Intervista a Iacopo Meille

A CURA DI R&MIMB

11/12/2013

Iacopo Meille è uno dei più apprezzati e rinomati frontman italiani di oggi, nella sua carriera ha militato in molti gruppi, ma ciò che gli ha dato fama internazionale è stato il suo ingresso nel 2004 come frontman nella leggendaria band, fra le fondatrici della NWOBHM, dei Tygers of Pan Tang. Lo abbiamo incontrato presso L' Init Club di Roma, il giorno 4 dicembre 2013, qualche ora prima che salisse sul palco insieme ai Tygers per una delle date del loro tour italiano, e ci abbiamo fatto quattro chiacchere, parlando delle sue esperienze passate, del futuro e del presente.

R&MIMB: Ciao Iacopo, innanzitutto benvenuto su Rock & Metal in my Blood, inizio con uno degli esordi più classici di sempre, come sei entrato a far parte del gruppo?
Iacopo Meille: Ciao a tutti e grazie innanzitutto per l'intervista! . Sono entrato a far parte del gruppo accettando di fare la prima e unica audizione che abbia mai fatto in vita mia; ho ricevuto una richiesta tramite mail da parte di un'agenzia e di un promoter, i quali mi dicevano che c'era un gruppo inglese che stava cercando un nuovo cantante, (anche se inizialmente non sapevo che fossero loro) quindi mi sono detto "non l'ho mai fatto, ma lo faccio". Di lì ad un mese mi è stato comunicato che erano loro e che io ero fra i papabili frontman possibili, mi è stato proposto di prendere un aereo per l'Inghilterra per poter fare una prova, ed ho accettato, tutto questo nel Novembre del 2004; abbiamo fatto la prova ed è andata bene alla prima, (anche se poi scaramanticamente io non ho mai chiesto come mai fosse andata così bene) avevo quasi paura di scoprire che fosse tutto uno scherzo! (ride) .

R&MIMB: Conoscevi il gruppo prima di entrare a farne parte?
Iacopo Meille: Assolutamente si: quando sono entrato a far parte del gruppo, ho stupito tutti gli altri membri perché non solo possedevo i loro vinili originali, ma avevo anche i loro CD rimasterizzati, dei quali neanche loro conoscevano l'esistenza! Tuttavia però non li ho seguiti dai primissimi esordi di fine anni 70; la loro prima formazione si è sciolta nel 1982, ed io ho iniziato ad ascoltarli soltanto un paio di anni dopo.

R&MIMB: Con quali altri gruppi lavori o hai lavorato nella tua carriera?
Iacopo Meille: Fondamentalmente io continuo a lavorare con tutti, è questa una delle cose che stupisce e atterrisce tutti quelli che me lo chiedono: volendo fare un excursus, il primo gruppo in assoluto di cui ho fatto parte si chiamava Heady Souls, e parliamo di Settembre 1984; la cosa bella è che tutti i componenti di quel gruppo hanno continuato a suonare o comunque sono rimasti nell'ambito musicale; di questa mia prima formazione colui che continuo a vedere con una certa frequenza è il bassista, che si chiama Guido Melis, perché è il proprietario di un bellissimo studio a Firenze che si chiama Plastic Sound, e che ha anche masterizzato i miei dischi con i Mantra, (l'altro gruppo storico con cui ho lavorato e lavoro tutt'ora), con i quali abbiamo fatto per ora tre dischi e speriamo nel 2014 di poter fare il quarto. Per rimanere sempre nell'ambito della musica originale, detti vita ad un progetto che però non ha avuto un buon seguito, si chiamavano Fool's Moon, con cui abbiamo registrato un unico disco per l'Andromeda Relics di Gianni La Cioppa; un'altra band che invece continua a sopravvivere tenacemente sono i General Stratocuster, con cui abbiamo da poco pubblicato il secondo album, ed è il gruppo con cui faccio veramente la musica che è mia, che poi è un Rock/Blues.

R&MIMB: E riesci a conciliare tutte queste band? Che, sinceramente, non sono poche.
Iacopo Meille: Semplicemente, faccio questo di lavoro; basta organizzarsi, non farsi prendere dal panico quando c'è da mettere insieme le cose. La cosa positiva è che, ad esempio, con i Tygers nel corso degli anni abbiamo raggiunto un equilibrio abbastanza stabilizzato, abbiamo tutti accettato e resi conto delle disponibilità che abbiamo (dato che anche gli altri membri hanno altri progetti musicali), e quindi abbiamo deciso di dedicare ai Tygers un certo numero di settimane l'anno , una soluzione che elimina già un bel po' di problemi. In ogni caso si tratta sempre di avere la mente aperta, poi, ovviamente, non avendo un lavoro "classico" dalle 8 alle 17 , ciò mi permette di essere più libero dal punto di vista degli orari , se avessi anche un lavoro fisso da gestire penso che morirei, per quanto abbia un profondo rispetto per chi ha un lavoro e continua a coltivare la sua passione, che magari lo porta a passare molto tempo in tour o ad avere orari allucinanti.

