Caligula's Horse
versione italiana
A CURA DI R&MIMB
05/02/2012
I Caligula's Horse sono un giovane quintetto australiano che ha da poco dato alle stampe l'album di debutto "Moments from ephemeral city". Conosciamoli meglio attraverso le parole del leader e chitarrista Sam Vallen, disponibilissimo ad offrirci un' interessante visione della musica, ricca di riferimenti e dalle idee chiare e precise. Un racconto che, sono sicuro, catturerà i più curiosi e sensibili tra di voi.
R&MIMB: Ciao Sam, visto che in Italia sappiamo ancora poco dei Caligula's Horse, ti prego di introdurre la band a noi e a tutti i nostri lettori...
Sam Vallen: I Caligula's Horse sono semplicemente una progressive rock/metal band di cinque elementi, con particolare attenzione per l'aspetto compositivo e per qualsiasi concept e suono interessante che riusciamo a spremerne fuori. La nostra musica è complessa ma melodica ed ecclettica, ed al tempo stesso può incontrare i gusti di un' ampia gamma di ascoltatori.
R&MIMB: Come mai avete scelto di pubblicare il vostro album di debutto solo in formato digitale? Nella vostra band siete tutti molto giovani e probabilmente siete cresciuti nell'era del download; dato che l'artwork del vostro disco è così ricco e particolare, non credi che il prodotto risulterebbe più completo in un formato tradizionale?
Sam Vallen: L' album era disponibile inizialmente solo in formato digitale; ora è disponibile anche in CD digipak presso il nostro website (www.samvallen.com) e in qualche altro posto. Quando Jim (Grey - il cantante) ed io registrammo "Moments?" non pensavamo a qualcosa da vendere o commerciare, ne ci aspettavamo di "ottenere successo" per così dire; è stato realizzato digitalmente e venduto con il metodo "Paga quanto vuoi" poiché sentivo che quello era il modo più semplice ed onesto di porsi - nessuna ovvia strategia, solo musica facilmente accessibile. Siamo rimasti esterrefatti dalla risposta della gente e abbiamo investito i soldi guadagnati nella realizzazione di un CD vero e proprio, vista la richiesta di tantissimi fan.
R&MIMB: Sul nostro sito stiamo per lanciare una nuova rubrica che parlerà dell'artwork delle copertine dei dischi, vuoi dirci qualcosa dell'artista che ha realizzato l'incredibile copertina del vostro album?
Sam Vallen: Levi Fleming è un ragazzo che conosco e con cui lavoro da anni. Al fine di catturare il colore e la varietà del disco, sentivo che il suo stile si sarebbe adattato perfettamente. Le mie direttive per lui erano che volevo un pavone con un' immensa quantità di colori - ma che la sottotrama all'immagine fosse la storia dell'imperatore romano Caligola ed i suoi eccessi edonisitici. Ciò che Levi ha creato, secondo me, non avrebbe potuto adattarsi meglio alla musica, e ci sono un sacco di simbolismi che alludono al tema sottointeso.
R&MIMB: Quali sono le band del passato che ti hanno influenzato maggiormente e quali I tuoi contemporanei che ammiri?
Sam Vallen: Come per tutti i musicisti più ossessionati, la lista sarebbe troppo lunga per una normale risposta, quindi ecco una sorta di "best of": la prima band che ho adorato da bambino sono stati i Beatles, attorno ai sei anni ero praticamente ossessionato da loro. Sono un gruppo a cui sono tornato tante volte nel corso degli anni, sempre con la stessa riverenza. Mio padre è un chitarrista incredibile ed ho sempre dato per certo che sarei diventato un musicista di qualche tipo, ma prima di decidere definitivamente di dedicare la mia vita alla musica e alla chitarra mi ricordo di essere rimasto sconvolto dai primi album dei Metallica, e anche da band come i Megadeth e i Faith No More. I miei primi grandi idoli sono stati principalmente musicisti jazz. Ero seriamente convinto di seguire questa strada sin dall'inizio delle scuole superiori, ed ero ossessionato da gente come Thelonious Monk, Miles Davis, Ornette Coleman, John Coltrane e un sacco di chitarristi come Wes Montgomery e Django Reinhardt.
