ICETHRONE
INTERVISTA
A CURA DI R&MIMB
15/05/2016
"Rock & Metal in My Blood", da sempre attento anche al "sottobosco" di casa propria, ha avuto nuovamente il piacere di scambiare due parole con una realtà tutta italiana, un sestetto ligure giunto nel 2015 al proprio terzo full-length ufficiale. Loro sono gli Icethrone, formazione attiva sin dal 2009 e dedita ad un Viking Metal assai personale e per nulla "stereotipato". Sedendoci attorno al falò con Vlaad e Metheus, dunque, abbiamo avuto modo di apprendere tutti i retroscena riguardanti la realizzazione del loro ultimo disco ("Winter Tales"), nonché diverse notizie sul gruppo in generale; songwriting, ispirazione, modus operandi.. i Nostri bardi non si sono certo risparmiati, dimostrandosi prodighi di parole e mostrandoci quanto la realtà degli Icethrone sia assolutamente interessante e da tenere sott'occhio.
R&MIMB: Si dice che il terzo album sia sempre considerabile come una "prova del 9", per ogni band. Con quali volontà vi siete dunque appropinquati a realizzare il terzo capitolo della vostra discografia?
ICETHRONE: (VLAAD) Gli anni che separano il secondo disco da "Winter Tales" sono stati densi di cambiamenti e difficoltà, sia a livello personale per i componenti degli Icethrone che per le dinamiche della band (ancora una volta la line-up ha avuto degli importanti cambiamenti rispetto ai lavori precedenti); ma proprio in questo periodo, in un certo senso travagliato, abbiamo continuato a lavorare alla composizione dei brani che sono poi entrati in "Winter Tales". Si può dire quindi che sia stata una nascita piuttosto spontanea.
(METHEUS) Al di là delle varie vicissitudini, comunque, l'intento principale era senz'altro quello di rinnovare gli elementi che caratterizzano le nostre sonorità; in tre anni, di acqua sotto i ponti ne è senz'altro passata ed indubbiamente anche i nostri spunti compositivi sono aumentati. E, soprattutto, si sono variegati; il punto di incontro comune a tutti era comunque il desiderio di comporre qualcosa di nuovo in tutti i sensi.
R&MIMB: "Winter Tales" ha sicuramente mostrato una crescita esponenziale, rispetto a "See You in Valhall". Quanto potete dire d'esser cresciuti, come musicisti?
ICETHRONE: (VLAAD) "Winter Tales" è il disco che per quanto mi riguarda segna il raggiungimento di un equilibrio tra le sonorità della band. Quello che ne emerge è la via che intendiamo percorrere da qui in avanti: è quello che sentiamo e che intendiamo portare avanti. Per questo abbiamo creduto così tanto in "Winter Tales".
(METHEUS) La crescita è stata davvero notevole, non solo dal punto di vista espressamente tecnico ma anche da quello mentale. Tutti e sei abbiamo fatto la nostra gavetta, sia insieme che nei rispettivi e/o precedenti progetti, e ciò ci ha senz'altro permesso di fare tesoro di ogni singola esperienza per intraprendere il cammino verso un percorso che fosse personale in tutto e per tutto.
R&MIMB: Il tema trattato in "Winter..", quello dei racconti d'eroiche gesta, tradisce un'attitudine Folk fra l'altro non celata in alcun modo, anche musicalmente. Il racconto, la tradizione orale e popolare, le note tipiche d'antiche tradizioni.. quanto questa componente è importante, per gli Icethrone?
ICETHRONE: (VLAAD) È più che importante! Non è solo il filo conduttore delle canzoni di questo disco, ma è anche il tema portante. L'uomo racconta storie sin dall'alba dei tempi, e in un certo senso noi abbiamo voluto continuare a farlo.
(METHEUS) Penso sia la componente principale non solo di "Winter Tales" ma di tutto il lavoro degli Icethrone. La musica alla fine consiste in un narrare storie e noi abbiamo voluto recuperare questa peculiarità cercando di essere noi stessi dei cantori. La componente espressamente Folk è senz'altro presente nel nostro sound ma vogliamo fare in modo che l'accezione del termine venga intesa nel suo significato più ampio e non solo legata a particolari temi.
R&MIMB: Abbiamo piacevolmente notato quanto l'apparato lirico, in "Winter..", abbia acceso i riflettori anche su argomenti non propriamente "vichinghi". Cosa vi ha spinto a trattare per esempio di vicende "classiche", come i miti di Medusa ed Orfeo?
