BOSTON
Don't Look Back
1978 - Epic
SALVATORE "MR. JACK" VECCHIARIELLO
20/12/2018
Introduzione Recensione
Don't Look Back, mai guardarsi alle spalle. Un titolo che sembra quasi confermare il celeberrimo detto popolare, assurgendo a vero e proprio nomen omen. Diciamocelo chiaramente e senza troppi giri di parole, dopo un debutto al fulmicotone come "Boston" ripetersi sartebbe stato difficile per chiunque; dai più talentuosi ai più di nicchia, croce e delizia di ogni band è iniziare pubblicando un vero e proprio masterpiece. Si creano per forza di cose aspettative su aspettative, schiere di fan esigenti ed adoranti in trepidante attesa di ricevere in dono un successore che per lo meno sia degno del suo illustre padre, se non addirittura superiore. Possibile? Impossibile? Mai mettere il carro dinnanzi ai buoi troppo presto e mai darsi per vinti prima del tempo, ricordiamoci di chi stiamo parlando. Tom Scholz, l'instancabile tuttofare del Rock americano. Un uomo che da solo era riuscito a pizzare in classifica un album (il già citato "Boston") che sin dai suoi primi vagiti aveva ispirato leggenda ed immortalità. Dall'evergreen "More than a feeling" ad ogni altro tassello lì presente, tutto era scorso liscio come un filo d'olio su di un piatto prelibato. Nuove sfide, nuove avventure attendevano una band chiamata a ripetersi ad altissimi livelli, senza possibilità di sbagliare od inciampare. Non erano ammessi errori, non erano concesse tregue. Aiutato dai compagni Brad Delp (voce), Barry Goudreau (chitarra), Fran Sheehan (basso) e Sib Hashian (batteria), il genio non ci mise poi molto a dotare gli anni '70 di un nuovo lavoro firmato Boston, mantenendo inalterato lo stile che aveva caratterizzato il gruppo nella sua prima release discografica e che lo avrebbe definito in questo proseguo. Anno domini 1978, il caldo Agosto all'americana accoglieva "Don't Look Back" sugli scaffali di ogni negozio di dischi degli U.S.A, per la gioia di chi non aspettava altro che salire a bordo dell'astronave più famosa d'oltreoceano. Astronave, esattamente: ricorderete tutti, in fondo tutti ce lo ricordiamo, il vascello spaziale rappresentato sulla copertina di "Boston". Un oggetto volante non identificato che si appropinqua a salpare nuovamente verso l'infinito ed oltre, perdendosi fieramente nell'universo Rock. Formazioni di montagne di cristallo ed una radura lussureggiante, cielo azzurro e l'UFO in procinto di reclutare coraggiosi astronauti. Copertina degna di un romanzo o di un racconto a tinte sci-fi, di fatto scelta da Tom come apripista di quel che personalmente considero uno dei dischi più belli degli anni'70. Posso anticiparvi sin da subito che ci troviamo dinnanzi ad un altro, grande lavoro. Il cuore propende per l'esordio, per me decisamente su di un altro pianeta... eppure, la ragione mi invita a considerare "Don't Look Back" come un qualcosa di imprescindibile a sua volta. Paragone che pesa, una storia da valutare con attenzione, sentimenti contrastanti... oggettivamente, di qualità ne abbiamo a palate, un discorso questo che suonerebbe scontato alle orecchie di un qualsiasi appassionato di Rock alla lettura. Incredibile, se pensiamo anche solo per un attimo a quanto sia stata impervia la strada che ha portato alla realizzazione di questo secondo masterpiece. Boom di vendite e successo strepitoso, ben sette dischi di platino certificati, primi posti della Billboard Hot 100 mantenuti per mesi ed in ogni dove, quattro milioni di copie vendute nel primo mese di rilascio... e tante, tante grane legali dovute alle pressioni della Epic, entrata in profondo contrasto con Scholz circa l'effettivo rilascio del platter. Un Tom senza dubbio più riflessivo e per nulla interessato - almeno non in maniera maniacale - alla burocrazia ed alla voglia di far soldi ad ogni costo. Il lavorio ai fianchi dell'etichetta discografica divenne però insostenibile per il musicista, il quale si ritrovò suo malgrado a dover rilasciare "Don't Look Back" molto prima del tempo, contro la sua volontà". "E' ridicolmente breve, avrei dovuto inserirci almeno un altro brano!!" Questo il commento seccato di un artista dovuto scendere pesantemente a patti contro la macchina del disco. Purezza di cuore contro ragion di stato... chi vincerà mai questo eterno duello? Se fra i due litiganti il terzo gode, possiamo dire che, almeno nel caso dei Boston, sia stata la musica a prevalere.
