HAVOK

Burn

2009 - Candlelight Records

A CURA DI
FURYSANGED
11/08/2011
TEMPO DI LETTURA:
10

Recensione

Benvenuti a bordo del treno senza soste e senza aria condizionata, ma condizionato dalle fiamme dell'inferno, non rompete il cazzo se sentite calore, perchè sarà l'unica cosa che sentirete è una fiamma su per il culo e un terremoto nel cuore. Grazie e buona permanenza.

Gli Havok si formano a Denver in Colorado. L'unico membro stabile e fondatore originale è Dave Sanchez. Loro sono consciuti per le loro carismatiche esibizioni e per un alto tasso di Thrash che scorre nelle lore vene senza intoppi!

L'album della band del Colorado si apre con "Wreckquiem", una composizione fatta di arpeggi di chitarra e una linea di assolo molto sopraffine, quasi come una composizione classica, degna dei più grandi Testament, a molti ricorderà, lungi dall'assolo, ma per l'ambientazione, "Hypnosys" per l'appunto dei Testament.

Composizione che ti tuffa nel mondo, una sorta di introduzione, una sorta di "attimo per respirare prima della distruzione".

Le danze si aprono con la traccia "The Root Of Evil", molto sostenuta nei riff, nel senso di essere una canzone molto sparata, ma non eccessivamente confusionaria, infatti è un Thrash molto pulito quello degli Havok. Peculiarità loro è quella di riuscire a rispedire i fan del Thrash Metal indietro agli anni '80!!!

Molto potenti e molto sicuri di loro nella composizione ed esibizione del genere.

Nella traccia di distinguono gli assoli di Shawn Chavez e la sfavillante e tagliente voce di Dave Sanchez, il basso di Jesse De Lo Santos un dio della nuova epoca Thrash che rende il suo basso imponente e incluso a tutti gli effetti nella traccia! La batteria per ora è molto lineare, ma comunque di forte impatto del buon Ryan Bloom!

Passando a "Path to Nowhere" si capisce l'aulicità della composizione di questi ragazzi, la canzone per giunta è stata scelta dalla band come apertura a tutti i loro concerti. L'inizio sa di una canzone instrumentale, ma racchiude invece riff ed arpeggi ben fatti e ben coordinati, soprattutto all'inizio, sembra di riascoltare una sorta di "Hangar 18" (intendo nella parte a seguire del riff principale). Bel lavoro da parte dei ragazzi del Colorado.

La quarta traccia dell'album è la velocissima "Morbid simmetry" dalla quale è stato tratto un video. L'inizio il dio Jesse De Lo Santos afferma di essere un bravissimo bassista, dotato di alta tecnica e di tanta fantasia, è un bassista che live e in studio ha dimostrato di avere tanta tecnica sia col plettro che senza di esso, come poi vedremo anche nel cd a seguire, da notare però che la linea di basso su questa traccia fu composta da Cantrell, il precedente bassista che suonò nella demo "Pwn 'em all". Molto ben creati e disposti gli assoli di Shawn Chavez, purtroppo lascerà la band dopo diverse date a seguire dell'uscita del cd.

Segue "Idendity Theft" è una traccia che si distingue molto nel cd, alterna fasi velocissime con fasi melodiche e appunto ricorda un pò le vecchie ballate Heavy Metal/Thrash Metal in stile Metallica in "Call of Chutlu" oppure in "Orion" e tantissime altre tracce che possono portarvi alla memoria vecchie canzoni, ma so per certo che loro hanno centrato l'obbiettivo e che sono i migliori della nuova scena Thrash Metal con accanto i Mantic Ritual. L'essenza del Thrash sulla pelle, l'essenza della vera musica che ti fa venire voglia di prendere una fottuta chitarra in mano e suonare!

"The Disease" è la traccia che vien dopo, forse sarà la più "scevra dell'album" ma è la tipica "traccia veloce spaccaculi" e questa traccia vi somministra delle enormi quantità di dosi di malaria Thrash Metal alla quale difficilmente avrete scampo e quindi 0.1 possibilità di vivere. Ascoltatela, si recensisce da sola!