ICETHRONE: (VLAAD) Proprio il tema della narrazione ha sovrastato quello viking, che era invece onnipresente nei lavori precedenti. Eppure questo ci è apparso evidente proprio dall'incontro di realtà molto diverse tra loro: si tratta di un risultato piuttosto istintivo, ma ha segnato anche questo un'evoluzione del nostro stile.
(METHEUS) I due dischi precedenti degli Icethrone erano incentrati totalmente sulle tematiche vichinghe; con "Winter Tales" abbiamo voluto creare un ponte concettuale che "chiudesse" in qualche modo il campionario norreno (anche se nulla esclude che possa essere ripreso) per trattare anche la mitologia più "vicina" al nostro patrimonio culturale. Le mitologie sono tutte interessantissime e suggestive, e restare focalizzati solo su un particolare ramo ci è sembrato quasi un limite; l'aver ampliato i nostri orizzonti non può che aver giovato al nostro sviluppo compositivo.
R&MIMB: Potremo aspettarci altri esperimenti od incursioni in altri "mondi", in futuro? O non volete snaturare troppo la vostra attitudine "nordica"?
ICETHRONE: (VLAAD) L'attenzione ad altre mitologie accostate a quella norrena è una delle innovazioni nella nostra musica, e contiamo di mantenerci in futuro su questa strada.
(METHEUS) Di sicuro vogliamo evitare una cesura netta con il nostro passato, anche perché non sarebbe coerente né per noi stessi né per coloro che hanno iniziato a seguirci grazie alla nostra vena "viking". Di sicuro in futuro continueremo a mischiare le varie mitologie e racconti come abbiamo fatto su questo disco. Algiz ad esempio è un grande appassionato di mitologia norrena, mentre Vlaad ed io, vuoi anche per i nostri percorsi di studio umanistici, coltiviamo maggiormente l'interesse per l'ambito classico. Come sempre lavoreremo insieme, in modo da mescolare le nostre passioni, influenze e stati d'animo per ottenere un sound nostro al 100%. Il "rischio" di uscire da una definizione di genere è l'ultima cosa che ci preoccupa.
R&MIMB: I primi quattro brani di "Winter.." sembrano essere liricamente collegati, come se narrassero una storia ben precisa. Possiamo definirli un "accenno" di concept album?
ICETHRONE: (VLAAD) È un'autentica saga: ci piace concentrare all'interno dei nostri album canzoni che intrecciano tra loro una storia. Una sorta di viaggio all'interno di uno più grande.
(METHEUS) Con quelle canzoni abbiamo voluto portare a compimento un vero e proprio microracconto in più parti all'interno del disco; anche nei due album precedenti vi erano dei mini concept interni, la Ragnarok Saga in "Beggar's Song" e la Loki's Progenies in "See You In Valhall". All'interno di "Winter Tales" i testi scritti da Algiz raccontano la leggenda di Baldr partendo dai sogni e finendo con la morte e la sete di vendetta degli asi che assistono al tranello di Loki.
R&MIMB: Ed in tal proposito, vi cimenterete mai in un'opera del genere? Magari percorrendo le orme di gruppi come Ex Deo, anch'essi grandi amanti della storia e della mitologia.
ICETHRONE: (VLAAD) Può essere! Come già detto questo disco si è trovato a comporre molto spontaneamente la storia di un gruppo di persone che narrano intorno al fuoco miti e leggende di culture diverse e lontane: la composizione fino a questo momento non è mai stata dettata da un progetto definito in partenza, ma può essere che in futuro nasca l'idea di un concept a cui lavorare in maniera più vasta.
(METHEUS) Non è sicuramente una ipotesi da escludere, anche se al momento non abbiamo ancora nulla di programmato a tavolino. Gli interessi dei vari membri sicuramente offrono un vasto campionario tematico entro il quale si trovano degli spunti decisamente interessanti. Da questo punto di vista non vogliamo porci nessun limite di sorta, vediamo cosa ci riserverà il futuro..
R&MIMB: Le copertine dei vostri album risultano essere assai evocative e piene di significato. Chi si occupa della cura del lato "artistico"? E chi sono gli artisti che eventualmente decidete di coinvolgere?