Don't Look Back
Iniziamo dunque il viaggio interstellare a bordo dell'astronave di Tom Scholz. "Don't Look Back (Non guardarti alle spalle)", brano omomnimo al disco, introdotto come sempre da un ottimo mix di grinta e melodia. Un ritmo di bacchette che risuonano sul charleston in maniera precisa, presto sorretto da una magica chitarrac ci accompagna dunque nei meandri del brano. Voci all'unisono donano quel tocco in più che solo i Boston sapevano dare a quei tempi, da cui tanti musicisti hanno tratto spunto, portando avanti nel tempo e nella storia tantissime trovate qui presente. "No! Non voltarti indietro! Non noti che un uovo giorno sta giungendo? Diamine! Da quanto tempo non mi sentivo più così! No, non voltiamoci! Non mi interessa dove arriveremo o dove arriverò! Sento proprio la strada che mi sta chiamando! Sta urlando il mio nome! Oggi è il giorno prestabilito dal fato e dal destino! Devo proseguire, è il mio giorno designato, caro vecchio mio! Lo so, lo so, ti capisco perfettamente, ci è voluto del tempo per capire, per renderci conto di tutto! E' un qualcosa di troppo forte per scendere a compromessi! Ma sai, ora che ci ragiono bene, ciò che io sono, mi limita tantissimo a confronto di ciò che vorrei essere"
Un annuncio a dir poco entusiasmante per cominciare questo viaggio, non siete d'accordo con me? Quel che udiamo riesce a metterci a nostro agio, un Rock energico ma melodico e rilassante.. un qualcosa che ci abbraccia, ci circonda e ci fa sentire bene! Rilassatevi ancora di più dietro questa chitarra posta in delay, capace di trasmettere un senso di tranquillità e relax completo che davvero avvolge la nostra mente ormai perduta nella musica.
"Ecco! Finalmente vedo l'alba arrivare! Finalmente riesco a vedere oltre la strada che sto percorrendo! Non so come possa riuscire a descriverti quest'orizzonte chiaro e limpido! Non è un sogno! No! E' tutta pura realtà! Sono sveglio e credimi, mi vedo in un modo del tutto nuovo, il sole splende! Le nuvole che una volta erano cupe e nere, si stanno diradando, è tutto più chiaro ora!"
Si prosegue con la solita, letale miscela made in Boston, quella proposta incapace di annoiare o distrarre. Una scia che sembra farti salire di nuvola in nuvola attraverso ogni nota dell'assolo proposto, che davvero sembra essere stato scritto da qualcuno più in alto di tutti! Note e voci che si attorcigliano in modo così unico... un'atmosfera da sogno!
