BAD BONES

Steve Balocco

A CURA DI R&MIMB

02/07/2012

Ho avuto il piacere di intervistare Steve Balocco che mi ha prima raccontato po' dei suoi trascorsi come bassista, soffermandosi poi a parlarmi della sua attuale militanza nei Bad Bones. Dal 2007 la band ha già in attivo due album e un EP, e non deve stupire perchè questi piemontesi macinano davvero hard rock di qualità!

R&MIMB: Prima di addentrarmi nei dettagli della tua attuale militanza coi Bad Bones, volevo chiederti di parlarmi un po' del tuo background musicale, ripercorrendo la strada che ti portato a diventare l'abile bassista che sei oggi. So che hai iniziato a suonare sotto l'incoraggiamento di tuo fratello Raffaele. Puoi parlarmi un po' di questa passione "in famiglia"? Quali bassisti/ bands ti hanno influenzato maggiormente fin da piccolo?
Steve: Eravamo davvero piccoli, avevamo 15-16 anni e ascoltavamo in continuazione Alive II dei Kiss, Seventh Son of a Seventh Son degli Iron Maiden, Appetite for Destruction dei Guns 'n' Roses e Back in Black degli Ac/Dc. La casa era satura di hard rock, la nostra fantasia viaggiava veloce e sognavamo i grandi concerti: il Monsters of Rock o gli storici club come il Whisky a Go Go di Los Angeles...era inevitabile che iniziassimo a suonare! Lele aveva affittato una batteria mentre io volevo diventare un chitarrista bravo come Slash, ma Lele mi disse: "Steve qual è la tua band preferita?" e io: " gli Iron Maiden" quindi con lo sguardo furbo mi chiese "e chi è il tuo preferito negli Iron?" e io "Steve Harris". Ricordo bene il suo sguardo in quel momento: avrei suonato il basso! Amavo quel suono metallico e graffiante,avrei fatto qualsiasi cosa per arrivare a quel suono da quel momento.

R&MIMB:  Col tuo primo gruppo, gli Anthenora, debutti come tribute band Iron Maiden nel 1996. Quale è il tuo ricordo più positivo e quale più negativo di questo periodo?
Steve: Dopo le primissime esperienze a suonare nei bar le cover dei Litfiba e di Ligabue entrai negli Anthenora ero felice perché finalmente potevo fare la musica che più amavo, loro avevano già fatto due demo di pezzi originali e per me entrare in una band così rappresentava fare il grande salto. Nel 1998 decidemmo di fare il tributo agli Iron Maiden e iniziammo a girare in lungo e in largo per tutta la penisola. Il ricordo più bello? Il giorno in cui ho saputo che avrei suonato fianco a fianco con uno dei miei idoli: Nicko Mc Brain! Suonammo con lui dal 2002 al 2004. I concerti e la possibilità di conoscere a fondo Nicko mi hanno veramente cambiato la vita...rimarrà sempre il mio grande maestro!
Il ricordo più brutto? Sicuramente quando ho lasciato la band nel 2007: è stato davvero amaro ma ormai cercavamo cose diverse. Dopo 11 anni sentivo che volevo suonare una musica più istintiva e grezza, gli altri invece volevano proseguire con il loro metal pesante e tecnico. Ascoltatevi "The ghost of Jiwo Jima" il loro ultimo e bellissimo album e "Smalltown Brawlers" il mio primo con i Bones e capirete la differenza: siamo due mondi completamente opposti. Detto questo mando un abbraccio grande a Pooma, Gigi e Fabio con i quali ho condiviso dei momenti davvero speciali!

R&MIMB: Nel 2002 con gli Anthenora avviene la svolta: esce il primo EP con pezzi originali "The General's Awakening", a cui seguiranno 2 album. Quello che voglio chiederti è se oggi consiglieresti ad una band emergente di iniziare come tribute band per avere più visibilità o se invece se la tua expertise suggerisce che sarebbe meglio essere più audaci e buttarsi fin dal principio con musica propria.
Steve: Credo che ogni musicista debba seguire la sua strada: non ci sono vie giuste o sbagliate se ti piace suonare le cover suona le cover, se ami scrivere canzoni tue fallo, l'importante è trovare la propria dimensione e divertirsi. Per quanto riguarda "General's Awakening" è sicuramente il mio lavoro preferito con gli Anthenora è il più immediato e melodico nell'approccio. Personalmente ho sempre sentito la necessità di creare musica, dare una forma ai miei sentimenti e comunicare le mie emozioni, è stata un evoluzione lenta e alle volte dolorosa, Anthenora, Broken Arrow e White Skull sono state esperienze importanti per capire chi ero e dove volevo andare...è stato un viaggio interiore che mi ha portato a fondare i Bad Bones con Lele e Meku...con loro ho trovato il vero Steve e a quel punto mi sono messo in gioco completamente.

