KURT COLFELT

Intervista

A CURA DI R&MIMB

07/04/2018

"Rock & Metal In My Blood" è orgoglioso di presentare un'intervista esclusiva con Kurt Colfelt (Holy Terror, Agent Steel, Zeke, The Load Levelers), una chiacchierata interessante con una leggenda del metal underground, protagonista della scena thrash metal degli anni '80. Tra passato e presente, Kurt ci parla del suo vecchio gruppo Holy Terror e le sue altre esperienze musicali, offrendoci diversi dettagli e rivelando divertenti aneddoti sulla storia del gruppo. Dagli anni '80 a Zeke e The Load Levelers (il suo attuale gruppo), "Rock & Metal In My Blood" ripercorre con orgoglio i passi di questo artista, facendo rivivere una meravigliosa era del Metal. Buona lettura metallers!

R&MIMB: Ciao Kurt! È un piacere averti su Rock & Metal In My Blood! Amiamo la tua musica ed insieme ai nostri lettori ci piacerebbe conoscere di più della tua storia.
Kurt Colfelt: Ciao! Come va? Grazie per avermi invitato!

R&MIMB: Come descriveresti la scena metal californiana di metà anni '80? Quanto di quell'era fiorente per Holy Terror continua ancora a vivere oggigiorno?
Kurt Colfelt: Beh, venivo dal Washington State, a mille chilometri a Nord di Los Angeles, e provai per diversi anni a combinare qualcosa a Seattle, senza alcuna fortuna! All'epoca la maggior parte erano solo cover bands, quindi iniziai per un po' a girare per locali con differenti gruppi. Ma, durante una pausa, dopo aver suonato "8675 309" (una canzone del 1981, eseguita da Tommy Tutone) e "Carry On My Wayward Son", "Born to Be Wild", uscii e mi sedetti in macchina ascoltando i primi due dischi degli Iron Maiden e quelli dei Sabbath con R. J. Dio, iniziando a sognare di poter fare qualcosa del genere un giorno. Nel 1983 avevo abbastanza materiale, diversi brani e un piccolo furgone con cui partii verso Los Angeles, accampandomi in macchina e sperando di dare una svolta nel mondo della Musica. Quando arrivai rimasi sorpreso di trovare bands come gli Steeler ed i W.A.S.P.. Ero arrivato ad Hollywood solo perché era l'unico posto di cui avevo sentito parlare ahahah!!! Provai con due gruppi ma presto capii che esistevano due tipi di metal: "Up Hair" e "Down Hair" ed allo stesso tempo ascoltai gli Accept, i Fast As a Shark, il primo disco degli Slayer e i Metallica, comprendendo di essere un metallaro "Down Hair". Continuavo ad esibirmi con diverse persone senza avere chissà quale fortuna nel trovare qualcosa di buono ma mi portavo dietro poche canzoni come "Distant Calling", "Evils Rising" e "Debt Of Pain" (che al tempo si chiamava "Assault and Battery"). In sostanza iniziai ad entrare a far parte della scena speed metal...ed era proprio ciò che volevo!

