INTERVISTA A MARK OSEGUEDA (DEATH ANGEL)

A CURA DI R&MIMB

12/12/2013

Sette dischi, due live album e una carriera più che trentennale, iniziata nel lontano 1982, annus mirabilis per la scena thrash metal mondiale che iniziava proprio allora a muovere i primi passi e a spaccare i timpani ad una piccola ma sempre più crescente schiera di fedeli metalheads, i DEATH ANGEL non hanno mai smesso di crederci, nonostante le numerose difficoltà personali e non, sempre in prima linea, pronti a consacrare la loro vita alla sacra fiamma del Metal. In occasione di una delle due date della band nel Bel Paese, al Tempo Rock di Reggio Emilia, Rock & Metal non poteva certo mancare all'appuntamento approfittando dell'occasione per fare una chiaccherata con MARK OSEGUEDA, frontman storico e assolutamente carismatico dei Death Angel.

R&MIMB: E' stato un piacere e un onore per noi di Rock & Metal in My Blood recensire il vostro ultimo album, "The Dream Calls For Blood". E' stata un'esperienza emozionale ascoltare i brani nuovi! Quali sono state le reazioni in rete dopo il rilascio dell'album?
Mark Osegueda: Sono state immensamente positive!!! Abbiamo lavorato duramente all'album e speravamo che le persone lo capissero! Forse è stato l'album che ha ricevuto le recensioni migliori, dai tempi di "The Ultra-Violence".

R&MIMB: Congratulazioni Mark! Perchè "il sogno richiede sangue"? Potresti spiegarci il significato del titolo dell'album?
Mark Osegueda: In pratica si riferisce al seguire i propri sogni, si deve mettere sangue, sudore e lacrime in tutto ciò che si fa, soprattutto sangue! Sfortunatamente in questi tempi moderni, con programmi del tipo "American Idol" e tutti quegli show che fanno vedere come si può diventare star dall'oggi al domani, ci si allontana dalle proprie radici, viene meno il gusto di formare una band, di andare a provare e ad imparare a scrivere pezzi, di mettersi su un pulmino e fare un piccolo tour, sperando che qualcuno venga a vederti. Non succede più di "sudare sangue" appunto! Devi fare queste cose per farti apprezzare, per farti conoscere, e questo manca enormemente oggigiorno. Quindi il titolo è un piccolo "omaggio" a quelle persone che pensano che non devono lottare per realizzare i propri sogni.

R&MIMB:  "The Dream Calls For Blood" è il secondo album consecutivo che avete registrato con Jason Suecof. Qual'è la natura di questa collaborazione tra la band e il produttore? Nel DVD allegato all'album possiamo vedere che ha perfino cantato i cori con te!
Mark Osegueda: Sì!! Andiamo molto d'accordo con Jason, ha un orecchio fantastico e da tanto alla band, fa uscire fuori la nostra parte aggressiva! Lui era molto contento del progetto, e ci ha spinto a dare il massimo!

R&MIMB: E' stata una vera "chicca" ascoltare la vostra versione di "Heaven and Hell" come traccia bonus sul CD digipack. Ciò che soprattutto colpisce è l'esecuzione dettagliata del pezzo. Perché avete scelto di fare questa cover in particolare?
Mark Osegueda: Siamo dei fans sfegatati dei Black Sabbath, soprattutto del periodo di Ozzy e Dio. Dio è forse la mia più grande influenza musicale di tutti i tempi! Quando è passato a miglior vita abbiamo iniziato a proporre il pezzo dal vivo, una parte almeno, come un tributo a lui. Il responso del pubblico è stato incredibile!! Quindi quando siamo entrati in studio ci siamo detti, perché non registrare "Heaven and Hell"? E così abbiamo fatto! Abbiamo deciso di fare l'intero pezzo, perché dal vivo suonavamo solo metà canzone. Devo dire che le recensioni sono state fantastiche! Anche Geezer Butler l'ha sentita e ha detto che è una cover micidiale!

