BARREN EARTH
The Devil's Resolve
2012 - Peaceville Records
FRANCESCO PASSANISI
31/01/2012
Recensione
Voglia di esplorare nuovi territori musicali e di collaborare con nuovi musicisti. Nascono così, dalla prolifica mente di Olli-Peika Laine (bassista dei Mannhai), i Barren Earth, supergruppo Finlandese dedito ad un Progressive Death Metal dalle forti tinte Doom. Dopo un EP, un ottimo album come "The Curse of the Red River" e diversi show dal vivo, i Barren Earth hanno dimostrato una costanza ed un impegno non comune in questo tipo di side-project.
E a confermare l'eccezionale stato di forma di questi musicisti arriva "The Devil's Resolve", registrato e prodotto dalla band stessa coadiuvata da Jukka Varmo (Lakupaavi) e mixato dallo storico Dan Swano.
Inseriamo il cd nel lettore e subito veniamo colpiti dal maestoso intro di "The Dead Exiles", pezzo forgiato a fuoco nel sound Doom Metal che non faticherà a richiamarci nella mente il sound decadente e maledetto dei My Dying Bride, unito ad una forte componente Progressive che rende il pezzo dinamico e intenso. La componente Prog si fa prepotentemente largo con "Passing of the Crimson Shadows" che, con i suoi improvvisi cambi di direzione e il suo intermezzo acustico, mostrano in pieno l'affiatamento di una band dove ogni componente mette in gioco il proprio background in un prodotto che risulta lo stesso molto omogeneo nelle diverse influenze che lo permeano. In "The Rains Begins" emergono violentemente le influenze folk della band costruendo un pezzo fortemente (oserei dire troppo) debitore al sound dei connazionali Amorphis (band dove hanno militato sia Laine che il tastierista Mårtenson), mentre con "White Fields" ci troviamo davanti ad un grande capolavoro dove la brutalità del death metal si unisce perfettamente al Progressive Rock degli anni '70 confezionando un pezzo che mette in risalto soprattutto il fantastico lavoro di Janne Perttilä (Circus of Flesh) e Sami Yli-Sirniö (Kreator) dietro le loro chitarre regalandoci ottime trame melodiche che riuniscono ottimamente melodia e brutalità in un solo pezzo.
La brutalità è protagonista di "Vintage Warlords", dove l'ottimo Mikko Kotamäki (Swallow the sun) si comporta proprio come un "Signore della guerra" guidando i Barren Earth in una battaglia contro le nostre orecchie che verranno devastate dalla brutalità del suo growl che si integra perfettamente al sound della band. Con "As it is Written" la fusione del sound dei Barren Earth con la tradizione Folk Finlandese diventa finalmente omogenea, regalandoci un pezzo convincente che mette in risalto l'ottima prova di Marko Tarvonen dietro le pelli e soprattutto di Kasper Mårtenson dietro le tastiere. Se con "As it is Written" i Barren Earth sembravano darci un pò di respiro con un pezzo molto melodico, il furioso intro di "Oriental Pyre" ci riporterà su binari molto più brutali grazie ad un furioso rincorrersi di parti Death Metal e parti Prog che si fondono in un tornado musicale che rapirà completamente l'ascoltatore. "The Passage Unfolds" ci permette di notare la perfetta produzione dell'album, coadiuvata dalla ventennale ed insostituibile esperienza di Dan Swano, che si rende protagonista di una prova superba dietro al banco di mixaggio forgiando un sound granitico che avvolge completamente l'ascoltatore e sottolinea perfettamente l'ottima prova di ogni singolo musicista. La chiusura dell'album è affidata a "Where all the Stories Ends", traccia che inizia come una ballad per continuare in un crescendo di brutalità che chiude perfettamente questo bell'album che, sebbene spesso risenta dei fantasmi di diverse band ben più note al pubblico, definisce i barren Earth come un interessantissimo progetto da tenere sicuramente d'occhio.
1) The Dead Exiles
2) Passing of the Crimson Shadows
3) The Rains Begin
4) White Fields
5) Vintage Warlords
6) As It Is Written
7) Oriental Pyre
8) The Passage Unfolds
9) Where All Stories Ends