R&MIMB: Possiamo dire che il 1988 è stato un periodo fondamentale e difficile allo stesso tempo per gli Holy Terror. Puoi dirci di più su quel periodo?
Kurt Colfelt: Allora, lasciatemi ricomporre i pezzi. All'inizio stavamo cercando un cantante, un ragazzo dalla vocalità molto alta si propose, sembrava uscito dai Priest o dai Merciful Fate per quanto era bravo, ma a dirla tutta non era ciò che stavo cercando. E sapete poi quel ragazzo chi sì scoprì che fosse? John Cyriis, il leggendario e attuale cantante degli Agent Steel. Per farla breve su ciò che successe, il mio caro vecchio amico Floyd Flanary (il precedente bassista degli Agent Steel, n.d.r.) di Seattle che aveva cominciato a suonare il basso, si schiantò con il suo van e finì all'ospedale. In quel periodo era Halloween e andai ad ascoltare due live dei Merciful Fate al Country Club, sulla San Fernando Valley. John venne da me e mi presentò a Juan Garcia. John aveva ascoltato le mie demo, mi aveva ascoltato suonare nel mio soggiorno, e mi riferì che avevano registrato un lavoro e che la loro band si chiamava Agent Steel. Senza nemmeno un'audizione, loro mi vollero e così entrai. Nel giro di pochi mesi ci ritrovammo a registrare "Skeptics Apocalypse" e una delle mie prime canzoni fu riarrangiata diventando poi "Back to Reign". Eravamo una grande band, ma eravamo anche molto turbolenti, e così dopo un po' realizzai che avrei dovuto metter su una mia band. Chiamai Floyd, che in quel periodo suonava nei Thrust, e gli confidai i miei piani. Chiamai anche Jack Schwartz, che da poco era stato cacciato dai Dark Angel. Lui aveva un amico, Mike Alvord, ed ecco qui che la band era formata, anche se senza cantante. Ne provammo diversi, ed uno in particolare ci colpì, anche se suonava in band Rock and Roll classiche e piuttosto banali e non aveva mai ascoltato lo Speed Metal in vita sua. Riuscii però a convincerlo a provare, e così venne fuori la demo che conteneva "Black Plague", "Distant Calling" e "Guardians of the Netherworld". In quel periodo cominciammo a mandare la nostra roba in giro a qualche rivista e inserimmo la nostra immagine nella sezione "Gruppi emergenti" e così una label inglese, la Music for Nations, ci offrì un contratto. Era il 1986 e gli Agent Steel stavano facendo bene, ma a noi mancavano i soldi per registrare un album, anche se ne avevamo alcuni da parte. Io vendetti la mia moto, la mia automobile e ogni dannata cosa che possedessi, rimpiazzai il batterista con Joe Mitchell e così potemmo andare a registrare "Terror and Submission". Se ricordo bene era proprio la fine dell'86, mentre il nostro album uscì in Europa solo nell'87. Sfortunatamente, l'ingegnere non aveva neanche la minima idea di cosa fosse il Metal, e la produzione e i mixaggi finali non furono proprio un granché. Al contrario, la band e le canzoni erano più che valide! Beh, adesso ci siamo arrivati al 1988? Hahaha, okay, successivamente firmammo con la Roadracer in America ma loro ci volevano anche per l'Europa, noi non dicemmo mai alla Music For Nations che avevamo firmato per loro e ottenuto dei vantaggi per produrre un nuovo disco, disco che sapevo sarebbe stato più forte, più veloce e più pesante. Remixammo anche "Terror and Submission", e questo aiutò molto! Andammo successivamente in tour con D.R.I. e Kreator, e fra l'altro eravamo anche già stati in Europa. Quando realizzammo "Mind Wars", l'unica maniera per poterci permettere lo studio fu di lavorare oltre dieci ore e ottenere degli sconti. Sia io che Casey McMacken usammo la speed per reggere questi ritmi. Questo album fu davvero molto faticoso e difficile da realizzare! All'epoca, era tutto su nastro e molto costoso, i mixaggi inoltre erano difficili, per non dire altro. Quando finalmente l'album fu pronto, io ero esausto, ma era finalmente giunto il tempo di battere la strada, quindi raccolsi le gesta del mio eroe Lemmy e cominciai anch'io a farmi di speed giornalmente. Poi le cose iniziarono ad andare a merda. Il nostro van si ruppe, noi stavamo davvero guadagnando troppo poco e faticavamo a restare a galla. Sulla strada subimmo un brutto guasto, così finimmo con altri ragazzi sul furgone dell'attrezzatura mentre intanto io cercavo di riparare il Van e di raggiungerli. Fu un disastro, e noi rimanemmo senza una lira. Successivamente, nel Gennaio dell'89, ci offrirono un tour europeo con Exodus e Nuclear Assault. Pensai "cazzo, almeno adesso abbiamo un trasporto!" e accettai. Le cose andarono meglio finché qualcuno intervistò Keith, lui disse che avevamo firmato per la Road Racer. Quando la MFN lo sentì, ci cacciò dal tour scaricandoci al più vicino aereoporto in Svizzera senza alcun modo per farci tornare a casa. Dissi agli altri "fanculo! Noleggiamo un van e torniamo in tour! Abbiamo i contratti, mandiamoli tutti a fanculo!". E così un paio di giorni dopo raggiungemmo il tour, e dannazione se furono sorpresi di vederci!! Non ci volevano per nessun motivo ed ebbi una lite con il Tour Manager, che fu molto chiaro su questo punto. Mi minacciò e noi avemmo una piccola zuffa. Finii con il rompergli il naso e spaccargli il culo! Quella fu l'ultima goccia che fece traboccare il vaso e noi ce ne scappammo a gambe levate fuori città. Mike Alvord quella notte disse di averne abbastanza, e abbandonò la band. Ci siamo accampati in quel furgone abbandonato da Dio per undici giorni per tornare a casa!

