NECRODEATH

Draculea

2007 - Scarlet Records

A CURA DI
FRANCESCO PASSANISI
12/06/2011
TEMPO DI LETTURA:
10

Recensione

La storia umana è una storia di lacrime e di sangue. Come dissentire dall'immagine di Hegel che rappresenta la storia umana come un «immenso mattatoio»?



Questa frase del filosofo Norberto Bobbio è forse la migliore per introdurre l'oscura storia che i Necrodeath vogliono raccontarci con il loro settimo album "Draculea". Si, il quartetto di Genova vuole proprio raccontarci le sanguinose gesta del principe Valacco Vlad Tepes, un uomo talmente violento da meritarsi il soprannome di "principe impalatore" e da creare attorno a se una leggenda che darà origine alla leggenda dei Vampiri, i demoni che si nutrono di sangue.



Ed è con "V.T. 1431" che entriamo subito di peso nell'atmosfera macabra che regnava nel regno di Valacchia (regione dell'odierna Romania), un intro recitato in rumeno da una donna con Flegias che fa sfoggio del suo personalissimo e maligno screaming che rende subito l'idea di trovarci in una terra oscura e macchiata di sangue.

A seguire troviamo subito la violentissima "Smell of Blood", introdotta da un bel riff di batteria che sfocia in una cavalcata dove chitarre e batteria si inseguono in una violentissima battaglia mentre il bravissimo Flegias ci racconta le atroci torture che Vlad Tepes infliggeva agli Infedeli e alle persone che considerava pericolose per il suo regno.

"Party in Tirgoviste" ci racconta invece la famosa storia della "festa" che il principe Vlad diede nel suo castello di Tirgoviste. Alla festa furono invitati tutti i nomadi e i mendicanti del posto, ai quali fu offerto gratuitamente un lauto pasto in compagnia del principe. Ma fu quando il principe si assentò dalla sala che iniziò la vera festa. Le porte vennero sprangate dall'esterno e alla sala fu dato fuoco. E la grandezza del pezzo sta proprio nel riuscire a farci vivere le emozioni sia del sadico despota di Valacchia, sia delle persone che dentro quella sala stanno andando incontro alla morte.

Arriviamo a "Fragments of Insanity" rifacimento della titletrack del loro secondo Album che, essendo targato 1989, ci fa capire ancora di più l'importanza di questo gruppo per lo sviluppo delle correnti più estreme del Metal (mostri sacri del Black Metal come Mayhem ed Immortal li hanno citati spesso come una delle principali fonti di ispirazione).

Arriviamo alla Titletrack e ci troviamo di fronte ad un capolavoro di pathos ed atmosfera, un crescendo da capolavoro che entra dentro la mente dell'ascoltatore trasportandolo di peso nella Valacchia le cui leggende permetteranno allo scrittore inglese Bram Stoker di scrivere uno dei più grandi capolavori letterari che abbiano mai macchiato di inchiostro dei fogli di carta, ovvero il bellissimo "Dracula".

Con "Countess Bathory" i Necrodeath rendono omaggio ai Venom, seminale gruppo inglese entrato di diritto nella storia per essere stato il padre ispiratore del Black Metal, con i loro testi sfrontati e l'attitudine senza fronzoli che mettevano nella loro musica.

"The Golden Cup" ci fa rientrare di peso nell'atmosfera dell'album, grazie al soffocato scream di Flegias e all'ottimo lavoro di Peso, batterista di enorme abilità che qui si riscopre polistrumentista suonando strumenti tipici della tradizione musicale Rumena.

L'ottava traccia "Impaler Prince" è una vera e propria mazzata. Chitarre (suonate dal bravissimo Pier Gonella) e Batteria si rincorrono  in una cavalcata che mette in luce anche l'ottima produzione curata dal bravissimo Giuseppe Orlando nei suoi Outer Sound Studio, capace di dare un sound quasi tridimensionale che si proietta nel mondo attorno all'ascoltatore.

L'album finisce con "V.T. 1476", un outro funebre ma che possiede anche un fascino particolare difficile da descrivere a parole, e con un testo che lascia intendere che le malefatte del principe valacco non sono finite nemmeno adesso che la sua testa è stata staccata dal collo. Ma qui finisce il nostro viaggio nel regno del Diavolo impalatore, un viaggio denso di emozioni maligne e di terrore vissuto attraverso la magia delle note di un album geniale.


1) V.T. 1431
2) Smell of Blood
3) Party in Tirgoviste
4) Fragments of Insanity
5) Draculea
6) Countess Bathory
7) The Golden Cup
8) Impaler Prince
9) V.T. 1476