BEGGARS & THIEVES

We Are The Brokenhearted

2011 - Frontiers Records

A CURA DI
CESARE VACCARI
26/01/2012
TEMPO DI LETTURA:
8

Recensione

Un gradito ritorno quello dei Beggars & Thieves per chi come me ha superato abbondantemente i primi ‘anta e ha vissuto in prima persona gli anni dell’Hair Metal degli anni ’80, con i suoi alti e bassi, con le bands che veramente possedevano del talento e con quelle invece che appartenevano alla categoria dei famigerati “posers”.

In realtà i Beggars arrivarono in questo panorama musicale agli inizi degli anni ’90, quando ormai era scemato l’interesse dei media e delle case discografiche verso la maggioranza dei gruppi che vi facevano parte, anche se il loro esordio fu in grande stile. Infatti nella band originale apparivano Bobby Chouinard (+ 1997) alla batteria, già con Alice Cooper, Billy Squier e Gary Moore e Hugh McDonald al basso (Bon Jovi), poi sostituito da Phil Soussan (Ozzy Osbourne, Vince Neil, Ronnie James Dio), e i primi passi la band li fece sotto la supervisione di Desmond Child  (Bon Jovi, Aerosmith, Alice Cooper, etc.) per approdare poi ad un contratto con l’Atlantic Records.

L’uscita sul mercato discografico avvenne più o meno in contemporanea con bands come Tyketto, Nelson e Heavens Edge e come questi e tante altre formazioni di allora, la sorte li portò a venire ampiamente sottovalutati.

Tutti gli occhi del music business erano allora puntati verso il fenomeno nascente del grunge, all’epoca ancora definito Sub Pop, dal nome della casa discografica che per prima mise sotto contratto Nirvana, Soundgarden e Mudhoney, e già al secondo album, “Look What You Create”, la band si trovò in grosse difficoltà e l’uscita fu rinviata fino al 1997, sette anni dopo l’uscita del primo omonimo album.

Dopo la terza fatica, “The Grey Album” (1999), la band si perse nel limbo.

Anche se Louie Merlino (voce) e Ronnie Mancuso (chitarra) non hanno mai abbandonato il mondo della musica, si è dovuto aspettare il 2010 per sentire di nuovo parlare di loro con l’uscita dell’EP “Stone Alone” distribuito in un’edizione limitata di solo 500 copie, per festeggiare l’esibizione live al Firefest Festival di Nottingham. In questa occasioni ad affiancare i membri fondatori sono il batterista Erik Gloege e il giovane bassista Blake Newman (22 anni), entrambi ora presenti nella formazione ma che non hanno partecipato alla registrazione del nuovo album, We Are The Brokenhearted, uscito alla fine del 2011, che vede alla batteria Thommy Price e al basso Enzo Penizzotto, ex sezione ritmica dei Blackhearts di Joan Jett.

We Come Undone”, che apre il loro nuovo lavoro, è un vero e proprio monumento al metal melodico di qualità. I suoni sono stellari, la voce di Louie è calda ed espressiva e le chitarre potenti e distorte al punto giusto su un mid tempo trascinante, una bella canzone davvero.

Anche se con meno impatto, anche la seguente “Oil & Water” è indubbiamente molto suggestiva, retta da un bell’arpeggio di chitarra. In generale tutto l’album si mantiene su buoni livelli, spaziando dal rock più energico di “Innocence”, “Seven Seconds”  e la veloce “Midnight Blue”, al sound quasi acustico che porta alla memoria certe sonorità tipiche dei fratelli Nelson di “Beautiful Losers” e “Wash Away”. Non manca neanche il lento spacca cuori (del resto il titolo dell’album la dice lunga sull’argomento) e “Never Gonna See You Again” non può mancare nella prossima raccolta di rock ballads che vi confezionerete per le serate di relax in cui riposerete la vostra cervicale, stressata dal troppo headbanging.

A mio parere l’unico passo falso dell’album è la title track, inserita in chiusura dell’album. Una canzone retta durante la strofa da una ritmica che suona forse troppo legata al retaggio dei due ex-Blackhearts, portando alla memoria vecchi classici di Joan Jett e che nel ritornello si trasforma in qualcosa di molto vicino al rock americamo classico di Bruce Springsteen... insomma il risultato è decisamente fuori posto nel contesto di un album che fa della raffinatezza il suo punto di forza.

La musica dei Beggars non è mai stata particolarmente graffiante e aggressiva, ma con il trascorrere degli anni è comunque il lato melodico e raffinato che è stato privilegiato, smussando tutte le asperità presenti agli esordi e consegnandoci oggi un album ben costruito, ricercato e dalle sonorità ineccepibili, da conservare insieme ai classici degli anni d’oro del metal melodico.

Ciliegina sulla torta, Frontiers Records vende questo CD ad un prezzo decisamente interessante, 12 euro. In momenti come questi, dove i soldi sono pochi e scaricare materiale illegale dal web è più facile che farsi un caffè, invogliare il pubblico a comprare materiale originale cercando di contenere i costi è una iniziativa che va premiata.

Quindi un motivo in più, se ce ne fosse bisogno, per portarsi a casa il nuovo album di Beggars & Thieves.


1) We Came Undone
2) Oil & Water 
3) Innocence
4) Never Gonna See You Again
5) Beautiful Losers      
6) Seven Seconds
7) Stranded
8) Wash Away
9) Midnight Blue
10) We Are The Brokenhearted