R&MIMB: Dal 2004 al 2007 militi con White Skull. Ti va di parlarmi un po' di questa esperienza? Cosa ti ha regalato più soddisfazioni? Cosa più delusioni?
Steve: Amo I White Skull, sono una band fantastica e persone stupende con le quali ho condiviso veramente tantissimo, "The Ring of the Ancients" è un album di cui vado molto fiero e che ascolto ancora volentieri. L'esperienza più bella? Credo suonare al Gods of Metal del 2006; quella più triste è stata sicuramente la sera in cui ho comunicato ai ragazzi che avrei lasciato la band. Da li a poco mi sarei trasferito a Los Angeles con i Bad Bones e non avrei più potuto far parte dei teschi per ragioni ovvie, detto questo i rapporti con Tony, Alex e tutto l'entourage della band rimangono ottimi e c'è un grande rispetto reciproco!!

R&MIMB: Veniamo ora al presente. Nel 2007 decidi con tuo fratello Raffaele e Domenico Borra di fondare i Bad Bones e dedicarti completamente solo a questo progetto, addirittura fondando una label indipendente. Come è nata questa scelta? Quali aspettative avevi nel 2007?
Steve: Arriva il giorno in cui uno si sente maturo e pronto a prendersi delle responsabilità in prima persona.Nnel 2007 dopo 16 anni di concerti e dischi sapevo cosa volevo e con chi farlo era solo questione di accendere l'interruttore, Meku e Lele rappresentavano il massimo per me, avevamo la stessa visione della vita e della musica e, come me, volevano mettersi in gioco al 100%. Avevo compiuto una grande rivoluzione nel mio modo di essere e di pensare, volevo scrivere canzoni che parlassero della nostra vita, dei nostri sogni e delle nostre speranze, volevo parlare di noi e abbandonare quelle tematiche "fantasy" che mi avevano accompagnato negli ultimi 5 anni. In quei giorni volevamo suonare una musica istintiva ed avere il completo controllo della nostra arte, insieme ai Bad Bones è nata Madhouse Music, noi decidiamo per noi stessi, la band si regge da sola senza scendere a compromessi con nessuno, conosco abbastanza il music businnes e ho presente anche le trappole che ci sono in giro...detto questo, per l'uscita dei nostri album abbiamo collaborato anche con altre etichette come Red Pony, Nadir Music e Audioglobe che vorrei ringraziare pubblicamente per la grande professionalità dimostrata.

R&MIMB: Quando penso ai Bad Bones, penso ad un hard rock grezzo e scanzonato ma energetico, un incrocio tra Motorhead, AC/DC, e Black Label Society. Concordi? Quale sound cercate di proporre?
Steve: Come ti dicevo prima siamo molto istintivi, il nostro primo disco "Smalltown Brawlers" è molto grezzo e diretto, "A Family Affair" invece lascia intravvedere qualche riff blues in più e a tratti rivela un approccio un po' più intimo...la prima frase che ci siamo detti io e Lele alla fine della nostra prima jam con Meku è stata: " cavolo stiamo suonando la musica che ascoltavamo da ragazzini!!!" che tradotto vuol dire: in questo sound ci riconosciamo al 100%...ed è il sound dei Bad Bones! Noi non vogliamo essere il clone di nessuno.


