HUMATOR

Anger Castles

2008 - Self

A CURA DI
ROBERTA D'ORSI
18/01/2012
TEMPO DI LETTURA:
7,5

Recensione

Dopo un periodo passato nell'underground australiano, mi immergo nuovamente in quello tricolore di un'Italia sempre più massacrata economicamente, socialmente e moralmente, ma nella quale l'amore per la musica fortunatamente, riesce a curare non pochi dispiaceri.

Me ne vado nella terra di Sicilia in quel di Giardinello, provincia di Palermo, nel piccolo comune che ospita poco più di duemila anime, nascono gli Humator, band death metal dalla vita artistica giovane ma abbastanza travagliata.

Dal 2003 Piero Geloso il batterista e Raimondo Caltagirone il chitarrista, si sono trovati alle prese con non pochi grattacapi; partiti con un nome diverso, la band aveva acquisito molti consensi affermando il proprio nome nell'ambito metal soprattutto grazie ad esibizioni live col gruppo dei Suffocation ed alla pubblicità di un primo demo "Hate Incubator" e di un album poi "Carnasyum", ma l'innesto di altri componenti ha portato ad inconvenienti tra di loro tanto da formare due gruppi con lo stesso nome. Per cui sul finire del 2007, Raimondo e Piero reclutano Giuseppe Vitale alla voce, Francesco Petruso al basso e realizzano il primo album della nuova formazione, "Angel Castle" che integra in sé i brani del demo Hate Incubator più alcuni presi da Carnasyum; il full lenght ottiene buoni risultati, navigando però nella confusione del proprio nome con quello dell'altra band omonima. L'unico sensato passo successivo è stato quello del cambio nome, così gli Humator possono andare avanti nel loro cammino, forti di una nuova realtà e di una ritrovata ed originale identità.

Si fa sul serio adesso, ed il 2009 è l'anno in cui auto producono il secondo lavoro "Memories from the Abyss" evento sottolineato dall'entrata in formazione della seconda chitarra sotto il nome di Antonio Console. Tutto procede nel migliore dei modi e la band decide di trasferirsi in Germania dove rimangono due anni prima di ritornare Italia; Console però decide di abbandonare il gruppo per impegnarsi in altri progetti personali ed il suo posto viene preso da Davide 'DesmoPsiche' Nobile, che oggi è in pianta stabile negli Humator.

Il genere nel quale si immergono i nostri metaller siciliani è il death metal, influenzati da band quali i Suffocation appunto e Cannibal corps tra gli altri. Per essere una band piuttosto giovane, i ragazzi dimostrano talento e tecnica decisamente peculiari, il suono è potente, massiccio e brutale senza scadere nella confusione, a differenza di tanta roba che si sente ultimamente in giro, il songwriting degli Humator, non ha grandi linee originali, ma è vario e mai banale. Già il fatto di non sentire una canzone uguale all'altra è sinonimo di impegno e comunque estro creativo, ed ora andiamo nel dettaglio a scandagliare i fondali del primo album "Anger Castles".

Apriamo le danze con Fossil dove vengo immediatamente scaraventata contro un muro sonoro di granito, il growl profondamente gutturale di Vitale è una coltellata deliziosamente acuminata, Geloso alle pelli cattura l'attenzione con il suo picchiare violento, questa batteria è una forza distruttiva, il brano prende pieghe diverse ritmicamente ed il finale si tramuta in una cantilena alienante.

Traccia seguente è la title track Anger Castles che parte proprio rabbiosa come annunciato nel suo titolo, blast beat martellante che non lascia respiro, cavalcate alle corde ben sostenute che ammorbidiscono i toni in pregevoli parti melodiche, un giusto equilibrio tra morbidezza ed aggressività.

Sadness sembra essere la continuazione della track precedente, il mood di fondo è l'invisibile filo conduttore che ne traccia il percorso sonoro, la vocalità tenebrosa di Vitale è un macigno sotto al quale qualsiasi cosa attorno a lui soccombe.

Un sibilante carillon introduce il seguente pezzo, pochi attimi e la potenza devastante di Vertebrate incede con furia cieca, aspirando le note in un vortice infernale di 3 minuti che scorrono famelici come fossero 3 secondi.

Obtuse Knight è un diretto verso il cervello! Si scaglia prepotente nelle orecchie e si insinua sottopelle, la danza dei suoi strumenti è un virus strisciante che paralizza con cattiveria.

Double Face racchiude in soli 2 min. e 45 s. una diversità stilistica ben congegnata, traccia variegata in un songwriting coinvolgente; batteria e chitarra si danno battaglia all'ultimo sangue, le corde del basso serpeggiano adulanti attorno al growl del vocalist, compendio di un ricercato sterminio sonoro.

Anonymus Alcoholic è un altro lampante esempio di aggressivo sfogo musicale, la batteria impazzita sottolinea il tutto, inarrestabile in alcun punti sembra poi riprendere fiato in alternanze più "blande", ma l'illusione della quiete dura ben poco e le rullate di cassa riprendono a trapanare i nostri timpani, sfido chiunque a non impazzire nel finale!

Giungiamo alla conclusione di Anger Castle con la track conclusiva Distorted Mind, in cui la chitarra spadroneggia fiera e rivela un deciso e dinamico percorso stilistico; proprio come una mente distorta, la cavalcata alle corde prende una piega spasmodica e contorta, basso e batteria la spalleggiano producendo una spirale martellante, talora furiosa, talora cadenzata, come nel finale di questo strumentale trascinante, che ha messo in risalto le doti dei siciliani Humator.

Traendo le somme sul primo lavoro ufficiale degli Humator, sono decisamente convinta del loro valore, nel nostro underground sono tra le migliori realtà che ho ascoltato negli ultimi tempi, e se riusciranno nei prossimi lavori a partorire qualcosa di originale, che sia un riff, una parte ritmica piuttosto che un innesto stilistico, sicuramente apporteranno un valore in più alla loro arte.


1) Fossil
2) Anger Castles
3) Sadness
4) Vertebrate
5) Obtuse Knight
6) Double Face
7) Anonymus Alcoholic
8) Distorted Mind