La rivelazione più grande fu comprare "Passion and Warfare" di Steve Vai. Combinava tutti gli elementi che volevo sentire al tempo, nel senso che era denso, stratificato, incredibilmente composto ed arrangiato, ed era tanto complesso quanto sottile, per non menzionare il suo modo di suonare la chitarra, che per me fu il punto di svolta tra l'essere un chitarrista ed il concentrarmi anima e corpo nel diventare il miglior musicista possibile.
La parte finale del puzzle è l'influenza degli Steely Dan sulla mia sensibilità armonica. Non mi viene in mente nessun gruppo (o duo nel loro caso) che possa comporre della musica così complessa ma al tempo stesso accessibile.
Per quel che riguarda i miei contemporanei, adoro il gruppo inglese dei Frost che, almeno per me, sono la definizione del termine "progressive". Anche i Pain Of Salvation, Devin Townsend e gli Opeth sono tutti artisti che mi sorprendono costantemente. Per me sono tutti al vertice di nuove idee e innovazioni, non so mai cosa aspettarmi e la cosa è eccitante.
R&MIMB: Ascoltando "Moments from?" sono rimasto colpito dal modo in cui bilanciate una musicalità molto tecnica, severa e quasi algida con delle parti cantate veramente calde e intensamente passionali, qual è il vostro obiettivo come compositori?
Sam Vallen: Per me è molto importante che la musica abbia entrambi gli elementi, quello celebrale e quello emozionale. Il gioco tra le due parti crea il dramma che mi emoziona, e nella mia musica non potrebbe essere altrimenti. Il fatto è che ho passato tanto tempo lavorando su cose puramente meccaniche, che fosse esercitarmi nei fraseggi o imparare la teoria. Penso che il problema sia che i musicisti finiscono per diventare fissati con l'impressionare se stessi e gli altri e perdono di vista il motivo per cui hanno cominciato ad esercitarsi. Io credo che lo scopo sia sviluppare una tavolozza da cui attingere senza avere delle limitazioni che ti frenano, questa è l'idea classica del virtuoso, qualcuno che non è tecnicamente limitato e quindi ha un perfetto veicolo attraverso cui esprimersi. Quindi cerco di usare la mia abilità tecnica solamente quando il contesto lo richiede: a volte è un chitarrismo veloce ed intenso, a volte sono accordi sostenuti, ci sono molti modi differenti ma il mio scopo è non lasciare che la tecnica ostacoli l'arte che produciamo. La musica e la direzione sono fondamentali; il risultato finale è la canzone stessa, e l'ego non è importante.
R&MIMB: Oggigiorno tutti sembrano pronti a gettare nel calderone del rock progressive band come Radiohead e Muse, grazie a dio i Caligula's Horse non suonano per nulla così! Tuttavia è chiaro che trent'anni di rock non sono passati senza lasciare delle tracce su di voi, quali sono gli artisti che vi ispirano al di fuori dei confini del rock progressive?
Sam Vallen: Il rock probabilmente ha avuto la più grande influenza su di me, ma come ho detto, non è stato il mio primo amore. La verità è che do una possibilità a qualsiasi tipo di musica, e sento di poter essere imparziale e godermela per ciò che è. Sono un fan sia dei Muse che dei Radiohead e penso siano due band che si sono fatte un nome spingendosi oltre i confini dei propri stili, cosa che secondo me è una buona ragione per considerarli delle band "progressive", per ciò che serve. Artisti che restano reclusi in uno stile particolare finiscono per stagnare e diventare scontati, almeno per me, e il modo migliore per evitarlo è esplorare degli stili di musica che normalmente non esploreresti, che sia il balletto di Tchaikovsky, un' esplorazione free-jazz di Ornette Coleman o una canzone pop da tre minuti perfettamente concepita. Gli artisti che trasportano le cose oltre il regno del "rock" sono quelli che, secondo me, realmente eccellono. Per quel che riguarda particolari influenze non-rock? A parte le poche che ho già menzionato, adoro la musica classica, particolarmente i classici moderni come Debussy e Ravel. Amo il Jazz, principalmente il periodo che va dalla fine del bebop agli albori della Fusion dei tardi anni 60: Thelonious Monk e Miles Davis sono due artisti da cui continuo a trarre ispirazione. Mi piace l'innovazione nella musica elettronica, specialmente in termini di produzione. Tutte queste cose possono essere combinate effettivamente con il rock ed il metal.