R&MIMB: Il primo album, Smalltown Brawlers ,si rivela un successone tanto che ,dopo molte date in italia, nel 2008 partite per un tour negli States dove suonate in storici club e festival. Vuoi raccontarmi un po' come è stato l'approccio del pubblico americano, la reazione di altre label/manager...insomma: è vero che gli States offrono più opportunità e visibilità nel music business?
Steve: Il nostro primo disco ci ha sorpresi: è stato registrato con un budget bassissimo in meno di quattro giorni e incredibilmente è diventato quasi un caso nella scena rock/metal tricolore di quel periodo, ricevendo ottime recensioni e interviste sui maggiori magazines nazionali. Grazie a quelle canzoni siamo andati in California non per un tour ma per viverci! abbiamo ingoiato sabbia e sudore nel deserto del Mojave, abbiamo rischiato grosso vivendo a Wilmington con le gang messicane e trovato persone meravigliose che ci hanno letteralmente salvato la pelle e aiutati in ogni modo a Siverstrand Beach...siamo rispettati nella scena di LA, abbiamo suonato tantissimo laggiù partecipando all'Hollywood Rock Convention e ammirando il nostro logo sui neon del Whisky a Go Go diverse volte! La scena USA è come la nostra, la visibilità è come quella che puoi trovare in qualsiasi parte del mondo, da Londra a Milano a Mosca, non siamo più negli anni '60, le major sono alla frutta e non c'è più nessuno che vuole investire nella musica... comunque noi siamo andati laggiù,ci siamo tornati e torneremo ancora perché amiamo quella terra e quella gente, è una questione di cuore e di legami umani. Detto questo, il businnes conta certamente e in prospettiva potremmo anche toglierci altre soddisfazioni in America ma è ancora presto per parlarne.

R&MIMB: Adesso toglimi una curiosità. Dopo la pubblicazione di Dead Boy nel 2009, esce in rete il vostro primo videoclip "Bad Bones Boogie", in stile Tarantino, splatter. Come mai questa scelta?
Steve: Bad Bone Boogie è il pezzo che più ci rappresenta, negli anni è diventato il nostro inno e siamo davvero tutti legati a quella canzone, nel 2009 Smalltown Brawlers doveva essere ristampato perché la prima tiratura era andata esaurita, Red Pony ci aveva chiesto di fare un video e per puro caso in quei giorni mi scrive una mail un regista di Firenze: Roberto Schoepflin che aveva già lavorato con gli Afterhours e avevo conosciuto ai tempi dei White Skull. Mi dice che adora Bad Bone Boogie e mi allega la sceneggiatura del video...davvero troppo divertente per dire no! Credo che il giorno delle riprese sia stato un giorno memorabile per tutti i presenti, ancora ora mi sento di ringraziare tutti i fan e gli amici che ci hanno aiutati a realizzarlo. Siete dei grandi!

R&MIMB:  9. Nel 2010 firmate con la Nadir Music/ Audioglobe ed esce "A Family Affair" che promuovete in tour nel 2011 ottenendo ottimi consensi dal pubblico e dalla critica. I vostri testi sono smepre molto curati, profondi e in alcuni pezzi il pathos emotivo è alto. Chi si occupa del songwriting nella band? Come decidete di comporre un nuovo brano?
Steve: Nadir Music ci ha dato una grande mano per la riuscita di "A Family Affair" è stata una collaborazione ottima e credo che Tommy Talamanca abbia fatto un lavorone su quel disco, la risposta della gente è stata davvero positiva tanto da guadagnarci l'Italian Gods of Metal del 2010 e vincere l'Italian Metal Award di True Metal.it come Hard Rock band dell'anno. In tour abbiamo suonato con grandi bands come Hardcore Superstar, Strana Officina, Crucified Barbara, Entombed e molti altri. Insomma Family ci ha dato tante soddisfazioni.
Per quanto riguarda il discorso "testi" me ne occupo io e sono felice che li trovi profondi e curati, parlo sempre di cose che mi succedono, le canzoni si trasformano in istantanee che ritraggono dei momenti precisi della mia vita ed hanno una grande valore...gli album dei Bad Bones sono anche album di ricordi ed emozioni per tutti noi e assumono sicuramente un valore in più ai nostri occhi.


R&MIMB: Mi permetto di dire che il tuo modo di suonare è cambiato nel tempo, e sei passato dalla classica "cavalcata" stile Steve Harris all'uso del plettro, privilegiando suoni distorti e più graffianti. Che cosa ti ha spinto a cambiare il tuo stile?
Steve: Nel corso del tempo ho definito meglio il mio sound, ho studiato per anni e anni lo stile di Steve Harris, ero veramente stregato da quel suono e sono riuscito a riprodurlo in modo decoroso ma finita l'esperienza al fianco di Nicko mi sono reso conto che dovevo cercare una strada più personale rispetto al mio modo di suonare, non era più necessario essere il clone di qualcuno, l'obiettivo era trovare me stesso. Ho fatto la scelta più dolorosa, ho impugnato il plettro e ho ricominciato a imparare a suonare cercando di trovare una strada diversa. Prima con i White Skull poi con Meku e Lele ho trovato sempre più confidenza con quel modo di suonare e ho iniziato a divertirmi un sacco, ho scoperto che posso fare basso e chitarra ritmica assieme se suono in un certo modo e in trio riusciamo a essere potenti senza "buchi" nel sound complessivo...quando mi dicono "cazzo siete in 3 ma fate casino per 6" è il miglior complimento che possiamo ricevere!

