NODE

Live Centrale Rock Pub - 06/05/2017

A CURA DI
FABRIZIO IORIO
11/05/2017
TEMPO DI LETTURA:
9

recensione

E' stata un’occasione da non farsi sfuggire, quella capitata il sei maggio scorso, ovvero vedere insieme dal vivo due delle realtà tricolore che tanto hanno dato alla scena metal italiana, soprattutto in ambito estremo. Parliamo di due band, Extrema Node, caratterizzate da una lunga carriera costellata di grandi soddisfazioni e che hanno rilasciato degli ottimi lavori in studio, alcuni dei quali particolarmente significativi, senza praticamente mai sbagliare un colpo. Carichi come non mai, ci siamo dunque recati al Centrale Rock Pub di Erba, un locale molto famoso in Brianza, il quale negli ultimi anni ha saputo rinnovarsi al meglio sempre proponendo ottime serate. Originariamente, tale location era situata in un paesino vicino al locus attuale, ma era privo di palco ed era principalmente dedito a dj set sempre e rigorosamente a tema metal. Ad un certo punto, però, le cose cambiarono: il Centrale decise di voler diventare ancor più “grande”, dotandosi di un bel palco ed un ottimo impianto sonoro; un ulteriore buon motivo per recarvisi.. oltre alla sempiterna presenza di birra, sempre graditissima. La serata è subito funestata da una pioggia battente che non accenna a diminuire, ma la cosa che lascia a bocca aperta, appena arrivati sul posto, è un cartello che annuncia il forfait improvviso degli Extrema. I Node sono confermatissimi e fortunatamente tiriamo un sospiro di sollievo. Tra l'incredulità generale dei presenti, cerchiamo di capire in qualche modo il perché di questa defezione: sarà stato un problema al mezzo di trasporto? Un membro della band sta poco bene? No ragazzi, niente di tutto questo. Purtroppo la situazione è decisamente molto ma molto più grave. A pochissime ore dallo show infatti, problemi interni hanno portato i thrashers milanesi a separarsi dal loro storico singer, GL Perotti. La conferma di questa grave situazione è stata in seguito data dagli stessi Extrema, mediante il rilascio di un comunicato ufficiale apparso qualche ora dopo sulla loro pagina Facebook ufficiale . Fortunatamente, non tutto è andato perso e l’evento ha potuto comunque avere luogo. Riusciamo addirittura ad incontrare “face to face” i Node, che si rivelano oltre che gentilissimi e disponibilissimi, delle persone meravigliose. Ci dicono che questa situazione ha fatto saltare un po' tutti i piani e per sopperire alla mancanza della band principale, allungheranno il loro show. Noi siamo più che contenti di questa cosa, ma ci viene anche detto che sul palco saliranno solamente in quattro, adoperando tracce di basso pre registrate. Questo perché il loro bassista, ha deciso a Dicembre di lasciare la band. Per i live viene data loro una mano da Gabriel Pignata dei Destrage, il quale però è giustamente impegnato con la sua band principale e quindi non può partecipare a questa serata. Non è presente nemmeno il chitarrista Rudy Gonella Diaza, sostituito dal bassista degli Indecent Excision Giancarlo Mendo, qui in veste di seconda ascia. Diciamo che non iniziamo con i migliori presupposti, ma la band di Gary D'Eramo promette di dare il 100% per riuscire a divertire le persone che piano piano riescono praticamente a riempire il locale.