The Journey
L'avventura continua, "The Journey (Il viaggio)" giunge lesta a donare carburante all'astronave. Strumentale del disco... e qui, se permettete, il mondo si ferma. Un brano se vogliamo breve (considerando che dura meno di 2 minuti) ma intenso al massimo! In quei pochi secondi/minuti, ascoltandolo rigorosamente in cuffia a volume alto ed in camera senza luci, credetemi, vi ritroverete in uno spazio immenso con la sensazione di poter spiccare il volo da un momento all'altro. Un sound degno dei migliori artisti/illusionisti, a mio modesto parere! Si vola nell'immensità dell'universo e davvero ci si immagina di levitare o fluttuare sul mondo, guardandolo dal basso. Copertine che mai furono più azzeccate, fra astronavi ed immaginari fantascientifici... un'atmosfera che davvero trasmette una serenità unica nel suo genere. Non parliamo certo di una strumentale come le altre, con tanti strumenti, assoli od altro... tutt'altro, quello che ci troviamo dinnanzi si configura semplicemente come un sound di organi e synth messi insieme, in grado di creare una sottospecie di portale per un mondo a noi sconosciuto. Vogliamo attraversarlo per vedere e scoprire cosa ci sia al di là di quella porta o luca astratta e fantastica, abbiamo paura ma allo stesso tempo siamo mossi da una curiosità inaudita coadiuvata da un pizzico di adrenalina. Immagino tutto questo in questi 2 minuti di pura armonia musicale! Voi?
Il viaggio continua...
It's Easy...
Alla fin fine, varcare una soglia non è poi così difficile. "It's Easy... (E' facile...)" ed ecco che l'impatto epico ti fa sobbalzare dalla sedia o poltrona che sia, con quella scossa/schiaffo in che aumenta vertiginosamente i livelli di adrenalina. Ecco l'ingresso di tutti i membri della band in un brano sempre pieno di rock e sentimento allo stesso tempo. Un branco di cavalli al galoppo, se mi permettete una metafora ardita! Un uragano in musica, un nuovo viaggio, nuova linfa per le nostri emozioni! Un riff coinvolgente che nell'insieme fa sì che il pezzo si tramuti in un nuovo tragitto immaginario da perseguire, che noi ascoltatori non vediamo l'ora di intraprendere!
"È facile, hey, Non ho nessun posto dove stare! Sì, è così sai! Vorrei trovare tanto del tempo per stare con me stesso! Sai, quando senti dentro quel turbine di emozioni che ti spinge a fare delle scelte? Beh, io da ora inizio a pensarla così! Sì! Da oggi voglio vivere la mia vita a modo mio! Una nuova vita ecco! Non voglio più nascondermi! Voglio essere il tuo uomo ecco tutto! Sì, l'ho detto finalmente! Perché quando mi avvicino a te, non c'è molto da dire , però è così! Ho lo stesso vecchio sentimento che avevo nei miei giorni più giovani!"
Versi che davvero fan riflettere, parole degne di una poetica Rock davvero eccezionale. Non è nuovo il fatto che i Boston possano scrivere d'amore o sentimenti, eppure spingendosi a filosofeggiare sulla vita in generale, arrivando a donare agli ascoltatori più e più spunti di riflessione, non soffermandosi ai soliti cliché... anzi amplificandoli e rendendoli temi di discussione generali. Una polisemantica davvero fenomenale, dal mio punto di vista.
"Sai, credo che ciò che sto per dire sia un qualcosa su cui entrambi potremmo essere d'accordo! Entrambi possiamo affermare e dire che quest'amore in cui ci stiamo inoltrando è quel sentimento di cui davvero avevamo bisogno per dare una svolta alla nostra esistenza! A me basta solo un'occhiata! Sì! A me basta solo guardarti negli occhi per capire tutto ciò che mi serve e tutto ciò che stavo cercando!"
Davvero un dialogo astratto ma conciso e dubbioso allo stesso tempo! VI ripeto, forse potrebbe essere un semplice dialogo d'amore, di riflessione od altro... eppure, mescolando le parole alla musica, il tutto assume connotati decisamente trascendentali. Un assolo che riesce a trasportarti in mondi inesplorati, entrandoti nel cervello, scollegandoti dalla realtà stessa. Davvero un brano ricco di emozioni, resoc unico da un sound già a quei tempi avanti anni luce. Stacchi, soli, melodie che si intrecciano tra chitarre in unisono, tastiere con effettistiche paradossalmente ultraterrene! Voci che ti accompagnano in ogni angolo del brano, acuti, voci bianche! Un brano completo di melodiche e rock quanto basta! Un brano degno di stare davvero ai piani alti, gente!