R&MIMB: Nei Bad Bones sei anche seconda voce,ma in Family Affair ti sei cimentato anche come voce solista nella titletrack. Come mai questa scelta? Ti piace metterti sempre in gioco e accettare nuove sfide?
Steve: Adoro le nuove sfide e quella della voce è la più grande per me, ai tempi degli Anthenora non mi lasciavano fare i cori perchè ero stonato e mi prendevano in giro...con i Bad Bones mi sono preso la mia rivincita, so di avere dei limiti in quel ruolo ma lo trovo divertente! Canto "A Family Affair" perchè il testo è dedicato a Lele e Meku e mi sembrava giusto farlo, il risultato è piaciuto a tutti e mi ha dato fiducia, detto questo il mio strumento è un altro anche se mi viene naturale cantare i testi che scrivo!

R&MIMB: A settembre 2011 i Bad Bones annunciano l'arrivo di una nuova voce ad arricchire la lin-up: Max Malmerenda. Da ora in avanti militerete in 4. Puoi anticiparci qualcosa al riguardo? Quali saranno gli impegni che affronterete sul fronte live/album in studio?
Steve: La storia dei Bad Bones è una storia meravigliosa, sempre in evoluzione, mai scontata, nessuno pensava che facessimo una cosa del genere in quel momento e invece è successa! Conoscevamo Max da tempo e sapevo che oltre ad essere un cantante incredibile era un ragazzo con grandissime risorse umane e l'intesa che abbiamo trovato con lui durante una jam alla fine di un concerto a MIlano è stata così grande da farci venire voglia di tirarlo dentro. In quattro è molto più divertente io e Meku possiamo dedicarci di più ai nostri strumenti e possiamo spingere di più sui cori, la voce di Max è perfetta per noi e siamo tutti entusiasti, questa sfida ci da un'energia davvero grande.
In questo momento siamo in studio per registrare il nostro terzo album che uscirà a novembre e ti posso dire che sarà una vera bomba!


R&MIMB: rima di chiudere l'intervista una domanda personale: quali sono i tuoi "musical goals" per i prossimi anni e come definiresti successo in musica e nella vita?
Steve: Ho sempre pensato che in realtà la musica ti porta dove vuole lei e non il contrario, bisogna essere sensibili, onesti con noi stessi e avere fiducia che il lavoro paga, nella mia carriera ho suonato al fianco di Nicko Mc Brain, fatto dischi con band stupende, calcato il palco del Whisky a go go di Los Angeles e quello del Gods of Metal, cosa posso chiedere di più? Ho realizzato i sogni che avevo da ragazzino, va bene così, ora la mia attenzione è tutta rivolta allo scrivere buone canzoni con i Bad Bones perché dopo tanti anni ho capito che l'importante per me è scrivere e fare dischi. Scrivere vuol dire imparare a conoscere se stessi, imparare a volersi bene a condividere le emozioni con gli altri, ad essere trasparenti davanti alla purezza dei sentimenti che noi viviamo traducendoli in accordi e parole con semplicità.
Quando si migliora è un successo, quando si accetta una nuova sfida è un successo, quando si crede ciecamente in una cosa è un successo, quando andando per la mia strada penserò di essere diventato una persona migliore grazie alla musica allora ti dirò che sono un musicista di successo e questo avrà un valore mille volte superiore di quello del conto in banca di James Hetfield!

R&MIMB: Ti ringrazio di cuore per l'intervista e per il tempo dedicato a noi, e ti chiedo di salutare i nostri fan di Rock & Metal In My Blood, dicendo loro perché devono restare connessi sulle vostre frequenze!
Steve: Ragazzi restate sintonizzati coi Bad Bones perchè in autunno uscirà il nostro nuovo album e sarà una bomba!
Detto questo grazie a te e alla tua bella intervista, hai tirato in ballo un sacco di ricordi e riflessioni, mando un abbraccio enorme ai lettori di Rock & Metal In My Blood nella certezza che non abbandoneranno mai le vostre frequenze perchè conoscono bene la grande passione e l'amore per la musica che mettete dentro questa meravigliosa web-zine!

Let's roll with the bones!

Valentina Fietta