Intorno alle 23.15 le luci si spengono, il fumo copre parzialmente il palco pronto ad accogliere i nostri Node. Si parte con No Reason” (brano tratto dall'ultimo ed ottimo “Cowards Empire”), subito il ritmo diviene forsennato e terrificante. Il growl di CN Sid è profondo, ed il sound successivamente si fa più lento ma decisamente più pesante. Le due asce martellano sin da subito, mentre il drumming è bello corposo e chirurgico nel suo incedere. Il continuo alternarsi di growl e scream riesce a coinvolgere positivamente il pubblico presente, così come i vari cambi di tempo che vengono inferti con grande perizia tecnica. Si capisce immediatamente che la band è in piena forma ed infatti la performance ne guadagna positivamente, riuscendo i Nostri a stabilire una connessione incredibile con la gente sotto al palco. Il brano procede pesantissimo, la band spinge al massimo e l'atmosfera si fa incandescente praticamente nell'immediato. Si prosegue con il brano Death Redeems” (estrapolato sempre dall'ultimo album), dove la partenza a cannone non risparmia praticamente nessuno. La ritmica è devastante, ed anche quando la band rallenta leggermente, ci pensa il buon CN Sid a riportare il caos con il suo scream graffiante. La cosa che salta subito all'occhio è quella di vedere una band in perfetta sintonia con tutto il locale, e lo spettacolo ne guadagna decisamente. Arrivano giustamente anche i primi incitamenti, ed il tutto non fa altro che aumentare un’alchimia che via via è destinata a crescere esponenzialmente. Il lavoro dietro le pelli di Pietro Battanta è assolutamente pregevole, ed è interessante vederlo all'opera saltando praticamente da un crash all'altro e pestando quando serve in maniera decisa. L'alternanza di scream e growl è sapientemente utilizzata, ma quest'ultimo si rivela incredibilmente più devastante quando chiamato in causa. Il brano procede spedito come un treno, ed alla sua conclusione non possiamo che applaudire una performance di grande livello. E' il turno della terza traccia estratta da “Cowards Empire”, ovvero Lambs che si presenta con un doppio pedale ferale ed un riff potentissimo che lascia spazio ad un leggero arpeggio. Il cantato anche in questo caso mette subito le cose in chiaro e giustamente le prime teste iniziano a scuotersi prepotentemente. L'apporto vocale in pulito di Gary è perfetto, così come perfette sono le due chitarre che rischiano di incendiare gli amplificatori con la loro dose massiccia di potenza. Ogni volta che si presenta il ritornello è un tripudio di emozioni, e l'assolo offertoci dalla band ha una resa impeccabile. Anche qui possiamo apprezzare il lavoro dietro le pelli del drummer, sempre chirurgico e marziale. Se “Lambs” su disco risulta essere bellissimo e coinvolgente, immaginatevelo in sede live; assolutamente granitico. Gary inizia a prendere confidenza con il pubblico, e inizia a scambiare qualche battuta goliardica strappando molti sorrisi; soprattutto, inizia a crearsi una atmosfera decisamente intima. E dopo un bell’ “Alziamo tutti le corna”, si passa al brano Old Nick” presente nel disco “As God Kills” pubblicato nel 2006. Si parte con un riff assassino per poi essere raggiunto dall'ennesima sfuriata batteristica, la quale prelude un attacco devastante di distorsioni. Vedere le teste di GaryMendo ed i lunghissimi capelli di CN Sid muoversi all'unisono ad altezza terra è un qualcosa che invoglia a scatenare un qualcosa di furioso. Il cantato è come sempre aggressivo, e l'impronta più marcatamente death del singer, rispetto al suo predecessore, riesce a dare una spinta in più in sede live. I due chitarristi si alzano in piedi sulle casse poste a bordo palco, come a volere ammirare la felicità dei presenti nei confronti di un gruppo che dopo tutto DEVE essere ammirato. Il pezzo procede cattivissimo, ed è sicuramente tra i migliori proposti della serata. E' il turno di Watcher of a Failed Generation, il quale dopo una partenza dettata da un sound di chitarra particolare, parte a martello con una violenza fuori dal comune. Il ritmo è deciso, spietato e sanguigno. Le parti melodiche sono stupendamente integrate in un contesto che non fa altro che confermare lo stato di forma del Nodo. Vedere Gary sudare come un pazzo ci fa capire quanto impegno venga messo in una serata che inizialmente pareva stregata. E questa voglia di suonare a tutti i costi, nonostante le difficoltà che la serata ha messo loro di fronte, è sinonimo di grande professionalità e passione per quello che si fa. Diciamo che questo non è un brano tiratissimo, ma è dannatamente affascinante grazie proprio a quella sua anima melodica che lo rende splendido all'ascolto. Torniamo a “Cowards Empire” con il brano Average Voter, dove emerge una leggera venatura black per impostazione. In questo frangente si fa largo una tecnica disumana nel padroneggiare la strumentazione a disposizione, e poco importa se il basso non è presente fisicamente. I Nostri sono bravissimi a far dimenticare tale mancanza con una prova che si attesta sempre su ottimi livelli. Anche quando non viene spinto l'acceleratore, la song sembra avere un qualcosa di malsano che pare voler uscire fuori da un momento all'altro. Una bella sensazione mista tensione che fa aumentare l'adrenalina. Ormai il terreno è spianato, il continuo scambio di energia tra pubblico e band avviene in maniera pressoché naturale. Altro pezzo tra i migliori in assoluto per coinvolgimento ed esecuzione. Ad un certo punto il buon D'Eramo si posiziona davanti al proprio microfono e, con evidente dispiacere per l'accaduto, invita una, due, tre volte ad applaudire gli amici di lunga data Extrema, facendo intendere che questo evento è praticamente dedicato a loro. Successivamente intona “With a Rebel Yeeeell” ed ovviamente il pubblico a gran voce risponde “More, more, more”. Anche in questo caso, ogni volta che viene intonato il ritornello, la risposta è sempre più fragorosa, ed è da qui la band inizia la sua cover, Rebel Yell” di Billy Idol appunto (che si può trovare nell'album “In The End, Everithing Is A Gag”) brutalizzandola (nel senso buono del termine) con una buona dose di personalità senza tralasciare l'originaria carica che questo brano è sempre riuscito a trasmettere. In sostanza non ci sono grossi stravolgimenti rispetto alla controparte