R&MIMB: Dopo il 1989 vi trasferiste a Seattle. Com'è stato?
Kurt Colfelt: Quando tornammo, poco dopo la primavera degli anni '90, la mia ragazza mi disse di essere incinta. Al tempo ero un tossicodipendente e per nulla capace a diventare padre. Ma col gruppo continuammo a suonare utilizzando una sola chitarra, sebbene, col senno di poi, avremmo dovuto rimpiazzare anche Mike visto che dovevamo averne due...ma non lo facemmo. Fu poi nell'autunno del '90 che nacque mio figlio; purtroppo non avevamo nessun che potesse darci una mano in LA, così dovetti prendermi del tempo per fermarmi sia con la band che con la droga. Il mio blocco dall'assiduo utilizzo di speed ed eroina mi rese frustrato ed arrabbiato ma cercavo comunque di essere un buon padre, sebbene sua madre abbia avuto da ridire. Qualche tempo dopo lei decise di trasferirsi con mia madre fuori Seattle, ed era stata la cosa migliore da fare visto e considerato che stavo anche per essere arrestato per dei reati del cazzo. Ecco che arrivò l'idea di spostare la band a Seattle. La scena musicale era decisamente buona lì ed avevo anche a disposizione l'aiuto della mia famiglia per i bambini. Parlai con Floyd, Joe e Keith che mi aiutarono a spostare la mia roba fin lì. Ma Keith tornò a LA e forse ebbe dei ripensamenti più tardi. Io, Joe e Floyd, invece, rimanemmo lì ed in un anno riuscimmo a registrare un nuovo disco, senza avere alcuna notizia di Keith. A quel punto la decisione di continuare senza di lui divenne semplice. Provammo diversi cantanti ma nessuno poteva eguagliarlo, perché era insostituibile...e la scena metal di Seattle, devo esservi onesto, faceva abbastanza schifo!

R&MIMB: Sappiamo anche che amate la musica Punk. Sentite influenze Punk negli Holy Terror?
Kurt Colfelt: Beh, ero nel pieno dell'epoca del crossover, quando i punk e i metallari smisero di combattere e trovarono un terreno comune. Gli anni '80 a Los Angeles furono come nessun altro posto, con spettacoli dal vivo incredibilmente grandi e violenti, tantissime band e tanta musica aggro ("Aggro" è un termine slang che indica l'aggressività) e davvero pericolosa, perfetta per un ragazzo come me! Partecipai a tutto dai GBH, agli Agnostic Front, ai primi giorni degli Slayer, affittai il mio amplificatore ai Megadeth quando ne avevano bisogno per il loro primo album e mi sedetti nella stanza di controllo a bere e a drogarmi. Era il periodo semplicemente perfetto, ed era precisamente quel tipo di musica tosta che calzava alla mia personalità! Riuscimmo a suonare con Motorhead, Celtic Forst, Venom, e la lista potrebbe continuare. Amo la musica Punk, ma era davvero la mia personalità a rendermi Punk! Mi piaceva fare il coglione, fare a mazzate, bere e drogarmi. A dirla tutta, è un miracolo che io ce l'abbia fatta, penso che sia successo perché non mi sono mai sparato roba nelle vene. Ma fui arrestato per aver trasportato armi da fuoco cariche e per aggressione, vendevo droghe e picchiavo persone, se guardo indietro ero una persona completamente diversa anche se ci fu dell'altro.