"Scabs of Trust" è la mia preferita in assoluto della band, molto tecnica, è la tipica traccia che io chiamo "sporca-tecnica", nel senso che la band riesce a costruire qualcosa di fottutamente unico e indipendente dal monotono, mettendo assieme pezzi di ispirazione come pezzi di puzzle ed è come se riuscissero a darvi prodotti estratti dai Maiden e dagli Slayer e ribattezzando il tutto "Iron Slayer" (recensioni folli parte 2: la vendetta ). Sono raffinati e molto ben scelta l'armonizzazione sia iniziale con il riff peculiare e verso il centro, dove poi partono anche gli assoli di Shawn & Dave. La traccia tende a concludersi sulle orme del riff principale. A mio avviso, questa è una delle tracce, se non la migliore della band, da ascoltare e fare tanto su e giù con la capoccia. Usando le parole di Gary Holt "They have a good time if they are bleeding, and I've a good time if they are bleeding".

"Ivory Tower" è una delle tracce più veloci del cd e una delle più belle perchè c'è un gran bel conubbio tra melodicità e sound Thrash sporco, si posiziona molto bene nel quadro di quest'album. Molto ambientale e melodico l'assolo di Chavez che ricopre un bel minuto dedito solo alla parte melodica dopodichè la traccia diviene pensate e molto vicina alle vecchie sonorità Thrash Metal come noi conosciamo di Slayer ed Overkill. E' sicuramente una di quelle tracce "chiodo", ossia che si fissa nella menta e difficilmente va via.

Passiamo ora a "To Hell", sicuramente un portento per la band, col riff memorabile e con la tecnica alle stelle. Stupendi gli squeals che si frappongono tra i riff, stupendo l'assolo e stupenda l'architettura della canzone, stesura appunto e composizione.

Rozza la registrazione, ma sicuramente non da a vedere che è una band "plagio", ci sono chiari richiami, ma non è del nulla sbagliato ispirarsi ad altri e cercare di fare qualcosa di simile e non uguale è diverso il concetto per chi riesce a comprenderlo.

"Category of the Dead" terzultima traccia, lunga 5:35m di puro orgasmo. Imponente il basso di Jesse De Lo Santos, straziante la voce di Dave Sanchez e da panico gli assoli di Shawn Chavez che si dilungano per la traccia, uno shred unico che può aprire le porte al successo a questo ragazzo, soprattutto per il sol fatto di formare una grandiosa coppia con David, sembra un'apocalisse di demoni che popolano il mondo e che straziano gente innocente, un percuotersi di strazianti urla e paure... Rendo il concetto?

"Melting the mountain" e "Afterburner" sono il warm-up di quest'album che lo porta ai confini tra l'epico e il colossale, non mi sarei mai aspettato che una band dei tempi nostri abbia potuto sfornare un album così ben fatto e così ben strutturato, la registrazione è sporca nella norma, per rendere il suono più Old School possibile e dico che ci sono riusciti molto bene.

"Afterburner" nei cori è qualcosa che ricorda proprio la vecchia maniera di fare Thrash Metal alla "Creeping Death" dei Metallica o alla "Jesus Saves" degli Slayer.

Gli Havok sono una band promettente che non mi sarei mai aspettato da loro un simile prodotto ben architettato e talmente vasto in fantasia, talmente vasto in tecnica e talmente vasto in ricordi dell'Old School Thrash Metal.

"Burn" è un capolavoro del Metal odierno in generale e ovviamente nel Thrash Metal, una sorta di NWOTM (New wave of Thrash Metal) la possiamo accreditare proprio a band com Havok, Mantic Ritual e altri ancora come Warbringer, questi ragazzi si sono assicurati il proprio posto nelle celebrità odierne e nel Metal futuro, almeno spero di sentire parlare di questi ragazzi anche quando festeggerò i miei 60 anni!

Per allmusic è stato votato 3 stelle e mezzo.

Per Metalsucks.net è stato votato 4 stelle.

Per Rock & Metal In My Blood ben 5 stelle!


1) Wreckquiem
2) The Root of Evil
3) The Path to Nowhere
4) Morbid Symmetry
5) Identity Theft
6) The Disease
7) Scabs of Trust
8) Ivory Tower
9) To Hell
10) Category of the Dead
11) Melting the Mountain
12) Afterburner

correlati