SLAUGHTER LORD
Thrash 'till Death 86
1988 - Invictus Productions

THE MASTER
26/12/2011











Recensione
Riscoprire (O scoprire) un vecchio album Metal, magari sottovalutato, non conosciuto, degli anni '80, è come scendere nella propria enoteca e trovare una bottiglia di vino pregiata della quale non si avevano più notizie... Caduta li ne dimenticatoio. La curiosità è forte, la sorpresa è enorme, e non si vede l'ora di rompere il sigillo di ceralacca per gustare la scoperta appena fatta, magari in un'occasione speciale o anche solo, appunto, perchè è stata scoperta. Nel caso di un album della mia generazione, non c'è bisogno di aspettare "l'Occasione", quella con la O maiuscola, il momento è sempre adatto, specie se sei sempre alla costante ricerca di un bel tempo che fu, e che grazie ad una lobby ben nota, non sarà mai più...Fine dell'intro poetico per attirare i metallini dell'ultima ora... Ora si fa sul serio! 1986, Australia. Nelle sale cinematografiche, Paul Hogan e il suo "Mr. Crocodile Dundee" furoreggiavano, e ci facevano scoprire il lato selvaggio (e divertente) del continente più giovane al mondo, il tutto a base di coltelli, "Giringiro", coccodrilli e della sana ingenuità "campagnola". Gli AC/DC si crogiolavano sulle vendite del loro "Fly on the Wall", uscito giusto l'anno prima e si preparavano a sfornare "Who Made Who" per "Brivido" di Spielberg. I Mortal Sin iniziavano ad affilare le armi per prepararsi all'uscita del loro primo ed immenso capolavoro, "Mayhemic Destruction", gli Hobbs' Angel of Death arrivano con la loro prima demo con un annetto di ritardo. I Nothing Sacred, dal canto loro, avevano già dato alle stampe il loro primo EP, così come i Armoured Angel, con un bel "biglietto da visita" quale "Baptism in Blood", sei tracce di puro Speed Thrash senza compromessi! E poi loro, gli Slaughter Lord! Dopo essersi auto-prodotti tre demo, danno alle stampe la loro "lapide" "Thrash 'til Death 86-87", per la Invictus Productions (Lapide perchè dopo la release... Lo scioglimento!). Mi par già di sentire qualche lettore petulante (E probabilmente, metallino da internet dell'ultimo secondo!) che chiede il perchè andare a scomodarsi fino in Australia, e, soprattutto, fino al 1986 per degli illustri sconosciuti che non han...Alt! Zitto! Ho detto che si fa sul serio! Vatti a leggere la line-up e vedi chi c'era alla batteria e alla chitarra! Eh già... Qui dentro ci sono alcune delle fondamenta dei Mortal Sin, caro il mio metallino da internet! Steve Hughes e Mick Burke! Così ti ho evitato anche la fatica di dover andare su Google a farti una ricerca in più, ritardando la tua risposta e facendoti apparire meno idiota e più acculturato di quello che sei nella relatà!!! Ecco il perchè prendersi lo scomodo! E aggiungo: anche un "pilastro" per la creazione dei Blackster Nazxul! Sperando che non ci sia qualche altro saccente in giro per il web che abbia voglia di farmelo a fette, procediamo "all'autopsia" di questa piccola gemma che è, appunto, "Thrash 'til Death 86-87". La storia, per certi versi, è purtroppo la stessa di tante altre band sottovalutate... Demo su demo e nessuno che li prenda in considerazione, relegandoli così all'ambito "Underground", nel lato peggiore del termine... Non quello per scelta, ma per forza di cose! Saggiamente, qualcuno potrebbe farmi notare che il periodo in questione dava alle stampe album su album e che, purtroppo, ogni tanto QUALCOSA sfuggiva... E forse questa è l'unica giustificazione che do per una simile mancanza! Parlando ieri sera con il boss Yader, l'album ha il giusto "sapore" che deve avere un album di quei tempi: quattro bangers con jeans stretch, denim e scarpe da ginnastica bianche, riuniti in una picolissima e fuomosa saletta prove-garage-sgabuzzino a suonare la loro musica (E non quella dettata dalla labels!!!), tutti accalcati vicino alla batteria! Ampli a livelli allucinanti per 9 mq di sala prove, un registratore rigorosamete a nastro collegato ad un mixer analogico e la voglia, tanta, di sfondare, ma soprattutto, di suonare! Sudore, fumo e il tipico lezzo di birra "XXXX" o "Foster's" come cornice di questo "pilastrino" del Metal, con una produzione esattamente come piace a me (Almeno riferita a questo periodo): non c'è produzione! I suoni sono a livello di caleidoscopio, la voce a tratti inesistente, e, quando si sente, c'è il tipico riverbero anni '80! Goduria per le mie orecchie! "Destructor" non è esattamente