibizioni dei brani più conosciuti della band di Dave Mustaine, fra i quali "In My Darkest Hour" da "So Far, So Good...So What!" del 1988, "Peace Sells" dall'omonimo del 1986 e "Symphony of Destruction" da "Countdown to Extinction" del 1992.
Ma è inutile dire che i brani più memorabili sono proprio quelli del quarto studio album, rigorosamente nell'ordine dell LP originale: si parte con la strepitosa "Holy Wars...the Punishment Due" con l'indimenticabile sfida fra i chitarristi nell'estasiante assolo, poi "Hangar 18", che resta tutt'oggi il brano forse più apprezzato dai fans, "Take No Prisoners", a mio giudizio un pò snobbata, poi la dinamica "Five Magics" ed il fenomenale riff di basso di "Poison Was the Cure". A seguire il brano meno interessante secondo il mio punto di vista, ma pur sempre apprezzabile "Lucretia", l'orgasmica "Tornado of Souls" ed il suo assolo iper-virtuoso, l'intermezzo "Dawn Patrol" e la bellissima title track "Rust in Peace...Polaris".
Basta così? No, perchè per chiudere lo show i 4 riprendono "Holy Wars" in una versione più breve concludendo così con un vero tripudio, lasciando la folla nel più caotico delirio. E pazienza se la performance vocale di Mustaine non è per ovvi motivi più quella dei vecchi, gloriosi tempi (dato che fra l'altro ho avuto l'occasione di accertare un mese fa al Big 4 a Milano): i suoi duetti con Chris Broderick sono davvero epici, fedeli a quelli della mitica coppia Mustaine-Friedman. Anche Shawn Drover dimostra tutte le sue qualità, anche se metterlo a fianco di Nick Menza potrebbe essere una piccola eresia, ed infine il compagno di 1000 avventure David Ellefson fa vedere a tutti di che pasta è fatto e di saperci ancora fare con le 4 corde.
Insomma, non sarà certo stata una performance paragonabile a quelle del millennio scorso, ma ciò non toglie che sia stata un'ottima occasione per riassaporare quei magici tempi che ormai non torneranno più, soprattutto se sono quei tempi in cui la band era praticamente all'apice del successo.
1) Holy Wars... The Punishment Due
2) Hangar 18
3) Take No Prisoners
4) Five Magics
5) Poison Was the Cure
6) Lucretia
7) Tornado of Souls
8) Dawn Patrol
9) Rust in Peace... Polaris
10) Holy Wars (ripresa)