BLACK ANVIL

Triumvirate

2010 - Relapse Records

A CURA DI
FRANCESCO PASSANISI
15/06/2011
TEMPO DI LETTURA:
8,5

Recensione

Nati dalle ceneri del gruppo Hardcore Punk Newyorkese Kill Your Idols, i Black Anvil sono una interessante novità che debuttò nel 2008 con il bello ma ancora parzialmente acerbo "Time Insults the Mind", proponendo un mix di Black Metal e Thrash Metal con pesanti influenze Hardcore. Inseriamo il loro secondo full lenght, "Triumvirate" e a fare gli onori di casa troviamo "What is life if not now!" pezzo che fin dal primo secondo spiega chiaramente le regole della casa... QUI SI PICCHIA DURO E SENZA ESCLUSIONE DI COLPI. Il pezzo avanza inesorabile in uno stile che fonde Thrash e Black Metal mostrandoci l'abilità di questi ottimi musicisti e la loro capacità di muoversi anche in ambiente Metal. Un velocissimo intermezzo, "Crippling", che richiama alla mente alcune colonne sonore da film horror fa da apripista a "The Evil of all Roots", un pezzo dove torna a riemergere un'influenza Hardcore sapientemente unita al Metal di estrazione più estrema. Le chitarre di Gary Bennett si rincorrono con un bel riffaggio mentre lo stesso Bennett, coadiuvato dal batterista Raeph Glicken e dal bassista Paul Delaney, si rende protagonista di un'ottima prova dietro al microfono. Le influenze hardcore continuano con "Ultimate Reality", pezzo pesantissimo che ci permette di notare anche un'ottima produzione che rende il giusto onore ad ogni strumento definendone perfettamente le sue caratteristiche e aumentando esponenzialmente il valore della musica. "Angel to Dust" è un pezzo quasi puramente Black Metal che riprende perfettamente lo stile freddo e maligno del genere grazie ad un azzeccatissimo riffing di chitarra e a un blast beat martellante che ben rifinisce il pezzo regalandoci uno dei capolavori dell'album. Un intro più vicino al thrash ci regala la cadenzata "We Own You", traccia che subisce una brusca accellerazione riavvicinandosi a lidi più Black Metal mostrandoci come il terzetto di New York abbia trovato la giusta formula per unire questi due generi che potremmo definire come dei cugini di primo grado nel grosso calderone che è la musica Metal accomunati da un attitudine senza fronzoli e molta violenza. Violenza che è protagonista del secondo capolavoro dell'album, "Scalping", che fonde in se la rabbia pura del thrash e dell'hardcore made in New York con la malignità del Black Metal in un mix che sicuramente non lascerà indifferente l'ascoltatore. Il secondo ed ultimo intermezzo, "Eliminate", ci introduce "Dead and Left", pezzo che ci permette di notare l'ottimo lavoro svolto da Raeph Glicken dietro le pelli, sempre perfettamente in grado di supportare la linea ritmica dei pezzi e di rifinirli ottimamente con break e controtempi di elevatissima qualità. A chiudere l'album troviamo "With Transparent Blood", ultimo acuto tritaossa di un bell'album che possiede un songwriting intelligente e dinamico che fonde molto bene Thrash Metal e Black Metal e che ci fa ben sperare per il futuro della band.


1) What Is Life If Not Now!
2) Crippling
3) The Evil of All Roots
4) Ultimate Reality
5) Angels to Dust
6) We Own You
7) Scalping
8) Eliminate
9) Dead and Left
10) With Transparent Blood