BLACK THERAPY
Symptoms Of A Common Sickness
2013 - Revalve Records
ENRICO PULZE
02/05/2013
Recensione
I Black Therapy nascono a Roma nel 2009 dall'incontro dei due chitarristi Daniele Rizzo e Lorenzo Carlini che pongono le basi per questo progetto; dopo una fase di rodaggio e un demo, la line up è oggi completata da Giuseppe Di Giorgio (vocals), Marco Cattaneo (bass) e Luca Soldati (drums). Con questa formazione i Black Therapy registrano il loro primo full lenght dal titolo di Symptoms Of A Common Sickness , che li porta ad un contratto con Revalve Records , label che rilascia questo debutto del combo romano. Disco che si presenta con una copertina su tonalità di grigio raffigurante due mani intente a stringere il mondo e devo dire che risulta essere intrigante e ben concepita, semplice ma non scontata.Album che si apre con la malinconica melodia pianistica di From High, ripetuta in loop con cambi di arrangiamento a cui piano piano si aggiungono tutti gli altri strumenti, creando un crescendo continuo che con i suoi 3 minuti abbondanti fornisce un' intro di atmosfera, che può essere ottima anche in sede live. A ruota parte il riff sparato di Black Therapy, canzone pensata per tutte quelle persone che vivono la vita odierna in maniera frenetica e tralasciando tutti i problemi importanti che vengono insabbiati come la violenza, le guerre , la fame , la salute. Song energica di matrice death metal, che non disdegna passaggi melodici e armonizzati e che ci fornisce alcune accelerazioni riuscite e convincenti; la voce è quasi tutta in scream più che in growl e ben si amalgama con il contesto sonoro del brano, vario e dinamico al punto giusto. La successiva Advance parte ancora speed, (tra l'altro vincente a mio avviso la ritmica thrash iniziale) e ci presenta un altro esempio di assalto sonoro ben studiato e ragionato, tra sfuriate thrash / death, stop e ripartenze. Anche lo scream vocale risulta bello dinamico e non piatto, giusto contraltare della parte musicale. The Time Is Dead parla di una persona che continua a vivere il presente rimpiangendo il futuro e buttando al vento la sua vita fino ad arrivare alla morte dando troppo peso ai suoi errori senza essersi goduto la vita. Musicalmente è un altro bel pezzo dinamico sulla falsa riga dei precedenti, che non annoia e che scorre bene sia nelle parti più violente sia in quelle più slow fino al finale acustico che dona un aspetto anche più "delicato" e lascia un'altra ottima impressione di questa band. E arriviamo alla title track Symptoms Of A Common Sickness , altro grandissimo brano (a mio avviso il migliore del lotto) estremamente vario, con ottime armonizzazioni dal retrogusto mediorientale nella strofa e un accattivante rallentamento sul bridge che lascia spazio ad una decisa e ancora una volta convincente accelerazione. Altro punto a favore di questo brano è il sapore di matrice thrash che si nota nelle ritmiche dei riff di chitarra, che pur rimanendo in ambito death riescono a costruire delle strutture solide e variegate. Liricamente il brano è un sunto di tutti gli argomenti trattati nell'album , come una sorta di denuncia verso tutte le "malattie" che affliggono l'uomo. Con The Last Soul i nostri ci propongono una strumentale di 4 minuti dal sapore quasi celtico, coadiuvati da strumenti a corda come contrabbasso e violino; a questo punto dell'album è un brano che risalta e spezza il ritmo, a mio parere anche giustamente. Appoggio la scelta di un brano "diverso" nelle atmosfere e sonorità, che non lascia indifferenti, intriso di malinconia e impreziosito da un bel fraseggio chitarristico su un solo doppiato. Dopo averci lasciato riposare con un intermezzo acustico i Black Therapy riprendono a pestare duro (e bene) con The Night Is Mine : altro up tempo in apertura, altri riff belli sparati, sempre sostenuti alla grande da un bel lavoro di batteria altri passaggi variegati. Brano caratterizzato anche da un deciso cambio di tempo (questa volta slow) a metà canzone, coraggioso sotto alcuni aspetti e comunque riuscito a mio avviso , mentre mi lascia un po' perplesso il bridge che avrei visto leggermente più corto (o semplicemente più vario visto che questi romani mi hanno abituato bene...). Comunque nulla di preoccupante, il brano risulta piacevole e ispirato nella maggior parte del suo svolgimento liricamente incentrato su metafore gotiche: mentre il mondo dorme si assapora ancora il vero concetto di vita. E' un arpeggio di chitarra acustica ad introdurci Path To Hell, brano che si evolve poi in una decisa accelerazione death, carica di groove e con voci sovrapposte. Pollice su per questo brano che liricamente è un'altra metafora che paragona il nostro mondo ad un sentiero per gli inferi colmo di "peccatori" come stessimo attraversando i gironi danteschi, il tutto ambientato in uno scenario di morte e devastazione. Anche in questo pezzo i Black Therapy non perdono di vista la varietà negli stacchi e soprattutto un certo gusto melodico, fattore questo che è una caratteristica fondamentale di tutto l'album. Bello lo stacco centrale armonizzato, improvviso e che prepara all'accelerazione successiva e il finale semi acustico che fa da introduzione anche al brano successivo Desert Blood altro brano death con rimandi al thrash in alcuni riff chitarristici (specialmente quelli stoppati) e con un refrain che rimanda un poco a quello della iniziale Black Therapy , soprattutto nell'attacco (e ho detto rimanda, non copia). Anche questo brano scorre bene e ci accompagna al penultimo Melancholy , che parte acustico e malinconico con tanto di armonizzazioni e si evolve in un mid tempo dal sapore svedese sorretto però da un blast beat di batteria. Dopo un minuto e 40 secondi però la band ritorna al suo trademark con riffoni veloci e convincenti, molto lavorati ritmicamente (una goduria il china quasi claustrofobico). Melancholy narra lo strazio della perdita di una persona cara, di come la solitudine tende a chiudere in sè stessi e a consumarsi pian piano lasciando quel vuoto difficile da colmare. E arriviamo alla fine con Still Black Beyond The Light, outro strumentale di poco più di due minuti melanconica e melodica, che fa da contraltare alla iniziale intro, come se fosse una simbolica chiusura del cerchio.In conclusione: questo Symptoms Of A Common Sickness è un album death metal estremamente convincente sotto molto punti di vista, variegato, con alcune idee notevoli, dalla produzione buona e che ha il grandissimo pregio di non annoiare mai durante il suo ascolto. Un album che potrà tranquillamente girare nel vostro lettore per parecchi giorni se gli darete una possibilità e che spero vivamente possa portare i nostri a togliersi grandi soddisfazioni. Come al solito, sui dischi di debutto mi tengo basso di voto perchè da questi Black Therapy mi aspetto molto in futuro.
1) From High
2) Black Therapy
3) Advance
4) The Time Is Dead
5) Symptoms Of A Common Sickness
6) The Last Soul
7) The NIght Is Mine
8) Path To Hell
9) Desert Blood
10) Melancholy
11) Still Black Beyond The Light