ALICE COOPER LIVE

Atlantico, Roma, 12 ottobre 2011

A CURA DI
LUCIA ROSSI
16/10/2011
TEMPO DI LETTURA:
8

recensione

Nonostante non fosse la prima volta che vedessi ALICE COOPER live, il suo concerto all'Atlantico Live è stato uno spettacolo unico e magico, una festa di colori, trucchi e luci in pieno stile "shock rock", di cui Alice è, e rimane, l'indiscusso maestro. Dopo la performance dei The Treatment, gruppo di Cambridge, Inghilterra, che hanno aperto il concerto con una buona dose di energia e "good old rock'n'roll", proponendo i loro pezzi di maggiore successo come "Coldest Place On Earth", "Killer", "Nothing To Lose But Our Minds" e una simpatica versione di "Way of the World" dei More, viene innalzato un telone davanti al palco con una gigantografia della faccia di Alice, congelato in un ghigno malefico. Quando alle 21.30 si spengono le luci e dagli amplificatori si sente la voce profonda e lugubre di Vincent Price, il pubblico cade letteralmente in trance, ridestandosi non appena appare il mitico Alice, su un'impalcatura rivestita di ragnatele, con tanto di giacca con "zampe di ragno", e attacca le prime note di "Black Widow" dal suo strepitoso album "Welcome To My Nightmare". A seguire "Brutal Planet", cantata con la solita grinta e rabbia nei confronti di un sistema noncurante che sta lentamente distruggendo il pianeta. Nel momento in cui Alice impugna la stampella, tutti sanno che è la volta di "I'm Eighteen", un altro superclassico del suo repertorio. Alice è uno showman nato, un delizioso e bizzarro padrone di casa che sa esattamente cosa si aspetta il suo pubblico da lui: uno spettacolo fatto di colpi si scena truculenti e trucchi cinematografici, in puro stile hollywoodiano. Ad accompagnare Cooper una band di musicisti di tutto rispetto, a cominciare da Steve Hunter, che ha già suonato con Alice in passato su album come "Welcome To My Nightmare", "Billion Dollar Babies" e "Alice Cooper Goes to Hell", Chuck Garrie al basso, Tommy Henrikson alla chitarra ritmica, Glen Sobel alla batteria e la bravissima e bellissima Orianthi, giovane chitarrista australiana che ha al suo attivo diverse collaborazioni altisonanti, basti citare Michael Jackson (RIP), dal quale era stata scelta per il suo tour all'02 Arena di Londra, Prince e Carlos Santana. Seguono il rocker "Under My Wheels" e "Billion Dollar Babies", dove Alice si diverte a distribuire "dollari" con una spada. Arriva poi "No More Mr. Nice Guy" e il pubblico dell'Atlantico non solo accompagna Alice nei cori, ma canta ogni strofa dimostrando, come se ce ne fosse bisogno, una grande familiarità con tutto il suo repertorio. Dopo "No More..." un altro showstopper, "Hey Stoopid", dove Alice va avanti e indietro sul palco incitando il pubblico a cantare con lui. Seguono "Is It My Body" e "Halo of Flies", seguita da un'ottima prova alle pelli da parte del giovane e talentuoso batterista. Un altro cambio di costume ed è la volta di "I'll Bite Your Face Off", primo (e unico) pezzo proposto del nuovo album "Welcome 2 My Nightmare". Per l'occasione, Alice indossa una giacca con scritto "New Song" (nuovo pezzo). A seguire la divertente e irriverente "Muscle of Love", e alla fine del pezzo la bravissima Orianthi ci regala un assolo breve ma intenso, dove ci rendiamo conto di che stoffa è fatta. Un dolce arpeggio di chitarra apre la straordinaria ballad "Only Women Bleed", dove Alice stringe, abbraccia, bacia e balla con una bambola di pezza a grandezza naturale. La stessa bambola di pezza è ancora protagonista del prossimo pezzo, "Cold Ethyl", sebbene venga trattata in maniera più brutale, riflettendo la macabra tematica del pezzo (la necrofilia). Quando Alice viene aiutato da due assistenti ad indossare un lungo camice bianco, sappiamo che è arrivato il momento di "Feed My Frankenstein", dove il Dottor Frankenstein/Cooper "da vita" ad un pupazzo alto tre metri, che balla e si agita sul palco per il divertimento di tutti i presenti. Con "Clones (We're All)" assistiamo alla temporanea trasformazione dei membri della band, che indossando delle maschere uguali, diventano dei cloni perfetti. "Poison" ribadisce di nuovo il grande amore del pubblico romano nei confronti di Alice, dato che la canzone viene cantata da Alice e da tutti i presenti all'unisono, dall'inizio alla fine. "Wicked Young Man" vede Cooper bardato da ufficiale pseudo-nazista, e quando ad un certo punto appare sul palco un giornalista e comincia a scattare delle foto, Alice, mostrandosi infastidito da questa presenza, lo infilza con una spada...e attaccano le note di "Killer" e a seguire "I Love the Dead", altro capolavoro del maestro."School's Out" infine è un inno alla libertà e al puro divertimento, un pezzo senza tempo, stupendo nella sua semplicità, che ha ancora tanto da insegnare a generazioni di rocker a venire. All'interno del pezzo uno strepitoso snippet di "Another Brick in the Wall" dei Pink Floyd, e di nuovo grandi cori da parte di un pubblico adorante. Dopo quasi un'ora e mezzo di concerto arriva il bis, "Elected", dove Alice, con tanto di maglia della nazionale e il suo nome scritto a lettere cubitali sul retro, sventola un tricolore sotto una pioggia di coriandoli e stelle filanti. Così finisce uno dei concerti più entusiasmanti degli ultimi tempi, con allegria e un pizzico di nostalgia per un'epoca rivissuta attraverso le note di un grande artista, più in forma e più attuale che mai. Quando la classe non è acqua...

Setlist:
  1. Vincent Price Intro
  2. The Black Widow
  3. Brutal Planet
  4. I'm Eighteen
  5. Under My Wheels
  6. Billion Dollar Babies
  7. No More Mr. Nice Guy
  8. Hey Stoopid
  9. Is It My Body
  10. Halo of Flies
  11. I'll Bite Your Face Off
  12. Muscle of Love
  13. Only Women Bleed
  14. Cold Ethyl
  15. Feed My Frankenstein
  16. Clones (We're All)
  17. Poison
  18. Wicked Young Man
  19. Killer
  20. I Love the Dead
  21. School's Out Encore
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