BOOK OF REFLECTIONS

Reletless Fighter

2012 - Lion Music

A CURA DI
DIEGO PIAZZA
17/07/2012
TEMPO DI LETTURA:
7,5

Recensione

Lars Eric Mattsson è un talentuoso chitarrista finlandese scoperto nel lontano 1985 dal giornalista musicale e collaboratore della Shaprnel Records, Mike Varney. Dopo tre ep agli esordi (di cui un paio sono venuti alla luce solo in Giappone)  ha già pubblicato ben undici album strumentali sotto il proprio nome, uno sotto il nome Eli , due come Condition Red, quattro con il nome Vision e tre con il moniker di Book of Reflection. Per completare la sua discografia, ricordiamo che il chitarrista finlandese ha partecipato a diversi tribute album, tra cui un paio dedicati a Jim Hendrix, Jason Baker, Uli Jon Roth e per ultimo Gary Moore. Oltre alla sua amicizia con il chitarrista Alex Masi, Mattsson vanta una collaborazione con il musicista italiano, precisamente tastierista, Mistheria che ha collaborato per il secondo album del progetto Book of Reflection, dal titolo "Chapter II : Unfold the future".  Per i più distratti ricordiamo che l'aquilano ha scritto e composto le parti di tastiera dell'ultimo album solista di Bruce Dickinson, "Tyranny opf Souls"  nel 2005, portandolo ovviamente alla ribalta internazionale sebbene nascosto sotto il "misterioso" nickname. Ma non divaghiamo e torniamo a “Relentless fighter” , titolo del terzo album dei Book of Reflections che vede come sempre Mattsson in moltecipli vesti, quella di chitarrista, bassista, tastierista e autore di tutte le liriche. Rispetto ad altri lavori più AOR o hard rock i Book of Reflection sono un progetto più classico, legato mal metal tradizionale e al power metal e, in questo caso non si tratta di album strumentali tanto è vero che abbiamo ben due cantanti presenti: Marcu Kuikka e Carsten “Lizard” Schultz che si suddividono più o meno equamente le dieci canzoni dell’album. Alla batteria invece troviamo Christer Jansson.   Subito una scala di note in progressione mette in luce la classe di Mattsson in “ Until the day ”: il ritornello tipicamente in stile power con cori e tastiere sullo sfondo ben congeniate. Buono anche il rallentamento centrale che precede il solo del finlandese. Doppia cassa e armoniche di chitarra aprono la strada alla discreta ugola di Marcu Kuikka in “ Dance with the Devil ”che interpreta molto bene il brano che vede come sempre un parte centrale strumentale in cui si alternano chitarra e tastiera. Buona la ripresa dell’ultimo refrain con Kuikka prima a cappella, poi accompagnato da una chitarra acustica e infine da tutta la band, attacca con le liriche del ritornello. Un ingresso molto melodico di tastiere apre il terzo brano “ Angel Shed a Tear ” , ancora una volta brillante il ritornello questa volta cantato da Carsten Schultz. Nella parte centrale, forse in questo caso un po’ troppo lunga, Mattsson si diverte ad alternare chitarra elettrica e tastiere in un duello piuttosto stucchevole.  Un riff piuttosto dinamico e contagioso (con la solita mirabile rifinitura di keyboards) si fa strada in “ Bleeding dry ”. Il vero ritornello arriva dopo la seconda strofa ma il tempo della canzone non cambia, rendendo le parti di chitarra un po’ troppo statiche mentre come sempre nella parte centrale si alternano veloci spunti di tastiera a gradevoli armoniche della sei corde. Un tipico ingresso in stile Malmsteen ci va da viatico a “ Rise Up ! ”, veloce up-tempo con un refrain diretto e contraddistinto da un suono di organetto piuttosto evidente anche nella parte strumentale del brano.  Continua l’alternanza dei due lead vocals e questa volta è il turno di Kuikka che dopo un introduzione molto pomposa di keyboards scatena la propria ugola in un pezzo più consono al power metal melodico come “ Crashing through ”. Evidentemente imprescindibile per qualsiasi chitarrista scandinavo, è palese in questo brano l'ispirazione alla scuola di Yngwie Malmsteen , interessante anche il ritornello diviso in due parti, in cui un sorta di "stop and go" ritmico la fa da padrone. La sucessiva   “Somewhere else to be” è valorizzata soprattutto nella parte centrale dove basso e batteria seguono con una progressione esaltante i virtuosismi tecnici all’ascia di Lars Eric Mattsson , mentre per il resto il pezzo di aggrappa su un ottima interpretazione di Schulz, dalla voce leggermente più aspra, più ruvida  rispetto al suo compagno di microfono Kuikka.  “ Gate to Obvilion ” è il pezzo più lungo dell’album, oltre sei minuti per un viaggio totalmente strumentale su cui Mattsson gioca a creare arabeschi melodici non senza bruschi rallentamenti e improvvise accelerazione della parte ritmica.   “ Keep us afloat ”  è forse la song meglio riuscita dell'album sotto tutti i punti di vista, trascinata alla grande dall’ugola di Schulz , le linee melodiche del refrain raggiungono la perfezione , prima che il chitarrista master mind dei Book Of Reflections si scateni nell’ennesimo solo vincente. Un chitarra classica accompagna la voce di Kuikka all’inizio di “ Without my angel ” che, da come si può intuire anche dal titolo, è un song incanalata decisamente verso i lidi delle super ballad. Piccola gemma finale di un album piacevole, sia per chi ama il metal classico ma anche per gli appassionati hard rock. Tutto sommato il guitar hero finlandese si prende i suoi spazi ma senza strafare, e riesce a rendere “Relentless fighter” un disco non per soli feticisti della sei corde come talvolta si corre il rischio quando alcuni virtuosi dello strumento scatenano il loro ego.  Del resto come recitano le note biografiche della Lion Music  “Mattson sa che l’effetto meraviglia della chitarra non è niente se alla spalle non c’è una solida canzone.”  La copertina dell’album, che mostra un guerriero appoggiato alla sua spada e con di fronte a sè un libro aperto, con sullo sfondo i colori suggestivi di un crepuscolo potrebbe fare ingannare qualcuno pensando ad un album epic metal ma invece le liriche sono più legate a visioni e suggestioni dell’animo umano che a veri scenari di battaglia. In effetti nell'artwork il protagonista semba appunto concedersi un momento di rfilessione e di lettura, proprio come indica il nome della band.


1) Until the Day
2) Dance With the Devil 
3) Angel shed a tear
4) Bleeding Dry 
5) Rise Up! 
6) Crashing Through
7) Somewhere Else to Be 
8) Gates to Oblivion 
9) Keep Us Afloat 
10) Without My Angel