A Man I'll Never Be
Fine del lato A con "A Man I'll Never Be (Un uomo che non sarò mai)". Una ballad che ti prende da dentro! Dall'inizio alla fine, piena di energia... e parlando da musicista, una melodia davvero ben strutturata al pianoforte, una dolce introduzione con una voce adattata al massimo e secondo me studiata nei minimi dettagli! Davvero una band completa! Ho sempre ammirato band che non si cimentano in un solo genere musicale ma anzi si divertono nel nel mischiare generi: dalle ballad al rock sino al proto- heavy metal (molte sono le idee prese da questa band come ispirazione da molti nomi del metal, credetemi). Davvero una ballad meritevole di ogni premio esistente inerente alla musica, un inizio particolarmente carismatico e dolce allo stesso tempo!
"Sai, se ti dicessi in questo preciso instante cosa stessi pensando, sono sicurissimo che ti alzeresti scappando via! Sì, scappando e scomparendo nel profondo dei tuoi sogni più lontani e straordinari! E' così difficile esse sgarbato e maleducato, oppure è facile a dirsi ma difficilissimo a farsi! Lo so, lo so che nella tua mente vedrai un uomo, quell'uomo che non vedrai mai e che vorresti tanto! Non sai com'è difficile non essere ciò che vorresti! Lo so, e so che pensi a me in modo diverso, ma è difficile cambiare, non riuscirei facilmente ad accontentare i tuoi pensieri inerenti a me medesimo! Ed è ogni giorno più difficile nascondersi dietro il sogno, che vedi un uomo che non sarò mai!"
Davvero un brano commovente e coinvolgente! Immaginatevi di stare in un'arena, ascoltando questo anthem dal vivo... beh, non vi viene quella voglia sfrenata di gridare la canzone insieme alla band? Sono quelle ballad che ti lasciano qualcosa dentro! Emozioni nelle parole che intrecciate alla musicalità del brano vanno a braccetto alla grandissima! Voci piane di amore e grinta! Un organo verso la fine che sembra davvero creare quella cornice giusta, pezzo che va a concludersi in un modo quasi a svanire nel nulla! Davvero una musica che trasporta la storia raccontata! Quel racconto che anche se non si ascoltano le parole, grazie alla stesura straordinariamente messa a punto sembra che narri allo stesso modo la storia di un qualcuno insicuro di se stesso, persone che vorrebbero dei cambiamenti ed egli stesso (il protagonista) che tenta di fare il possibile per rimetterci in gioco e diventare un'altra tipologia di persona! Davvero un brano completo in tutto e per tutto, cari miei!
Feelin' Satisfied
Cambiamo prospettiva con "Feelin' Satisfied (Sentendosi soddisfatti)". Inizio col botto e si ricomincia con un nuovo urlo di battaglia! Un ingresso davvero d'impatto! Pieno di tutto, completo nei minimi dettagli (parliamo solo di un intro gente! Per farvi capire questi musicisti cosa erano capaci di combinare assieme). Davvero un sound come ho sempre detto "attualissimo"... e di cosa potrebbe parlare questo brano se non di Rock n Roll? Un riff che secondo me tante altre band hanno utilizzato e riutilizzato, proprio perhé i Boston sono e saranno sempre - oggettivamente! -tra i padri fondatori del Metal/Rock. Non perdiamoci però in chiacchiere o personali impressioni, inoltriamoci in questo nuovo viaggio rock insieme ai nostri cari amici. Esatto, cari amici. Dopo aver ascoltato così tanti loro brani, sembra davvero di aver stretto con loro un legame particolare, intenso.