ICETHRONE: (VLAAD) Sono già due dischi la cui copertina è affidata a Nadia Piana, è un'artista che conosciamo da tempo e di cui abbiamo estrema fiducia: si è rivelata capace di interpretare alla perfezione le nostre idee creando una sorta di "comunione" con la nostra musica. Ha un tratto chiaro e graffiante capace di rivelarsi estremamente d'effetto. Non potevamo sperare di meglio!
(METHEUS) La copertina di "Winter Tales" e del suo predecessore "See You In Valhall" sono state create dalla nostra amica Nadia Piana, che non finiremo mai di ringraziare per il suo contributo creativo e per il supporto che ci ha dimostrato in questi anni. Inoltre, per questo terzo disco, Nadia ha lavorato in sinergia con il grafico web Alessandro Abate del "Recidive Graphic Studio", anch'egli nostro amico e supporter da anni, che si è occupato invece delle grafiche interne e delle fotografie. L'aver realizzato l'intero prodotto grazie al supporto di quelli che sono prima di tutto amici e poi artisti è stato senz'altro un grande piacere e, nel nostro piccolo, abbiamo voluto che il loro lavoro avesse con questo disco una ulteriore vetrina.
R&MIMB: Quanto ha inciso il cambio di etichetta avvenuto con la pubblicazione di "Winter Tales", sulla vostra realtà?
ICETHRONE: (VLAAD) Essere passati ad un'etichetta più grande ci ha sicuramente aiutato a far conoscere la nostra musica in una realtà nella quale abbiamo sempre avuto un ruolo marginale, e la fiducia che abbiamo in questo disco è senz'altro incoraggiata dalla distribuzione offertaci.
(METHEUS) Il cambio di etichetta è stato senz'altro una ulteriore spinta verso il proverbiale salto di qualità. Grazie al nuovo contratto il nostro range di ascoltatori, specialmente i cultori di un determinato ambito del Metal, si è senz'altro variegato ed abbiamo avuto modo di entrare in una nuova realtà di cui in precedenza avevamo solo sentito parlare.
R&MIMB: Raccontateci qualche particolare retroscena inerente alla realizzazione del vostro ultimo disco.
ICETHRONE: (VLAAD) Beh, quello che ha caratterizzato la realizzazione di "Winter Tales" è stata la generale "libertà" con cui abbiamo potuto lavorare: abbiamo registrato presso l' "Archetype Studio" di Metheus e ciò ci ha consentito di lavorare in assoluta rilassatezza, inoltre ci ha molto incoraggiato alla sperimentazione. Basti pensare che nella title-track abbiamo registrato tra le tracce di tastiera anche un salterio medievale!
(METHEUS) Avendo registrato in un ambiente casalingo sotto tutti i punti di vista è sì stata una nuova sfida per me in particolare, dato che ho suonato e registrato in qualità di fonico (o aspirante tale) questo disco, ma al tempo stesso ci ha consentito di lavorare senza le classiche pressioni di tempo. Con gli aneddoti legati alle registrazioni si potrebbe riempire un tomo intero e sicuramente la tranquillità ed il clima di amicizia hanno fatto sì che ogni membro potesse dare il meglio di sé, registrando ogni take sempre con il sorriso sulle labbra. Per quanto riguarda la post produzione invece ci siamo rivolti a Gianluca Tamburini di "Eleven Studio", la cui esperienza e contributo sono stati fondamentali.
R&MIMB: Avete affermato di avere ascolti assai variegati e differenti, da membro a membro. Quali sono stati i "maggiormente predominanti", quelli che hanno ispirato la genesi di "Winter Tales" in maniera più marcata?
ICETHRONE: (VLAAD) Già "See You In Valhall" guardava soprattutto alla scena death metal con l'esempio di mostri sacri come gli Hipocrisy e i Borknagar su tutti. "Winter Tales" si è aperto alle sonorità folk che non avevamo ancora avuto modo di affrontare, ma continuando a lavorare in amalgama con la matrice black e death sulla quale ci fondiamo.
(METHEUS) Le influenze più preponderanti sono state senz'altro quelle estreme, non solo death metal ma anche black, in particolare quello sinfonico di gruppi come Emperor, Dimmu Borgir, Gotherfall e Limbonic Art. Abbiamo voluto in qualche modo seguire la scia di quelle grandi band che dagli esordi ad oggi hanno saputo compiere un'evoluzione tout court del loro sound, ed in tal senso ti posso citare gli Enslaved o i Borknagar. Un'altra componente che ha avuto un suo ruolo determinante penso sia stata quella thrash metal, altro genere che personalmente adoro, e la chiave della nostra crescita consiste proprio nell'aver sperimentato su più fronti.
