ICETHRONE

INTERVISTA

A CURA DI R&MIMB

20/05/2014

I genovesi Icethrone si svelano a Rock & Metal In My Blood, raccontandosi dalle origini a oggi, svelandoci anche qualcosa circa il proprio futuro. Dopo "Beggar's Song", i nostri tornano nel 2012 con "See You in Valhall", macinando live e ottenendo consensi dai propri fan. Curiosità, aneddoti e tante idee, raccontateci tramite le parole di Metheus, chitarrista e corista della viking metal band Icethrone!

R&MIMB:  Un nome che dà subito una sensazione di imponenza, forza, determinazione. Come è nato il moniker Icethrone?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): il moniker è nato dall'esigenza di avere nel nome il richiamo al ghiaccio, elemento naturale che pur avendo un forte legame con l'immaginario dell'inverno non sia necessariamente riconducibile solo alla mitologia norrena ma anche all'ambito della natura in senso più folkloristico. Abbiamo cercato un nome che fosse epico e di impatto ( grazie all'aggiunta del suffisso "throne" per richiamare le figure dei re e dei condottieri) senza ricorrere ad immagini crude o gore che rischiavano scadere in falsi stereotipi.

R&MIMB: Quello che proponete, è un viking metal made in Italy del quale andare orgogliosi. Come nasce questa passione per la mitologia?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): innanzitutto ti ringrazio per il complimento; la passione per la mitologia arriva in larga misura da Algiz, il nostro cantante, il quale si interessa molto sull'argomento e credo sia il più competente di noi in materia. Quello che ci proponiamo di fare con i nostri pezzi è proporre qualcosa che non sia solo un'esposizione accademica dei contenuti mitologici ma di darne anche una sorta di interpretazione rielaborata alla luce di quello che è il nostro contesto attuale, il tutto supportato da un sound che riesca a riunire in sinergia potenza e melodia.

R&MIMB: Parliamo di "See you in Valhall", ultima fatica discografica firmata Icethrone e pubblicata nel 2012 per Black Tears of Death. Come è nato questo lavoro?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): "See you in Valhall" è nato durante un periodo abbastanza critico per la band: nella formazione erano rimasti praticamente solo Algiz e Munin, il vecchio bassista, a cui è subentrato Hugin (Illunia) poco dopo l'uscita del disco.
La prima cosa da fare è stata quindi ricostruire la line up per entrare in studio; io stesso entrai in formazione in quel periodo, poco dopo Vlaad (il tastierista nonché mio carissimo amico). Fatto questo ci siamo dedicati pienamente alla composizione del materiale ed in questa fase siamo stati aiutati da Paolo Puppo dei Will O' Wisp, che compare sull'album come guest e non finiremo mai di ringraziare per il sostegno e l'aiuto che ci ha dato. Ultimata la composizione ci siamo affidati ai Nadir Studio di Tommy Talamanca (Sadist) a Genova ed in una settimana di lavori è nato il disco.

R&MIMB: Avete subito l'influenza di qualche band in particolare per la realizzazione del vostro album "See you in Valhall"?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): è difficile individuare le band che ci hanno influenzati nello specifico, dato che ognuno di noi ha ascolti e retaggi molto diversi fra loro; posso citarti comunque gruppi come Amon Amarth, Enslaved e Bathory per quanto riguarda la matrice più viking del disco, mentre per quella più death posso dirti Unleashed, Entombed e Hypocrisy ma se dovessi mettermi ad elencarle tutte non basterebbe una giornata aahahahah.


