SLAYER + MEGADETH
Roma, 3 aprile 2011
LUCIA ROSSI
07/04/2011
recensione
L'EUROPEAN CARNAGE TOUR con MEGADETH E SLAYER, che toccherà diversi paesi europei nei mesi di marzo e aprile 2011 con due tappe in Italia, rispettivamente Roma e Padova il 3 e 4 aprile, è iniziato per la sottoscritta come una grande avventura…Partita da Latina alla volta dell’Atlantico, ex Palcisalfa, ero decisa e piuttosto agguerrita a trovare il fatidico biglietto (dopo l’annuncio del sold out su internet) che mi avrebbe permesso di assistere alla conflagrazione che avrebbe avuto inizio da lì a poche ore…
Non era la prima volta che mi capitava di vedere Dave e Co. live, ma per quanto riguarda Tom Araya e soci era un altro paio di maniche…Ero veramente curiosa di assistere alla rabbia pura e all’energia esplosiva degli SLAYER in fase live, sebbene avessi visto diverse video performance della band. Giunta all’Atlantico nel pomeriggio, mi sono subito messa alla ricerca di un biglietto, dirigendomi verso una delle tante bancarelle di magliette presenti. Ho prontamente chiesto al venditore, che si è presentato come "er Gigante", un ragazzone simpatico e disponibile, che mi ha indirizzato subito a un bagarino, che a sua volta cercava biglietti…con molta probabilità per venderli a qualche malcapitato sprovvisto del magico ticket (come la sottoscritta!). Così per buona parte della serata l’ho visto andare avanti e indietro come un forsennato ma senza concludere nulla (almeno così mi è sembrato…). Quando ormai le mie speranze erano al minimo storico, ho visto il mio eroe….un ragazzo bulgaro con un cartello con scritto "ticket". Purtroppo non aveva un biglietto da vendere, bensì ne cercava uno. Quando avevo perso ormai ogni speranza di entrata, ecco che si avvicina un metalhead con un biglietto in mano e, rivolgendosi al ragazzo bulgaro, fa per vendergli il biglietto, ma lui, con una galanteria d’altri tempi, dice "prima le donne"….
E’ così che sono riuscita a vedere un concerto micidiale, una miscela di potenza e furore data dalla prodigiosa alternanza sul palco di due gruppi storici del Thrash metal mondiale, Megadeth e Slayer, capitanati da due frontmen di grande carisma e energia…
Il primo gruppo sul bill erano i Sadist, che avrei voluto vedere, purtroppo il fatto di essere entrata in possesso del biglietto in tarda serata mi ha precluso questa possibilità…Ho fatto il mio ingresso all’Atlantico infatti quando MegaDave stava intonando le prime note di "Trust". L’Atlantico era pieno fino al limite della sua capacità e la temperatura all’interno continuava a salire, come l’entusiasmo dei fans, che hanno dimostrato in questa come in altre occasioni il loro amore viscerale per la band losangeliana. A riprova di ciò il pezzo successivo "In My Darkest Hour" è stato cantato da tutto il pubblico presente a squarciagola….compresa la sottoscritta!!
Il terzo pezzo proposto dal quartetto è "Hanger 18", uno tra i miei preferiti, e tra i più coinvolgenti di tutta la loro discografia. A seguire "Wake Up Dead", un pezzo capace davvero di risuscitare i morti…Mustaine e Broderick qui danno il meglio di loro stessi, dimostrando ancora una volta di essere musicisti di grande sensibilità e talento.
Il pezzo che segue è "1,320" tratto dal loro ultimo album "Endgame", il cui sound ci riporta alle tipiche atmosfere anni 80…I due axemen prontamente si lanciano in un duello mortale a colpi di scale ipertecniche e ultraveloci mentre i fans vanno letteralmente in visibilio.
Seguono (un po’ a sorpresa devo dire) "Poison Was the Cure" e "Sweating Bullets", dove la voce di Mustaine è meno graffiante del solito, ma pur sempre molto incisiva, a causa anche del basso regolamento del volume.
Durante l’esecuzione di "She-Wolf" e la tritaossa "Head Crusher" (tratto sempre da "Endgame") il pubblico per mostrare l’alto gradimento del brano si lancia in un pogo sfrenato, che pare molto divertire Dave. "A Tout Le Monde" dimostra ancora una volta quanto saldo sia l’affetto del pubblico italiano nei confronti della band, accompagnata per tutta la durata del pezzo dai cori entusiasti dei fan.