R&MIMB: Qual è il vostro modus operandi, parlando della fase compositiva? Come siete soliti lavorare?
ICETHRONE: (VLAAD) Lavoriamo molto sull'idea di partenza: spesso questa viene da un singolo strumentista, ma a fine lavoro il brano concentra la partecipazione di tutti i membri. Perde l'appartenenza ad un musicista per assumere un carattere propriamente "Icethrone" .
(METHEUS) In linea di massima partiamo sempre da un'idea del singolo a cui successivamente si aggiungono quelle degli altri. Nel caso si parta, ad esempio, da un mio riff di chitarra tendenzialmente io mi immagino anche le parti d'insieme degli altri strumenti ma ciò non comporta assolutamente un vincolo o un obbligo per gli altri musicisti, anzi, l'impronta personale che ognuno di noi mette è di sicuro la carta vincente per ottenere qualcosa di nostro sotto ogni aspetto.
R&MIMB: Avete un "paroliere" ufficiale, o siete soliti dare ognuno il vostro contributo?
ICETHRONE: (VLAAD) Anche questa è una novità di "Winter Tales": finora se n'è sempre occupato Algiz, mentre in questo disco compaiono più penne ad occuparsi dei testi.
(METHEUS) Il paroliere principale è Algiz, grande esperto in ambito norreno, ma su "Winter Tales" abbiamo dato il nostro contributo anche Vlaad ed io per le tematiche classiche.
R&MIMB: Siamo giunti alla fine della nostra intervista. Diteci: come vi vedete da qui ad un futuro prossimo? Quali sono i progetti per gli anni a venire?
ICETHRONE: (VLAAD) Ora come ora siamo già a capofitto su nuove composizioni! Lentamente ma con decisione stiamo già iniziando a delineare i profili di un quarto disco.. per il resto si vedrà!
(METHEUS) L'obiettivo principale ora è promuovere "Winter Tales" ed in tal senso avremo il piacere di partecipare a diversi festival estivi come il "Grateful Sound Fest" e l' "Italic Pagan Fest" a Giugno, il "Malpaga" a Luglio ed il "Sinistro Fest" a Settembre. Tuttavia abbiamo iniziato a lavorare anche al materiale nuovo, quindi di carne al fuoco ce n'è parecchia; per noi l'importante alla fine è comunque portare avanti la nostra musica con passione, pensando prima di tutto a divertirci, e sicuramente oggi come tra dieci anni prima che musicisti saremo sei amici, poco ma sicuro.
(intervista a cura di Marek Vladescu per "Rock & Metal in my Blood")
R&MIMB: Si dice che il terzo album sia sempre considerabile come una "prova del 9", per ogni band. Con quali volontà vi siete dunque appropinquati a realizzare il terzo capitolo della vostra discografia?
ICETHRONE: (VLAAD) Gli anni che separano il secondo disco da "Winter Tales" sono stati densi di cambiamenti e difficoltà, sia a livello personale per i componenti degli Icethrone che per le dinamiche della band (ancora una volta la line-up ha avuto degli importanti cambiamenti rispetto ai lavori precedenti); ma proprio in questo periodo, in un certo senso travagliato, abbiamo continuato a lavorare alla composizione dei brani che sono poi entrati in "Winter Tales". Si può dire quindi che sia stata una nascita piuttosto spontanea.
(METHEUS) Al di là delle varie vicissitudini, comunque, l'intento principale era senz'altro quello di rinnovare gli elementi che caratterizzano le nostre sonorità; in tre anni, di acqua sotto i ponti ne è senz'altro passata ed indubbiamente anche i nostri spunti compositivi sono aumentati. E, soprattutto, si sono variegati; il punto di incontro comune a tutti era comunque il desiderio di comporre qualcosa di nuovo in tutti i sensi.
R&MIMB: "Winter Tales" ha sicuramente mostrato una crescita esponenziale, rispetto a "See You in Valhall". Quanto potete dire d'esser cresciuti, come musicisti?
ICETHRONE: (VLAAD) "Winter Tales" è il disco che per quanto mi riguarda segna il raggiungimento di un equilibrio tra le sonorità della band. Quello che ne emerge è la via che intendiamo percorrere da qui in avanti: è quello che sentiamo e che intendiamo portare avanti. Per questo abbiamo creduto così tanto in "Winter Tales".