R&MIMB: Le tue ispirazioni.
Iacopo Meille: Le mie ispirazioni sono sempre le stesse; con grandissimo terrore quando penso ai miei dischi preferiti, alla fine sono gli stessi di quando avevo 15 anni, e ciò è un bene ed un male al tempo stesso. Se ci ripenso, il primo concerto che ho fatto nella mia vita, cantavo Paranoid dei Black Sabbath, Burn dei Deep Purple ed un paio di pezzi dei Led Zeppelin, quindi ho in pratica iniziato con la "trinità musicale", e li poi sono rimasto fino ad oggi, ovviamente poi con tutte le sfumature possibili ed immaginabili.

R&MIMB: Come ha accolto il pubblico, specialmente la parte fan del gruppo fin dagli esordi, la tua entrata nella band?
Iacopo Meille: Partiamo dal fatto che io, quando sono entrato a far parte della formazione, sentivo molto la responsabilità, nel senso che loro venivano da un'esperienza con un altro cantante che come stile e come voce era completamente diverso da me, perché era un frontman più prettamente Heavy Metal, e la svolta che loro avevano preso con questo cantante era di un suono molto più oscuro e pesante. Quando loro mi hanno contattato (la famosa audizione di cui parlavamo prima), la prima cosa che ho detto loro è "Io sono un cantante Hard Rock, non Heavy Metal", ma questo non per sostenere cosa sia bello ho brutto, semplicemente per esplicare le mie caratteristiche vocali; c'è da aggiungere poi che, da fan, ho sempre ritenuto che i Tygers avessero questo strano mix di Hard Rock ed Heavy Metal che io, personalmente ritenevo unico, e quindi spingevo perché il gruppo riprendesse in mano proprio quel sound; quando poi abbiamo iniziato a scrivere cose insieme, abbiamo proprio intrapreso quella strada . Detto questo, focalizzando il discorso sul pubblico, per quanto riguarda quello inglese, io mi aspettavo di essere, per così dire, crocifisso, ed invece il pubblico inglese è stato molto disponibile, nel senso che semplicemente mi è venuto ad ascoltare e gli sono piaciuto.

R&MIMB: E volendo invece fare un focus sul pubblico italiano?
Iacopo Meille: Quello italiano, sai com'è, l'Italia è un grande piccolo paese dove ci sono buone e cattive lingue, ci ho messo quindi più tempo perché mi fosse riconosciuto qualcosa in Italia che non all'estero, detto questo comunque, va benissimo così.

R&MIMB: Io so che tu insegni anche canto, oltre a portare avanti il tuo lavoro di frontman, per cui mi chiedevo, riesci a conciliare anche questo con tutto il resto, che poi è il tuo lavoro "principale" ?
Iacopo Meille: Ti dirò, l'insegnamento è nato per caso, nel senso che a forza di chiedermelo alla fine ho detto di si, senza però avere la minima idea di cosa sarei potuto andare a fare; tutto questo lo dico perché, lo ammetto senza problemi, io sono un autodidatta, un autodidatta che poi negli anni si è dato tutta una serie di regole, e col tempo mi sono reso conto che in primis mi piace, è un'esperienza decisamente appagante, in secundis ciò che rende particolare ed interessante per una persona fare un percorso con me, è che io canto! Cioè, ci sono tantissimi insegnanti validissimi, e altrettante scuole di pensiero su come usare la voce, ma sono sempre meno gli insegnanti che poi realmente cantano. Con me invece la persona che si ritrova ad avermi come insegnante, oltre a seguire le mie direttive, magari si sente anche dire "ehi, giovedì io suono nel locale X, vieni a sentirmi? Così magari ti rendi conto se ciò che ti dico è vero oppure no", oppure, "vedi che anche io a lezione ti dico tante belle cose, e poi dal vivo sbaglio?", e questo secondo me ha dato quel fattore in più che secondo me a Firenze mancava. Detto questo a Firenze ci sono schiere intere di insegnanti bravissimi, che però ad un certo punto hanno fatto una semplice scelta, e cioè quella di dedicarsi esclusivamente all'insegnamento, e quindi poi hanno un approccio molto più tecnico e rigoroso.

R&MIMB: Sappiamo che voi Tygers avete da poco (settembre 2012) pubblicato il vostro nuovo album, Ambush, volevo chiederti se in questo album, e anche in quello precedente (Animal Instinct), hai contribuito alla stesura dei pezzi, e se ne hai scritto qualcuno completamente tu.
Iacopo Meille: Nel primo, Animal Instinct , ne ho scritti molti di più, nel secondo è stato più un lavoro di gruppo, dove tutti hanno contribuito in egual misura alla musica, ai testi e alle melodie, quindi nel secondo è per me molto più difficile dirti "si, quel ritornello o determinata strofa l'ho scritta io", perché ognuno contribuiva e sopperiva laddove mancasse qualcosa, semplice lavoro di squadra.