R&MIMB: Cosa pensi significhi essere un gruppo prog nell'anno 2012?
Sam Vallen: Penso significhi letteralmente "progredire". Il "Prog" come genere è definito da lunghi passaggi strumentali, voci acute, tempi dispari ed un sacco di altre cose, ma qui sta anche il problema: si può considerare qualcosa come "progressiva" quando ha bisogno di tutti questi elementi per essere tale? Se i gruppi sono obbligati ad utilizzare tutti questi elementi, allora non stanno forse "regredendo"?
Ovviamente ci sono molti gruppi che continuano a spingersi oltre i confini, ma come genere il termine "progressivo" ha perso il suo significato originario. Per me Road Salt 1&2 dei Pain Of Salvation incapsulano perfettamente l'idea di "progressive". Daniel Gildenlow ha detto che voleva superare la complessità intenzionale per cui la sua band era conosciuta e dirigersi al cuore di una composizione emozionale e significativa. Quei due dischi sono molto meno complessi ed elaborati ma non meno progressivi, poiché sono un passo in avanti e di distanziamento da ciò che la band aveva fatto in precedenza.
R&MIMB: Com'è stato il responso per il vostro debutto discografico nel vostro paese e a livello internazionale?
Sam Vallen: Sorprendentemente positivo, proprio questo tipo di responso ha spinto me e Jim a mettere insieme la band e portare "Moments?" allo stadio dell'esibizione live.
R&MIMB: L' Australia è famosa per la sua selvaggia scena garage punk, com'è crescere li essendo un ragazzo innamorato del prog? Puoi dirci qualcosa della vostra scena musicale locale, com'è, paragonata con altre realtà internazionali?
Sam Vallen: Ovunque, se cerchi abbastanza approfonditamente, troverai delle persone che la pensano come te, pure qui da noi.
Su scala globale l' Australia ha pochi nomi di rilievo nella scena prog internazionale, il che potrebbe essere dovuto alla nostra bassa concentrazione demografica, o al fatto che il nostro export sia polarizzato verso gli sport piuttosto che la musica, ma se guardiamo localmente abbiamo una scena molto interessante e fiorente che cerca di emergere. Ho vissuto in ogni posto dell' Australia, dopo essermi spostato qui all'età di dieci anni (attualmente vivo in Nuova Zelanda), e anche quando ero un ragazzino innamorato del metal c'erano sempre delle persone interessate a suonare nei gruppi e scambiarsi musica, indipendentemente da dove mi trovassi. Secondo me, per questo genere di musica, la scena migliore è quella di Brisbane, ed è una gran cosa che, malgrado siano molto distanti tra loro, molte band viaggiano spesso tra Brisbane, Melbourne e Sydney; le scene di queste città sono sorprendentemente interlacciate ed in amicizia.
R&MIMB: Vorresti suggerirci qualche nuova band interessante proveniente dal tuo paese?
Sam Vallen: Consiglio assolutamente a chiunque stia leggendo quest'intervista di ascoltare gli Arcane, che condividono l'incredibile voce di Jim con noi; i Dead Letter Opener che sono un'impressionante trio progressive death metal di Brisbane; i Leadlight Rose e gli Echotide di Brisbane, con cui condividiamo il nostro batterista Geoff; gli Hemina e gli Anubis di Sydney sono incredibili, e i Toehider di Melbourne sono stupefacenti, prolifici ed ecclettici.
R&MIMB: Avete mai suonato oltre i confini dell' Australia?
Sam Vallen: No, è una cosa complicata e costosa, ma è nostra intenzione farlo presto con i Caligula's Horse.
R&MIMB: Quali sono I vostri prossimi appuntamenti dal vivo? C'è qualche possibilità di vedervi dalle nostre parti?
Sam Vallen: Faremo una serie di spettacoli a livello locale in Marzo e Aprile e, se tutto va secondo i piani, cominceremo un tour nazionale in Maggio. Sebbene non abbiamo ancora dei piani per un tour europeo, è nostra intenzione venire dalle vostre parti prima o poi.
R&MIMB: Grazie mille Sam, è arrivato il momento di salutare tutti i lettori di R&MIMB!
