MEGADETH

99 Ways To Die

1993 - Geffen Records

A CURA DI
MICHELE MET ALLUIGI
14/12/2016
TEMPO DI LETTURA:
7,5

Introduzione Recensione

Portata a termine la promozione di "Countdown To Extincion", quinto full lenght in studio dei Megadeth, Dave Mustaine e soci si presero una sorta di anno sabbatico dalle nuove composizioni per dedicarsi ad un imponente supporto live della nuova uscita. Oltre agli show tenuti per tutto il globo, i quattro americani diedero alle stampe diversi singoli sempre legati alla pubblicazione del 1992 ("Skin O' My Teeth", "Symphony Of Destruction" e "Foreclosure Of A Dream") il cui scopo, naturalmente, fu quello di continuare a far risuonare il nome della band nelle orecchie del pubblico, al fine di non farne mai perdere l'intensità all'interno dell'immenso mare di uscite discografiche che si susseguirono nei negozi in quegli anni. Con l'arrivo dell'anno seguente però, il gruppo americano tentò una nuova via commerciale, ossia quella dell'istrionico tandem della loro "99 Ways To Die" con un cartone animato "metallaro" come "Beavis & Butt-head", la cui peculiare grezzura e scurrilità lo resero immediatamente adatto per ricoprire il ruolo di nuovo promotore della musica Hard N'Heavy. Il programma di animazione statunitense vide la luce proprio all'inizio degli anni Novanta dalla matita dell'animatore ed attore americano Mike Judge (noto anche per essere l'autore della serie animata "King Of The Hill" e della controversa pellicola satirica "Idiocracy") il quale, dichiarò di aver trovato l'ispirazione per i suoi personaggi nelle figure particolarmente strambe di due suoi amici texani e le programmazioni mediatiche perbeniste dello zio Sam, manco a farlo apposta, si rivelarono subito il terreno più fertile per far germogliare l'irriverenza dei due metalhead. La serie di "Beavis & Butt-head" fu trasmessa per la prima volta negli States da Mtv a partire dall'8 aprile del 1993, per poi continuare ad andare in onda fino al 28 novembre del 1997; in una decade particolarmente turboleta a livello culturale come quella degli anni Novanta, il cartone divise immediatamente il pubblico statunitense in maniera netta: chi lo adorò subito per il suo essere controtendente ed anticonformista, in quanto ulteriore spinta sull'acceleratore a livello di satira rispetto ai Simpson, chi invece li odiò senza compromessi perchè già esacerbato dall'"immoralità" delle gialle creature di Matt Groening. Come dicevamo, a caratterizzare "Beavis & Butt-head" fu proprio l'abbondante turpiloquio che pervadeva le bocche dei due protagonisti, incarnanti la tipica figura dell'adolescente medio negletto e fannullone che passa le proprie giornate ascoltando musica, bevendo birra e stando svaccato sul divano a guardare la tv. Il connubio con la musica Metal fu semplice da stabilire: nelle varie puntate, oltre alle avventure particolarmente comiche e quasi surreali dei due personaggi, la televisione del loro appartamento sparava spesso dei videoclip di gruppi come Slayer, Judas Priest, Anthrax, Metallica e gli stessi Megadeth, che puntualmente venivano commentati in maniera schietta dai due fan. Vista la particolare attitudine dei due protagonisti nell'incarnare lo stereotipo del metallaro letteralmente fissato con la sua musica preferita, non passò molto tempo che venne realizzata anche una raccolta di brani "scelti" da Beavis e da Butt-head, racchiusi nella compilation intitolata "The Beavis And Butt-head Experience", nella quale compare anche "99 Ways To Die". Parallelamente a questa compilation però, il pezzo dei Megadeth uscì anche sotto forma di sigolo a sé stante, nel quale, oltre agli incisivi interventi di questi bizzarri speaker, compare il pezzo sia nella versione edit destinata ai passaggi radio che nella versione più estesa, più lunga di diciotto secondi. Pur essendo un prodotto incluso nel catalogo degli autori di "Rust In Peace" però, l'artwork di questo singolo mantiene la semplicità grafica che costituisce l'essenza del cartone animato: a comparire sulla copertina infatti sono proprio Beavis e Butt-head, disegnati secondo il tipico tratto semplicistico e quasi stilizzato che li contraddistingue. Lo sfondo dell'immagine è completamente nero (i due soggetti sono disegnati con una matita bianca) e a dare un tocco ancora più "carnivalesco" al disegno è il fatto che i due sono travestiti da mostri come se dovessero andare a fare dolcetto o scherzetto durante la notte di Halloween, in particolare Beavis (il personaggio biondo alla sinistra del quale compaiono cinque uccelli stilizzati che volano in quel metaforico cielo buio) è travestito da demone, con indosso due ali e i denti da vampiro, mentre Butt-head è un succhiasangue fatto e finito, che oltre ai canini aguzzi possiede anche il colletto alto simile a quello del mantello di Dracula. Tra i due personaggi compaiono inoltre il nome della compilation sopra citata e le scritte onomatopeiche delle risate dei due metalhead ma a spiazzare l'acquirente è il fatto che in copertina manca sia il nome dei Megadeth che il titolo del singolo: sul formato jewel case infatti, queste informazioni, con anche la tracklist, erano apposte successivamente mediante un adesivo di colore giallo collocato nell'angolo in basso a destra della confezione, quasi a ribadire che gli "artisti principali", prima ancora che Mustaine e soci, fossero appunto Beavis e Butt-head.