originale, ma è ovviamente il singer, con la sua voce a dare quella sferzata death che risulta discretamente originale, mentre la base in sé è sì più ruvida e sporca, ma in linea con il brano di Idol. Anche le parti elettroniche sono rese molto bene e la voce pulita di Gary si inserisce molto bene quando viene proposto il chorus, scaldando ulteriormente i propri fan. Ad introdurre il prossimo pezzo ci pensa questa volta CN Sid, dicendo che è un brano dedicato a chi si nasconde dietro ad una tastiera facendo il leone di turno, ma che quando si tratta di mettere la propria faccia davanti alle situazioni, si nasconde come un coniglio. Così parte Liar.Com” e la rabbia per queste ignobili persone si manifesta con una partenza disumana da parte della band, soprattutto con un lavoro di batteria mostruoso da parte di Pietro che massacra il proprio drum set con una disinvoltura incredibile. Le chitarre sputano fuoco da tanto vengono maltrattate, e lo stesso si può dire dei poveri amplificatori che devono tenere a bada un sound a tratti disumano. Il vocalist è potentissimo nel suo ruolo di narratore, così veemente e deciso da lasciare quasi a bocca aperta. Tra corna alzate al cielo e teste sempre più in movimento, il brano fila via liscio senza un minimo di cedimento, confermando che le song dell'ultimo loro lavoro si prestano benissimo in sede live. Altra piccola perla della serata è l'annuncio del prossimo brano, ovvero The Truck, che viene presentato da una ragazza che proprio questa sera festeggia il proprio compleanno. Per l'occasione viene invitata sul palco, e dopo qualche scambio di battute spetta a lei l'onore di annunciare la prossima traccia. Bellissima l'intro che vede le due chitarre “cantare” armoniosamente, per poi esplodere sostenute da un doppio pedale infuocato ed una ritmica subito forsennata. Il ritmo rallenta per un breve momento per poi attaccare i presenti con una violenza inaudita. Il sudore emesso dalla fronte di Gary Mendo ormai raggiunge livelli critici, dimostrando ancora una volta (se ce ne fosse ancora bisogno), tutta l'energia che la band sta mettendo per questo show. Come sempre la prova è encomiabile, e l'assolo che ci viene offerto è un qualcosa di veramente emozionante. Si termina con un incitamento globale che fa gridare il pubblico, riattaccando per una parte finale da brividi. Ricordandoci che poco tempo fa i Nostri si trovavano a Praga e che la gente a momenti saliva addirittura sul palco, ci invitano ad avvicinarsi fino a riuscire ad indovinare il numero di scarpe dei singoli membri. Shotgun Blast Propaganda” va a ripescare dall'album “As God Kills” ed anche qui l'attacco frontale è inevitabile. Il cantato è sempre variegato nell'alternanza scream e growl, ed anche in questo frangente la mancanza di un bassista “fisico” non si fa praticamente sentire. Una buona notizia, dato che la song gode di momenti in cui la sezione ritmica affonda i propri colpi, elargendo un muro sonoro di grande impatto. Le vibrazioni sono quasi incontrollate, rimbalzano sul petto degli ascoltatori come fosse un gioco malsano, mentre le due chitarre rischiano seriamente di fare scintille. Ottima la prova dei singoli membri, soprattutto di Sid che praticamente non ha un attimo di respiro durante tutta la durata del pezzo. Come in precedenza, Gary si avvicina al proprio microfono, questa volta con un'aria veramente ma veramente dispiaciuta e quasi commossa, recitando queste parole: “Gli Extrema dovevano esserci stasera porca troia, facciamo un applauso a loro, facciamo sentire che siamo qui anche per loro”. Quasi toccanti le sue parole, soprattutto per il visibile sconforto con cui vengono espresse. Un grande atto di amicizia che fa capire quanto purtroppo certe cose possano succedere, ed anche quanto gli amici siano sempre lì pronti a dare una mano. E' il momento del brano As God Kills, il quale parte anch'esso a martello, ma che ad un certo punto si appesantisce tantissimo con una doppia cassa marziale e soprattutto grazie a distorsioni chitarristiche che demolirebbero qualsiasi cosa gli si presentasse davanti. In effetti ci si sente a brandelli dopo un inizio del genere, ma è un dolore talmente affascinante che ne vorremmo ancora. D'Eramo Giancarlo salgono nuovamente sugli amplificatori, ribadendo la loro supremazia incontrastata. La voce è particolarmente mostruosa, quindi totalmente in linea con il brano proposto. Un inizio di pogo si presenta davanti a noi, rendendo partecipi anche i pochi che preferiscono godersi appieno lo spettacolo piuttosto che scatenarsi in un pericoloso mosh pit, date anche le dimensioni del locale. Ultimo brano presente in scaletta è Das Kapital” tratto dall'omonimo album pubblicato nel 2004. E' un tripudio di violenza sonora, e la band raccoglie le ultime energie per spararci addosso tutta la loro voglia demolitrice per rendere i partecipi assolutamente appagati da questa performance. E' un brano che ha momenti decisamente tirati ed altri molto più ragionati, ma anche in questo caso è un episodio che si presta benissimo per essere eseguito dal vivo. La sua struttura predilige più l'utilizzo dello scream (che si adatta anche piuttosto bene al contesto), anche perché la formazione di Sid è più improntata verso un estremismo differente rispetto al precedente singer. Velleità che si possono trovare nella sua altra band grind, i Conviction. Il risultato è comunque da applausi e la band termina il proprio spettacolo con un ultimo appello a noi presenti nell'applaudire ancora una volta la band dell'amico Massara. Avevamo detto che dato la defezione dell'ultimo minuto da parte degli Extrema, i Node avrebbero dovuto allungare un po' la loro esibizione, ed infatti vengono riproposte “Rebel Yell”, (con il consueto coro che scuote il locale), “Liar.com” ed infine “Average Voter”. La band ringrazia sentitamente per la partecipazione e per l'affetto rivolto, ma alla fine dobbiamo essere noi a ringraziare loro per una prestazione maiuscola e per aver dimostrato di essere, oltre che degli ottimi artisti, delle persone con un animo umile. La serata dunque termina, non prima di aver visto lo stesso Gary D'Eramo mettersi dietro la consolle (dopo aver lavato via parte del sudore che scendeva copioso), e dare così l'inizio ad un dj set che si protrarrà fino alle 3.00 di mattina.

