BLACK PROPAGANDA

Black Propaganda

2011 - Nadir Music

A CURA DI
NIMA TAYEBIAN
24/03/2014
TEMPO DI LETTURA:
8

Recensione


Si definisce propaganda l'attività di distribuzione di informazioni e pensieri allo scopo di indurre a specifiche azioni: l'utilizzo dunque di tecniche di persuasione per arrivare a obiettivi prestabiliti. La "propaganda nera" parte da tali metodi. Solamente che ad esercitare il potere di manipolazione, stavolta, è la controparte nemica, la quale in maniera molto subdola si finge parte alleata per arrivare ai propri obiettivi. Pesca proprio dal nome di questo metodo di manipolazione la band torinese Black Propaganda, che si presenta al pubblico nel 2007 con il primo full lenght omonimo. La ricetta è un efferato thrash/death moderno, con chiare influenze (evidenziate anche dallo stesso gruppo nella loro pagina ufficiale) di Fear Factory, Pantera, Paradise Lost, Sepultura, CarcassEntombed. Il tutto strutturato in una ricetta che pesca a piene mani dal metalcore, e consonanze, se pur vaghe, con band come Slowmotion Apocalypse e Lamb of God. Occorre  dunque fare un passo indietro. Il progetto Black Propaganda vede la luce nell'estate del 2007 grazie all'incontro di Ian Binetti, Eric Di Donato e Federico Tinivella. Ad unirli una gran passione per la musica, e più nello specifico per il metal estremo. Dopo varie esibizioni con gruppi differenti i nostri decidono di mettere insieme i loro sforzi formando una band di stampo thrash influenzata da nomi quali Pantera e Sepultura. Si sceglie inizialmente il monicker di S.H.C. ossia Self Human Combustion, ma data la fascinazione per la Seconda Guerra Mondiale, ritenuta come il vertice massimo della malvagità umana, i tre ripegano per il significativo nome di Black Propaganda, ovvero "la propaganda fatta di falsità e bugie quando ormai l'allora impero nazista/fascista era arrivato alla fine della sua esistenza."(come suggerisce la band). Si iniziano a plasmare dunque le idee di base. Vengono strutturati i primi riff, e attorno a questi vengono create le varie song. Si registra un arresto del progetto sino al 2010, sino all'arrivo sel vocalist Jacopo Battuello, e, nella prima metà dello stesso anno registrano un promo. Firmano quindi con la Nadir Music per il loro primo album, ossia "Black Propaganda". Il disco viene registrato il 21 novembre del 2011 ed esce nell'autunno dello stesso anno, disponibile sia nei negozi che su I Tunes e nei siti di distribuzione digitale. E' del 2012 il loro To Autumn Tour in Ucraina supportato da band quali Homicide Hagridden e Grace Disgraced. Anticipando già da ora l'uscita imminente del loro prossimo album (titolo previsto "Psycological Subjection") passerei a un'analisi dei brani contenuti nel primo, ottimo platter.



