BILLY IDOL

Billy Idol

1982 - Chrysalis Records

A CURA DI
PAOLO FACCHINELLO
06/09/2012
TEMPO DI LETTURA:
8

Recensione

Capelli biondo platino, chiodo in pelle con borchie, sguardo magnetico e seducente, smorfie sguaiate alla Johnny Rotten, animo ribelle e screanzato: come molti di voi hanno già intuito da questi indizi, oggi andiamo a porre la lente d'ingrandimento su un grande personaggio che (in un modo o nell'altro) ha cambiato le regole del rock tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80: parliamo di William Michael Albert Broad meglio noto a tutti come BILLY IDOL. Billy Idol nasce il 30 novembre 1955 a Stanmore, nei pressi di Middlesex in Inghillterra, crescendo in una famiglia agiata con un'infanzia serena e tranquilla ma è già nel primo periodo dell'adolescenza che il giovane Billy comincia a farsi notare per via dei suoi atteggiamenti audaci e spavaldi. Qui dobbiamo citare per forza due episodi molto divertenti che hanno caratterizzato la sua figura: il primo riguarda l'espulsione di Billy da un campus scolastico in veste di scout a Goring nell'Essex quando Billy aveva solo 10 anni. Il motivo? Effusioni d'affetto con una ragazza appena conosciuta! :D  Il secondo riguarda un fatto successo a scuola che avrebbe influito nella sua carriera artistica: durante un compito scolastico lasciato in bianco per via della sua poca concentrazione in classe, la maestra gli scrive in una nota a margine del foglio le seguenti parole: "Billy is idle" che tradotto significa Billy è inattivo. Queste parole segneranno per sempre il giovane Billy tanto da prenderle come spunto per il suo nome d'arte: Billy trasforma così il termine Idle in Idol e da qui in avanti si farà chiamare con lo pseudonimo BILLY IDOL.  Il panorama londinese non era per Billy il posto ideale per studiare e così il giovane, dopo vari pensamenti, si trasferisce alla Sussex University nei pressi di Brighton per seguire dei corsi di lingue e di filosofia. Nonostante Billy fosse un ragazzo intelligente dopo pochi mesi decide di lasciare gli studi e di dedicarsi completamente alla musica; all'inizio del 1976 torna a Londra e si unisce al Bromley Contingent, un gruppo di fanatici e seguaci che seguivano da vicino i Sex Pistols, astri nascenti del punk inglese.  Tra questi faceva parte anche Siouxie Sioux alias Susan Janet Ballion, futura cantante dei Siouxie and the Banshes con la quale Billy instaura un rapporto consolidato di amicizia. A quel punto Billy capisce che vuole partecipare attivamente alla rivoluzione musicale che stava avvenendo in quei mesi e decide di formare una band tutta sua. Nel marzo 1976 fonda assieme all'amico d'infanzia Steve Upstone i Rockettes, una cover band che propone dei pezzi rock di gruppi del calibro di Animals, Beatles e Doors. Qualche mese più tardi però, Billy avverte il bisogno di sperimentare della musica propria e nell'agosto 1976 tramite un annuncio sul settimanale inglese Melody Maker conosce il bassista Tony James che lo fa entrare nei Chelsea, gruppo punk dove Billy suona la chitarra con il cantante Gene October e il batterista John Towe. Dopo alcuni concerti dal vivo Billy, Tony e John lasciano i Chelsea per alcune incomprensioni con October e nell'autunno 1976 formano i Generation X chiamando con loro il giovanissimo chitarrista Bob "Derwood" Andrews. I 4 si ritrovano subito in sintonia e iniziano a scrivere del materiale da proporre nei loro show. Il gruppo si fa subito notare con delle energiche esibizioni dal vivo. All'inizio del 1977, in piena ondata punk, ricevono la proposta dell'etichetta discografica Chrysalis Records per realizzare dei dischi veri e propri. La band accetta firmando il contratto e nei mesi successivi realizzano ben 3 lavori memorabili che verranno ricordati negli annali della musica rock: il debutto Generation X del 1978 seguito l'anno seguente da Valley Of the Dolls e Kiss Me Deadly. Questi lavori fanno conoscere la band in tutto il Regno Unito susseguiti da una serie di singoli di successo come Triumph e Dancing With Myself (che verrà inserito nel disco solista di Billy). Siamo all'inizio degli anni 80, in Inghilterra i Sex Pistols (dopo la morte di Sid Vicious) si stanno sfaldando e la grande stagione del punk è ormai agli sgoccioli. Queste situazioni influenzano inevitabilmente anche Billy e compagni tanto da indurre la band a fare delle scelte: trovare dei nuovi stimoli per combinare una forma di musica più interessante e innovativa. Metà di loro sono inizialmente d'accordo ma poco dopo iniziarono i primi attriti che non fecero altro che complicare il loro rapporto di gruppo. Billy Idol sceglie a malincuore di allontanarsi dai Generation X e nel 1981 (assieme alla fidanzata Perri Lister) si reca a New York per intraprendere una carriera solista. Qui Billy incontra il famoso manager dei Kiss, Bill Aucoin il quale gli fa registrare l'EP "Don't Stop", un mini cd di remix che include la già nota Dancing With Myself e la cover di Tommy James, Mony Mony. Il successo dell'EP garantisce al cantante un nuovo accordo discografico con la Chrysalis Records. In quel momento si trattava di cercare dei musicisti in grado di supportare Billy per il suo primo album ufficiale. La ricerca dura poco visto che qualche mese più tardi Billy Idol incontra in un locale newyorkese Steve Stevens, chitarrista talentuoso appassionato al glam/punk con un background artistico di rilievo. I due nuovi amici si capiscono al volo! Billy trova così il partner ideale con cui condividere le proprie idee in campo musicale. A loro si aggiungono poco dopo il bassista Phil Feit e il batterista Steve Missal. Il nuovo ensemble è così al completo e i quattro, assistiti dal compositore/produttore britannico Keith Forsey, si recano negli studi di registrazione per incidere il primo capitolo della loro storia. Dopo poche settimane di prove il lavoro è già al completo. Per l'album viene scelto il titolo omonimo BILLY IDOL, ma andiamo a scorrerlo nei dettagli.  