Usciamo dal Centrale con la consapevolezza di aver assistito ad un qualcosa di unico; che nonostante le grosse difficoltà iniziali, siamo riusciti ad assaporare. Doveva infatti essere una festa quella di questa sera, si doveva festeggiare i trent'anni di carriera di una delle band italiane che maggiormente rappresenta il metal nel nostro paese. Ed invece, proprio questo “compleanno” ha fatto in modo che una parte di questa band prendesse una strada diversa dal resto del gruppo. I Node da parte loro hanno espresso il massimo sostegno ai loro amici, e lo hanno fatto oltre che con le toccanti parole, soprattutto con i fatti. La scaletta era ovviamente incentrata maggiormente sull'ultimo fin qui lavoro in studio, ma ha anche toccato i dischi passati senza però presentare niente dal primo “Technical Crime” o dal successivo “Sweatshop”. Poco importa alla fine, perché vedendo i volti della gente sembra che sia andato tutto più che bene e noi possiamo solamente confermare tutto ciò. La prova di Battanta è stata super, così come superlativa quella del mattatore della serata D'Eramo e del suo collega Mendo. CN Sid ha dimostrato di avere grande personalità, e se il suo scream è da considerarsi “nella norma”, il suo growl è veramente mostruoso. Riesce a conferire una tale profondità che da solo è capace di appesantire dei brani che all'apparenza possono risultare meno violenti di altri, mentre quelli che godono già di un'anima feroce vengono alimentati da un ulteriore carburante che spinge ancora di più in avanti la macchina Node. Personalmente sono rimasto veramente colpito dalla loro esibizione, e faccio loro un grande augurio per il proseguo di una carriera che ormai non ha bisogno di presentazioni. Alla prossima!

1) No Reason
2) Death Redeems
3) Lambs
4) Old Nick
5) Watcher of a Failed
Generation
6) Average Voter
7) Rebel Yell
8) Liar.com
9) The Truck
10) Shotgun Blast Propaganda
11) As God Kills
12) Das Kapital

Encore:

1) Rebel Yell
2) Liar.com
3) Average Voter

 

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