R&MIMB: Visto che hai contribuito alla stesura dei testi, quali sono le tematiche predominanti in essi, e se sono in linea con quello che è stato il "target" della band negli anni precedenti.
Iacopo Meille: Assolutamente si. Volendo fare un discorso a monte; mi è difficile, e questa cosa poi la condivido con Craig (il batterista), che poi è quello che, soprattutto in Ambush, ha dato il maggior contributo per quanto riguarda le melodie ed i testi, non continuare a pensare che la musica dei Tygers sia una musica d'intrattenimento, che deve farti passare una bella serata, e quindi scentemente cerchiamo di mantenere le tematiche in quell'ambito, con tutto il rispetto non ci sentiamo di essere Bob Dylan, Tom Petty o Bruce Springsteen, non abbiamo quindi velleità di insegnare o dare punti di vista.

R&MIMB: Te l'ho chiesto perché i Tygers alla fine, insieme a gruppi come i Judas o i Maiden, hanno contribuito a creare quello che poi è stato il movimento della NBWOHM, e in questo movimento, gruppi appunto come i Judas o i Maiden, che hanno avuto un seguito meno "altalenante" dei Tygers, hanno poi sviluppato nel corso degli anni diversi tipi di tematiche, passando da testi a carattere filosofico, storico ecc.
Iacopo Meille: Sai, li si entra tantissimo nel percorso della band; come ti direbbe Rob , la più grande fortuna dei Maiden è stata quella di avere fin da subito un sound unico, e poi di avere successivamente un grande Manager, che anche nei momenti più difficili ha retto in piedi la baracca. Detto questo, pur avendo un sound unico fin da subito, i Maiden all'inizio avevano un frontman che , a differenza di Dickinson, proveniva da un'estrazione sociale diversa, perché alla fine Dianno proveniva dalla working class, e ciò ovviamente si rifletteva anche sui testi. Dickinson invece proviene da un'estrazione sociale completamente diversa, lo dimostra il fatto che abbi fatto determinati studi e che si sia laureato, e ciò gli ha permesso di aprire molte più porte e cambiare decisamente l'approccio alle tematiche che i Maiden avevano avuto fino a Killers.

R&MIMB: Ti chiedo ora di raccontarci, se c'è stato, un aneddoto curioso nella tua esperienza con loro che ricordi con particolare piacere.
Iacopo Meille: Gli aneddoti più belli in realtà sono quelli in cui ti ritrovi nel backstage con leggende viventi della musica, che però ti trattano da pari, cioè ti guardano e ti dicono "ah, ok, tu sei il cantante dei Tygers", non, "chi è questo?"

R&MIMB: Che tipo di rapporto hai con gli altri componenti del gruppo?
Iacopo Meille: Alla fine siamo una famiglia, anche se una famiglia che si attiva nel momento in cui c'è da fare, essendoci poi una distanza fisica fra noi. Nonostante questo però, per farti un esempio, quest'anno l'unica settimana reale di vacanza che ho avuto l'ho passata a casa del batterista, e a quel punto ho potuto finalmente noleggiare una macchina e andarmi a vedere tutti quei posti che non ero riuscito a vedere, pur avendo passato precedentemente in quel luogo quasi quattro mesi!

R&MIMB: Concludiamo l'intervista con la più classica delle domande finali: cosa ti aspetti per il futuro? Aspettative e desideri.
Iacopo Meille: Ti rispondo così: il 2013 è stato ricco e pieno di soddisfazioni, se il 2014 lo sarà altrettanto, che poi significa per tutti noi farci un mazzo tanto , ma avere poi questo tipo di soddisfazione, io sono felice. Ti dirò poi, io non sono uno che ha tanti desideri, alla fine dei conti, anche se può sembrare falso, a me interessa suonare! E già pensare di considerare questo come il tuo lavoro, in tempi come questi, credo sia già un risultato meraviglioso, almeno per me. Che questo poi costi sacrifici e fatica ne siamo tutti consapevoli, noi Tygers intendo, che il successo non è dietro l'angolo, e assieme al successo l'immaginario che risiede dietro esso, a noi interessa solamente fare ciò che ci piace fare e cercare di farlo nella maniera migliore possibile!

R&MIMB: Dunque, siamo arrivati alla fine, io ti porto, ovviamente, il saluto di tutti i lettori di Rock & Metal in My Blodd, e ti ringrazio per la disponibilità e la cortesia nel "sottoporti"a questa intervista, grazie!
Iacopo Meille: E' stato un piacere, grazie a voi!

Lorenzo Mortai