Beavis And Butt-head Laugh

Ad avviare il singolo è una traccia parlata di appena undici secondi intitolata "Beavis And Butt-head Laugh" ("Beavis e Butt-head Ridono"); il silenzio vine rotto da una risata abbastanza stralunata di Butt-head, che immediatamente invita l'amico Beavis ad ascoltare il pezzo dei Megadeth intitolato "99 Ways To Die". La voce calda e profonda, e anche un po' intontita, del primo interlocutore si presenta immediatamente in contrasto con quella della sua spalla, la cui nasalità ed il timbro acuto lo rendono subito il classico pazzo furioso; anche la sua risposta nell'accettare il consiglio non si presenta pacata e disponibile ma subito alterata da un crescendo iracondo e schizofrenico ("yeah, yeah, yeah, turn it up loud, loud, loud!!!" trad. "si, si, si, sparala a tutto volume, a tutto volume, a tutto volume!!!").

Intro With Beavis And Butt-head

Mentre i due continuano a ridere, si passa immediatamente al secondo intervento parlato senza alcuna cesura, ora ascoltiamo la "Intro With Beavis and Butt-head" ("Introduzione Con Beavis And Butt-head"); gli speaker sono ormai esaltati dalla potenza della musica che andranno ad ascoltare e Butt-head, senza curarsi dell'eventuale fastidio che il volume elevato possa causare, auspica subito che il volume dello stereo sia talmente alto da consentire anche ai loro vicini di casa di potersi "godere" il brano dei Megadeth e per raggiungere meglio tale obiettivo, i due aprono addirittura le finestre del loro appartamento.

