BUCOVINA

Duh

2010 - Self

A CURA DI
LUIGI TIZZANI
03/03/2011
TEMPO DI LETTURA:
7

Recensione

Parliamoci chiaro... ci sono band e generi musicali che, ”guadagnano” prestigio semplicemente in base alla zona geografica in cui sono nati... (Swedish death metal; power tedesco ecc,ecc...) ma se a volte tutti noi avessimo un pizzico d’apertura mentale in piu’ (quanti tra noi snobbano una band solo perché è italiana?) potremmo avere delle piacevoli sorprese guardando poco piu’ in là del nostro naso... Recentemente mi è capitato tra le mani una band proveniente dal nord est della Romania, precisamente dalla città di Iasi, chiamata "BUCOVINA" (antico nome di una zona della Romania) fautrice di un pagan/folk metal con venature black di ottima fattura. La band nasce nel 2000, per volontà del chitarrista/cantante Florin Þibu, quasi per hobby ma via via si trasforma in una vera e propria band, che dopo gli inevitabili aggiustamenti alla line-up ed un periodo di “stallo”durato circa 2 anni, riesce nel 2006 a pubblicare il suo primo lavoro dal titolo”Ceasul aducerii-aminte” (Il tempo dei ricordi), 8 tracce cantate in lingua madre, tranne una cover (Vinterdoden) che è anche quella che più paga pegno al black di stampo norvegese, mentre il resto del disco, tracce come “Sunt Munti Si Paduri” con le sue atmosfere epiche fatte di vocals inspirate e violente sfuriate, trova anche il tempo di regalarci un intermezzo acustico, oppure “Tara De Dinocolo De varfuri De Brad” (La Terra Oltre le Cime Alberate) traccia veloce, con ombre malinconiche, rende omaggio alla natura incontaminata della zona… Debutto niente male, editato per la label rumena “Lupii Daciei Records”. Completano la formazione: Bogdan Luparu (Gt), Vlad Dactu (Bs), Bogdan Mihu (Dr), Manuel Giugula (Kb), il tutto in un’elegante confezione digipack.

La crescente fama del gruppo li porta a fare da spalla ad artisti dal calibro di “Fintroll”, “Korpiklaani” e “Rotting Christ” ma inaspettatamente, nonostante i successi ottenuti, perdono il contratto con l’etichetta ma la fortuna ha sempre un occhio benevolo con chi lo merita, quindi nei primi mesi del 2010 riescono a farsi notare nientedimeno da sua “maestà” Dan Swano, che decide di dargli una mano producendo il mini cd (3 brani, più intro e outro) dal titolo “Duh” nei suoi studi in Svezia… Il risultato è ottimo, con una produzione che rende pienamente giustizia al combo rumeno…”Vuiet Negru De Izvor”, intro dal sapore power, lascia presagire che direzione stilistica dobbiamo aspettarci, ed infatti con “Duh” che sembra fatta apposta per esaltare il cantato, con degli ottimi cori, supportati egregiamente dagli strumenti, precisi e nitidi; “Straja” prosegue sullo stesso registro, con cori, atmosfere tipicamente Pagan/ Folk, dove qua e la s’intravedano lontani echi di Maiden e Skyclad, mentre “Mestecanis” è il brano più “vivace” del disco, dove tutto accelera vorticosamente, per supportare il cantato growl… davvero eccellente!! Chiude l’album la strumentale “Bucovina Inema Mia”, versione acustica del brano già presente sul loro debutto… Unico grande neo di questo lavoro è il fatto che, a tutt'oggi, questi ragazzi non hanno un deal, che gli permetta di mettere sul mercato questo lavoro… Io lo trovo assurdo… e voi?


1) Vuiet Negru De Izvor 
2) Duh
3) Straja
4) Mestecanis
5) Bucovina Inema Mia