(METHEUS) La crescita è stata davvero notevole, non solo dal punto di vista espressamente tecnico ma anche da quello mentale. Tutti e sei abbiamo fatto la nostra gavetta, sia insieme che nei rispettivi e/o precedenti progetti, e ciò ci ha senz'altro permesso di fare tesoro di ogni singola esperienza per intraprendere il cammino verso un percorso che fosse personale in tutto e per tutto.
R&MIMB: Il tema trattato in "Winter..", quello dei racconti d'eroiche gesta, tradisce un'attitudine Folk fra l'altro non celata in alcun modo, anche musicalmente. Il racconto, la tradizione orale e popolare, le note tipiche d'antiche tradizioni.. quanto questa componente è importante, per gli Icethrone?
ICETHRONE: (VLAAD) È più che importante! Non è solo il filo conduttore delle canzoni di questo disco, ma è anche il tema portante. L'uomo racconta storie sin dall'alba dei tempi, e in un certo senso noi abbiamo voluto continuare a farlo.
(METHEUS) Penso sia la componente principale non solo di "Winter Tales" ma di tutto il lavoro degli Icethrone. La musica alla fine consiste in un narrare storie e noi abbiamo voluto recuperare questa peculiarità cercando di essere noi stessi dei cantori. La componente espressamente Folk è senz'altro presente nel nostro sound ma vogliamo fare in modo che l'accezione del termine venga intesa nel suo significato più ampio e non solo legata a particolari temi.
R&MIMB: Abbiamo piacevolmente notato quanto l'apparato lirico, in "Winter..", abbia acceso i riflettori anche su argomenti non propriamente "vichinghi". Cosa vi ha spinto a trattare per esempio di vicende "classiche", come i miti di Medusa ed Orfeo?
ICETHRONE: (VLAAD) Proprio il tema della narrazione ha sovrastato quello viking, che era invece onnipresente nei lavori precedenti. Eppure questo ci è apparso evidente proprio dall'incontro di realtà molto diverse tra loro: si tratta di un risultato piuttosto istintivo, ma ha segnato anche questo un'evoluzione del nostro stile.
(METHEUS) I due dischi precedenti degli Icethrone erano incentrati totalmente sulle tematiche vichinghe; con "Winter Tales" abbiamo voluto creare un ponte concettuale che "chiudesse" in qualche modo il campionario norreno (anche se nulla esclude che possa essere ripreso) per trattare anche la mitologia più "vicina" al nostro patrimonio culturale. Le mitologie sono tutte interessantissime e suggestive, e restare focalizzati solo su un particolare ramo ci è sembrato quasi un limite; l'aver ampliato i nostri orizzonti non può che aver giovato al nostro sviluppo compositivo.
R&MIMB: Potremo aspettarci altri esperimenti od incursioni in altri "mondi", in futuro? O non volete snaturare troppo la vostra attitudine "nordica"?
ICETHRONE: (VLAAD) L'attenzione ad altre mitologie accostate a quella norrena è una delle innovazioni nella nostra musica, e contiamo di mantenerci in futuro su questa strada.
(METHEUS) Di sicuro vogliamo evitare una cesura netta con il nostro passato, anche perché non sarebbe coerente né per noi stessi né per coloro che hanno iniziato a seguirci grazie alla nostra vena "viking". Di sicuro in futuro continueremo a mischiare le varie mitologie e racconti come abbiamo fatto su questo disco. Algiz ad esempio è un grande appassionato di mitologia norrena, mentre Vlaad ed io, vuoi anche per i nostri percorsi di studio umanistici, coltiviamo maggiormente l'interesse per l'ambito classico. Come sempre lavoreremo insieme, in modo da mescolare le nostre passioni, influenze e stati d'animo per ottenere un sound nostro al 100%. Il "rischio" di uscire da una definizione di genere è l'ultima cosa che ci preoccupa.
R&MIMB: I primi quattro brani di "Winter.." sembrano essere liricamente collegati, come se narrassero una storia ben precisa. Possiamo definirli un "accenno" di concept album?
ICETHRONE: (VLAAD) È un'autentica saga: ci piace concentrare all'interno dei nostri album canzoni che intrecciano tra loro una storia. Una sorta di viaggio all'interno di uno più grande.