R&MIMB: Considerando come i testi degli Holy Terror riguardino la religione e di come l'anti-cristianesimo sia uno dei temi principali dei testi del gruppo, tu ti definisci un "anti-cristiano"?
Kurt Colfelt: Sono cresciuto con la religione e con questa non ho problemi. Comunque, ciò che fanno gli altri riguarda solo loro. Si trattava più che altro di qualcosa simile ai Black Sabbath; di quando ti guardi attorno e ti chiedi cosa sta succedendo...può essere la guerra, fanatici religiosi che uccidono in nome di Dio, la futilità di una società industrializzata e meccanizzata...il tutto crea un buon metal, soprattutto quando suoni sta roba velocemente! Sono contro l'autorità e l'oppressione, una sorta di anarchico credo...o semplicemente non mi piace quando le persone mi dicono cosa devo fare!

R&MIMB: La copertina del vostro primo album, "Terror and Submission", è davvero particolare e d'impatto. Di chi fu l'idea di realizzare quella copertina? L'hai persino tatuata sul tuo braccio destro!!
Kurt Colfelt: Quella copertina fu una mia idea! Rappresenta il tumulto del vivere nel mondo in cui abitiamo, la guerra fra il bene e il male e il dualismo della nostra esistenza terrena. Vivevo in un appartamento di merda e un giorno il proprietario mi disse "Hey, vuoi vedere una bella cosa?" Tirò via la tenda, ed ecco che dietro c'era un incredibile dipinto di sei metri d'altezza, mai visto una cosa del genere! Diventò il retro di "Terror and Submission", e fui così sconvolto da impossessarmene e di commissionare quella che sarebbe stata la copertina. Il suo nome è Rick Araluce e ad oggi siamo ancora amici. E' uno dei più grandi artisti in giro e sono un suo grande fan. Ebbene sì, ho questo disegno su entrambi gli avambracci e sulle mie braccia, un'idea che ho rubato da Steve Harris degli Iron Maiden.

R&MIMB: Dicci qualcosa sulla magnifica copertina di Mind Wars. Dal vostro primo full-length a Mind Wars si può notare una miglior cura verso il suono e le tracce. Possiamo, quindi, considerare Mind Wars la vostra consacrazione?
Kurt Colfelt: Dissi a Rick che desideravo un serpente a due teste che spaccava una croce in un una maniera violenta e figa. Lui fece il resto ed anche il retro della cover fu una sua rappresentazione. Un ottimo lavoro! Quando facemmo "Mind Wars", sentivo che sarebbe stato un capolavoro! Ricevemmo più soldi, il gruppo era migliore e sebbene il primo disco era più "creepy metal", il nuovo era una spanna sopra, e confidavamo nel fatto che ci avrebbe portato il riconoscimento che ci spettava e ci avrebbe permesso di prepararci a sfornare il terzo disco, ma questo - tristemente - non accadde mai. Non sono sicuro se la ragione sia riscontrabile nell'approccio ai testi alla "Thinking Man's" che non piacque al pubblico, oppure una cattiva gestione, o troppe droghe, o un'etichetta discografica che non se ne fregava nulla... le vendite di "Mind Wars" furono buone ma non ottime. Michael Alago, che firmò per i Metallica, mi chiamò regolarmente e mi disse che era il miglior disco che aveva mai ascoltato. Gli chiesi: "Allora perché non ci prendi?" ma la sua risposta fu negativa, perché non eravamo pronti. Per lui non ne valeva la pena, e noi intanto andavamo esaurendo il tempo. "Comunque il disco è buono", pensavo, e per lui il disco poteva vendere più di quanto effettivamente fece, ma in qualche modo terminai i soldi. Ma la verità di tutta questa faccenda è che non ricevetti un soldo, né da Skeptics, né da "Terror and Submission" né da "Mind Wars". Provammo a riformare la band nel 2005, quando i remix ed i live di El Revengo uscirono, ma non rispose al telefono, quindi ecco qua. Ad essere onesto é stato davvero doloroso per me averlo voluto rifare per anni. Quando la band si divise, sparii per quasi 10 anni, mi rasai la testa ed inizia a suonare il basso per Zeke, era il '94 credo. Mi nascosi in "bella vista", tanto che quei ragazzi non seppero mai niente del mio passato. Qualche anno più tardi mi cacciarono anche fuori. Ora sono tornato con un nuovo disco pronto ad uscire sul mercato. Mai dire mai...

