KAMELOT
Poetry for the Poisoned
2010 - KMG Recordings
FABIO
08/02/2011
Recensione
Bene quest'oggi parliamo dell'ultima fatica dei Kamelot, e precisamente di Poetry for the Poisoned.L'album di Roy Khan e soci è uscito il 10 Settembre 2010,finalmente sono riuscito a mettere le mani su una copia dell'edizione limitata con vinile (3000 copie nel mondo) che comprende il cofanetto con CD,il vinile da 7" ben curato che include le due tracce inedite: Rule The World (Live Wacken) sul lato A,mentre sul lato B troviamo la fantastica versione strumentale di Thespian Drama,vi posso garantire che ascoltarla col vinile fa un certo effetto!
Una delle cose che sicuramente farà la felicità di ogni fan è quella di trovarsi la copertina autografata da ciascun membro della band!
Sicuramente è necessario prestare molta attenzione e maneggiare con cura il cofanetto,in modo da evitare di cancellare gli autografi,meglio se avete un raccoglitore per vinili o nel caso vogliate allocarlo in una teca.
Una volta aperto il cofanetto troviamo una cura dei dettagli ottima,quasi maniacale.
Bene e ora passiamo ad un'analisi track by track:
"The Great Pandemonium": Nell'album vi è un uso dell'elettronica al punto giusto,un lavoro di produzione che raggiunge quasi la perfezione,beh la prima canzone è sicuramente di forte impatto,ottimo anche l'intro che sembra voler proseguire le melodie orientali di Rule the World (già riascoltando i primi 10 secondi si percepisce) ma con una carica decisamente più oscura alla March of Mephisto. Infatti ad aggiungersi troviamo il cantato growl di Bjorn Strid dei Soilwork,senza dimenticare la soave voce di Amanda Somerville nei cori...un'ottima partenza senza dubbio!
"If Tomorrow Came": La canzone parte velocissima,esecuzione tipica dei Kamelot come già ci avevano abituato in passato,si sente anche l'elettronica ma il tutto senza rinunciare alla melodia.
"Dear Editor": Su Dear Editor posso dire che si tratta di un vero e proprio pezzo introduttivo a The Zodiac.
"The Zodiac": In questa canzone troviamo come guest Jon Oliva (ex Savatage)a duettare con Khan,nel ruolo del serial killer,(la trasposizione cinematografica di questa vicenda è il film con Robert Downey jr chiamato appunto "Zodiac")..sinceramente non potevano fare una scelta più adatta di questa,ottimo arrangiamento!
"Hunter's Season": Ottima la prova di Khan nelle tonalità basse ,i cori,il continuo crescendo e il solo di Gus G. (Firewind, Ozzy Osbourne) fino ad arrivare ai 3:50 quando ti sembra di toccare per un attimo il paradiso,melodia allo stato puro per poi catapultarsi nuovamente verso un finale dove Casey Grillo ha spazio nuovamente per farci ascoltare la sua maestria.
"House on a Hill": Ritorna la cantante Simone Simons degli Epica,compagna del tastierista dei Kamelot Oliver Palotai (Beato lui penserete voi!) per una nuova collaborazione con la band.Khan e Simone si intendono a meraviglia,riuscendo a creare una fantastica ballad che voglio riassumere in una sola parola: emozionante!
"Necropolis": Ottima intro,grande prova di Casey Grillo e Sean Tibbets in questa track,la voce di Roy Khan è come sempre all'altezza.
"My Train of Thoughts": IL treno è in partenza,che intro ragazzi! Khan nuovamente da prova del suo notevole talento e si lascia totalmente andare,cori,violini semplicemente arte!
"Seal of Woven Years": Bella interpretazione di Khan e melodie ispirate,forse non di facile ascolto e penso che vada ascoltata un po' di volte per essere apprezzata appieno.
"Poetry for the Poisoned": E' suddivisa in quattro tracce,secondo il mio punto di vista le migliori sono All Is Over ma specialmente So Long,entrambe vedono nuovamente l'affiancarsi della voce di Simone Simons. In So Long si crea un altro grande duetto,davvero molto bello.
"Once Upon a Time": Una canzone power niente male, forse pecca un pò in fatto di originalità ma sicuramente dimostra l'indubbia qualità tecnica della band.
Qualcuno penserà che Ghost Opera o meglio ancora Black Halo sia superiore in fatto di songwriting o come qualità generale delle track,io penso che Poetry for the Poisoned sia in realtà il proseguimento di Ghost Opera,il tassello mancante per i Kamelot che non fa altro che indirizzarli verso nuovi orizzonti,forti anche di questi 20 anni di attività.Un album brillante ed ambizioso,fatto da una band in continua evoluzione e alla ricerca di un sound sempre nuovo che possa in qualche modo entusiasmare l'ascoltatore.
1) The Great Pandemonium
2) If Tomorrow Came
3) Dear Editor
4) The Zodiac
5) Hunter's Season
6) House on a Hill
7) Necropolis
8) My Train of Thoughts
9) Seal Of Woven Years
10) Poetry for the Poisoned - Incubus
11) Poetry for the Poisoned, Pt. 2 - So Long
12) Poetry for the Poisoned, Pt. 3 - All is Over
13) Poetry for the Poisoned, Pt. 4 - Dissection
14) Once Upon a Time