KILLING JOKE
Absolute Dissent
2010 - Spinefarm Records
DONATELLO ALFANO
19/03/2011
Recensione
Trovare un gruppo che partito da un determinato genere arriva poi a suonarne un altro mantenendo il legame con il passato in maniera credibile non è un'impresa facile. Uno dei pochissimi nomi che rispecchia queste caratteristiche è quello dei Killing Joke! Una band da annoverare tra i precursori della new wave inglese ( l'esordio omonimo risale al 1980) ma nel corso della loro carriera hanno progressivamente indurito il sound fino a diventare tra i più grandi esponenti dell'industrial metal. Metallica, Ministry, Nine Inch Nails, Nirvana e Fear Factory sono solo una piccola parte dei gruppi che non hanno mai nascosto la loro profonda ammirazione nei confronti di questa band, tra l'altro alcuni di questi come nel caso dei four horsemen li hanno anche omaggiati con una cover e addirittura il leader dei Foo Fighters (e come tutti sapete ex batterista dei Nirvana) Dave Grohl ha collaborato con loro registrando tutte le parti di batteria dell'album (curiosamente anche questo omonimo) pubblicato nel 2003. Il vero deus ex machina dei KJ è sempre stato il cantante/tastierista Jaz Coleman, un artista visionario e geniale che nonostante i cambi stilistici (e anche quelli di line-up, non dimentichiamolo) da tantissimi anni porta avanti con orgoglio e fierezza il suo gruppo. Lo scorso settembre è uscito il nuovo cd dal titolo Absolute Dissent (il quattordicesimo nella loro discografia) registrato con la stessa formazione degli esordi, in casi come questo il rischio di trovarsi di fronte un mal riuscito tentativo di far tornare i bei tempi andati è sempre un timore giustificato ma se ci sono classe ed esperienza da vendere come quelle che i londinesi hanno sempre avuto il pericolo viene spazzato via in un secondo! Absolute Dissent si rivela subito come uno dei migliori lavori della band, un disco che accontenterà sia i fans della prima ora sia quelli legati alla fase più heavy. La title track posta in apertura è un ottimo biglietto da visita di quanto appena detto, accanto ad un muro sonoro imponente e sempre ad un passo dal caos primordiale si affianca la voce di Jaz, estremamente pulita e melodica, il suo timbro rende le strofe ed il ritornello indimenticabili (un autentico punto di forza in tutte le undici tracce presenti). Durante l'ascolto balza sempre all'orecchio il perfetto equilibrio tra irruenza e melodia, accanto a pezzi come The Great Cull e This World Hell (ascoltatela attentamente,con la sua potenza distruttiva non avrebbe affatto sfigurato nella tracklist di un album come Demanufacture dei Fear Factory) aggressivi, nervosi e caratterizzati da una batteria che ad ogni colpo vi farà tremare i muri di casa, ci sono altri dai toni più "alternativi" (attenzione, termine da prendere con le pinze) e ricchi di spunti elettronici mai invadenti, basti pensare a Fresh Fever From The Skies, In Excelsis e soprattutto alla dark oriented European Super State (tra tutte,la traccia che ricorda di più i primi anni del gruppo) a tutto questo bisogna aggiungere anche la presenza di episodi più spensierati e di facile presa (Endgame e Here Comes The Singularity). Il momento più toccante arriva con The Raven King e Honour The Fire, due pezzi dedicati all'ex bassista della band Paul Raven (deceduto per un attacco cardiaco nel 2007) nella prima emerge tutto il dolore per l'amico scomparso, la seconda sembra voler ricordare tutti i periodi felici trascorsi insieme, si nota subito che sono tracce nate dal cuore, i Killing Joke qui riescono a trametterci tutti i loro sentimenti e le loro emozioni più forti, impossibile trattenere qualche lacrima. Alla lenta ed ipnotica Ghosts Of A Ladbroke Grove con il frontman profondamente ispirato spetta il compito di chiudere questo fantastico lavoro. Personalmente ritengo questo cd uno dei top album pubblicati nel 2010, un platter che colpisce positivamente e che pur risultando moderno e innovativo non tradisce le origini della band, insomma il classico lavoro in grado di entusiasmare un'ampia fascia di pubblico, tra questi anche chi ha sempre preferito generi completamente differenti (cominciando dal sottoscritto) perchè alla fine quel che conta è la qualità delle canzoni ed in questo Coleman e soci ancora una volta si confermamo ad altissimi livelli! L'augurio è che questo disco per il gruppo rappresenti l'inizio di una nuova fase ricca di soddisfazioni e di lavori eccellenti, Absolute Dissent può essere visto come il principio e se è vero quello che di dice: Il buongiorno si vede dal mattino... Dobbiamo prepararci ad una nuova invasione di grande musica!
1) Absolute Dissent
2) The Great Cull
3) Fresh Fever From The Skies
4) In Excelsis
5) European Super State
6) This World Hell
7) Endgame
8) The Raven King
9) Honour The Fire
10) Depthcharge
11) Here Comes The Singularity
12) Ghosts Of Ladbroke Grove