R&MIMB: E adesso una domanda "cattiva". Amiamo sia "Terror and Submission" che "Mind Wars". Il tuo preferito fra i due?
Kurt Colfelt: "Mind Wars"!

R&MIMB: Secondo te quali sono i gruppi che hanno influenzato maggiormente gli Holy Terror?
Kurt Colfelt: Vediamo...Iron Maiden, Slayer, Merciful Fate e dato che sono un ragazzo degli anni '70: Black Sabbath e Deep Purple.

R&MIMB: Quando hai lasciato gli Holy Terror e sei entrato negli Zeke, hai anche cambiato il tuo ruolo nella band: da chitarrista a bassista. Com'è stato questo cambiamento?
Kurt Colfelt: Come dice Lemmy, il basso è semplicemente come la chitarra, ma meglio! Ero e sono ancora abbastanza protettivo nei confronti della mia eredità Speed Metal, e se arrivasse l'opportunità di fare qualcosa di grande lo considererei. Ho parlato con John Cyriss della possibilità di scrivere musica per un nuovo album degli Agent Steel, ma sembra che non funzioni.

R&MIMB: Com'é la scena metal live a Seattle con la tua band Zeke?
Kurt Colfelt: Va bene dai, anche se le cose vanno a rilento. Mio figlio ha un gruppo interessante chiamato "The Kings of Cavalier". Hanno appena concluso le registrazioni del loro terzo disco ed è una bomba! Comunque ultimamente sono fuori dal giro della scena live di Seattle, perché sto facendo un tour. Sono decisamente un uomo impegnato!

R&MIMB: Hai anche un passato glorioso con gli Agent Steel, e hai suonato la chitarra su "Skeptics Apocalypse". Sei ancora in contatto con i ragazzi degli Agent?
Kurt Colfelt: Parlo con Juan abbastanza spesso e a volte mi sento con John. Non sono sicuro sugli altri, qualche anno fa vidi Chuck.

R&MIMB: Parlaci della tua attuale band "The Load Levelers". Suonate "barncore"; puoi darci una definizione di questo genere cosi' particolare?
Kurt Colfelt: Ahh? The Load Levelers. Quel gruppo finalmente chiuse una dozzina di anni fa. Era speed metal unito a punk rock e bluegrass/country. Era un buon metodo per suonare velocemente e poter continuare a fare il giro dei locali durante il week end. In più, per diverse ragioni, riesco a cantare "country", forse perché sono cresciuto nelle foreste di Washington e sono un ragazzo di provincia.

R&MIMB:  Suoni anche nella band Heavy Metal Midnight Idols. Da dove arriva questo progetto?
Kurt Colfelt: Ho suonato con gli Idols quando lavoravo tutto il tempo. Sono miei vecchi amici ed un'ottima band della NWOBHM, è stato incredibilmente spassoso suonare Metal così vecchia scuola, ci sono un paio di altri Side Project in giro per la rete e su Youtube: El Revengo, Hell Camano, solo un modo per continuare a fare e suonare musica. Ne ho ben sei, sai!

R&MIMB: Qual é il tuo calendario per i tour del 2018?
Kurt Colfelt: Potete dare un'occhiata a "Zeketheband" su Facebook, partiamo per 5 settimane in Europa la prossima settimana, per supportare il nuovo disco Hellbender, rilasciato dalla Relapse Records il 30 Marzo. E' fottutamente veloce come deve essere!

R&MIMB: Perché non lasci un tuo messaggio ai lettori di "Rock & Metal In My Blood"?
Kurt Colfelt: Beh, sono molto onorato che le persone ancora amino questi dischi e sono davvero grato di poter uscire a fare dischi e tour! Se continui a provare, non sai mai cosa potrebbe succedere. Un saluto!!!