"Beh, su gente! Cosa state aspettando! Non vedo l'ora di riunirvi tutti! Tutti insieme nel segno del rock n roll! Lasciatevi andare liberamente attraverso la musica e attraverso le sensazioni che state sentendo! Creiamo una specie di tempesta del Rock! So che ci liberiamo dei nostri problemi e liberiamo la mente a suon di rock faremmo bellissime cose! Quindi forza dai! Lasciatevi andare e date al Rock la possibilità di entrare dentro di voi per sprigionare il meglio di voi stessi! Mandiamo la nostra mente in giro! Siamo liberi di fare tutto ciò che ci va! Dai siete pronti per stasera? E allora cosa stiamo aspettando????? Andiamo a liberare un po' di sano Rock n Roll in giro per il mondo!"
Un ritornello sempre più coinvolgente e altamente rock! Il pensiero di essere liberi, di poter dimostrare e dire ciò che pensiamo e vogliamo attraverso la musica è la cosa più bella che possa esistere, almeno per me; e so che lo è anche per voi, cari amici! Sentire quelle scale armoniche, intrecciate con delle fasi vocali in grado di trasmettere quel non so chè di speciale! Riff in La maggiore che davvero sono stati di insegnamento per tanta gente! Come se ce ne fosse stato ancora bisogno, abbiamo capito quanto i nostri non siano un classico gruppo da classifica. Con questo brano notiamo come si può riuscire a diffondere lo spirito Rock nelle menti della gente!
Party
E' tempo di far baldoria con "Party (Festa)". Iniziando a percorrere le prime note del brano, tutto sembra già mostrare un'aura magica e piena di mistero musicale. Attacco magistrale da parte della band e inizia il sano rock dei Boston! Davvero un brano che merita un 10 su 10 già da questi primi secondi che si iniziano ad ascoltare, voi cosa ne pensate? Non vi viene subito voglia di entrare nel pezzo stesso insieme ai nostri protagonisti? Ed allora... come sempre allacciate le cinture gente, perché il "Party" sta per cominciare!
"Che i giochi abbiano inizio! No! Non sono quel tipo di persona che lavora giorno per giorno, creando così quella vita monotona senza altre sensazioni! Io gioco e vivo a modo mio! Io sono il mio datore di lavoro! Quando c'è da fare festa buttiamoci! Avanti! Non aver paura! Se c'è da festeggiare ci si butta a capofitto, amico mio! Sì, mi sto preparando per andare ad una magnifica festa! Una magnifica crociera del rock! Tu hai qualcosa per me? Beh, sicuramente io ricambio dando qualcosa a te! E' lo spirito rock! Nulla in più e nulla in meno caro vecchio mio! Devi vivere la vita attimo per attimo!"
Il vero spirito del Rock, vivere la vita attimo per attimo e coglierne ogni minima sensazione! Positiva o negativa che sia! Quando si parla di Rock, appunto si parla di festa! Perché il Rock è davvero la festa della propria vita! Ti crea nel subconscio un qualcosa di straordinario!
"Mah, ti rendi conto come viviamo male in questo mondo? Ogni secondo deve essere vissuto al massimo! Il rock ci insegna questo! Ci deve sempre essere un'aria di festa! Dai! Andiamo a festeggiare! Stiamo qui e mentre festeggiamo a nessuno interessa ciò che stiamo facendo, perché ognuno pensa a divertirsi come vuole e crede! Non esiste nulla di più bello e naturale!"
Sentire quei riff, sembra quasi una cavalcata selvaggia! Ascoltando la musica sembra di correre, salire ma senza sentire la stanchezza addosso! Si è felici di correre dietro quelle straordinaria note! Un andamento musicale unico! Poche note come tema principale che ti trafiggono! Un finale a stacchi adrenalinico al massimo! Al 100% nel segno del Rock! E tu che sti li ad ascoltarlo, fidati! A fine brano sarai pronto a dare il meglio di te e a spaccare il mondo interno!!!!!