R&MIMB: E' cosa risaputa che i testi di album thrash metal sono tradizionalmente aggressivi, ma nel vostro ultimo lavoro sono ancora più aggressivi! Ciò è dovuto ad un momento particolare che stavi attraversando quando hai scritto i pezzi, o è semplicemente il tuo approccio normale quando componi?
Mark Osegueda: Quando compongo dei brani di solito scrivo di cose che mi fanno arrabbiare, ed il genere è perfetto, perché il thrash è una musica aggressiva, ma quando ho iniziato ad ascoltare i riff che Rob stava scrivendo, erano estremamente aggressivi!! Quindi ho pensato che anche i testi dovevano rispecchiare questa aggressività. Comunque posso dirti anche che nella maggioranza dei casi i testi sono il diretto riflesso di cose che mi sono successe, o che mi hanno fatto perdere la testa!!

R&MIMB: Cose del tipo?
Mark Osegueda: Si tratta di essere sempre "on the road", i pro e i contro che questo implica, soprattutto quando si è in tournée, sono innumerevoli! Nell'ultimo tour, il "Relentless Retribution Tour", siamo stati fuori tre anni di fila, ed è duro mantenere dei rapporti. Ho vissuto la rottura di un rapporto, e questo mi ha influenzato in maniera molto pesante! Quindi molta della rabbia che avevo dentro si esprimeva attraverso i miei pezzi. Da un lato trovo la cosa anche un po' divertente, perché è difficile trovare gruppi thrash metal che scrivono un pezzo che abbia come tema la separazione!! In questo modo però tutti possono trovare un terreno comune su cui riflettere. Penso che sia utile scrivere di temi realistici, piuttosto che del diavolo ahahaha !!

R&MIMB: Quando si tratta di scrivere un pezzo, vi affidate al lavoro di squadra dove ognuno mette il suo piccolo contributo, oppure è più un processo individuale?
Mark Osegueda: Ognuno dà il suo piccolo contributo naturalmente, ma è Rob (Rob Cavestany, chitarra solista dei Death Angel, nonché uno dei fulcri compositivi del gruppo n.d.R.) che scrive tutta la musica, poi la presenta al resto della band e si fa una jam in studio, dove mostra loro le sue idee. Poi si fa un missaggio generale del pezzo e in seguito Rob lo passa a me. A quel punto inizio a scrivere il testo e la linea melodica, e una volta fatto questo io e Rob proseguiamo con gli arrangiamenti.

R&MIMB: La rete oggi ha trasformato l'industria discografica in un "far west", senza leggi né regole, per tutta la pirateria e downloading abusivo che c'è. In questo contesto riuscite ancora a rendere la musica l'attività primaria della vostra vita?
Mark Osegueda: Sicuramente la situazione non è più come negli anni '80 per quanto riguarda le vendite!! Ma oggi è così, devi andare spesso in tournée per generare dei guadagni, e se c'è una cosa che ci piace fare, quello è andare in tour!! Credo che siamo una band molto "vivace", e questo gioca a nostro favore! Sarebbe bello se le vendite fossero come nell'era prima di internet, ma la rete è anche lo strumento più grande di marketing che abbiamo oggi, quindi io l'abbraccio totalmente ahahaha!!!

R&MIMB: Mi pare logico! La tua voce Mark è una risorsa preziosa per i Death Angel, perché ti permette di usare un timbro diverso ogni volta, senza cadere mai nella "monotonia" tipica di altri cantanti di thrash metal, e questo è una sorta di "marchio di fabbrica" per la band. Sei d'accordo?
Mark Osegueda: Non saprei!! Scherzi a parte, ho sempre cercato di distinguermi dagli altri cantanti di thrash metal, forse perché la musica con la quale sono cresciuto era più heavy metal e rock! Quindi ho sempre voluto mantenere nei miei pezzi una certa linea melodica. E poi c'è il fatto che non riesco assolutamente a fare death metal ahahahaha!! Comunque sono stato poco bene per un paio di settimane, e ho cominciato a sentirmi meglio proprio ieri.

R&MIMB: In tempo quindi per la data di Brescia! A proposito, come è andato il concerto ieri?
Mark Osegueda: Benissimo!! E' stato incredibile, ed il pubblico emanava una tale energia. Mi sono divertito molto, è stato tutto perfetto, tranne il mio risveglio questa mattina ahahaha!!