Sam Vallen: Grazie dell'opportunità ragazzi! Spero che chiunque ci stia leggendo abbia la possibilità di scoprire ciò che siamo. Scaricate gratuitamente il nostro album presso www.samvallen.com, se vorrete, potrete comprare un CD, e venite a trovarci su Facebook, all'indirizzo www.facebook.com/caligulashorseband.
Alle Royale
R&MIMB: Ciao Sam, visto che in Italia sappiamo ancora poco dei Caligula's Horse, ti prego di introdurre la band a noi e a tutti i nostri lettori...
Sam Vallen: I Caligula's Horse sono semplicemente una progressive rock/metal band di cinque elementi, con particolare attenzione per l'aspetto compositivo e per qualsiasi concept e suono interessante che riusciamo a spremerne fuori. La nostra musica è complessa ma melodica ed ecclettica, ed al tempo stesso può incontrare i gusti di un' ampia gamma di ascoltatori.
R&MIMB: Come mai avete scelto di pubblicare il vostro album di debutto solo in formato digitale? Nella vostra band siete tutti molto giovani e probabilmente siete cresciuti nell'era del download; dato che l'artwork del vostro disco è così ricco e particolare, non credi che il prodotto risulterebbe più completo in un formato tradizionale?
Sam Vallen: L' album era disponibile inizialmente solo in formato digitale; ora è disponibile anche in CD digipak presso il nostro website (www.samvallen.com) e in qualche altro posto. Quando Jim (Grey - il cantante) ed io registrammo "Moments?" non pensavamo a qualcosa da vendere o commerciare, ne ci aspettavamo di "ottenere successo" per così dire; è stato realizzato digitalmente e venduto con il metodo "Paga quanto vuoi" poiché sentivo che quello era il modo più semplice ed onesto di porsi - nessuna ovvia strategia, solo musica facilmente accessibile. Siamo rimasti esterrefatti dalla risposta della gente e abbiamo investito i soldi guadagnati nella realizzazione di un CD vero e proprio, vista la richiesta di tantissimi fan.
R&MIMB: Sul nostro sito stiamo per lanciare una nuova rubrica che parlerà dell'artwork delle copertine dei dischi, vuoi dirci qualcosa dell'artista che ha realizzato l'incredibile copertina del vostro album?
Sam Vallen: Levi Fleming è un ragazzo che conosco e con cui lavoro da anni. Al fine di catturare il colore e la varietà del disco, sentivo che il suo stile si sarebbe adattato perfettamente. Le mie direttive per lui erano che volevo un pavone con un' immensa quantità di colori - ma che la sottotrama all'immagine fosse la storia dell'imperatore romano Caligola ed i suoi eccessi edonisitici. Ciò che Levi ha creato, secondo me, non avrebbe potuto adattarsi meglio alla musica, e ci sono un sacco di simbolismi che alludono al tema sottointeso.
R&MIMB: Quali sono le band del passato che ti hanno influenzato maggiormente e quali I tuoi contemporanei che ammiri?
Sam Vallen: Come per tutti i musicisti più ossessionati, la lista sarebbe troppo lunga per una normale risposta, quindi ecco una sorta di "best of": la prima band che ho adorato da bambino sono stati i Beatles, attorno ai sei anni ero praticamente ossessionato da loro. Sono un gruppo a cui sono tornato tante volte nel corso degli anni, sempre con la stessa riverenza. Mio padre è un chitarrista incredibile ed ho sempre dato per certo che sarei diventato un musicista di qualche tipo, ma prima di decidere definitivamente di dedicare la mia vita alla musica e alla chitarra mi ricordo di essere rimasto sconvolto dai primi album dei Metallica, e anche da band come i Megadeth e i Faith No More. I miei primi grandi idoli sono stati principalmente musicisti jazz. Ero seriamente convinto di seguire questa strada sin dall'inizio delle scuole superiori, ed ero ossessionato da gente come Thelonious Monk, Miles Davis, Ornette Coleman, John Coltrane e un sacco di chitarristi come Wes Montgomery e Django Reinhardt.
La rivelazione più grande fu comprare "Passion and Warfare" di Steve Vai. Combinava tutti gli elementi che volevo sentire al tempo, nel senso che era denso, stratificato, incredibilmente composto ed arrangiato, ed era tanto complesso quanto sottile, per non menzionare il suo modo di suonare la chitarra, che per me fu il punto di svolta tra l'essere un chitarrista ed il concentrarmi anima e corpo nel diventare il miglior musicista possibile.
