KROKUS
Dirty Dynamite
Sony Records - 2013
VALENTINA FIETTA
11/04/2013
Recensione
Gli svizzeri Krokus sono spesso salutati per la loro diligenza quando si tratta di plagio: sono diventati famosi per essere considerati una copia degli AC/DC ( certo la voce di Marc Storace, molto simile a quella del compianto Bon Scott, non li ha aiutati a scrollarsi questa nomea di dosso) e tuttavia credo sia riduttivo catalogarli solo cosi. Dopo quasi 40 anni gli hard-rockers dalla terra di cioccolato sanno ancora incidere nuova musica , che magari non coinvolgerà i più smaliziati ma che è ancora in grado di far saltellare le nuove generazioni. "Dirty Dynamite" è il loro 19 ° album dal 1974! La band era meglio conosciuta nei primi anni a metà degli anni ottanta, quando i loro dischi scalavano le classifiche, e vendevano milioni di copie. Ricordo che il loro album 'Headhunter” del 1983 è il miglior record svizzero venduto nella storia. Ma dopo questo traguardo il loro successo svanì lentamente e quando il clima musicale cambiò intorno agli anni Novanta nessuno diede più grande attenzione alla band (complici anche i numerosi cambiamenti di line-up). Col ritorno in sella del chitarrista Mandy Mayer questa release è veramente una sorta di viaggio a ritroso che ha il sapore di album come Metal Rendezvous (1980) e Hardware (1981).
L'album prende il via con l'appropriato titolo "Halleluja Rock n Roll". E ' in sostanza un up-tempo, rock- bluesy che dà il tono giusto a tutto il resto dell'album: fin dai primi suoni si sente un cane che ringhia la cui grazia è riproposta nell' immagine di copertina dell'album. Un bulldog in versione metalhead, duro, sporco , con la sigaretta e l'immancabile tatuaggio che classifica il target a cui il disco è destinato: veri rockers! E 'una metafora perfetta per questa divertente realese tough-as-nails come direbbero gli americani. Ottima intro. La seconda traccia è il suddetto "Baby Go Go", che sicuramente dal primo ascolto riecheggia molto di "Dirty Deeds" e parte di Little Richard "Ready Teddy". Si o no?! In pratica si snodano 3 minuti di rock cadenzato, orecchiabilissimo refrain in pieno stile AC/DC con quella batteria a tratti quasi sincopata mentre la chitarra confeziona ritmi fruibilissimi e , ahimè , monolitici. Del resto se conoscete lo stile Krokus non vi aspetterete di certo qualcosa di diverso da questo! Finalmente un po' più di qualità con la successiva "Rattlesnake Rumble", dove i ragazzi sembrano trovare il loro lato rock interiore in stile ZZ Top. Il pezzo apre con un riff di grezza chitarra che dà già uno spessore meno commerciale al pezzo, mentre la voce di Storace mostra di sapersi adattare discretamente anche quando prova e azzarda tonalità che non le sono innate. Certo la struttura del pezzo ripercorre il classico intro/strofa/chorus/strofa/chorus/bridge, ma nel complesso appare tra i più accattivanti del lotto. La quarta canzone è la title track , "Dirty Dynamite". È interessante notare che questa è una track un po 'più lento con atmosfera groove-blues piuttosto marcata. Si tratta di una semplice melodia blues di 12 battute che è pure dotata di un piacevole accompagnamento di pianoforte in sottofondo. Per me è stata una sorpresa comunque che i Krokus abbiano scelto questa come title track, primo singolo e video. Non è male, ma non è di certo rappresentativa del resto del disco, e a dire il vero non è neanche la migliore del disco. "Let The Good Times Roll" torna invece al rock più duro e spavaldo dei brani precedenti, e si sente già dall'intro quel sussurro che dice “cut the track” (taglia questo pezzo),ma potrebbe dire anche “cut the crap” (taglia questa stronzata). Ancora una volta viene ripreso il mood scanzonato e rockeggiante degli AC/DC, dato che tutto il pezzo snocciola melodie in stile “Let there be rock”. Dispiace fare sempre questi confronti ma credo che siano davvero inevitabili per chiunque si approcci all'ascolto. Apprezzamento per il solo a metà del brano che regala un pizzico di frizzante a un pezzo che altrimenti stancherebbe dopo il primo minuto. La sesta canzone è una delle più interessanti del disco. Come sono soliti fare, hanno