99 Ways To Die (edit)

Sulle risate che continuano imperterrite, ecco partire improvvisamente "99 Ways To Die (Edit)" ("99 Modi Per Morire (Edita)"), il pezzo con cui Megadave e compagni siglano la loro alleanza con questi irriverenti personaggi animati. L'inizio della traccia è subito dirompente: gli stacchi accentati eseguiti da Nick Menza scandiscono una rapida successione di accordi densi e corposi tenuti dalle chitarre, un rapidissimo preludio prima che parta il main riff della strofa, basato su un incedere terzinato che ci regala il proverbiale effetto cavalcata con il quale gli Iron Maiden prima e gli Slayer poi hanno insegnato al mondo cosa significhi travolgere l'ascoltatore. La voce di Mustaine irrompe immediatamente sulla scena con il suo timbro acuto e stridulo e il rosso thrasher si fa narratore dell'ennesima follia suicida, trascinandoci in una funambolica caduta attraverso i meandri più contorti della psiche umana distorta. La base strumentale alterna delle pennate pesanti in palm muting intervallate su dei rapidi fraseggi melodici collocati in qualità di intermezzo, creando così la perfetta base frenetica e martellante per un folle dialogo tra un pazzo in stato confusionale ed il suo ipotetico interlocutore, che non è da escludere si possa trattare di una sua personalità dissociata. Se egli avesse modo di vedere le ore del mattino, dato che l'ipotetico suicidio viene compiuto durante la notte, si troverebbe costretto a vivere un altro ieri, vale a dire che le sue giornate sono così monotone e prive di senso che il domani è uguale alla giornata appena trascorsa e l'oggi non ha alcuna ragion d'essere, tanta è la sua monotonia ed il suo assoluto essere privo di ogni importanza. Il qui ed ora altro non è dunque che un semplice allaccio tra il passato privo di glorie degne di essere ricordate ed un futuro senza prospettive, l'unico flebile spunto di una possibile vita è comunque da ricercarsi (invano) nel domani, poiché il giorno passato ormai è bruciato come il crack assunto dal cucchiaio. La strofa continua a martellare scandita dal quattro quarti di Menza, mentre il basso di Ellfson sostiene questo deciso e nichilista sviluppo: Mustaine dichiara infatti senza troppi peli sulla lingua di avere un futuro "termimale", cioè privo di ogni scampo, ed è quindi giunta l'ora che egli scriva il suo testamento. Conclusa la prima porzione di testo, la canzone si apre notevolmente: dagli accordi si passa ad un delicato fraseggio melodico, che alla parte ritmica della chitarra elettrica affianca inoltre anche un intervento di chitarra acustica dalle tinte spagnoleggianti eseguito da Friedman, un metaforico "raggio di luce" in una lirica che sembra permanentemente avvolta dalle tenebre. Il tempo si dimezza, ma la solarità musicale viene prontamente spenta dal cinismo del testo; vi è infatti giunto il tempo di ingoiare un altro bicchiere di coraggio, ovviamente un super alcolico, prima di buttare giù un altra pillola di Torazina, il farmaco usato per curare la schizofrenia e i vari tipi di psicosi, tra cui quella tossica, come la dipendenza dalle varie droghe e dalle amfetamine. Giungiamo così al ritornello: la struttura torna nuovamente a contrarsi sullo shredding per riprendere il disegno iniziale, continuando a farci scuotere la testa con le chitarre terzinate. Megadave tuttavia non è ancora pronto ad incontrare i medici o chiunque voglia aiutarlo (definiti generalmente con un semplice "voi"), ma vuole piuttosto esplorare tutti i novantanove modi possibili con i quali si possa andare incontro al proprio destino. Ora il rosso thrasher prosegue il suo girovagare con fare da maniaco, con la musica a tutto volume per isolarsi dal mondo e sfregando le mani come chi è impaziente di compiere qualcosa di grande ed assoluto; il suo atteggiamento è quello di uno psicotico fatto e finito, a metà tra l'esaltazione completa e la consapevolezza di avere ormai non uno ma due piedi nella propria fossa, pronta ad accogliere il suo cadavere. Il pezzo prosegue sempre con il tiro iniziale, senza mai ammorbidirsi, e a questo punto, viene spontaneo chiedersi se quella pistola che il protagonista sentiva in bocca era reale oppure si trattava di un parto della sua immaginazione? Lo stacco melodico eseguito dalle chitarre sostiene ora questa inquietante riflesione, il protagonista è convinto di aver tentato di spararsi in bocca e quasi sentiva il freddo acciaio della canna sulla lingua, eppure non riesce più a distinguere se ciò fosse realtà oppure fosse tutto nella sua testa. Concluso il secondo ritornello, in cui Mustaine dichiara lampantemente di voler continuare a tentare di togliersi la vita, ecco partire la stoccata solista di Marty Friedman, un assolo di chitarra in pieno stile speed metal, composto di pennate fluide e precise che consentono alla mano sinistra di lanciarsi in un funambolico saliscendi di scale sulla tastiera del proprio strumento, condendo il tutto con una abbondante dose di dirt picking e bending a dare ulteriore colore. A livello ritmico, la batteria di Menza non si discosta dal tempo principale, mentre Mustaine ed Ellefson sostengono il moro axemen del Maryland attraverso una parte terzinata con un palm muting decisamente più accentuato, creando così la giusta atmosfera scura in contrasto con il tiro squillante della chitarra solista. Il pezzo ora giunge ad un break e una serie di stop and go strumentali sostiene infatti le deliranti manie del narratore: egli infatti è in preda agli psicofarmaci ed inizia a farfugliare frasi sconnesse e senza senso, parlando ora dell'arsenico, ora di un abito stretto fino a conludere con un alquanto bizzarro "Nevermind the tree" ("Non importa l'albero"), ma passato questo momento di incertezza razionale ecco ripartire senza indugi la terza strofa, strutturalmente identica alle due precedenti. Ora il pazzo ci descrive in maniera molto eloquente il proprio stato psicologico: nei suoi occhi si specchiano solo il pericolo e la morte, elementi principali di una specie di lunapark fatto di illusioni nel quale nessuno gioca ma si muore soltanto. La sua mente è come una prigione le cui sbarre stanno per rompersi, facendo così evadere tutta la sua follia autolesionistica e suicida che non faticherà a trascinare con sé nel baratro qualche altro malcapitato, egli è matto come il cappellaio di "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie", ma a differenza del personaggio del romanzo di Lewis Carroll del 1865 egli è molto più pericoloso. Il suicidio sembra si stia per compiere e sull'encore del ritornello finale, in cui il rigor mortis sembra finalmente avvolgere Megadave, i novantanove modi per morire sembrano finalmente essere stati esplorati tutti.