La parte finale del puzzle è l'influenza degli Steely Dan sulla mia sensibilità armonica. Non mi viene in mente nessun gruppo (o duo nel loro caso) che possa comporre della musica così complessa ma al tempo stesso accessibile.
Per quel che riguarda i miei contemporanei, adoro il gruppo inglese dei Frost che, almeno per me, sono la definizione del termine "progressive". Anche i Pain Of Salvation, Devin Townsend e gli Opeth sono tutti artisti che mi sorprendono costantemente. Per me sono tutti al vertice di nuove idee e innovazioni, non so mai cosa aspettarmi e la cosa è eccitante.
R&MIMB: Ascoltando "Moments from?" sono rimasto colpito dal modo in cui bilanciate una musicalità molto tecnica, severa e quasi algida con delle parti cantate veramente calde e intensamente passionali, qual è il vostro obiettivo come compositori?
Sam Vallen: Per me è molto importante che la musica abbia entrambi gli elementi, quello celebrale e quello emozionale. Il gioco tra le due parti crea il dramma che mi emoziona, e nella mia musica non potrebbe essere altrimenti. Il fatto è che ho passato tanto tempo lavorando su cose puramente meccaniche, che fosse esercitarmi nei fraseggi o imparare la teoria. Penso che il problema sia che i musicisti finiscono per diventare fissati con l'impressionare se stessi e gli altri e perdono di vista il motivo per cui hanno cominciato ad esercitarsi. Io credo che lo scopo sia sviluppare una tavolozza da cui attingere senza avere delle limitazioni che ti frenano, questa è l'idea classica del virtuoso, qualcuno che non è tecnicamente limitato e quindi ha un perfetto veicolo attraverso cui esprimersi. Quindi cerco di usare la mia abilità tecnica solamente quando il contesto lo richiede: a volte è un chitarrismo veloce ed intenso, a volte sono accordi sostenuti, ci sono molti modi differenti ma il mio scopo è non lasciare che la tecnica ostacoli l'arte che produciamo. La musica e la direzione sono fondamentali; il risultato finale è la canzone stessa, e l'ego non è importante.
R&MIMB: Oggigiorno tutti sembrano pronti a gettare nel calderone del rock progressive band come Radiohead e Muse, grazie a dio i Caligula's Horse non suonano per nulla così! Tuttavia è chiaro che trent'anni di rock non sono passati senza lasciare delle tracce su di voi, quali sono gli artisti che vi ispirano al di fuori dei confini del rock progressive?
Sam Vallen: Il rock probabilmente ha avuto la più grande influenza su di me, ma come ho detto, non è stato il mio primo amore. La verità è che do una possibilità a qualsiasi tipo di musica, e sento di poter essere imparziale e godermela per ciò che è. Sono un fan sia dei Muse che dei Radiohead e penso siano due band che si sono fatte un nome spingendosi oltre i confini dei propri stili, cosa che secondo me è una buona ragione per considerarli delle band "progressive", per ciò che serve. Artisti che restano reclusi in uno stile particolare finiscono per stagnare e diventare scontati, almeno per me, e il modo migliore per evitarlo è esplorare degli stili di musica che normalmente non esploreresti, che sia il balletto di Tchaikovsky, un' esplorazione free-jazz di Ornette Coleman o una canzone pop da tre minuti perfettamente concepita. Gli artisti che trasportano le cose oltre il regno del "rock" sono quelli che, secondo me, realmente eccellono. Per quel che riguarda particolari influenze non-rock? A parte le poche che ho già menzionato, adoro la musica classica, particolarmente i classici moderni come Debussy e Ravel. Amo il Jazz, principalmente il periodo che va dalla fine del bebop agli albori della Fusion dei tardi anni 60: Thelonious Monk e Miles Davis sono due artisti da cui continuo a trarre ispirazione. Mi piace l'innovazione nella musica elettronica, specialmente in termini di produzione. Tutte queste cose possono essere combinate effettivamente con il rock ed il metal.
R&MIMB: Cosa pensi significhi essere un gruppo prog nell'anno 2012?