Black-Thrash, direi che è più Thrash, e forse per questo mi è entrata subito nel cervello! Ed è soprattutto l'intro song giusta per un album degno del nome che porta! Si parte senza compromessi, con riffoni degnamente tecnici di chitarra, con un tappeto di batteria degno della miglior contraerea di ogni Esercito che si rispetti! Veloce e tencica a puntino, se ne consiglia l'ascolto a volumi intollerabili rigorosamente su cassetta TDK da 60! L'autocelebrativa "Slaughter Lord" non vuol essere da meno dell'opener, quindi sangue e riffoni, con un occhio di riguardo alla tecnica, con un ritmo molto più cadenzato (nella buona metà del pezzo), che volentieri istiga i nostri istinti selvaggi! Bene bene, iniziamo a carburare..! Una cavalcata di ritmica con un veloce (E purtroppo, malsuonato) pezzo di chitarra solista, ci introduce "Die by Power", nettamente Black-Thrash! Qui la voce di Tony Noel non ha nessun effetto, credo per essere in tema con il pezzo. Nell'ultimo terzo della track il Black Ol'School regna sovrano.. E che Black!!! Gli Slaughter Lord, sciolti o non sciolti, danno parecchi calci nel culo a parecchi "evilini" della nuova generazione! Ok, torniamo alla tecnica con "Taste of Blood"! Niente, non mollano! Velocissimi, grezzi, chitarre a "motosega" con assolo degno degli Slayer!!! Quattro pezzi e sono già estasiato! La voce maledizione, la voce!!! Quell'eco!!! I "guitar duels"!!! E surprise surprise! Finale arpeggiato dove finalmente riesco a sentire anche il basso! Zero produzione e tutto feeling anche per "Legion", dove salta subito all'orecchio (Anche disattento) una batteria non da poco! Voce a parte, la track ha un gusto Slayer dei primi tempi non da poco! Le chitarre poi, hanno davvero il suono King! La tecnica del controtempo dopo il primo verso è semplicemente gustosa, così come i vari soli/bridge che si susseguono per tutta la durata del pezzo. Unica colpa? I quasi 6 minuti di track... Un pò troppo direi, almeno per i miei standard! Black Ol'School e senza compromessi stavolta con "Slaughtered Corpse", ancora gran riffoni di chitarra e una base di batteria, anch'essa degna del sano genere! Il tutto purtroppo a discapito della voce, che viene demolita e sepolta da questa tonnellata granitica! Meno tecnica forse rispetto alle precedenti, ma mai oserei dire che non è all'altezza! E soprattutto, ha la lunghezza giusta! "Onslaught" è la track dove sento di più la voce di Tony (Per il basso, mi spiace, non ve n'è ancora traccia!). E' registrata davvero male, con alti e bassi nella traccia vocale, ma frega nulla! Il concetto lo rendono benissimo, specie nel solo centrale! Anche qui si sente l'odore di Slayer lontano un km, specie per la batteria! Steve Hughes fa un eccellente lavoro, dandoci dentro come un matto e creando quel tappeto ritmico sul quale gli altri membri della bands si possono divertire! Goduria! Penultima traccia, quella che mi piace di meno forse... Intro anche romantico, oserei dire, per "Steel Lords of War", con una chitarra distorta sopra suonata un pò... Così... Lunghetta questa track, quasi 7 min., di cui 1:40 solo di intro (Ok, non mi piace!)... Meno male che strada facendo si riprendono un attimo tornando al Black-Thrash! Nel complesso non molto eccitante, se ne poteva fare a meno dopo tante tracks come le precedenti! Ancora Black (E meno Black-Thrash) e degna chiusura per questo "Best of" con "Cryptic Terror"! Motoseghe, non sono chitarre!!! Sono motoseghe e anche da boscaioli canadesi!!! 0 tollerance!!! Batteria sopraffina, chitarroni da spezzarti i padiglioni auricolari (E non solo quelli, anche altro tipo di orifizi!!!), voce violenta, di quella tirata fuori a -2 cm dalla capsula microfonica! Oh si! L'estasi! E chi se lo dimentica più un album come questo?!? Da avere! Poche storie e 0 ciance! Bisogna ascoltarlo e triturarselo più volte nelle cervella! In compagnia di una sana "XXXX" e di 3-4 amici fidati, che gustano il genere! Album sconsigliato a chi pensa che sia di facile ascolto, e ai metallini che credono che tutto quel che brilla oggi fa parte di una vena aurifera appena scoperta! Fatevi una cultura, sfigati! Quel che sentite oggi viene dal passato! Ve lo sbattono sul piatto, ve lo fanno mangiare spacciandolo per "nuovo prodotto"! Mentre in realtà viene tutto dal passato!

1) Destructor
2) Slaughter Lord
3) Die By Power
4) Taste Of Blood
5) Legion
6) Slaughtered Corpse
7) Onslaught
8) Steel Lords Of War
9) Cryptic Terror

