HELLOWEEN

Better Than Raw

1998 - Castle Communications

A CURA DI
DONATELLO ALFANO
29/11/2011
TEMPO DI LETTURA:
9

Recensione

Primavera 1998... giovani e determinatissime bands come come Angra, Edguy, Stratovarius (anche se questi ultimi erano già attivi dalla fine degli anni ottanta) ed i nostri eroi nazionali Rhapsody e Labyrinth grazie ad un  successo più che meritato avevano di fatto sancito la nascita di una nuova e meravigliosa era del power metal, una delle tante cose che accomunava tutti questi nomi era l'influenza dei mai troppo lodati Helloween! E loro? Cosa combinavano nel frattempo gli autentici precursori del genere? Continuavano imperterriti a creare grande musica forti di una line-up che oltre ai membri storici Michael Weikath (ch) Roland Grapow (ch) e Markus Grosskopf (bs) aveva trovato un ulteriore e validissimo punto di forza con gli ultimi arrivati Andi Deris (vc, ex Kymera e Pink Cream 69) e Uli Kusch (bt, ex Holy Moses, Mekong Delta e Gamma Ray) dopo gli ampi consensi ricevuti da critica e pubblico con Master Of The Rings e Time Of The Oath pubblicati rispettivamente nel 1994 e nel 1996 i cinque si riaffacciarono sul mercato nell'anno dei mondiali di calcio in Francia con l'ottavo album in studio; il fenomenale e per molti versi sorprendente Better Than Raw. Evolversi senza dimenticare il meraviglioso passato, doveva essere proprio questa all'epoca la parola d'ordine dei  tedeschi e tutti i componenti infatti diedero il loro contributo tecnico/compositivo affinchè questa formula desse dei risultati grandiosi. La copertina nel suo classico stile fumettistico è semplicemente fantastica: troviamo una strega tanto affascinante quanto perfida, le povere zucche purtroppo questa volta non avranno scampo, finiranno tutte dentro il suo pentolone! Il sipario (perchè stiamo parlando di un autentico spettacolo) si alza con Deliberately Limited Preliminary Prelude Period In Z  intro sinfonica contraddistinta da una partenza dalle atmosfere quasi drammatiche ma si tratta solo di pochi secondi ben presto il pezzo assume toni più allegri e ariosi, la simbiosi tra le partiture orchestrali e la rocciosa base metal è perfetta. Ho parlato di un disco sorprendente ed in effetti bastano i primi secondi della furia cieca di Push per rendersene conto; una track dove accanto a delle chitarre iper aggressive e ad una base ritmica devastante (il passato di Kusch nei thrashers Holy Moses riemerge in maniera decisa) si aggiunge un Deris indemoniato, la sua voce arriva a toccare tonalità altissime, soltanto ascoltando il bridge si può affermare: è sempre lui, le zucche non hanno cambiato singer. Se gli Helloween volevano stupire ci sono riusciti in pieno con un autentico ciclone sonoro che travolge l'ascoltatore senza pietà! Falling Higher è quello che ci si può aspettare dai teutonici, la parte iniziale riporta alla mente alcune cose degli Iron Maiden di Seventh Son Of A Seventh Son, il ritornello è immediato e coinvolgente ma la vera sorpresa è costituita dal break strumentale; Weikath e Grapow si prodigano in assoli ed armonizzazioni di pura classe metallica, con Hey Lord! torna l'anima più easy listening del gruppo, le melodie vocali sono dirette ed accattivanti, il momento più bello si ha nel guitar solo ricco di magia ed intensità. Don't Spit On My Mind è un mid tempo oscuro e minaccioso, durante l'ascolto si avvertono delle forti reminiscenze sabbathiane, oltre ad una performance di un Deris grintoso e versatile va sottolineato anche l'ottimo lavoro delle tastiere che riescono ad intensificare un'atmosfera decisamente sinistra. Segue un altro meraviglioso gioiello contenuto in questo cd: Revelation, un limpido esempio di come ci si può evolvere seguendo i segni del passato, non abbiate paura si tratta sempre di power, soltanto riletto in una chiave più aggressiva, la track è una meravigliosa girandola composta da fantastici cambi di tempo, riffs ed assoli da manuale del perfetto power metaller e come sempre da una particolare attenzione rivolta verso la melodia, il singer continua a strappare applausi a scena aperta, insomma più di otto minuti che scorrono velocissimi. Time è una semi ballad; parte lenta e misteriosa ma col trascorrere dei minuti il ritmo diventa più sostenuto fino ad arrivare ad un emozionante coro centrale, il tutto mantenendo il mood notturno ed affascinante, gli Helloween salgono ancora una volta in cattedra! Lo show di Better Than Raw continua con I Can, il primo singolo estratto contraddistinto da un refrain irresistibile e da un incedere trascinante, anche nei pezzi dalla struttura più semplice le zucche di Amburgo restano sempre al top! A Handful Of Pain è uno straordinario pezzo cadenzato dove si ha anche la possibilità di ascoltare elementi moderni (termine da prendere con le pinze) le tastiere ed il potentissimo basso di Grosskopf contribuiscono a rendere il brano un vero monolite schiacciasassi. Le sorprese non finiscono, è il turno di Lavdate Dominvm, la formula musicale è quella di classico stampo helloweeniano, power velocissimo, allegro e melodico all'inverosimile, la vera novità è costituita dal testo scritto interamente in latino! Il risultato è fenomenale, la lingua antica s'incastra benissimo nella struttura compositiva della track, chi come il sottoscritto è cresciuto con i due Keeper Of The Seven Keys verrà rapito immediatamente dalla festa metallica creata dalla band. Alla possente Midnight Sun è affidata la chiusura del platter; un altro macigno che viaggia a velocità sostenute, Andi sfodera una prestazione incredibilmente rabbiosa, i suoi compagni guidati dal forsennato e tecnicissimo drumming di Kusch lo seguono senza un attimo di sosta, ogni volta che l'ascolterete un furibondo heabanging s'imposseserà di voi, provare per credere! Termina così il disco, personalmente dopo i leggendari ed inarrivabili capolavori degli anni ottanta lo ritengo il migliore della carriera dei teutonici, il successivo The Dark Ride del 2000 pur essendo un cd più che buono, non si attestò sugli stessi livelli qualitativi del suo predecessore, dopo il tour di supporto a quest'ultimo arrivò lo split tra Grapow e Kusch (come tutti sapete i due insieme poi fondarono i Masterplan) ed i restanti componenti della band, decretando purtroppo la fine di un'altra grande fase della loro storia, come testimonianza  di questa eccellente line-up restano cinque lavori che hanno lasciato il segno e tra questi (scusate se mi ripeto) per me Better Than Raw rappresenta il punto più alto raggiunto.

1) Deliberately Limited Preliminary
Prelude Period In Z
2) Push
3) Falling Higher
4) Hey Lord!
5) Don't Spit on My Mind
6) Revelation
7) Time
8) I Can
9) A Handful of Pain
10) Lavdate Dominvm
11) Midnight Sun

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