Sam Vallen: Penso significhi letteralmente "progredire". Il "Prog" come genere è definito da lunghi passaggi strumentali, voci acute, tempi dispari ed un sacco di altre cose, ma qui sta anche il problema: si può considerare qualcosa come "progressiva" quando ha bisogno di tutti questi elementi per essere tale? Se i gruppi sono obbligati ad utilizzare tutti questi elementi, allora non stanno forse "regredendo"?
Ovviamente ci sono molti gruppi che continuano a spingersi oltre i confini, ma come genere il termine "progressivo" ha perso il suo significato originario. Per me Road Salt 1&2 dei Pain Of Salvation incapsulano perfettamente l'idea di "progressive". Daniel Gildenlow ha detto che voleva superare la complessità intenzionale per cui la sua band era conosciuta e dirigersi al cuore di una composizione emozionale e significativa. Quei due dischi sono molto meno complessi ed elaborati ma non meno progressivi, poiché sono un passo in avanti e di distanziamento da ciò che la band aveva fatto in precedenza.
R&MIMB: Com'è stato il responso per il vostro debutto discografico nel vostro paese e a livello internazionale?
Sam Vallen: Sorprendentemente positivo, proprio questo tipo di responso ha spinto me e Jim a mettere insieme la band e portare "Moments?" allo stadio dell'esibizione live.
R&MIMB: L' Australia è famosa per la sua selvaggia scena garage punk, com'è crescere li essendo un ragazzo innamorato del prog? Puoi dirci qualcosa della vostra scena musicale locale, com'è, paragonata con altre realtà internazionali?
Sam Vallen: Ovunque, se cerchi abbastanza approfonditamente, troverai delle persone che la pensano come te, pure qui da noi.
Su scala globale l' Australia ha pochi nomi di rilievo nella scena prog internazionale, il che potrebbe essere dovuto alla nostra bassa concentrazione demografica, o al fatto che il nostro export sia polarizzato verso gli sport piuttosto che la musica, ma se guardiamo localmente abbiamo una scena molto interessante e fiorente che cerca di emergere. Ho vissuto in ogni posto dell' Australia, dopo essermi spostato qui all'età di dieci anni (attualmente vivo in Nuova Zelanda), e anche quando ero un ragazzino innamorato del metal c'erano sempre delle persone interessate a suonare nei gruppi e scambiarsi musica, indipendentemente da dove mi trovassi. Secondo me, per questo genere di musica, la scena migliore è quella di Brisbane, ed è una gran cosa che, malgrado siano molto distanti tra loro, molte band viaggiano spesso tra Brisbane, Melbourne e Sydney; le scene di queste città sono sorprendentemente interlacciate ed in amicizia.
R&MIMB: Vorresti suggerirci qualche nuova band interessante proveniente dal tuo paese?
Sam Vallen: Consiglio assolutamente a chiunque stia leggendo quest'intervista di ascoltare gli Arcane, che condividono l'incredibile voce di Jim con noi; i Dead Letter Opener che sono un'impressionante trio progressive death metal di Brisbane; i Leadlight Rose e gli Echotide di Brisbane, con cui condividiamo il nostro batterista Geoff; gli Hemina e gli Anubis di Sydney sono incredibili, e i Toehider di Melbourne sono stupefacenti, prolifici ed ecclettici.
R&MIMB: Avete mai suonato oltre i confini dell' Australia?
Sam Vallen: No, è una cosa complicata e costosa, ma è nostra intenzione farlo presto con i Caligula's Horse.
R&MIMB: Quali sono I vostri prossimi appuntamenti dal vivo? C'è qualche possibilità di vedervi dalle nostre parti?
Sam Vallen: Faremo una serie di spettacoli a livello locale in Marzo e Aprile e, se tutto va secondo i piani, cominceremo un tour nazionale in Maggio. Sebbene non abbiamo ancora dei piani per un tour europeo, è nostra intenzione venire dalle vostre parti prima o poi.
R&MIMB: Grazie mille Sam, è arrivato il momento di salutare tutti i lettori di R&MIMB!
Sam Vallen: Grazie dell'opportunità ragazzi! Spero che chiunque ci stia leggendo abbia la possibilità di scoprire ciò che siamo. Scaricate gratuitamente il nostro album presso www.samvallen.com, se vorrete, potrete comprare un CD, e venite a trovarci su Facebook, all'indirizzo www.facebook.com/caligulashorseband.
Alle Royale