R&MIMB: Potresti dirci qualcosa dei precedenti membri della band? I fratelli Pepa suonano ancora? Vi sentite mai? E con Andy Galeon?
Mark Osegueda: Ogni tanto mi capita di vedere Gus (Gus Pepa, ex-chitarrista e uno dei membri fondatori dei Death Angel n.d.R.), che esce spesso con Rob, e capita che fanno dei concerti acustici insieme, anche se Gus è uscito un po' fuori dall'ambiente musicale. Dennis e Andy non li ho più visti (Dennis Pepa, ex-bassista e membro fondatore della band insieme a Andy Galeon, ex-drummer dei Death Angel n.d.R.). Non ci sentiamo mai, ma so che Dennis non suona più, Andy invece suona ancora e porta avanti tre progetti diversi, in uno di questi progetti suona rap, in un altro punk rock e poi ha anche una thrash band!

R&MIMB: Dalla tua band "Swarm" fino alla reunion con i Death Angel. Cosa è successo nel mezzo?
Mark Osegueda: In Swarm eravamo io, Rob ed Andy, abbiamo autoprodotto un paio di EP, ed in seguito abbiamo fatto una tournée di tre mesi negli Stati Uniti insieme a Jerry Cantrell (cantante e fondatore della grunge metal band Alice in Chains, n.d.R.) suonando in tutta la West Coast. Questa esperienza ci ha fatto avvicinare molto, anche se Swarm era più una rock band, non c'erano sonorità thrash. Alla fine di questo tour con Jerry, nel 2001 abbiamo ricevuto una telefonata da Chuck Billy (vocalist dei Testament n.d.R.) a cui era stato diagnosticato il cancro, che ci disse che si stava organizzando un grande concerto per la ricerca sul cancro, il "Thrash of the Titans", e ha chiesto se potevamo suonare in quell'occasione. All'epoca avevamo chiuso da tempo il capitolo Death Angel, nonostante fossimo stati contattati varie volte dai promoter che ci chiedevano di rimettere in piedi la band, ma non abbiamo mai preso in considerazione la cosa. Ci siamo detti che se mai avessimo riformato i Death Angel l'avremmo fatto per un evento importante, non per i soldi o altro! Quindi l'abbiamo fatto per Chuck, per trovare i fondi per una buona causa. Da lì è stata una strada in discesa, in senso positivo, le recensioni sono state fantastiche ed è stato fenomenale suonare di nuovo insieme! Da cosa nasce cosa, abbiamo fatto dei tour molto estesi in Europa e ad un certo punto la Nuclear Blast ci ha contattato. A quel punto ci siamo "seduti a tavolino" e abbiamo cercato di fare il punto della situazione. Una cosa è riproporre live i vecchi pezzi, e un'altra è scrivere del materiale nuovo, dopo circa 13 anni!!

R&MIMB: Il vostro primo album "The Ultra-Violence" è uscito con l'etichetta "Under One Flag", ma in rete risulta sempre la "Restless Records". Puoi darci un chiarimento?
Mark Osegueda: "The Ultra-Violence" è uscito nel Regno Unito e in Europa con la "Under One Flag", invece negli States è uscito con "Enigma", acquistata successivamente dalla "Restless Records".

R&MIMB: Ritengo che da "The Art Of Dying" in poi non abbiate più sbagliato un colpo, sia grazie a prestazioni incendiarie dal vivo sia grazie ad album sempre molto selvaggi, ma anche dal giusto piglio melodico. Possiamo dire che vi state riprendendo pezzo per pezzo quello che vi è stato "rubato" dopo il terzo album, quando siete stati abbandonati dalla vostra casa discografica di allora ?
Mark Osegueda: Posso dirti che oggi siamo più "affamati" di prima!! Io e Rob abbiamo una specie di visione, e faremo in modo che questa visione si avverri. Non toglieremo lo sguardo dalla meta finchè non la raggiungiamo, e forse andremo anche oltre!