(METHEUS) Con quelle canzoni abbiamo voluto portare a compimento un vero e proprio microracconto in più parti all'interno del disco; anche nei due album precedenti vi erano dei mini concept interni, la Ragnarok Saga in "Beggar's Song" e la Loki's Progenies in "See You In Valhall". All'interno di "Winter Tales" i testi scritti da Algiz raccontano la leggenda di Baldr partendo dai sogni e finendo con la morte e la sete di vendetta degli asi che assistono al tranello di Loki.
R&MIMB: Ed in tal proposito, vi cimenterete mai in un'opera del genere? Magari percorrendo le orme di gruppi come Ex Deo, anch'essi grandi amanti della storia e della mitologia.
ICETHRONE: (VLAAD) Può essere! Come già detto questo disco si è trovato a comporre molto spontaneamente la storia di un gruppo di persone che narrano intorno al fuoco miti e leggende di culture diverse e lontane: la composizione fino a questo momento non è mai stata dettata da un progetto definito in partenza, ma può essere che in futuro nasca l'idea di un concept a cui lavorare in maniera più vasta.
(METHEUS) Non è sicuramente una ipotesi da escludere, anche se al momento non abbiamo ancora nulla di programmato a tavolino. Gli interessi dei vari membri sicuramente offrono un vasto campionario tematico entro il quale si trovano degli spunti decisamente interessanti. Da questo punto di vista non vogliamo porci nessun limite di sorta, vediamo cosa ci riserverà il futuro..
R&MIMB: Le copertine dei vostri album risultano essere assai evocative e piene di significato. Chi si occupa della cura del lato "artistico"? E chi sono gli artisti che eventualmente decidete di coinvolgere?
ICETHRONE: (VLAAD) Sono già due dischi la cui copertina è affidata a Nadia Piana, è un'artista che conosciamo da tempo e di cui abbiamo estrema fiducia: si è rivelata capace di interpretare alla perfezione le nostre idee creando una sorta di "comunione" con la nostra musica. Ha un tratto chiaro e graffiante capace di rivelarsi estremamente d'effetto. Non potevamo sperare di meglio!
(METHEUS) La copertina di "Winter Tales" e del suo predecessore "See You In Valhall" sono state create dalla nostra amica Nadia Piana, che non finiremo mai di ringraziare per il suo contributo creativo e per il supporto che ci ha dimostrato in questi anni. Inoltre, per questo terzo disco, Nadia ha lavorato in sinergia con il grafico web Alessandro Abate del "Recidive Graphic Studio", anch'egli nostro amico e supporter da anni, che si è occupato invece delle grafiche interne e delle fotografie. L'aver realizzato l'intero prodotto grazie al supporto di quelli che sono prima di tutto amici e poi artisti è stato senz'altro un grande piacere e, nel nostro piccolo, abbiamo voluto che il loro lavoro avesse con questo disco una ulteriore vetrina.
R&MIMB: Quanto ha inciso il cambio di etichetta avvenuto con la pubblicazione di "Winter Tales", sulla vostra realtà?
ICETHRONE: (VLAAD) Essere passati ad un'etichetta più grande ci ha sicuramente aiutato a far conoscere la nostra musica in una realtà nella quale abbiamo sempre avuto un ruolo marginale, e la fiducia che abbiamo in questo disco è senz'altro incoraggiata dalla distribuzione offertaci.
(METHEUS) Il cambio di etichetta è stato senz'altro una ulteriore spinta verso il proverbiale salto di qualità. Grazie al nuovo contratto il nostro range di ascoltatori, specialmente i cultori di un determinato ambito del Metal, si è senz'altro variegato ed abbiamo avuto modo di entrare in una nuova realtà di cui in precedenza avevamo solo sentito parlare.
R&MIMB: Raccontateci qualche particolare retroscena inerente alla realizzazione del vostro ultimo disco.
ICETHRONE: (VLAAD) Beh, quello che ha caratterizzato la realizzazione di "Winter Tales" è stata la generale "libertà" con cui abbiamo potuto lavorare: abbiamo registrato presso l' "Archetype Studio" di Metheus e ciò ci ha consentito di lavorare in assoluta rilassatezza, inoltre ci ha molto incoraggiato alla sperimentazione. Basti pensare che nella title-track abbiamo registrato tra le tracce di tastiera anche un salterio medievale!