Outro With Beavis And Butt-head

Conclusa la canzone, nella scaletta si trova la "Outro With Beavis And Butt-head" ("Chiusura Con Beavis E Butt-head"), un ultimo parlato della durata di quattordici secondi in cui i due protagonisti del cartone animato, sempre continuando a ridere con il loro proverbiale fare stralunato, fanno il loro apprezzamento sul brano appena ascoltato. In particolare, il biondo dei due soggetti continua a canticchiare il ritornello con la sua voce stidula, cercando di mimare quella di Mustaine, e tra una risata e l'altra si evince chiaramente come i due metallari reputino "figa" (in inglese "cool") questa composizione degli autori di "Peace Sells...But Who's Buying"

99 Ways To Die (LP Version)

Come accennato in apertura di recensione, a chiudere la scaletta di questo singolo è la versione estesa del brano, definita "99 Ways To Die (LP version)" ("99 Modi Per Morire (Versione LP)"), dove l'LP a cui ci si riferisce sarà la raccolta intitolata "Hidden Treasures", una compilation di cover e b sides inediti che i Megadeth faranno uscire nel 1995. Come abbiamo già visto per altri singoli della band americana (e non solo), una volta composto il pezzo della durata naturale cocepita dai musicisti, veniva successivamente realizzata in studio una versione di minutaggio leggermente più breve da destinare ai passaggi radiofonici: si tratta sempre di cesure di porzioni relativamente brevi del brano (si parla sempre di secondi o al massimo di pochi minuti se la traccia possiede una durata particolarmente elevata). Ascoltando in parallelo le due versioni, si nota come il taglio sia stato fatto nel secondo ritornello: giunti infatti ad un un minuto e quarantaduesecondi di questa versione viene ancora ripetuto un giro completo di ritornello, che invece non compare nella edit. Inoltre, prima dell'assolo di Friedman, ora è presente anche una parte ulteriore che precede la cascata di note del riccioluto axeman, una sequenza in mid tempo dove Menza sostiene gli accordi del ritornello dimezzando il proprio incedere, anch'essa tolta in favore di una durata ridotta. Per il resto, le due versioni sono strutturalmente identiche ma più in generale, in fase di ascolto, si nota tra le due un bilanciamento dei suoni diverso, dovuto alle esigenze di mastering ora per la raccolta dei Megadeth ora per la compilation di Beavis & Butt-head. Di "99 Ways To Die" è particolarmente interessante il videoclip promozionale realizzato dalla band: la metafora del suicidio, grazie a delle suggestive immagini sapientemente montate, passa ora da un livello lirico più ampio ad uno più preciso e ben connotato nella sequenza delle varie scene: il libero commercio delle Armi da fuoco negli Stati Uniti. I 99 modi per morire cantati da Mustaine convergono tutti sulle diverse possibilità che ha un bambino piccolo di imbattersi casualmente nell'arma da fuoco del genitore, incurantemente lasciata senza sicura, e da quel momento alla successiva tragedia di un fatale colpo accidentale il passo da compiere è davvero molto breve. Il video infatti si apre con dei rapidi primi piani di un revolver lasciato su un letto, simbolo della facilità con la quale un'arma si può trovare quotidianamente in casa, per poi passare all'inquadratura di un bambino che osserva quell'oggetto incuriosito ed incurante del pericolo. Oltre alla successione delle scene, sono particolarmente allarmanti i dati riportati di volta in volta, indicanti le statistiche con cui le pistole uccidono più civili e familiari che effettive minacce alla propria incolumità. Il tema della legittima difesa è sempre scottante nella cronaca statunitense, e non è certo questa recensione il luogo nel quale discutere di tale materia, quel che è certo è che una volta premuto il grilletto, a prescindere dalla direzione in cui è puntata la canna, non si torna più indietro. Il piccolo infatti maneggia il revolver sempre più incuriosito, ne smonta il tamburo per osservarne i proiettili caricati all'interno e ne tasta il peso, fino al terrificante atto di guardare con l'occhio all'interno della canna, facendo presagire che uno sparo può partire in qualunque momento e non a caso, in questa scena, capeggia sullo schermo la scrittà "guns = death" ("pistole = morte"). Oltre ai primi piani del viso di Mustaine, particolarmente espressivo in quanto a follia, sono inoltre decisamente efficaci i fotogrammi dei vari membri della band intenti a suonare, i quali sono rappresentati come fotografie animate in stop motion appese ad un vetro perforato da uno sparo, indicando quindi la minaccia sempre presente di un proiettile volante che può uccidere qualcuno in qualunque momento. A mano a mano che scorre la canzone, le immagini proposte sono sempre più agghiaccianti, prima una bambina che si mette a disegnare la sagoma di una pistola, avendo quindi l'arma a portata di mano, successivamente si vedono i passi di un bambino che trascina con sé un fucile a pompa: il contrasto tra la purezza dei piedi scalzi e le dimensioni "sovrumane" dell'arma trascinata a fatica lasciano intendere che cosa possa restare del piccolo qualora il grilletto possa essere premuto, fino ad arrivare alla scena in cui un neonato tiene fra le mani una pistola direttamente nella sua culla. Dall'ambiente domestico, la narrazione si sposta poi all'interno di una scuola, luogo tristemente noto per l'enorme quantità di fatti di cronaca nera avvenuti negli States. I dati delle statistiche di bambini uccisi o feriti dalle armi sono sempre più alti, senza contare i giovani costretti ad una sedia a rotelle o ad handicap più gravi sempre a causa delle armi; ad intervallarsi con i Megadeth che suonano ora sono i bambini intenti a maneggiare le pistole per sparare, segno di come anche un infante, con un'arma in mano, possa involontariamente trasformarsi in un assassino. Il finale netto del pezzo esprime ancora meglio l'istantaneità con cui si può perdere la vita maneggiando una pistola: basta premere il grilletto, un gesto di un istante e poi solo il buio.

