KATATONIA
Last Fair Deal Gone Down
2001 - Peaceville Records
FRANCESCO PASSANISI
12/09/2011
Recensione
Ogni album dei Katatonia è come una tela dove il quintetto svedese mostra con colori scuri e tenui uno del lati più profondi e nascosti dell'animo umano, quel lato squisitamente malinconico e poetico che è dentro ognuno di noi. E "Last Fair Deal Gone Down" è uno dei quadri dai colori più tenui e dolcemente oscuri. basta ascoltare la splendida "Dispossession" per vedere il mondo attorno a noi scolorirsi ed assumere i colori tenui e grigi di una giornata di pioggia autunnale, infondendo in noi una dolce malinconia per farci meglio godere questo splendido album.
"Chrome" sembra quasi volerci portare alla mente il fascino malinconico della spiaggia a fine settembre, quando le folle di bagnanti rumorosi se ne sono andati e il cielo grigio si specchia nel mare. Un intro di chitarra clean ci introduce "We must Bury You", pezzo smaccatamente Gothic rock che ci fa notare quanto siano lontani gli esordi estremi di "Dance of December Souls" e "Brave murder Day" ma anche l'immensa classe di Anders Nystrom nel comporre musica che arriva dritta al cuore dell'ascoltatore, portando con se un flusso di emozioni.
Arriviamo a "Teargas" e qui bisogna togliersi il cappello di fronte ad un tale capolavoro. Le chitarre tessono tristi melodie che sembrano voler parlare direttamente al cuore dell'ascoltatore mentre Jonas Renkse, con la sua voce sofferta, sembra volersi fare portavoce di tutte le anime malinconiche del mondo.
Dopo "I transpire", pezzo lento e cadenzato ma inarrestabile nel suo incedere, ci troviamo di fronte al secondo capolavoro dell'album, la bellissima ed emozionante "Tonight's Music" che mostra ancora una volta la grande capacità evocativa del quintetto svedese, richiamando alla mente dell'ascoltatore una notte di pioggia passata a guidare attraverso la città deserta per raggiungere chissà quale destinazione... O forse senza una vera destinazione.
Le meravigliose trame intessute dalle chitarre di Nystrom e Fredrik Norrman sono le protagoniste di "Clean Today" dove, sorrette dallo splendido lavoro di Daniel Liljekvist dietro le pelli, supportano l'ottimo Renkse nel trasmettere emozioni che sembrano quasi prendere forma di fronte agli occhi dell'ascoltatore.
Un malinconico violino ci introduce l'oscura "The future of Speech", pezzo dove Jonas Renkse da il meglio di se interpretando perfettamente un testo che ci racconta del peggiore abisso nel quale la mente di un essere umano può cadere, la depressione.
Il mood fosco dell'album si conferma con "Passing Bird", traccia che apre perfettamente la strada al capolavoro "Sweet Nurse", pezzo dove elettronica e Metal si incontrano esattamente come elettronica e Rock si incontravano nei solchi dei vinili di Depeche Mode e Sister of Mercy. A chiudere questa meravigliosa tela troviamo la violenta "Don't Tell a Soul" che, come la firma di un pittore alla fine del quadro, chiude un album denso di emozioni e capace di evocare vivide immagini nella mente dei Katatonia. La grande magia visiva della musica è servita.
1) Dispossession
2) Chrome
3) We Must Bury You
4) Teargas
5) I transpire
6) Tonight's Music
7) Clean Today
8) The Future Of Speech
9) Passing Bird
10) Sweet Nurse
11) Don't Tell A Soul