Used To Bad News
"Used To Bad News (Abituato alle cattive notizie)" è un brano lento ma non troppo, che classifica la band come unica nonché adatta a qualsiasi genere, pronta sempre a nuove sfide musicali! Una composizione in un giro di note che ha del fantastico! Sapete, quel giro che nasce quando meno te lo aspetti, esce fuori e fa nascere così canzoni che faranno poi la storia della musica! Beh, immagino così la composizione della chitarra e poi di tutto il brano! Seduti comodamente a chiacchierare e parlare un po' di tutto, strimpellando, notando all'improvviso quanto stesse nascendo un qualcosa di unico e bellissimo.
"Sono stato usato! Sì, proprio così! Sono stato usato come un semplice uomo! Non ho capito molto bene come fosse successo tutto, ma davvero mi sento usato senza un sé e senza un mah! Davvero non riesco a capire come il tutto fosse e sta accadendo! Eppure sto dando il meglio di me stesso! Sono stato gettato un po' dappertutto in giro, ho avuto tante volte il cuore spezzato! Ormai sono abituato alle brutte notizie! Non riesco a trovare una spiegazione valida a tutto ciò che mi sta succedendo! Non è giusto tutto ciò secondo me! Non dirmi perché! NO ti prego! Se vuoi lasciarmi fallo e basta! Ormai davvero sono abituato a tutto ciò! Non so come ma so come andrà a finire purtroppo! Non mentirmi ti prego, dimmi le cose in faccia senza farmi troppo male! Quel male che ormai è diventato parte di me e credo che difficilmente andrà via lasciandomi un po' sereno..."
Un pensiero molto malinconico e negativo! Credo che la band volesse parlare tramite la musica di una storia andata male, il malore di certa gente che vive in depressione, che sia amorosa o di altro modo! Davvero un modo per far capire a chi ascolta il pezzo che forse a volte bisognerebbe ascoltare le persone che ci sono attorno, perché forse hanno qualche problema e forse noi, nel nostro piccolo, potremmo dare una mano. Proseguendo nel brano, l'inserimento delll'organo sembra come dare una speranza di vita tramite suoni e note a chi, come detto pocanzi, potrebbe aver bisogno di una mano o di una spalla su cui piangere un po'! Davvero un bellissimo brano pieno di significato e maturità, credetemi!
Don't Be Afraid
Giungiamo così all'ultimo brano di questo straordinario album, alla conclusione di un grande ascolto. "Don't Be Afraid (Non Avere Paura)". Non fate gli gnorri, so quanto questo disco vi sia piaciuto! Un platter di tutto rispetto, canzone dopo canzone! Come poter concludere un disco se non con un pezzo che sembra richiamare esattamente l'atmosfera di un concerto all'aperto, in un enorme parco gremito di persone? Il modo migliore per salutarci, per dirci "arrivederci al prossimo lavoro!".
"Ora, se stai pensando ad un amore che ti ha lasciato, credimi, è sbagliato! Devi lasciarti dietro tutto fidati! So perfettamente la sensazione che stai provando! Penso sia sbagliato pensare ciò! Devi solo cercare di essere forte e ora ascolta attentamente le mie parole?..Non devi mai aver paura dell'amore, va e viene e all'improvviso può lasciarti, ma stai pur certa che tornerà all'improvviso, quando meno te l'aspetti! Il buon amore è difficilissimo da trovare, ma lo si trova fidati! Pensi che io non sappia cosa ti stia succedendo? Un uomo ti ha fatta piangere e ora devi chiudere la porta! Si! Devi chiudere quella maledetta porta e andare avanti! Fammi solo entrare in questo meraviglioso amore che a breve si andrà a creare! Fidati, so cosa possa accadere!"