Conclusioni

La collaborazione tra i Megadeth e Beavis & Butte-head si rivela dunque andare a buon fine sotto tutti i punti di vista: da un lato infatti troviamo Dave Mustaine e soci farsi pubblicità con un mezzo di comunicazione irriverente e scurrile ma al tempo stesso ideale per la musica proposta dai quattro americani, dall'altro, troviamo poi un cartone animato strampalato che fa dell'Heavy Metal la sua filosofia centrale, facendo guadagnare alle diverse band del panorama dei nuovi fan davvero accaniti. Questo connubio inoltre, cosente alla pellicola di animazione di diventare qualcosa di più di un semplice programma televisivo, grazie anche alla compilation prodotta che amplia notevolmente il mercato di entrambe le parti. Dal punto di vista dei contenuti, questo singolo si presenta però come un qualcosa da avere nella propria collezione più per farsi due risate che altro, beninteso, la canzone dei Megadeth è trascinante, ricca di groove e tiro come piace a tutti i thrasher che si rispettino, ma anche il collezionista più accanito se ne farebbe poco dei parlati di Beavis & Butte-head qui inclusi, se non appunto per farsi una rapida risata prima di mettersi a fare headbanging con le due versioni del pezzo. Anche in questo senso, viste le pochissime differenze, il possederle entrambe rappresenta più una chicca da collezionismo di nicchia che non un prodotto variegato: tutte e due le "99 Ways To Die" ci fanno alzare le corna al cielo allo stesso modo ma a meno che non ne si faccia un ascolto più che accurato in parallelo, le cesure non vengono quasi nemmeno notate. Tuttavia, la prova compositiva dei Megadeth si dimostra ancora una volta azzeccata: il pezzo, come già detto, è accattivante al punto giusto, a metà strada tra le creazioni più old school e quelle più recenti del gruppo, e supportato inoltre da una qualità di produzione davvero sopraffina. Per i fan dei Megadeth quindi, questa canzone è veramente una delle migliori da loro composte negli anni Novanta, se in più volete spararla nello stereo a palla per fare baldoria, con questo singolo avrete anche due invitati davvero caciaroni alla vostra festa.  

1) Beavis And Butt-head Laugh
2) Intro With Beavis And Butt-head
3) 99 Ways To Die (edit)
4) Outro With Beavis And Butt-head
5) 99 Ways To Die (LP Version)
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