(METHEUS) Avendo registrato in un ambiente casalingo sotto tutti i punti di vista è sì stata una nuova sfida per me in particolare, dato che ho suonato e registrato in qualità di fonico (o aspirante tale) questo disco, ma al tempo stesso ci ha consentito di lavorare senza le classiche pressioni di tempo. Con gli aneddoti legati alle registrazioni si potrebbe riempire un tomo intero e sicuramente la tranquillità ed il clima di amicizia hanno fatto sì che ogni membro potesse dare il meglio di sé, registrando ogni take sempre con il sorriso sulle labbra. Per quanto riguarda la post produzione invece ci siamo rivolti a Gianluca Tamburini di "Eleven Studio", la cui esperienza e contributo sono stati fondamentali.
R&MIMB: Avete affermato di avere ascolti assai variegati e differenti, da membro a membro. Quali sono stati i "maggiormente predominanti", quelli che hanno ispirato la genesi di "Winter Tales" in maniera più marcata?
ICETHRONE: (VLAAD) Già "See You In Valhall" guardava soprattutto alla scena death metal con l'esempio di mostri sacri come gli Hipocrisy e i Borknagar su tutti. "Winter Tales" si è aperto alle sonorità folk che non avevamo ancora avuto modo di affrontare, ma continuando a lavorare in amalgama con la matrice black e death sulla quale ci fondiamo.
(METHEUS) Le influenze più preponderanti sono state senz'altro quelle estreme, non solo death metal ma anche black, in particolare quello sinfonico di gruppi come Emperor, Dimmu Borgir, Gotherfall e Limbonic Art. Abbiamo voluto in qualche modo seguire la scia di quelle grandi band che dagli esordi ad oggi hanno saputo compiere un'evoluzione tout court del loro sound, ed in tal senso ti posso citare gli Enslaved o i Borknagar. Un'altra componente che ha avuto un suo ruolo determinante penso sia stata quella thrash metal, altro genere che personalmente adoro, e la chiave della nostra crescita consiste proprio nell'aver sperimentato su più fronti.
R&MIMB: Qual è il vostro modus operandi, parlando della fase compositiva? Come siete soliti lavorare?
ICETHRONE: (VLAAD) Lavoriamo molto sull'idea di partenza: spesso questa viene da un singolo strumentista, ma a fine lavoro il brano concentra la partecipazione di tutti i membri. Perde l'appartenenza ad un musicista per assumere un carattere propriamente "Icethrone" .
(METHEUS) In linea di massima partiamo sempre da un'idea del singolo a cui successivamente si aggiungono quelle degli altri. Nel caso si parta, ad esempio, da un mio riff di chitarra tendenzialmente io mi immagino anche le parti d'insieme degli altri strumenti ma ciò non comporta assolutamente un vincolo o un obbligo per gli altri musicisti, anzi, l'impronta personale che ognuno di noi mette è di sicuro la carta vincente per ottenere qualcosa di nostro sotto ogni aspetto.
R&MIMB: Avete un "paroliere" ufficiale, o siete soliti dare ognuno il vostro contributo?
ICETHRONE: (VLAAD) Anche questa è una novità di "Winter Tales": finora se n'è sempre occupato Algiz, mentre in questo disco compaiono più penne ad occuparsi dei testi.
(METHEUS) Il paroliere principale è Algiz, grande esperto in ambito norreno, ma su "Winter Tales" abbiamo dato il nostro contributo anche Vlaad ed io per le tematiche classiche.
R&MIMB: Siamo giunti alla fine della nostra intervista. Diteci: come vi vedete da qui ad un futuro prossimo? Quali sono i progetti per gli anni a venire?
ICETHRONE: (VLAAD) Ora come ora siamo già a capofitto su nuove composizioni! Lentamente ma con decisione stiamo già iniziando a delineare i profili di un quarto disco.. per il resto si vedrà!
(METHEUS) L'obiettivo principale ora è promuovere "Winter Tales" ed in tal senso avremo il piacere di partecipare a diversi festival estivi come il "Grateful Sound Fest" e l' "Italic Pagan Fest" a Giugno, il "Malpaga" a Luglio ed il "Sinistro Fest" a Settembre. Tuttavia abbiamo iniziato a lavorare anche al materiale nuovo, quindi di carne al fuoco ce n'è parecchia; per noi l'importante alla fine è comunque portare avanti la nostra musica con passione, pensando prima di tutto a divertirci, e sicuramente oggi come tra dieci anni prima che musicisti saremo sei amici, poco ma sicuro.
(intervista a cura di Marek Vladescu per "Rock & Metal in my Blood")