R&MIMB: Avete subito molti cambi di line-up che inevitabilmente avranno influenzato il vostro stile e il vostro percorso musicale. È così? Che cosa è cambiato rispetto al precedente lavoro, "Beggar's Song", del 2009?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): visti i numerosi cambi di line up è inevitabile che il nostro sound si sia evoluto, partendo da quella che era la vena più viking in senso stretto di "Beggar's Song" per arrivare ad un arricchimento negli arrangiamenti e nelle strutture dei brani, portato specialmente dall'ingresso delle tastiere e del secondo chitarrista Loke in formazione.
"See You in Valhall" nasce dal confluire di tutti quelli che sono i nostri ascolti: io ad esempio sono un patito di thrash e death metal, Vlaad è un ascoltatore assiduo di black metal (sinfonico e non) e musica classica, Herian, il batterista, possiede un retaggio legato al folk black ed al viking, gli ascolti di Munin sono invece più improntati sull'heavy metal classico ed Algiz, infine, oltre ad essere un esperto di viking è anche un ascoltatore di melodic death; "See You In Valhall" è frutto di questo confluire di ascolti e di un processo compositivo che non si è assolutamente posto dei compartimenti stagni ma ha lasciato che ognuno di essi avesse il risalto giusto al momento giusto.

R&MIMB: La vendetta in "See you in Valhall" è una tematica molto presente, che caratterizza più in generale la mitologia germanica. In che maniera affrontate e sentite questa tematica?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): volenti o nolenti bisogna riconoscere che la vendetta è un concetto che è ormai parte integrante nella vita di tutti i giorni, occorre considerarla non in chiave violenta ma sotto una una luce più psicologica per vedere come il desiderio di "render pan per focaccia" a qualcuno che ci fa qualcosa di sbagliato (o che riteniamo tale) sia all'ordine del giorno. Come giustamente dici la vendetta è un tema molto presente nel panorama germanico ma ci tengo a precisare che gli Icethrone non hanno assolutamente connotazioni politiche, per noi la musica è una cosa e le opinioni politiche sono un altra, ben distinta e soggettiva.

R&MIMB: Le vostre liriche sono curate e veramente degne di nota. Come nascono?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): ti ringrazio nuovamente per il complimento anche a nome di Algiz, le liriche sono di sua competenza e nei suoi testi cerca di vedere la vita di tutti i giorni reinterpretata attraverso i concetti e gli insegnamenti di cui la mitologia è molto ricca; tutto ciò che ci accade quindi può essere spunto per una riflessione ed una reinterpretazione di un particolare mito. I testi nascono in maniera del tutto spontanea, le intuizioni possono arrivare nei momenti più disparati, sul lavoro come a casa, tanto che se li segna come bozza sul cellulare per non dimenticarsela e farla avere poi a noi.

R&MIMB:  "See you in Valhall" è un disco che ha due anni alle spalle, intrisi di live, serate e concerti. Com'è stato recepito, in generale, il lavoro, sia dalla critica che dai fan?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): in questi due anni abbiamo portato la nostra musica sia al di fuori che all'interno della nostra regione e lascia l'amaro in bocca vedere come proprio in Liguria, salvo i fan che ci seguono e ci sostengono, riceviamo la risposta più fredda. Tutto sommato comunque siamo felici dei riscontri che ha avuto "See You in Valhall", essi ci ripagano del duro lavoro che si cela dietro le sue canzoni e speriamo di pubblicare un terzo disco ancora migliore in tal senso.


R&MIMB: Le tematiche che affrontate traggono ispirazione da una mitologia con tanta storia sulle spalle, eppure si rivelano essere terribilmente attuali: violenza, guerra e vendetta sono temi che quotidianamente ci troviamo a dover vivere direttamente o indirettamente. Cosa ne pensate?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): la società contemporanea si ritiene la più evoluta ed intelligente di quelle precedenti ed è forse questo il primo sintomo della nostra ignoranza. La violenza e la guerra c'erano ieri e ci sono oggi ma chissà come mai ad essere definito "buio" è il medioevo; ciò sta a dimostrare quanto il retaggio mitologico e culturale non sia solo il contenuto di vecchi libri impolverati sugli scaffali ma quanto al contrario esso sia utile e soprattutto attuale. Oggi non si fa altro che pensare alla tecnologia ma non ci farebbe certo male leggere un libro...