Troviamo ad aprire le danze "Punishers Of No One Sin", strumentale di un minuto abbondante, un'introduzione che prende il via con un battito cardiaco e un respiro soffocato e si tramuta in un urlo agghiacciante. Ottimo preambolo per il pezzo a venire, ossia "Hit The Mass" (Colpisci la massa), ferale, spaccaossa: le prime battute sono affidate ad una tessitura di stampo black metal, con un riff tagliente destinato a ripresentarsi a più riprese nel brano unito ad un serratissimo uso del blast beat. Ma la componente "blackened" è sparuta, e già dopo pochi secondi ci ritroviamo in una struttura più quadrata sorretta dalle urla disperate di Battuello, metodologicamente simile a quella di diversi artisti della scena metalcore (la componente urlata rievoca in qualche maniera l'uso vocale di cantanti come Randy Blythe). A livello testuale in sostanza ci troviamo di fronte a un brano che tratta di alienazione in generale e del pensiero uniforme della massa ignorante (esemplare la parte centrale "...la mia guerra si basa sulla consapevolezza,/ il mutismo mi domina, la libertà di pensiero è sconfitta,/ dove nascondi quella soluzione inesistente?") La successiva "Craving" (Brama) è inaugurata da un'architettura molleggiata di chitarra e batteria: la chitarra ripete velocemente due accordi sopra alla struttura secca e priva di orpelli della batteria. Ci si incanala quasi subito in una struttura mediamente veloce e dinamica, capace di stemperarsi in frangenti lievemente più rilassati (verso i due minuti) e offrirci un ottimo solo guitar destinato a impreziosire maggiormente il brano (giusto un minuto dopo). Nel complesso un ottimo brano, dotato di una non comune carica frontale. Stavolta la tematica rasenta il Leopardiano:in una società consumistica, un uomo desidera ardentemente beni materiali pur essendo conscio che questi non potranno mai dargli la felicità che spera di ottenere ("troppo spesso desidero il nulla,/ di nuovo pronto a bramare, domani,/ la mia saliva cresce ed aumenta senza controllo,/ all’interno, una riflessione corre su una banconota,/ continuo a disprezzare me stesso."). "No Prejudice" (Nessun pregiudizio) si regge su una struttura veloce e compatta: un pezzo sicuramente molto fruibile, destinato a stamparsi nella memoria sin dal primo ascolto. Abbiamo variazioni ritmiche significative soprattutto nell'evocativo refrain, in cui i tempi meno asfissianti riescono a stemperare l'impatto di un brano altrimenti monolitico. Ci si trova di fronte, in quest'occasione, ad un testo che tratta dell'ostentazione di superiorità da parte del popolo ignorante e becero, e la consapevolezza del protagonista di trovarsi in un'amalgama di ipocriti, che reggono la loro inutile esistenza sulla futilità e sul pregiudizio. ("Non hai mai visto la mia faccia,/ ma con presunzione pretendi di essere l’unico al mondo!/ Mi fai passare per un malato, per una bestia da esposizione..." "Siete nella mia stessa posizione,/ ma siete ridicoli, ed ostentate una finta superiorità nei confronti del prossimo,/ ciò soddisfa la vostra inutile esistenza,/ voi, padri di una famiglia di smidollati!"). Con la successiva "Cynic Apnea" (Apnea cinica) si cambiano le carte in tavola: il pezzo, decisamente più evocativo si apre con un'introduzione quasi ambient teletrasportandoci in un'atmosfera lugubre, senza speranza. A meno di un minuto una voce, priva di emozioni si insinua nell'algido tessuto sonoro, ora divenuto più "scattante" anche se meccanico e deumanizzato. Subentra il cantato "hardcore" di Battuello, mentre sullo sfondo le tessiture musicali si mantengono drammatiche e cariche di pathos. Il pezzo, sicuramente molto distante da quanto ascoltato sino ad ora riesce ad essere vincente grazie al raffinato cesellamento di atmosfere sicuramente meno presenti in precedenza, dove a contare era soprattutto l'impatto frontale e dirompente. Le tematiche affrontate riguardano il nichilismo. Le persone che hanno inteso quanto la vita sia vacua sono destinate a scontrarsi inevitabilmente con coloro che ancora vivono di miraggi, illudendosi che sia tutto bello e perfetto ("...mastico la mia verità ed apprezzo da solo il mio gesto,/ confido che un giorno andrà meglio,/ una stanza piena di corpi senza viso che lodano e cercano l’inadeguatezza!/Qualcuno ancora crede nella riproduzione...").Con la sesta "I Clean My Mind Imploring For Coma" (Pulisco la mia mente che implora il coma) ritorniamo su binari sicuramente più aggressivi e d'impatto. Il brano è varato da un'interessante tessitura di chitarra che sembra riportarci ai fasti del brano precedente. E' solo un'illusione. A meno di quindici secondi una struttura groove/post thrash ci incanala prepotentemente in un'architettura veloce e priva di compromessi. Il brano si mantiene serratissimo per tutta la sua durata, non concedendo tregua all'ascoltatore se non durante il brevissimo solo guitar a meno di tre minuti. Il testo stavolta è un'invettiva contro chi sfrutta i lavoratori costretti a subire angherie di ogni genere perchè economicamente a terra. ("pagami per andare avanti con questo gioco, da solo /un altro giorno vuoto, perso nella merda,/ Mi sento male,/ sono sfamato dai tuoi soldi,/ frustrato, usato,/ mi vedo morire nella noia,/ trattato