incluso una cover nel disco. Ricordate quando hanno rifatto "American Woman" degli The Guess Who? Questa volta se ne vanno per un vero classico, il pezzo "Help" dei Beatles. Cosa lo rende così interessante è che, a parte ovviamente il testo, si può a malapena dire che è la stessa canzone. Hanno davvero messo la loro personalità nel pezzo e devo dire che a mio avviso è davvero particolare! Dal punto di vista vocale Storace sembra più Rod Steward di Bon Scott, quindi è un po 'atipico, ma diventa più divertente ed accattivante ad ogni successivo ascolto. Chissà magari sono stati ispirati dal fatto che il disco è stato prodotto nei leggendari Abbey Road Studios a Londra, dove registravano proprio gli stessi Beatles! Segue “Better than Sex” che riporta l'atmosfera su un rock più soft: l'incedere del pezzo è più calmo e ritmato, anche se (come sempre) il refrain è fruibilissimo grazie anche all'uso degli appropriato cori a cui ci hanno abituato in questi ultimi decenni. Da un punto di vista lirico si ritorna alle tematiche tipiche del rock n roll vecchio stampo: la libertà, il viaggio, il non avere vincoli e godersi la vita che appunto a dire di Storace&Co sarebbe... meglio del sesso! L'ottava track è “Dog Song” E sembra riprendere le fila di Halleluja Rock n Roll, dato che l'atmosfera è rock-blues e ha una facile presa. Direi che questa sia il pezzo che rappresenta maggiormente l'artwork del disco, dato che viene dedicata a un cane, metaforicamente il rocker che audace e alternativo va per la sua strada “All night Long” come canta il coro nel ritornello. Musicalmente meritevoli di nota gli intrecci di chitarra qui più strutturati che altrove, e anche la batteria contribuisce nei cambi ritmo a direzionale il pezzo verso una maggiore libertà. Segue a manovella “Yellow Mary” che di fatto ha un sapore un po' più country-rock , spensierato e scanzonato. Certo siamo di fronte a una struttura melodica monolitica ma almeno la voce di Storace mostra di sapersela cavare bene anche nell'esplorare timbriche meno rauche e più melodiche. Un pezzo scorrevole, nulla di più. In accordo con titolo “Bailout Blues” arriviamo quasi alla fine del disco per ascoltare un pezzo marcatamente blues! Finalmente quando ormai siamo senza speranza, ascoltiamo un pezzo che musicalmente vale la pena di ascoltare: la sezione ritmica è variegata, le chitarre regalano dinamicità al pezzo, i chorus sono magnetici ed accattivanti , la voce spazia senza restare troppo legata a certi stilemi del genere rock. Che dire, era ora! Continua bene verso la chiusura del disco la successiva “Live Ma Life” che segue il filone high energy del rock n roll vecchio stampo(anche come testo) mentre l'ultima canzone “Hardrocking Man” , ironicamente, ha venature molto più pop che rock.
Concludendo mi verrebbe da dire che questa ultima release “Dirty Dynamite” non è certo un disco capace di accendere la miccia di un rock n roll nuovo o sgravato da certi ripetitivi e tipici stilemi del genere. In questo senso era sicuramente meglio prodotto e pensato il precedente Hoodoo del 2010. Del resto non è certo questo che ci si aspetta da una band come gli svizzeri Krokus che da quasi 40 anni confezionano solo rock n roll grezzo, scanzonato, senza pretese. Se non amate le melodie blasonate in pieno stile AC/DC non potrete certo apprezzare questo disco e più in generale i Krokus. Se invece da un disco vi aspettate solo energia, spensieratezza e ritmi incalzanti allora non potrete che ascoltate a tutto volume questa ultima uscita release 2013. Personalmente trovo che i Krokus abbiano esaurito quello che dovevano dire e che siano sostanzialmente ormai incapaci di inserirsi nell'attuale panorama musicale, che è di certo cambiato molto dagli anni 80! Quindi anche se questa produzione e i pezzi non sono male, alla fine li trovo insipidi. Consiglio agli amanti del genere: se cercate rock n roll vero che regala emozioni...back to the seventies!
1) Hallelujah Rock ‘n Roll
2) Go Gaby Go
3) Rattlesnake Rumble
4) Dirty Dynamite
5) Let The Good Times Roll
6) Help
7) Better Than Sex
8) Dög Song
9) Yellow Mary
10) Bailout Blues
11) Live Ma Life
12) Hardrocking Man