R&MIMB: "The Long Road Home" è uscito solo nelle Filippine, quando avete suonato lì la prima volta. In quell'occasione avete allegato all'album un pass gratuito per il concerto con ogni CD. Come è venuta fuori quest'idea?
Mark Osegueda: In realtà l'idea è venuta ad un nostro promoter nelle Filippine, e ci siamo detti perché no? Facciamolo!! E' un paese che ha le sue difficoltà, quindi allegare il biglietto del concerto all'album era come dare loro qualcosa indietro per la fedeltà e devozione che hanno avuto nei nostri confronti negli anni.

R&MIMB: Un gesto molto nobile da parte vostra, Mark! A proposito dei vostri concerti, le performance live mettono in mostra bravura tecnica ed estremo dinamismo sul palco, soprattutto il tuo Mark, e diventa impossibile rimanere fermi! Siete una band molto "fisica", e tutto l'entusiasmo degli inizi è ancora lì! Che cosa vi ispira e vi spinge oltre ogni limite dopo tutti questi anni?
Mark Osegueda: Il fatto è che adoro la musica!!!! E' l'amore della mia vita, non potrei immaginare una vita senza musica!!! Amo esibirmi live e mi piace vedere l'effetto della mia musica sulle persone, l'energia che scaturisce da loro grazie proprio a questa musica, e questo mi da una carica incredibile!!! A me e a tutta la band naturalmente!!

R&MIMB: C'è un ricordo speciale collegato alla storia dei Death Angel a cui sei particolarmente affezionato?
Mark Osegueda: Il mio ricordo preferito è sicuramente quando ho tenuto in mano la prima copia dell'album "The Ultra-Violence"!! Nell'era pre-internet si mandava il proprio demo a varie case discografiche nella speranza di ottenere una risposta, che almeno una si interessasse alla band, ed era veramente una cosa grandiosa riuscire a firmare con una Label! Quando alla fine siamo riusciti a registrare l'album, l'ho tenuto in mano, lo guardavo e lo riguardavo, lo tiravo fuori dalla custodia, poi lo mettevo dentro di nuovo, leggevo tutte le note e i ringraziamenti....per me era come un sogno divenuto realtà!!!

R&MIMB: Siete tornati di nuovo in Italia. Cosa vi piace di più del nostro paese?
Mark Osegueda: Io adoro l'Italia!!! Mi sono innamorato di questo paese sin dalla prima volta che abbiamo suonato qui! I fans sono sempre molto calorosi, e ciò rende le nostre performance qui ancora più speciali! Mi sono fatto tanti amici in Italia e dato che vengo spesso in vacanza, passo sempre del tempo con loro.

R&MIMB: A Roma ci sei stato?
Mark Osegueda: Adoro Roma!! Ci sono stato solo un paio di giorni in vacanza, ma devo assolutamente tornare!

R&MIMB: Il tour come sta andando? Mi pare sia iniziato in Polonia?
Mark Osegueda: Sì, sta andando alla grande!! Come ti dicevo non stavo bene prima di intraprendere il tour. Sono salito sull'aereo a San Francisco già influenzato e questo non mi ha certo giovato! Ma mi sono rimesso e non vedo l'ora di suonare qui questa sera!

R&MIMB: Siamo arrivati alla fine della nostra intervista e quindi all'ultima domanda. Cosa vorresti fare "da grande"?
Mark Osegueda: Da grande, ahahahaha!!! Viaggiare, vorrei solo viaggiare! Ho visitato tanti paesi in questi anni, ma ci sono sempre dei luoghi che vorrei conoscere, dove vorrei portare la mia musica. Mi piacerebbe andare in Islanda per esempio, oppure in Nuova Zelanda, vorrei andare alla scoperta di qualsiasi angolo della terra dove non sono mai stato!!

R&MIMB: Allora siamo in due! Mark, potresti salutare i lettori di "Rock & Metal In My Blood" e i vostri fans in Italia?
Mark Osegueda: Vorrei ringraziare tutti i fans italiani, in particolare quelli di Rock & Metal In My Blood, per l'immenso supporto che ci avete dato negli anni, per l'ispirazione a fare ciò che facciamo, e promettiamo di continuare a suonare per voi il più a lungo possibile!!!

Lucia Rossi e Diego Piazza