BILLY IDOL esce nel luglio 1982 e si compone di 10 cariche tracks. Si comincia con l'opener Come On, Come On, canzone dal piglio rock che strizza l'occhio al pop più smaliziato con un Billy Idol in grande spolvero. Da evidenziare il refrain nutrito dai coretti fanciulleschi che di continuo ripetono con enfasi le proprie intenzioni ("...Come on, come on, come on, come on... Come on....Yea I said come on...Wow, I said come on... Yes like this...Come on, come on, come on, come on...Come on...Yes like this...")  Si passa alla 2^track, White Wedding (part 1), una delle canzoni più note di Idol che verrà estrapolata come singolo per lanciare il disco. L'intro del pezzo è segnato dai giri di basso di Feit e dai sognanti arpeggi chitarristici di Stevens in un sottofondo dalle atmosfere vagamente gothic e new wave dove un languido Billy con voce sommessa nel testo prende spunto da una vicenda che lo riguarda familiarmente, ovvero parla del suo disappunto nei confronti del fidanzato della sorella il quale aveva messo incinta la ragazza e aveva chiesto di sposarla. Il momento clou avviene proprio nel break centrale in cui Billy con ironia pungente fa riferimento al matrimonio della sorella ("...Hey little sister what have you done.... Hey little sister who's the only one....I've been away for so long [so long].... I've been away for so long [so long]... I let you go for so long....It's a nice day to start again [come on].... It's a nice day for a white wedding.... It's a nice day to start again...")  Arriviamo così alla 3^track, Hot in the City, un brano pop rock assai sperimentale con delle pompose basi di elettronica dove un anelante e desideroso Billy mette in scena la propria attitudine al divertimento notturno con una vena di furbizia e sarcasmo ("... Don't be no fun... Don't forget you're young... On a hot summer night.... A sometime some-one you're not.... Don't wait to see what you've got.... 'Cause you know that you're.... Hot in the city, hot in the city tonight, (tonight) alright....Hot in the city, hot in the city tonight, (tonight)...") Si prosegue con Dead on Arrival, 4^track, una canzone avvincente e trascinante dall'inizio alla fine con la spinta propulsiva hard della chitarra di Stevens che da coordinate ben precise a un rodomontesco e spavaldo Billy che esprime la propria foga animalesca con la solita screziatura motteggiata e romantica del suo personaggio. La 5^track, Nobody's Business, si apre con delle suggestive armonizzazioni vocali a cui si sessiguono dei giri chitarristici di derivazione punk suonati in maniera molto accattivante da uno strabiliante Stevens che anche qui si dimostra una spalla perfetta al compare ossigenato!  Love Calling, 6^track, si presenta con un incipit orientato al tribalismo afro-dub che può andare bene a essere cantato nei club metropolitani con un danzante Billy che come sempre si erige sopra tutto con voce gagliarda e prestante. La 7^track, Hole in the Wall, è una delle canzoni più accattivanti e poderose del disco. I riff celestiali e deliziosi di Stevens permettono a Billy Idol di inerpicarsi in sentieri dal sapore new wave con una spinta rock che ricorda le prove dei primi U2. Shooting Stars e It's so Cruel, rispettivamente 8^ e 9^track, non fanno altro che menzionare gli episodi precedenti con grinta e dinamismo dell'ormai consolidata coppia Idol/Stevens. In conclusione del disco arriva la nota Dancing With Myself, un pezzo che consegna Billy nella storia. Con un concitato quanto efficace ritornello centrale il nostro beniamino ci consegna un esempio di dance rock di alta marca con un cantato irrorato dalla verve istrionica e inimitabile di Billy Idol. Si chiude così un capitolo fantastico che lancia Billy Idol e soci al meritato successo, grazie anche alla diffusione dei loro pezzi con video nel canale MTV che in quel momento si sta piano piano imponendo nel mondo televisivo.  L'album rivela anche la costanza e l'ostinazione di Billy Idol, un personaggio unico nel suo genere come lo è effettivamente che grazie al feeling con l'amico/collega Steve Stevens riesce a fare faville in un periodo dove l'unico comandamento del mainstream era quello di trasmettere un pop cartonato e mieloso... e proprio qui sta il segreto... Billy Idol coglie la palla al balzo utilizzando il punk rock per farlo ballare nelle discoteche.  Ecco quindi che l'astuzia del personaggio viene utilizzata allo scopo di implementare e vendere il prodotto con tutti gli strumenti del mestiere includendo un atteggiamento apparentemente calcolatore e opportunista. Billy Idol è fatto così, prendere o lasciare... e come direbbe lui stesso: Rock stars come and go, but Idol is forever.


1) Come On, Come On
2) White Wedding
3) Hot in the City
4) Dead on Arrival
5) Nobody's Business
6) Love Calling
7) Hole in the Wall
8) Shooting Stars
9) It's So Cruel
10) Dancing With Myself

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