R&MIMB: I cambiamenti che avete dovuto affrontare, non vi hanno fatto perdere la forza né la volontà di proseguire nel vostro cammino, trovandovi a lavorare in tempi stretti ma riuscendo a dare il meglio di voi. Come è stato possibile?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): personalmente mi ritengo un seguace del detto "ciò che non uccide rende più forti". Abbiamo attraversato momenti molto difficili come band e come persone ma sono proprio le difficoltà a dare gli insegnamenti maggiori; basti pensare al fatto che in Liguria il nostro genere non "va di moda" quanto in Lombardia, ad esempio; avremmo potuto omologarci a ciò che piace dalle nostre parti ma se avessi intrapreso quella strada tanto valeva scioglierci e dedicarci ad altro; a noi piace quello che facciamo e se per essere apprezzati dobbiamo montare in macchina e macinare della gran autostrada siamo i primi che allacciano le cinture ma prima di tutto a noi piace ciò che facciamo ed è ciò che conta, se i nostri vicini di casa non apprezzano noi viviamo lo stesso.

R&MIMB: Cosa ne pensate del panorama musicale italiano, in ambito metal, underground e non?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): Sono convinto che in Italia possediamo una scena veramente ricca di potenzialità, abbiamo band dotate ed interessanti che possono tranquillamente tenere testa ai "colossi" esteri, abbattendo senza difficoltà il preconcetto esterofilo tanto diffuso quanto ridicolo. Il problema sta nel contesto socio-culturale in cui queste vivono, nelle istituzioni, ed in tal senso mi riferisco ai comuni sempre restii ad organizzare eventi di musica dal vivo (se non di un certo tipo), nei locali, che nella stragrande maggioranza pongono alle band condizioni al limite della presa in giro e tendono a crearsi "il loro giro", precluso a tutti quelli che per quanto bravi non siano "amici di amici". Chiaramente un gestore deve pensare a far cassa per tirare avanti, e questo è sacrosanto, ma dal momento che si organizza una serata deve esserci collaborazione da entrambe le parti per farla uscire al meglio. Questo atteggiamento fa sì che quei pochi (ma buoni) locali dove ancora si possa suonare e passare delle belle serate vengano letteralmente presi d'assalto. Infine c'è anche il pubblico, che non ha più curiosità di ascoltare qualcosa che esuli dai gruppi che già conosce e che ha perso ogni interesse nel supportare l'underground, salvo i pochi fedeli che continuano a farlo con convinzione che però purtroppo sono in minoranza. Finché le cose staranno così ogni band italiana sarà ridotta alla condizione di "nemo profeta in patria".

R&MIMB: Quali sono i vostri progetti futuri? Live, album di prossima uscita?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): Abbiamo da poco concluso le ultime date che avevamo in programma ed al momento ci stiamo dedicando alla composizione delle canzoni che andranno sulla terza pubblicazione, portando avanti grazie al supporto di Music Solutions Agency la promozione di "See You in Valhall" in attesa del nuovo disco . Abbiamo composto quattro pezzi nuovi, tre dei quali sono già stati portati dal vivo ottenendo un buon feedback e per ora i piani per ora sono questi, vedremo cosa ci riserverà il futuro...

R&MIMB: Avete qualche aneddoto da raccontarci?
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): gli aneddoti riguardanti gli Icethrone meriterebbero la pubblicazione di un tomo dedicato ahahah; noi siamo persone molto semplici e ci piace stare in compagnia e far serata assieme, con tutti i rischi e pericoli che comporta per il locale che ci ospita ahahah, per farti un esempio, le volte che abbiamo fatto da apertura nelle date genovesi di gruppi provenienti da fuori come i Kurgaal abbiamo organizzato il tutto per accoglierli portandoli a pranzo in un posto tipico, quello che è successo, dato il vino che scorreva, è arduo da ricordare... ahahahah

R&MIMB:  Ringraziandovi e augurandovi buona fortuna per il vostro futuro, vi chiediamo se avete qualcosa da aggiungere per salutare i nostri lettori!
Icethrone: (Metheus: chitarra e cori): grazie a te e Rock & Metal in My Blood a nome di tutto il gruppo per lo spazio che ci avete concesso, ci tengo a ringraziare in particolare Marek per la splendida recensione che ha fatto di "See You in Valhall", Ringrazio infine tutti i lettori ed i nostri amici e fans che ci seguono e supportano, per contattarci vi basterà cercare la nostra pagina su Facebook. All for Oden!