Dimostrazione d'amore, d'affetto e di cura della persona che si ama; la voglia di farsi avanti lasciando il passato alle spalle! Quale miglior tematica per concludere tutto? Beh, non state immaginando di essere ad un loro live? Lo sapevo... ed ecco giungere una porzione di brano ove sembra essersi creato un vuoto musicale, da riempire a modo nostro, da cantare a voce alta divertendosi a più non posso! Davvero credo che ormai abbiate afferrato il concetto, un brano live con il pubblico dall'altra parte dell'altoparlante o stereo che sia!Sembra che davvero i Boston siano davanti a noi ad incitarci e invitarci sul palco con loro! Davvero un brano che va a dare una conclusione epica e straordinaria a tutto il disco! Un live in un album in studio, ecco cos'è per me quest'ultimo brano.
Conclusioni
Eccoci dunque arrivati alla fine di questo nuovo viaggio a bordo dell'astronave, amici miei. Siamo purtroppo arrivati alla conclusione di quest'altra magica avventura insieme ad una delle band più sottovalutate ma al contempo più significative della storia del Rock. Una band fatta di musicisti preparatissimi, certamente tecnici ma mai freddi o banali, tutt'altro. Capaci di variare nei diversi generi musicali, di creare una coerente linea di pensiero riuscendo assieme a spaziare in maniera quasi camaleontica, imprevedibile, pur mantenendo salde delle caratteristiche ormai ben visibili: potenza e melodie sognanti, miste assieme e rese imbattibili da questa unione. "Don't Look Back" simboleggia proprio questo, una bella affermazione in toto di ogni qualità espressa nel celeberrimo ed omonimo debutto. Musicisti che mostrano una compatibilità tra di loro da far invidia a tante band, credetemi! Anche se la cosa che più mi ha colpito di quest'album è la capacità della band di portare chi li ascolta all'interno dei loro lavori. Farci vivere ogni canzone, come fossimo protagonisti di otto mini-film tutti da interpretare da protagonisti. Gioie, dolori, sfrontatezza, amori finiti... prendiamo per esempio l'ultima e conclusiva "Don't be Afraid", un modo di creare un brano talmente perfetto da sembrare di vederli dal vivo. Davvero capacità uniche. proprie di ben poche band loro coetanee o future... od anche passate! Uno di quei dischi ai quali mai potrei rinunciare, adatto praticamente ad ogni contesto e situazione. In macchina, in viaggio o per lavoro, a casa, con gli amici... ascolto sempre un po' di Boston, anche perché non avendo appunto un genere fisso, ti fanno davvero liberare la mente in un modo talmente unico che non ti basta mai, non facendoti passare mai la voglia di ascoltarli! Davvero una band che purtroppo, come ho sempre detto, non ha avuto la popolarità che meritava, qui ampiamente guadagnata grazie ad un ottimo secondo disco. Una band da primi posti che risulta ora come ora anche un po' dimenticata, nonostante dovrebbe obbligatoriamente venir riproposta in un impeto di riscoperta. Una band che ha dato tanto a tante altre band e a noi che li abbiamo ascoltati e che li abbiamo saouti amare! Mi ha fatto davvero piacere parlare di nuovo di loro e parlarne a voi, nostri lettori, sicuramente grandi intenditori del genere! E voglio appunto salutarvi e lasciarvi al prossimo appuntamento con questo pensiero personale: se avete amici o conoscenti che amano il rock, il metal o quel che sia, fategli ascoltare Band come i Boston... perché secondo me, capiranno ancor meglio la musica attuale e si ricrederanno su tanto! Vale la pena di approfondire il discorso se non altro per potersi definire davvero intenditori di un qualcosa, capendo seriamente come esso od essa si siano evoluti nel corso degli anni, fra mutazioni e continui esperimenti, prove e sensazioni. Ancora un forte abbraccio virtuale da parte mia a tutti voi cari amici e sempre Rock on, Friends!
2) The Journey
3) It's Easy...
4) A Man I'll Never Be
5) Feelin' Satisfied
6) Party
7) Used To Bad News
8) Don't Be Afraid