Giunti quasi alla fine del concerto, i Megadeth ci propongono la devastante e coinvolgente "Symphony of Destruction"….e il pubblico impazzisce. La voce rabbiosa di Dave, il martellante pestaggio di Ellefson al basso e l’incedere furioso di Shawn Drover dietro alle pelli assicurano momenti memorabili…soprattutto per i nostri timpani!!
Quando parte l’intro di "Peace Sells…But Who’s Buying?", l’Atlantico sembra un vulcano in eruzione…Il pezzo vede un Chris Broderick in ottima forma, che si diletta ad intrattenere il pubblico con riff taglienti e affilati come rasoi impazziti. Durante la song spunta da dietro le quinte la mascotte/antagonista della band, il nostro adorato Vic Rattlehead, che impettito nel suo completo giacca e cravatta saluta e ammonisce a turno la folla sottostante…
Dopo l’ennesima uscita della band, chiude lo show "Holy Wars", introdotta da una breve riflessione di Dave sulla guerra e sui mali che affliggono il panorama mondiale, dalla Libia allo Yemen, dal Sudan all’Iraq e Iran, il terremoto e lo tsunami in Giappone.
Uno show strepitoso, non c’è che dire, e quando i Megadeth lasciano il palco alle 21.30 in punto, il pubblico è sufficientemente infuocato e pronto ad accogliere i quattro diavoli che rispondono al nome di Slayer….Alle 22, di colpo si spengono le luci e a dare il cambio della guardia ai Megadeth salgono sul palco in ordine Kerry King, Dave Lombardo, Tom Araya e Gary Holt (Exodus), guest guitarist che sostituisce Jeff Hanneman, operato al braccio a causa di un’infezione, per alcune date del Carnage Tour comprese le due tappe italiane, che a sua volta verrà rimpiazzato da Pat O’Brien dei Cannibal Corpse.
Il pubblico dell’Atlantico scoppia in un urlo fragoroso non appena le chitarre attaccano le prime note di "World Painted Blood", primo pezzo tratto dalla decima ed ultima fatica discografica della band. Segue la devastante "Hate Worldwide", sempre dall’album "World Painted Blood", mentre "War Ensemble" vede la partecipazione in massa ai cori e un pogo degno del Madison Square Garden di New York…niente invidia per chi si trovava in quella bolgia infernale ahahaha!!!
A seguire "Postmortem" e "Temptation", tratti dai due album cult della band, "Reign in Blood" e "Seasons in the Abyss". L’Atlantico è in pieno delirio…e Araya e co. rincarano la dose con i trituranti "Dead Skin Mask", "Silent Scream" e "The Antichrist". Le innumerevoli voci che ho sentito qua e là sulle performance di Araya in questi ultimi anni riguardanti la poca versatilità e stanchezza vocale sono state spazzate via in un baleno… In tutta sincerità devo dire che, nonostante tutti i concerti a cui ho assistito negli anni, non ho mai visto un tale sprigionamento di energia e potenza. La sua voce era un come un ruggito selvaggio e maligno. Gli Slayer dal vivo sono una vera e propria bomba ad orologeria, non c’è un attimo di tregua per lo spettatore, che non può fare altro che lasciarsi trascinare in quel vortice massacrante e devastatore….
A questo punto Araya, con un sorriso smagliante e in un mix tra italiano e spagnolo, introduce il prossimo pezzo della scaletta, dicendo (ironicamente) che vuole parlarci di libertà…E’ la volta di "Americon", sempre tratto da "World Painted Blood". Il massacro procede con "Payback" e "Seasons in the Abyss", dove i due axemen, King e Holt, giocano a rincorrersi a suon di riff poderosi, creando un muro sonoro davvero impressionante, sostenuto ottimamente dalla montagna di Marshall che sovrasta il palco come un mostro infernale e minaccioso.
Dopo "Snuff", ultimo pezzo tratto da "World Painted…", per la gioia di tutti i presenti (e anche della sottoscritta!!) una carrellata di cavalli di battaglia a cominciare da "South of Heaven" per concludersi con "Raining Blood", "Black Magic" e "Angel of Death", tra giochi di luce, pogo a gogo e esultazione generale, a coronamento di un concerto a dir poco memorabile…
Grazie Megadeth e Slayer, per tutta la musica che ci avete dato in tanti anni di gloriosa carriera e per avermi regalato uno dei concerti più belli della mia vita...