RAINBOW
Stranger in Us All
1995 - Sony BMG
PAOLO VALHALLA RIBALDINI
14/03/2011
Recensione
Dopo nove anni dal tour di "Bent Out of Shape", nel 1994, i RAINBOW vengono rimessi insieme da Ritchie Blackmore, appena fuoriuscito (per la seconda volta) dai Deep Purple dopo l'ennesimo litigio con Ian Gillan e la conseguente presa di posizione di Lord, Paice e Glover a favore del cantante. La formazione della band è totalmente rinnovata: al basso Greg Smith (ex-Alice Cooper), alle tastiere Paul Morris (ex-Doro), alla batteria John O'Reilly, sostituito poi per il tour da Chuck Bürgi prima e da John Miceli poi. Dietro al microfono arriva il talentuoso vocalist scozzese Doogie White, presunto clone di Ronnie James Dio, ma in realtà dotato di una voce molto più anni Novanta e tendente alle nuove linee del metal che ha risalito la china dopo la fine dell'effimero fenomeno "grunge". Il disco che scaturisce dalla reunion dei RAINBOW si intitola "Stranger in Us All" e viene pubblicato nel 1995, nonché promosso in un lunghissimo tour che impegna la band fino al primo 1997. La vena creativa di Blackmore di sicuro è ancora viva e florida, ma ormai si sente il bisogno di staccarsi dal rock e darsi ad interessi diversi, che confluiscono nel progetto medieval-rinascimentale dei Blackmore's Night, in cui Ritchie si avvale della collaborazione della fidanzata (e dal 2008, moglie), la corista Candice Night. Nondimeno, ad un ascoltatore attento non sfuggiranno le somiglianze tra l'ultimo disco di Blackmore coi Purple, "The Battle Rages On" del 1993, e "Stranger in Us All", segno che la fornace di idee del quintetto Gillan-Blackmore-Paice-Lord-Glover non è riproducibile "in laboratorio", pur prendendo bravi musicisti che però non sono a livello di gente come Dio, Powell, Airey, Carey, Rondinelli, Turner e via dicendo. Alla fine del tour il chitarrista pone fine al progetto RAINBOW per dedicarsi ai già citati orizzonti d'altro genere. Rimane comunque un disco di fattura ottima, con alcuni pezzi molto suggestivi come "Wolf to the Moon", "Ariel", "Black Masquerade", "Hall of the Mountain King" ed una rinnovata versione di "Still I'm Sad" degli Yardbirds, che fu coverizzata anche sul primo disco della band, quel "Ritchie Blackmore's Rainbow" da cui tutto ebbe inizio (stavolta con il testo scritto da Dio per le esecuzioni dal vivo). Il pezzo che vi propongo è "Black Masquerade". Alla fine di vent'anni di RAINBOW, qual è la loro prospettiva attuale? Nel 1998, pur continuando parallelamente il progetto Blackmore's Night, Ritchie cerca di riformare la line-up di "Rising" (Dio-Blackmore-Powell-Carey-Bain), ma l'improvvisa morte di Powell in un tragico incidente automobilistico impedisce questa storica reunion. All'inizio degli Anni Duemila, una nuova proposta viene fatta da Blackmore a Dio, ma questi, memore degli screzi col chitarrista, lanciato nella propria carriera solista coi Dio, e sempre più vicino alla reunion coi Black Sabbath (che dal 2006 si rimetteranno insieme nella formazione di "Mob Rules" sotto il monicker Heaven and Hell), gli oppone un rifiuto abbastanza netto. Convinto probabilmente di non poter trovare un degno sostituto di Dio nel panorama hard rock contemporaneo, Blackmore abbandona, al momento sembra in via definitiva, ogni intenzione di rimettere insieme la band. Ciò non significa però che i RAINBOW siano per lui morti e sepolti: infatti, in ogni show con i Blackmore's Night, il suo vecchio pubblico di rockers gli chiede con nostalgia qualche brano dei vecchi tempi, e allora lui posa lentamente il liuto, con quei buffi stivali da bardo pieni di campanelli, e riprende in mano la vecchia amata Fender Stratocaster. Non la riprende in mano a caso, ed anche se non ha più al suo fianco Dio, Gillan, Coverdale, Turner e tutti i vecchi compagni di quaranta e più anni di rock, lui è sempre lo stesso grande inimitabile Ritchie, ed esalta la folla dei fans con le vecchie glorie dei Purple e dei Rainbow, un po' pieno di sé come è sempre stato, ed un po' infinitamente generoso a renderci partecipi del suo genio. Un grazie di cuore, Ritchie.
1) Wolf to the Moon
2) Cold Hearted Woman
3) Hunting Humans (Insatiable)
4) Stand and Fight
5) Ariel
6) Too Late for Tears
7) Black Masquerade
8) Silence
9) Hall of the Mountain King
10) Still I'm Sad [Yardbirds cover]