come un maiale"). Un urlo agghiacciante inaugura la successiva "About Me" (Riguardo a me), pezzo che si mantiene sino al primo minuto e mezzo strutturalmente semplice, giocato su riff essenziali e spaccaosse. Al minuto e mezzo i ritmi si distendono quel tanto che basta per ripartire in quarta, con un'iniezione extra di aggressività, al secondo minuto circa, e offrirci neanche trenta secondi dopo un'ottimo solo guitar. E' la rabbia a dominare il pezzo, testualmente oltre che musicalmente: la rabbia e l'odio nei confronti di una persona non meglio identificata che il protagonista del brano sembra voler uccidere. Intuiamo che la persona possibilmente si sia fatta rapire dal protagonista, forse per uno stupido gioco ("incontra la tua morte come un fiore che sboccia fra i tuoi polmoni!/ Posso essere stato solamente una scia di odore nelle tue giornate,/ ma tu hai giocato, deriso ed istigatomi a rapirti!!"). Freddi accordi e una voce, ancora una volta teatrale, danno il via a "Destroy To Survive" (Distruggere per sopravvivere). Da come si struttura il pezzo nelle prime battute ci si aspetta una Cynic Apnea parte II. Niente di più falso... dopo circa un minuto il pezzo si incanala in coordinate granitiche, dure come il marmo, accentuate a più riprese dalle urla al limite del sovrumano di Battuello. A stemperare il tutto comunque ci pensa un'evocativo break centrale, che sembra pescato a piene mani dall'heavy più classico. Velati riferimenti alla tossicodipendenza si fanno strada stavolta nel testo, in cui possibilmente la piccola a cui ci si riferisce può essere la droga ("La mia piccola da sola,/lei distrugge per sopravvivere,/ lei taglia per migliorare,/ lei apre spazi in ciò che è pieno,/ abbandona la felicità a causa delle tue colpe..."). Incredibile la nona "Livid Taste" (Gusto Livido), che, varata da una primissima parte (neanche dieci secondi) deflagrante strutturata su un urlo belluino del vocalist, si perde in seconda battuta in un feedback di una quindicina di secondi che ci trasporta verso una lunga parte pregna di atmosfere. Il pezzo si mantiene strumentale per il primo minuto e quaranta (circa), per poi aprirsi ad un nuovo urlo da orco e a una sezione ancora una volta granitica, dotata di un'impatto indiscutibile. Ancora una volta il testo ci pone di fronte alla vacuità di una parte della società. La società del consumismo, che elegge la futilità come proprio "vitello d'oro". Persone ricche, avide si preoccupano solo dei loro macchinoni e dei loro conti in banca, mentre nel mondo la gente muore di fame, di sete, di stenti ("Cosa ti rende felici?/ Forse un bel conto in banca ed una puttana ninfomane,/ macchine potenti, uno sbiancamento anale/ e una pellicca di un qualche animale estinto!/ Gente stanca sacrifica la sua vita famigliare per lavorare,/ quel lavoro che ti uccide se lo perdi!" "Gente senza cibo e acqua...Gente nuda ed inconsapevole, ammassata in una stanza attendendo una doccia che non è mai arrivata"). "Black Propaganda/the Prophet of Gore" (Propaganda Nera/ Profeta del Gore) sembra, con i suoi quasi dodici minuti (!) la composizione più lunga dell'album: si rivela essere invece una fusione di due parti differenti intervallate a partire dai quattro minuti e mezzo circa (per un minuto) da uno stacco di puro silenzio. La prima parte "Black Propaganda" si caratterizza per un'introduzione marziale accompagnata da una voce filtrata e distante. A un minuto e mezzo si viene incanalati in binari ferali, aggressivi incasellati in una struttura tesa e compatta. La seconda "The Prophet Of Gore" (titolo che sarebbe andato a genio al celebre maestro del gore Herschell Gordon Lewis) prosegue sulla falsariga del primo in una struttura ugualmente deflagrante, resa ancora più possente da tiratissimi frangenti alla batteria, in cui le nostre orecchie vengono massacrate (e godono) a colpi di blast beat. Si impone anche qui un rallentamento, verso i nove minuti e venti, nel quale si insinua un assolo alla chitarra dapprima "evanescente" e pregno di sottile evocatività, quindi scattante e dinamico, ancora una volta figlio dell'heavy più classico. Il "doppio brano" ha come leit motiv una disamina della violenza, della morte e della brutalizzazione fisica e mentale nella società in cui viviamo ("Vittime sterminate con odio prorompente,/ gente che subisce il lavaggio del cervello, bambini torturati, la violenza è la regola!/ masse d’uomini manipolati, avrà mai fine tutto questo?/ plasma le menti con la propaganda Nera!" "Gli esperimenti sui ratti sono crudeli,/ ma sono omicidi di vite umane!).



Arrivati alla fine del disco rimane un senso di goduria. Il disco risulta davvero accattivante e ben fatto, e se le premesse sono destinate a riconfermarsi con il successivo full penso che si potrà parlare a breve di next big thing. Ora non resta da fare altro che attendere e rimettere il disco di nuovo nel lettore, per un'altra scarica di adrenalina! Bravi ragazzi, continuate così!


1) Punishers Of No One Sin
2) Hit The Mass
3) Craving 
4) No Prejudice 
5) Cynic Apnea 
6) I Clean My Mind Imploring 
For Coma 
7) About Me 
8) Destroy To Survive 
9) Livid Taste 
10) Black Propaganda / 
The Prophet Of The Gore 

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